Sta arrivando il Jobs Act

[AlenBoksic]

questo per quanto ho letto finora, ci torno sopra dopo aver approfondito la parte su maternità, congedi parentali, ammortizzatori sociali e ammennicoli vari.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2015-02-24/jobs-act-sussidi-dipendente-settore-privato-112645.shtml?uuid=ABTcxmzC&nmll=2707#navigation

[ThomasDoll]

Per Fabio, sulla questione degli sconti contributivi (è un po' tecnichese, ma qualcosa si dovrebbe afferrare)(la fonte è interna all'Ispettorato del lavoro)

(...)
Le agevolazioni previste riguardano la sola quota contributiva a carico del datore di lavoro (con esclusione dei premi INAIL, cosa che, invece, era prevista dall’art. 8, comma 9, della legge n. 407/1990). La quota incentivata è per un massimo di 8.060 euro all’anno per un triennio e  comprende anche i c.d. “contributi minori”, in quanto la norma utilizza l’aggettivo “complessivi”. L’INPS al punto 8 della circolare n. 17 ha chiarito che le eccezioni all’ambito di applicazione dell’esonero riguardano:

a)      i premi ed i contributi INAIL, come previsto dal comma 118;

b)      il contributo al fondo per l’erogazione ai dipendenti del settore privato del TFR, previsto dal comma 755 dell’art. 1 della legge n. 296/2006, a causa della esclusione dall’applicazione degli sgravi contributivi avvenuta attraverso il comma 765;

c)      il contributo, ove dovuto, ai fondi bilaterali previsti dall’art. 3, commi 3, 14 e 19, della legge n. 92/2012, per effetto della esplicita dizione adoperata dal successivo comma 25.

Per quel che riguarda i rapporti a tempo parziale nella forma verticale, orizzontale o mista, la misura massima degli 8.060 euro va rapportata in diminuzione con riferimento alla base della durata dell’orario ridotto in rapporto alla previsione legale (40 ore) o a quella della contrattazione collettiva. Lo stesso discorso la circolare lo riserva ad una tipologia contrattuale quella del “job sharing” che, pur prevista dagli articoli 41 e seguenti del D.L.vo n. 276/2003, è assai poco sviluppata nel nostro Paese.

La gestione della fruizione del beneficio degli 8.060 euro è stata ipotizzata dall’Istituto, secondo un criterio con tetto mensile, in base al quale i datori di lavoro interessati possono contare, per ogni lavoratore, su una agevolazione massima di 671,66 euro che rappresentano 1/12 di 8.060: per i rapporti instaurati o risolti durante il mese, la soglia massima va riproporzionata avendo quale riferimento la misura di 22,08 euro che è la risultante di 8.060: 365 giorni, per ogni giornata di godimento dell’esonero. Qualora i contributi “sgravati” di un mese siano inferiori alla quota di 671,66 euro, il residuo viene accantonato  per essere utilizzato in mesi successivi nei quali si supera la soglia per effetto, ad esempio, di lavoro straordinario o di corresponsione di un premio di produttività. Se in un mese la contribuzione dovesse essere superiore ai 671,66 euro, il datore di lavoro dovrà versare l’eccedenza anche se la contribuzione annua complessiva, alla fine dei dodici mesi di riferimenti, sia inferiore ad 8.060 euro. Forse, si poteva utilizzare una soluzione migliore, magari, ipotizzando, a livello informatico, un “contatore” e, in ogni caso, prevedendo un conguaglio di fine anno.

Se mi è consentito un breve commento, ritengo che l’incentivo appena citato e la deduzione totale, da “godere” a partire dal 2016, del costo del personale in forza a tempo indeterminato ai fini dell’IRAP, rappresentino il “carburante” per cercare di rilanciare l’occupazione attraverso rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato che, sotto l’aspetto della mera riduzione dei costi, sono fortemente competitivi rispetto ad altre forme incentivanti presenti nel nostro ordinamento.
(...)

