Autore Topic: Non è un paese per atei  (Letto 13368 volte)

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Offline cartesio

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Non è un paese per atei
« : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 11:45:27 »
Da http://espresso.repubblica.it/inchieste/2015/02/12/news/non-siamo-un-paese-per-atei-e-laici-1.199179?ref=HRBZ-1



.....

NESSUNA ALTERNATIVA ALL’ORA DI RELIGIONE

La scelta di non frequentare durante l’ora settimanale di religione non dovrebbe essere un problema, e neppure essere discriminante per chi decide di fare altro. Sono parole ripetute in leggi, sentenze della Corte costituzionale, circolari ministeriali, ma rimaste inapplicate. Negli istituti con il simbolo della Repubblica il diritto all’ora alternativa è spesso negato, o soggetto a limitazioni arbitrarie, con disagi per le famiglie e gli studenti.

Significativo il racconto di una madre con il proprio figlio iscritto in una scuola elementare del Ravennate: «Dall’inizio dell’anno ad oggi hanno fatto l’ora alternativa una sola volta. Troppo spesso l’insegnante che doveva seguirli è stata chiamata a fare supplenze e loro sono rimasti in classe a fare dei disegni, in fondo all’aula».

Tante storie fotocopia, come racconta Massimo, un padre di Ragusa: «Ho dovuto minacciare un’azione legale alla preside per fare in modo che mio figlio non fosse parcheggiato in una “classe parallela” e gli fosse garantita un’attività. I motivi del rifiuto erano imbarazzanti: non ci sono soldi e i pochi che abbiamo sono destinati al sostegno per i ragazzi disabili. Mi sembrò una cosa meschina. La preside stava cercando di addebitare a me la responsabilità di mettere a repentaglio altri servizi indispensabili e solo con le spalle al muro trovò una soluzione».

......

SE VUOI ADOTTARE MEGLIO PRATICANTE

Anche per le delicate pratiche di adozione e affido il terreno è minato: nel colloquio con gli assistenti sociali viene chiesto espressamente come requisito necessario (anche se a livello informale) una solida educazione religiosa. Come è successo a una coppia alle prese con la possibilità di affido di una bambina: «Gli assistenti sociali hanno posto come condizione, per espresso desiderio della madre che l'ha abbandonata, l’impegno a battezzarla.

........

VIETATO ESSERE ATEO E MILITARE

Le lettere dei militari e appartenenti alle forze armate raccontato come gli ufficiali non siano gentiluomini sul terreno delle libertà personali. «Oggi il capitano che comanda la mia compagnia ha affisso in bacheca un documento con la lista dei nominativi che dovranno partecipare alla messa natalizia tra cui compare il mio nome», scrive un militare anonimo. «Io sono ateo e non me la sento di assistere a una funzione religiosa perché ritengo che non si possa agire sulla coscienza delle persone, soprattutto su decisioni che appartengono alla sfera spirituale, ma la lettera è firmata in calce e ha valore di comando che non posso non eseguire».


Ai tempi, ricordo di essere stato l'unico in caserma a rifiutarmi di partecipare alla funzione religiosa pasquale, con presenza del solito rappresentante della Chiesa. Non ci furono conseguenze, grazie anche ad un tenente sensibile all'argomento, ma la cosa non fu ben vista.
Anche dai simpatici commilitoni.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

Offline franz_kappa

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #1 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 11:58:33 »
Nella mia divisione non vorrei mai un commilitone che ha in dispregio Dio e la Religione. Non mi sorprende, dunque, che i tuoi camerati non videro all'epoca di buon occhio quell'intemerata all'insegna del più sfrenato ateismo.
La storia riferisce di innumerevoli casi in cui l'intervento divino, giunto prima o durante battaglie nelle quali la fazione più vicina all'Altissimo era soccombente, ha ribaltato anche sorprendentemente l'esito  del conflitto.
'In hoc signo vinces', d'altronde.
Buon viaggio, caro Piero.

mrmoto

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #2 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 13:03:23 »
Nella mia divisione non vorrei mai un commilitone che ha in dispregio Dio e la Religione. Non mi sorprende, dunque, che i tuoi camerati non videro all'epoca di buon occhio quell'intemerata all'insegna del più sfrenato ateismo.
La storia riferisce di innumerevoli casi in cui l'intervento divino, giunto prima o durante battaglie nelle quali la fazione più vicina all'Altissimo era soccombente, ha ribaltato anche sorprendentemente l'esito  del conflitto.
'In hoc signo vinces', d'altronde.

