Autore Topic: Uber e i tassinari  (Letto 4717 volte)

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ThomasDoll

Uber e i tassinari
« : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 13:25:39 »
Problema non da poco: Uber offre  un servizio di trasporto privato via app.
Esci, comunichi il tuo indirizzo, un soggetto legato ad Uber ti viene a prendere e ti porta dove vuoi. Paghi la ditta via carta di credito. Californiani. La reazione dei tassinari è corporativa ma con molte ragioni: Uber non ha nessuna delle limitazioni da servizio pubblico, non paga, probabilmente, nemmeno le tasse. Ora un autista di Uber cui era stata tolta la patente per esercizio abusivo della professione di tassista ha ottenuto ragione in tribunale. Per la Legge Uber fa un servizio compatibile. Da qui la rivolta.
Come si fa a diventare un Paese moderno, in grado di digerire certe novità?
Ora non sarò io a negare le virtù della concorrenza, ma questa non è concorrenza ad armi pari.

Zapruder

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #1 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 14:11:38 »
Il progresso comporta alcuni spiacevoli effetti collaterali: per esempio, quello di appiattire l'importanza della specializzazione individuale. Trent'anni fa per fare il mio lavoro occorrevano conoscenze specifiche che, in parte, sono state annullate dalla standardizzazione dei materiali e dalla possibilità di disporre facilmente e rapidamente di enormi quantità di dati, e di poterli elaborare, grazie all'informatica. Più che logico che oggi nessuno voglia pagare un tecnico quanto lo avrebbe dovuto pagare all'epoca.

Per i tassisti è lo stesso. La facilità nel poter contattare il servizio e disporne, quale esso sia: niente centralini, trasmettitori, riceventi, autorizzazioni... Tutto via smartphone. E non serve più avere una profonda conoscenza della città e della sua toponomastica: oggi c'è il navigatore. Più che ovvio che i costi debbano scendere: e se non ci sente da questo orecchio (comprensibilmente) il tassista "classico", ci penserà qualcun altro. E' il libero mercato, no? Se poi Uber parte dagli USA e dilaga in tutto il mondo, non vedo come si possa arrestarne il cammino qui da noi.

Pomata

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #2 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 14:23:57 »
In Spagna lo hanno proibito.

Fargli pagare le stesse tasse, no?

ThomasDoll

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #3 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 14:31:44 »
Appunto, la questione non è se è lecito, i tassinari sono intrappolati dalle norme sul servizio pubblico che gli hanno consentito di curare interessi corporativi, competere con Uber per loro non è possibile. Quindi vanno fatte regole al passo con i tempi. Se Uber vuole fare un servizio come quello paghi le tasse e controlli i requisiti di chi mette alla guida dei veicoli, fatto questo la scelta va agli utenti.

CP 4.0

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #4 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 14:38:08 »
qualsiesi problema di compentitivita' inizia dalla struttura del luogo, e l'Italia ha seri problemi da questo punto di vista.

figuriamoci Roma

Zapruder

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #5 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 14:40:55 »
Fargli pagare le stesse tasse, no?

I tassisti dichiarano 15.000 Euro l'anno. Credo che a Uber andrebbe benissimo pagare le stesse tasse che pagano loro.

Per cultura (eredità del vissuto comunista) chi fa un lavoro pesante, faticoso e pericoloso gode, da parte mia, di rispetto a prescindere.

Ma l'idea che chi fa un lavoro del genere a fine anno riesca a tenersi solo 15.000 Euro in tasca, dai quali dovrà ahilui detrarre anche 3.450 Euro di IRPEF e altri 1.500 per la previdenza, e quindi dovrà riuscire a mantenersi con gli 800 Euro al mese che gli rimangono, suona vagamente come una presa per il qulo. Poi succede che arriva qualcun altro e ti scavalca in tromba, mentre tu continui a guardarti la punta dei piedi, senza essere disposto a rinunciare manco a un millesimo dei tuoi privilegi.