[CP 4.0]

... Tu ti impegni per la TUA azienda, il lavoratore s'impegna per la TUA azienda e l'intensità dell'impegno NON PUO' MAI essere la stessa. ...

questa ottima osservazione, rivela a mio avviso uno dei problemi della nostra societa'. impostata sull'ambivalenza capitalismo/socialismo come due contrapposte strade per arrivare in fondo alla stessa soluzione.

un miglioramento della condizione sociale della nazione (non dimentichiamo che il capitalismo si basa sull'assioma che chi ha capitali ha convenienza ad investirli creando opportunita' di lavoro, e quindi di arricchimento per altri, ecc.ecc.)

ed il problema sta proprio nel pronome possessivo, dimenticando che ogni attivita' che si propone di offrire un prodotto ad uso di un qualsiesi pubblico, per piccolo e di nicchia sia, offre comunque un tipo di servizio di utilita' sociale e quindi pubblico, non semplicemente un interess3e privato dell'investitore.

o di chi lavora in quella azienda, il cui interesse esclusivo sara' la possibilita' di essere pagato quanto desidera. (il che ad esempio fa accettare qualsiesi cosa dica il capo senza porre domande, per quanto astrusa, o di interesse della sola azienda, l'idea possa sembrare)

[Fabio70rm]

Per Fabio, sulla questione degli sconti contributivi (è un po' tecnichese, ma qualcosa si dovrebbe afferrare)(la fonte è interna all'Ispettorato del lavoro)

(...)
Le agevolazioni previste riguardano la sola quota contributiva a carico del datore di lavoro (con esclusione dei premi INAIL, cosa che, invece, era prevista dall’art. 8, comma 9, della legge n. 407/1990). La quota incentivata è per un massimo di 8.060 euro all’anno per un triennio e  comprende anche i c.d. “contributi minori”, in quanto la norma utilizza l’aggettivo “complessivi”. L’INPS al punto 8 della circolare n. 17 ha chiarito che le eccezioni all’ambito di applicazione dell’esonero riguardano:

a)      i premi ed i contributi INAIL, come previsto dal comma 118;

b)      il contributo al fondo per l’erogazione ai dipendenti del settore privato del TFR, previsto dal comma 755 dell’art. 1 della legge n. 296/2006, a causa della esclusione dall’applicazione degli sgravi contributivi avvenuta attraverso il comma 765;

c)      il contributo, ove dovuto, ai fondi bilaterali previsti dall’art. 3, commi 3, 14 e 19, della legge n. 92/2012, per effetto della esplicita dizione adoperata dal successivo comma 25.

Per quel che riguarda i rapporti a tempo parziale nella forma verticale, orizzontale o mista, la misura massima degli 8.060 euro va rapportata in diminuzione con riferimento alla base della durata dell’orario ridotto in rapporto alla previsione legale (40 ore) o a quella della contrattazione collettiva. Lo stesso discorso la circolare lo riserva ad una tipologia contrattuale quella del “job sharing” che, pur prevista dagli articoli 41 e seguenti del D.L.vo n. 276/2003, è assai poco sviluppata nel nostro Paese.

La gestione della fruizione del beneficio degli 8.060 euro è stata ipotizzata dall’Istituto, secondo un criterio con tetto mensile, in base al quale i datori di lavoro interessati possono contare, per ogni lavoratore, su una agevolazione massima di 671,66 euro che rappresentano 1/12 di 8.060: per i rapporti instaurati o risolti durante il mese, la soglia massima va riproporzionata avendo quale riferimento la misura di 22,08 euro che è la risultante di 8.060: 365 giorni, per ogni giornata di godimento dell’esonero. Qualora i contributi “sgravati” di un mese siano inferiori alla quota di 671,66 euro, il residuo viene accantonato  per essere utilizzato in mesi successivi nei quali si supera la soglia per effetto, ad esempio, di lavoro straordinario o di corresponsione di un premio di produttività. Se in un mese la contribuzione dovesse essere superiore ai 671,66 euro, il datore di lavoro dovrà versare l’eccedenza anche se la contribuzione annua complessiva, alla fine dei dodici mesi di riferimenti, sia inferiore ad 8.060 euro. Forse, si poteva utilizzare una soluzione migliore, magari, ipotizzando, a livello informatico, un “contatore” e, in ogni caso, prevedendo un conguaglio di fine anno.