 :o :o :o

Offline Skorpius

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #3 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 13:05:48 »
Prendo atto che c'è qualcuno per cui la mancanza di fondi sufficienti (o la loro distrazione) Per la scuola pubblica Sia solo una scusa e non un vero problema
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Skorpius

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #4 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 13:22:44 »
Invece per quanto riiguarda l'adozione si toccano, con la solita superficialita' strumentale, due grossi problemi: strapotere dei sevizi sociali (a me e' capitato un problema esattamente contrario, l'assistente sociale era atea e ha fatto trapelare giudizio negativo nella ctu in quanto il padre era religioso); secondo: limiti di indirizzo del genitore abbandonante.. Pero' ovviamente tutto fa brodo alla tesi
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

ThomasDoll

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #5 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 13:43:32 »
Siamo un Paese buffo.
Laico di nome.
Chierico di tradizione.
Non praticante.
Stride il contrasto tra le chiese vuote (sono vuote, cazzo, quando ci entri c'è poca gente, prevalentemente anziana) e le resistenze a normali istanze da Paese moderno, dove vige la libertà di culto, per cui il crocifisso in classe, che presuppone un culto "di Stato" che non esiste, è un elemento che andrebbe rimosso almeno per una parte consistente dei frequentanti.
Praticante copiosamente l'obiezione quando si parla di aborto e dintorni, inclusa pillola del giorno dopo. Per tacer del meretricio di cui siamo clienti assidui e del pornazzo con cui ci sollazziamo.
Quando si tratta, invece, di rifugiati e immigrati, regolari o clandestini, il dettato dell'ottimo Francesco lo diamo al gatto...

Aveva ragione Ratzinger: il problema è il relativismo. Dei cattolici.

Offline Skorpius

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #6 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 16:55:47 »
Siamo un Paese buffo.
Laico di nome.
Chierico di tradizione.
Non praticante.
Stride il contrasto tra le chiese vuote (sono vuote, cazzo, quando ci entri c'è poca gente, prevalentemente anziana) e le resistenze a normali istanze da Paese moderno, dove vige la libertà di culto, per cui il crocifisso in classe, che presuppone un culto "di Stato" che non esiste, è un elemento che andrebbe rimosso almeno per una parte consistente dei frequentanti.
Praticante copiosamente l'obiezione quando si parla di aborto e dintorni, inclusa pillola del giorno dopo. Per tacer del meretricio di cui siamo clienti assidui e del pornazzo con cui ci sollazziamo.
Quando si tratta, invece, di rifugiati e immigrati, regolari o clandestini, il dettato dell'ottimo Francesco lo diamo al gatto...

Aveva ragione Ratzinger: il problema è il relativismo. Dei cattolici.

Mi conforta sapere che è così facile discutere di argomenti sensibili semplicemente destituendo l'interlocutore di credibilità..
Nell'altro post i tassisti non possono parlare perchè evasori, in altri si parlava dei maledetti commercianti che si meritano di chiudere, anche qui, siccome è risaputo che i cristiani vanno a puttane, è inutile discutere.

E' possibile qualche volta discutere dell'argomento e non dell'interlocutore?
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline cartesio

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #7 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 16:58:55 »
'In hoc signo vinces', d'altronde.

Infatti il vero fondatore del cattolicesimo è stato l'imperatore Costantino.
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

ThomasDoll

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #8 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 17:09:26 »
E' possibile qualche volta discutere dell'argomento e non dell'interlocutore?

Dipende, basterebbe capire quello che scrivono gli altri. Visto il minestrone che hai fatto, o scrivo male in italiano io, o non capisci bene cosa scrivo tu. Non mi pare così importante, quindi fai finta che non abbia detto niente...

Offline Frusta

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #9 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 17:12:14 »
 :o :o :o
 ;) il senso dell'umorismo di FK è per palati più che raffinati.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Skorpius

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #10 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 17:13:48 »
Dipende, basterebbe capire quello che scrivono gli altri. Visto il minestrone che hai fatto, o scrivo male in italiano io, o non capisci bene cosa scrivo tu. Non mi pare così importante, quindi fai finta che non abbia detto niente...

Vedi lo fai anche qui! Tu credi che io non abbia ben compreso il tuo pensiero, ma la prima cosa che metti in dubbio e la mia capacità di comprendere non la tua di farti capire... la prima cosa che fai (prima ancora di ribadire o difendere il tuo concetto) è quella di mettere in dubbio il tuo interlocutore (cioè me in questo caso "basterebbe capire quello che scrivono gli altri")
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline Frusta

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #11 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 17:44:46 »
...