ThomasDoll

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #6 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 15:03:58 »
Poi succede che arriva qualcun altro e ti scavalca in tromba, mentre tu continui a guardarti la punta dei piedi, senza essere disposto a rinunciare manco a un millesimo dei tuoi privilegi.

Esatto, questa cosa è importantissima, la difesa corporativa finisce per isolare se stessa, i tempi sono cambiati.
Un servizio come Uber dovevano offrirlo le compagnie dei tassinari, altro che resistere...
Per questo mi sembra che la vicenda sia ben più importante di un normale conflitto tra concorrenti.

Offline Skorpius

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Re:Uber e i tassinari
« Risposta #7 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 16:39:28 »
Ma le garanzie per il trasportato contano qualcosa nel sistema oppure l'unico metro per giudicare la liceità di un servizio e' la sua economicità ?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Frusta

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Re:Uber e i tassinari
« Risposta #8 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 18:31:06 »
Ma cosa fa in fin dei conti un tassista?
Guida una normale auto, su un normale percorso, più o meno nel modo con cui guiderebbe ognuno di noi.
Non è come il cuoco di un ristorante, che sa cucinare meglio di noi, sa trovare ingredienti che non sapremmo reperire, e usa forni particolari o altre attrezzature che normalmente a casa nostra non abbiamo.
E non è nemmeno come un gruista che manovra un oggetto enorme per il quale occorre preparazione specifica.

Quindi il valore non consiste nell' auto o in chi la guida, ma nel del trait d'union fra chi ha bisogno di un servizio e chi può metterglielo a disposizione.

 ;D perciò il vero valore non sta nel tassista, ma nell'ente che fa da radiotaxi.

Valore destinato a scendere fino a diventare praticamente nullo in un mondo di cellulari smart, cioè in un mondo in cui far girare l'informazione è una cosa piuttosto semplice.

Nessuna meraviglia quindi della nascita di fenomeni come Uber, nei confronti dei quali l'unica cosa da fare è imporre il pagamento con bancomat o carta di credito.

Ma è una cosa che andava fatta da tempo anche per i taxi, se non altro per non essere presi per il culo da dichiarazioni di redditi ridicole.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Giglic

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #9 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 18:41:59 »
Scusate, non ho letto tutto, ma mi sembra che ci sia una cosa che non si tiene in considerazione: IL VALORE DELLA LICENZA. Non dico quello legale, dico quello reale. Un servizio come Uber (che sfrutta un vuoto legislativo: chi l'ha fatto negli anni '70 è stato acclamato ed è diventato PdC) non ha come effetto quello di diminuire i prezzi della corsa (il discorso fatto da Zap sul reddito lordo medio di questi italianissimi signori è - mi sembra - chiarissimo) ma quello di abbattere un valore che arriva a centinaia di migliaia di euro di investimento.
Che questi signori abbiamo maniere fasciste di protestare non è cosa nuova ed è coerente con tutte le altre proteste fatte dai tasseranno fino adesso. Lo scandalizzarsi à la Severgnini fa molto radical chic (ma de destra, quindi forse bisognerà usare un altro termine: liberal chic? conservative chic?), Ma se non si affronta il discorso da questa parte, difficilmente se ne verrà mai fuori.
Se si crea un mercato non controllato, non puoi pretendere di fare finta che non esiste, DOPO.

Offline Skorpius

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Re:Uber e i tassinari
« Risposta #10 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 22:25:15 »
Ma cosa fa in fin dei conti un tassista?
Guida una normale auto, su un normale percorso, più o meno nel modo con cui guiderebbe ognuno di noi.
Non è come il cuoco di un ristorante, che sa cucinare meglio di noi, sa trovare ingredienti che non sapremmo reperire, e usa forni particolari o altre attrezzature che normalmente a casa nostra non abbiamo.
E non è nemmeno come un gruista che manovra un oggetto enorme per il quale occorre preparazione specifica.

Quindi il valore non consiste nell' auto o in chi la guida, ma nel del trait d'union fra chi ha bisogno di un servizio e chi può metterglielo a disposizione.