Se mi è consentito un breve commento, ritengo che l’incentivo appena citato e la deduzione totale, da “godere” a partire dal 2016, del costo del personale in forza a tempo indeterminato ai fini dell’IRAP, rappresentino il “carburante” per cercare di rilanciare l’occupazione attraverso rapporti di lavoro subordinato a tempo indeterminato che, sotto l’aspetto della mera riduzione dei costi, sono fortemente competitivi rispetto ad altre forme incentivanti presenti nel nostro ordinamento.
(...)

Grazie TD.

Appena ho un attimo studio meglio la cosa.

[AlenBoksic]

Consulenti lavoro: 275mila i contratti a tempo indeterminato anche fra ex co.co.pro e partite Iva

 Il periodo di riferimento è gennaio/febbraio 2015. Di queste 275mila assunzioni, circa l'80% sono stabilizzazioni di collaborazioni a progetto, contratti a termine e partite Iva. Mentre un altro 20% riguarda nuove assunzioni e dunque incrementi occupazionali

La buona notizia dei consulenti del lavoro arriva a poche ore dalla prima uscita pubblica del presidente dell'Inps Tito Boeri che non ha perso occasione di snocciolare i dati positivi proprio sulle assunzioni e cioè che nei primi 20 giorni di febbraio 76mila aziende hanno richiesto di "accedere alla decontribuzione per assunzione a tempo indeterminato" prevista dalla legge di stabilità. Si tratta di misure che favoriscono le imprese fino a 8mila euro annui e, per il momento, valgono solo per il 2015. Sta al governo decidere, in corso di legislatura, se estendere la misura anche per i prossimi anni. -
See more at:
- http://www.rainews.it/dl/rainews/articoli/Consulenti-del-lavoro-In-due-mesi-275mila-asssunti-grazie-agli-sgravi-contributivi-9a5e27ae-5b7b-45bd-b65c-da6cc9975e88.html

[ThomasDoll]

Mi si prospetta un rinnovo del contratto (tempo det) a retribuzione ridotta: rifiuterò.
Come vedete del jobs act non c'era bisogno, si faceva lo stesso senza. E' interessante nel tempo determinato la distinzione tra proroga e rinnovo: praticamente sono la stessa cosa, ma si distinguono tra la proroga fatta prima della scadenza (massimo 5) e il rinnovo fatto stipulando un nuovo contratto in discontinuità (venti giorni a casa, secondo me anche meno ma tant'è). Si rinegozia, poi, su altre basi. Se la parte le condivide, sennò rinegoziami sta fava
(prima la norma era peggio)

[carpelo]

Un rapido aggiornamento sul mio fronte. Ricordate il post iniziale? In pratica c'è un'azienda che vorrebbe "regolarizzare" tutti i collaboratori che da anni sfrutta con contratti a progetto o a tempo determinato. La proposta consiste in una assunzione a tutele crescenti a tempo indeterminato con un contratto che più basso non si può e con la pietra tombale su eventuali cause di vertenza.
Finito il primo giro di colloqui, quasi nessuno ha accettato la proposta.

[ThomasDoll]

Sono a casa dal 13 marzo, contratto scaduto. C'era un accordo per riprendere da dopo Pasqua. Oggi mi chiedono di tornare, fino a fine maggio, eliminando il mio superminimo di 1000 euro.
Perché dovrei? Gli ho detto di no. Vuoi la continuità? Paga, oppure ti trovi uno stracciaculo che te lo fa, fuori dalla porta c'è la fila.
Anche qua il jobs act non c'entra nu cazz...

[MCM]

Una merda totale. Questa economia uccide.

[disabitato]

Quarto mese di lavoro a stipendio zero.. Il mio studio ha mandato a casa quattro persone per risparmiare 1200 euro LORDI TOTALI (300 cad).
Il 24 finisco.. Quattro mesi senza stipendio mi hanno dissanguato. Morale sotto i piedi..

[baol]

...
Anche qua il jobs act non c'entra nu cazz...

Hai ragione.
Il Jobs Act non fa altro che certificare un andazzo ormai pluridecennale.
Un passo avanti e tre indietro.
Le tutele crescenti in una banale, becera, ottusa, controproducente ricerca del "te devo paga' poco...se non niente."
"E comunque te pago domani...".