Mi chiedo quanto tempo ancora ci vorrà per portare a termine una bonifica iniziata più di 225 anni fa  ;D
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Giglic

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #12 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 18:33:20 »
Fermo restando che casi di discriminazione dei cattolici capitano solo ai cattolici e quelli di discriminazione degli atei solo agli atei (cominciamoci a chiedere perché, forse le bisacce di Giove?) è palese definire il nostro paese come profondamente cattolico.
Cattolico intendo nella cultura, dove il concetto - laico - di cittadinanza è infatti ai minimi termini.
Sarebbe interessante disquisire di questo fatto: di come il concetto di cittadinanza (ossia appartenere ad una comunità dove determinati valori siano condivisi non sulla base di dogmi, ma sulla base di contratti scritti) sembri essere così estraneo alla cultura italiana. Ovviamente, adesso qualcuno dirà che non c'è differenza tra il dogma religioso rispetto al dogma ateo, ed avrebbe ragione... se esistesse il dogma ateo (che parlando della mancanza di qualcosa non può essere dogmatico).
La mia idea, comunque, è che a noi italiani la cultura cattolica piace. Ci piace il concetto del pentimento e del perdono, ci piace il fatto che il reato ed il peccato si confondano, ci piace il fatto che non valiamo come popolo, ma solo come insieme di singoli.
Si è fatto l'esempio del crocifisso in classe. A me, non credente, ovviamente non da fastidio il crocifisso. Non mi darebbe fastidio neanche un altro simbolo religioso "x" a piacere, se è per questo. Sono assente da dogmi. Quello che mi darebbe fastidio (ma sono sicuro che ai cattolici è capitato sicuramente il contrario) è L'IMPOSIZIONE del Cristo crocifisso. Perché a qualcuno potrebbe dar noia, e va rispettato anche lui. In questo caso, ovviamente, il rispetto va alla "maggioranza", immagino, o no?

Ma la cosa secondo me ancora più divertente - e chiudo, che ho 38 di febbre - è che si sta parlando di come la RELIGIONE, e non il sentimento religioso, sia pervasivo nella nostra comunità. Pretendere che una qualsiasi altra gerarchia si sovrapponga a quella statale è secondo me la negazione dello stato.

mrmoto

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #13 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 19:50:45 »
Pretendere che una qualsiasi altra gerarchia si sovrapponga a quella statale è secondo me la negazione dello stato.

Centrato in pieno.

Offline Skorpius

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #14 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 21:04:57 »
Lo stato si modella democraticamente... La pretesa che spaventa giglic non e' negazione ma solo un diverso modo di strutturarsi dello stato.. Succede quando lo stato e' democratico
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

CP 4.0

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #15 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 21:26:37 »
... Ovviamente, adesso qualcuno dirà che non c'è differenza tra il dogma religioso rispetto al dogma ateo, ed avrebbe ragione... se esistesse il dogma ateo ...

tranquillo, le cose le dico una volta sola, se vedo che non c'e' modo/interesse di andare oltre, non ho piacere a ribadirle.

ne partecipare alle discussioni :)

Giglic

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #16 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 21:38:09 »
Anche perché non c'è l'avevo con te

Giglic

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #17 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 21:39:37 »

Lo stato si modella democraticamente... La pretesa che spaventa giglic non e' negazione ma solo un diverso modo di strutturarsi dello stato.. Succede quando lo stato e' democratico

Chi divide tra chi crede in X e chi non crede in x non è democratico. Non è una pretesa. È logica. Ed esiste da 2500 anni circa.

CP 4.0

Re:Non è un paese per atei
« Risposta #18 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 21:53:44 »
Anche perché non c'è l'avevo con te

non mi ero accorto di non essere il solo a fare certi discorsi ;)

Offline Frusta

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Re:Non è un paese per atei
« Risposta #19 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 21:56:24 »
L'ateismo non è una fede, ma la risposta ad una domanda che nessun prete si è mai azzardato a fare.
Tutte le religioni di tutti i secoli e di tutte le latitudini hanno dato risposte convincentissime, dottissime e superelaborate alla domanda: "Dio esiste?"
Ma nessuna di loro mai né si è posto né tantomeno ha mai risposto alla VERA domanda, ovvero:
"Ma a che serve?".
Ecco, l' ateismo è la risposta a quella domanda: "A niente"
Onestamente: non trovo niente che mi spieghi l' utilità di dio.

P.s.
Utilità da chi non sta dalla parte del manico, ovviamente.

 
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