 ;D perciò il vero valore non sta nel tassista, ma nell'ente che fa da radiotaxi.

Valore destinato a scendere fino a diventare praticamente nullo in un mondo di cellulari smart, cioè in un mondo in cui far girare l'informazione è una cosa piuttosto semplice.

Nessuna meraviglia quindi della nascita di fenomeni come Uber, nei confronti dei quali l'unica cosa da fare è imporre il pagamento con bancomat o carta di credito.

Ma è una cosa che andava fatta da tempo anche per i taxi, se non altro per non essere presi per il culo da dichiarazioni di redditi ridicole.

Il tassista è un professionista con una serie di responsabilità, il suo taxi deve avere degli standard di manutenzione (se viene fermato dalla polizia e la sua auto non è in ordine non solo vede fermata l'auto, come a tutti noi, ma gli viene revocata la possibilità di lavorare) che fanno parte del contratto che stipula con il cliente e ne definiscono le responsabilità, deve avere delle conoscenze e ha dei doveri, un autista di uber deve sottostare solo alle normali regole di circolazione e solo secondo tali regole verrà giudicata la sua responsabilità.
Pensate ad alcune situazioni patologiche del trasposrto: Se non ti porta nel luogo giusto in tempo, se ti lascia nel luogo sbagliato, se ha un incidente, se viene derubato con te a bordo, se il tuo bagaglio rimane sulla macchina, se danneggia il tuo bagaglio.. quali regole si applicano? Che diritti ho? se fosse un tassista sarebbe tutto chiaro definito dalla legge ad hoc.. in caso contario rimpiangerai i soldi risparmiati
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

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Re:Uber e i tassinari
« Risposta #11 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 22:34:37 »
Paghi la ditta via carta di credito.
Ecco, questo particolare mi era sfuggito.

E allora credo proprio che allo stato convenga più Uber che paga le tasse fino all'ultimo centesimo che una schiera di tassisti che chiedono controlli solo su chi non fa parte dell' aummaumma del mondo tassinaro in cui è tradizione vendere in nero licenze di nessun valore legale ed in cui, sempre rigorosamente in nero, viene svolta la maggior parte del lavoro.
A meno che non si creda alle dichiarazoni da 15mila euro l'anno.



Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Skorpius

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Re:Uber e i tassinari
« Risposta #12 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 22:41:10 »
Ecco, questo particolare mi era sfuggito.

E allora credo proprio che allo stato convenga più Uber che paga le tasse fino all'ultimo centesimo che una schiera di tassisti che chiedono controlli solo su chi non fa parte dell' aummaumma del mondo tassinaro in cui è tradizione vendere in nero licenze di nessun valore legale ed in cui, sempre rigorosamente in nero, viene svolta la maggior parte del lavoro.
A meno che non si creda alle dichiarazoni da 15mila euro l'anno.

Tramite carta di credito che dai PRIMA della corsa..
E gli autisti sono completamente freelance..

Davvero vi sembra tutto normale?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

ThomasDoll

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #13 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 23:22:56 »
Tramite carta di credito che dai PRIMA della corsa..
E gli autisti sono completamente freelance..

Davvero vi sembra tutto normale?

non vedo la differenza rispetto a prendere un taxi abusivo vecchio stampo, se non che pago a un tizio che sta a San Francisco che col kaiser che versa le tasse qui, se le versa. Per un UBER potrebbero lavorare tutti i soggetti non abilitati a guidare un taxi, magari perché pregiudicati, tossici o che. Stiamo parlando di un servizio pubblico con autista... Non credo sia regolare, non sarà un taxi, come ha sancito il giudice, ma non è nemmeno una cosa compatibile con gli altri soggetti che esercitano trasporto di persone. Perché se paghi Uber per farti venire a prendere da qualcuno è trasporto di persone, su questo non ci sono dubbi.