Il futuro a tempo indeterminato.

Un abbraccio ed in bocca al lupo.

[Breizh]

Pianeta di merda!

Non mollate, ragazzi!

[ThomasDoll]

mi piacerebbe fare qualcosa di nuovo, ma non saprei cosa fare, non mi ci vedo a fare l'oste.
Finirà che una qualche agenzia del lavoro mi piazza in una qualche azienda con una scarpa e una ciavatta, come al solito.
La pensione è nel 2031, dunque qualcosa toccherà fare.
Potrei addestrare il gatto a tenere il piattino e fare il busker strimpellando la chitarra.
Stornelli.
Fior de limone...

[Davide]

mi piacerebbe fare qualcosa di nuovo, ma non saprei cosa fare, non mi ci vedo a fare l'oste.
Finirà che una qualche agenzia del lavoro mi piazza in una qualche azienda con una scarpa e una ciavatta, come al solito.
La pensione è nel 2031, dunque qualcosa toccherà fare.
Potrei addestrare il gatto a tenere il piattino e fare il busker strimpellando la chitarra.
Stornelli.
Fior de limone...

2031 ? Ottimista direi.......

roma merda

[fish_mark]

Siete i soliti pessimisti cacadubbi.
Non riuscite ad apprezzare le grandi novità che sono arrivate in quest'ultimo anno.
Siete soltanto prigionieri dell'invidia.
Vi consiglio di leggervi un bel libro di Oskar Farinetti, per riacquistare il buonumore e la fiducia nel futuro.

[ThomasDoll]

Guarda, non so perché ma Farinetti mi sta antipatico come nessuno, quasi più di Salvini

[MCM]

Ecco inizia a farti stare più simpatico Salvini.
Non per altro ma l'alternativa è Fonzie. Fonzie per 30 anni.

Un paese che avesse a cuore Thomas Doll vedrebbe una bella alleanza da Landini a Salvini per togliere dai coglioni Fonzie.
Ma sogno...ce lo terremo per 30 anni.

Segnatevelo.

[AlenBoksic]

Ai tempi della legge impropriamente e strumentalmente chiamata Biagi, mi pare proprio che il ministro del lavoro fosse Maroni.
Quindi la lega all'opera nel settore l'abbiamo già vista e grazie alle manovre del suo ministro ci siamo sorbiti dodici anni filati di contratti precari.
Quanto a Landini l'ultimo sciopero che ha organizzato fuori Pomigliano erano in 5.
L'accoppiata con salvini potrebbe giusto fare le fortune dei disegnatori di felpe.

[Frusta]

Ai tempi della legge impropriamente e strumentalmente chiamata Biagi, mi pare proprio che il ministro del lavoro fosse Maroni.
Quindi la lega all'opera nel settore l'abbiamo già vista e grazie alle manovre del suo ministro ci siamo sorbiti dodici anni filati di contratti precari.
Quanto a Landini l'ultimo sciopero che ha organizzato fuori Pomigliano erano in 5.
L'accoppiata con salvini potrebbe giusto fare le fortune dei disegnatori di felpe.

Io negli ultimi 20 anni, da destra o da sinistra indifferentemente, ho assistito ad una "macelleria messicana" sistematica del mondo del lavoro.
La legge che introdusse i co.co.co fu voluta da Treu, un sindacalista. E poi da uomini “della nuova  sinistra”, come Biagi e Ichino, mentre la confindustria procedeva alla mattanza delle PMI.
Nessuno può dire di avere le mani pulite.

[AlenBoksic]

Posso anche esser d'accordo,
però Biagi prevedeva tutta una serie di garanzie per i precari di cui nella legge non c'è traccia.
Inoltre, considerando tutte le altre forme di lavoro fittizio introdotte, la precarizzazione di massa parte con quella legge.
Non a caso - anno 2014 - la quasi totalità dei neoassunti era a tempo.
Per adesso - fonte INPS - grazie alla decontribuzione gli assunti a tempo indeterminato sono aumentati del 20% rispetto all'anno scorso.
Vedremo gli ulteriori sviluppi.