Un personaggio molto più grande di quello pensato dagli autori. Non un omino verde, non un nemico dell'umanità, ma il primo tentativo di descrivere una specie aliena dal punto di vista "concettuale". necessità nata dal budget, ovviamente (e chi li aveva i soldi per fare extraterrestri diversi da attori umani?), ma risolta in maniera geniale: sono bastate due orecchie a punta.
Alla stessa maniera, l'attore è stato molto di più di Spock, anche se verrà ricordato solo per quello. Singolare, oltretutto, che una serie creata negli anni '60 abbia avuto il suo vero successo solo un decennio dopo.
A differenza di Alien, Star Wars, etc., Star Trek è fantascienza "buona", nel senso di ricerca di se stessi più che della lotta tra buono e cattivo. Nimoy, di origine ebrea ed ucraina, forse questa cosa la ha solo subita e non favorita, ma di sicuro l'ha interpretata divinamente.
Per fare filosofia spiccia, così come nei racconti di Asimov i robot sono la coscienza umana con la quale fare i conti specchiandosi, in Star Trek, il vulcaniano Spock ha rappresentato la stessa "nemesi". Ed in ogni serie c'era il personaggio "specchio", ognuno di questi ispirato a Spock: da Data, ad Odo, al Dottore. L'ultimo "Enterprise", mancando di tale elemento, è stato in effetti un mezzo fallimento.
Lunga vita e prosperità.