Offline Frusta

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Re:Uber e i tassinari
« Risposta #14 : Giovedì 19 Febbraio 2015, 08:36:02 »
...non vedo la differenza rispetto a prendere un taxi abusivo vecchio stampo, se non che pago a un tizio che sta a San Francisco che col kaiser che versa le tasse qui, se le versa...

Certo che le versa, esistendo in Italia come figura fiscale.
La verità, vista dal punto di vista dello stato, è che se tutti i tassisti usassero Uber, le entrate fiscali salirebbero, dal momento che Uber (a maggior ragione sapendo di essere nel mirino) registra OGNI transazione economica.
 ;D Ha senso, per lo stato, tifare per i taxisti?

Copioeincollo quanto postato dall'amico sassoxsasso su facebook:

"Con un taxi normale tragitto teatro-casa alle 23.50 circa 13 €. Con Uber 7€. Ho dato 5 stelle come giudizio al conducente per la cordialità, la guida e la vettura.
Il futuro.
Tassisti datevi una regolata.
"

Detevi una regolata pure parrucchieri, idraulici, maiolicari, affittacamere, catering e tutto il mondo sommerso di chi versa al fisco lo zero virgola pippe per cento di quello che guadagna perché è arrivato chi vi sorpassa a destra.
Adesso arrivano i cinesi e creano dei parrucchieri a domicilio che lavorano sempre in nero, e arrivano a casa, dietro chiamata, con liste che si diffondono mediante passaparola.
Praticamente quello che facevano i parrucchieri di lunedi o fuori dell'orario di lavoro, e che adesso cominciano a chiedere i controlli per gli abusivi (  ;) tutti i giorni meno il lunedi, of course)

Diciamocelo: c'è sempre stato una diffuso e tollerato modo di fare che aveva come unico scopo quello di evadere il fisco, una zona grigia in cui si arrotondava fregandosene delle norme, ed in cui chi ci viveva ora starnazza perché è arrivato il perfido straniero che fa in maniera massiccia quello che lui faceva perché tutti chiudevano un occhio.

Quindi il problema non è solo dei tassisti, ma è il problema tipicamente italiano di tutti quelli che vivevano in quella zona grigia in cui la loro attività era poco controllata per "lasciar vivere tutti".
Il guaio è che le zone grige sono per definizione terra di nessuno. E in queste zone vince il più forte, cari tassinari, parrucchieri, idraulici eccetera, ecco perché ve dovete dà na regolata!


Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Zapruder

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #15 : Giovedì 19 Febbraio 2015, 08:41:56 »
Il tassista è un professionista con una serie di responsabilità, il suo taxi deve avere degli standard di manutenzione (se viene fermato dalla polizia e la sua auto non è in ordine non solo vede fermata l'auto, come a tutti noi, ma gli viene revocata la possibilità di lavorare) che fanno parte del contratto che stipula con il cliente e ne definiscono le responsabilità, deve avere delle conoscenze e ha dei doveri, un autista di uber deve sottostare solo alle normali regole di circolazione e solo secondo tali regole verrà giudicata la sua responsabilità.
Pensate ad alcune situazioni patologiche del trasposrto: Se non ti porta nel luogo giusto in tempo, se ti lascia nel luogo sbagliato, se ha un incidente, se viene derubato con te a bordo, se il tuo bagaglio rimane sulla macchina, se danneggia il tuo bagaglio.. quali regole si applicano? Che diritti ho? se fosse un tassista sarebbe tutto chiaro definito dalla legge ad hoc.. in caso contario rimpiangerai i soldi risparmiati

Tutto sacrosanto. Un professionista è un professionista. E per parte mia potrei scrivere interi libri sulle pericolose castronerie combinate da improvvisati "fai da te" (compresi laureati) nel mio campo.

Ma è altrettanto evidente che il protezionismo della professione, in certi casi, ha abbondantemente sconfinato nel protezionismo più ottuso. Inoltre, come già detto in un altro post, l'importanza della "specializzazione" diminuisce sempre più. E i costi tenderanno a diminuire, c'è poco da fare.


ThomasDoll

Re:Uber e i tassinari
« Risposta #16 : Giovedì 19 Febbraio 2015, 08:48:02 »
Certo che le versa, esistendo in Italia come figura fiscale.

Cioè, tu dici che basta prendere la partita IVA?
E se io pago (ipotizzo, non so come funge il servizio) una somma in USD via carta di credito a un tizio che sta a San Francisco poi l'Erario come lo viene a sapere? Nel senso, occorrerebbe che avesse l'informazione. Se così fosse, al massimo tra un par d'anni potrebbe chiedere il conto al servizio. In più, l'autista come viene pagato? Una siringata di soldini magari su un paypal? Un bonifico? Uber è sostituto d'imposta? Spero di sì. Almeno l'autista, insomma, siamo certi che paghi le tasse su quello che guadambia?
La Finanza che fa? Quando rivedo il tipo che conosco je lo chiedo.

Offline AlenBoksic

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Re:Uber e i tassinari
« Risposta #17 : Giovedì 19 Febbraio 2015, 08:57:15 »
Diciamocelo: c'è sempre stato una diffuso e tollerato modo di fare che aveva come unico scopo quello di evadere il fisco, una zona grigia in cui si arrotondava fregandosene delle norme, ed in cui chi ci viveva ora starnazza perché è arrivato il perfido straniero che fa in maniera massiccia quello che lui faceva perché tutti chiudevano un occhio.

Quindi il problema non è solo dei tassisti, ma è il problema tipicamente italiano di tutti quelli che vivevano in quella zona grigia in cui la loro attività era poco controllata per "lasciar vivere tutti".
Il guaio è che le zone grige sono per definizione terra di nessuno. E in queste zone vince il più forte, cari tassinari, parrucchieri, idraulici eccetera, ecco perché ve dovete dà na regolata!

Andando OT è un ragionamento che andrebbe approfondito: in Italia spesso e volentieri il liberismo è stato interpretato 8e propagandato) come "faccio il caxxo che mi pare" quando invece è l'esatto contrario.
Forse adesso i taxisti si renderanno conto di quanto sia stato ottuso nel corso degli anni bloccare qualsiasi forma di riforma delle loro condizioni, specie in un mondo che stava cambiando rapidamente e dove un viaggio aereo Londra Roma costa ormai quasi come il servizio taxi che dall'aeroporto ti porta in centro.
Questa di Uber, se regolamentata in modo giusto come sottolineato da Skorpius e TD, potrebbe essere un'innovazione che fa bene a tutto il paese, perché sono anni che si parla del malfunzionamento e dei costi dello Stato e dei propri apparati e di quanto questi incidano negativamente sull'economia,
ma spesso i malfunzionamenti, i costi e le storture economiche delle professioni sono simili a vengono taciuti non si sa bene n base a cosa.
i
Voglio 11 Scaloni

Offline Skorpius

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Re:Uber e i tassinari
« Risposta #18 : Giovedì 19 Febbraio 2015, 09:02:24 »

Tutto sacrosanto. Un professionista è un professionista. E per parte mia potrei scrivere interi libri sulle pericolose castronerie combinate da improvvisati "fai da te" (compresi laureati) nel mio campo.

Ma è altrettanto evidente che il protezionismo della professione, in certi casi, ha abbondantemente sconfinato nel protezionismo più ottuso. Inoltre, come già detto in un altro post, l'importanza della "specializzazione" diminuisce sempre più. E i costi tenderanno a diminuire, c'è poco da fare.

Concorda ma bisogna fare una distinZione nel corpo normativa/amministrativo dedicato al trasporto privato tra le norme a protezione dei professionisti e quelle a protezione dei clienti... Queste ultime DEVONO essere applicate sempre!
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

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Re:Uber e i tassinari
« Risposta #19 : Giovedì 19 Febbraio 2015, 09:02:46 »
Cioè, tu dici che basta prendere la partita IVA?
E se io pago (ipotizzo, non so come funge il servizio) ...
Certo è che chi registra OGNI transazione economica è più controllabile di chi non lo fa.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.