Autore Topic: E segna sempre lui...  (Letto 986 volte)

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Offline Sick Boy

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E segna sempre lui...
« : Martedì 17 Febbraio 2015, 15:11:32 »
Oggi è il compleanno del bomber.
Appellativo abusato per un attaccante, ma non nel caso in questione perché Beppe Signori per me è stato IL bomber, quello che da solo poteva risollevare le sorti di un’intera settimana.
Chi non ricorda come sono cambiati negli ultimi anni i rapporti di forza tra laziali e romanisti in città, non ricorda perché probabilmente non è stato bambino negli anni ottanta.
Folgorato dai racconti di mio padre, che si è inserito in tackle duro nell’età in cui cominciavo a mostrare un interesse concreto per le figurine, e che tornando dallo stadio saltellava con me ritmando bom-ber Fio-ri-ni in una stagione in cui indossavamo la stessa maglia di quest’anno, entrando nella mia scuola elementare mi accorsi che essere laziale era uno spasso sfrecciando con la bandiera al vento nella macchina di papà la domenica, ma era un vero atto di forza per la vita sociale di un bambino di sette anni.
Unico in una classe di ventiquattro ragazzini, e ovviamente quello che destava la maggiore curiosità per una scelta evidentemente fondamentalista. “La situazione migliorerà” pensavo sempre andando avanti col tempo, ma in quegli anni per un ragazzino, diciamocelo, la Lazio di esaltante aveva davvero poco: non faceva mai le coppe, i derby finivano sempre in pareggio, e negli anni di Materazzi e Zoff anche i gol arrivavano con i contagocce. E così “l’unico laziale” rimase tale anche alle medie: quella meravigliosa squadra coi colori del cielo di cui parlavo continuamente non riusciva davvero ad avere appeal sul resto dei miei coetanei.
Mancava il bomber: Ruben Sosa era amato, molto amato, ma la sua media realizzativa non garantiva voli pindarici. Così, andando a vedere un’amichevole estiva nel 1992, mio padre si chiese guidando se “quel biondino del Foggia” sarebbe stato in grado di essere all’altezza dell’uruguagio.
La risposta arrivò durante un altro viaggio in macchina: tornando da una sorta di manifestazione ippica in un paese del reatino, della quale ricordo solo un pranzo a base di pennette all’arrabbiata assassine, “Tutto il Calcio Minuto per Minuto” gracchiava notizie esilaranti. La Lazio di Zoff era impazzita, e faceva 3-3 a Genova con la Samp con doppietta del nostro; quindi, la Roma del “new deal” di Boskov le prendeva sonoramente in casa dal Pescara di Galeone. Era arrivato lui.
In quella stagione si parlò a lungo di “record di Angelillo”, perché Beppe segnava a ripetizione, tanto da far pensare a una media di un gol a partita. Fu una rivoluzione: per la prima volta nella mia vita, la Lazio aveva un simbolo certo, temuto da nord a sud, che in ogni partita poteva fare meraviglie. I primi segnali di un vento che cambiava: al primo anno di ginnasio, due anni più tardi, quando la professoressa di lettere in un momento di cazzeggio si informò sulle preferenze calcistiche della classe, al fatto che ancora una volta i laziali fossero in minoranza (ma non ero più l’unico della classe...) esclamò sorpresa: “Ma come? La Lazio di Signori!”.
Fu come se avesse consegnato la Champions League in mano al me quattordicenne.
Pochi mese prima, era stato lui a mettere fine a una sequela spaventosa di pareggi nel derby, e ancora prima c’era stata la inspiegabile rinuncia di Sacchi a utilizzarlo come bocca da fuoco per la campagna americana. Col senno di poi tatticamente la cosa si spiegò e non si spiegò, all’epoca mi sembrò solamente che il profeta di Fusignano volesse privarmi del piacere di bullarmi del fatto di avere in squadre il Re dei Mondiali di Calcio.
Un anno dopo ancora, non fui tra quelli che scesero in piazza per impedirne la cessione al Parma, per un piccolo problema di salute che mi capitò proprio in quei due giorni: come se il destino avesse voluto alienarmi da una trattativa incomprensibile, o se preferite da un brutto sogno: l’importante era che al risveglio, il mio idolo era ancora lì.
Cragnotti per anni giudicò un errore non aver portato in fondo quell’affare, forse scottato da ciò che avvenne alla fine: io mi sono goduto tutti i gol arrivati nelle due stagioni successive, dalla incredibile partita contro la Juventus, 4-0 che tutti ricorderanno, al rigore nel derby di Marco Lanna. E ancora Lazio-Milan 3-0 il giorno prima dell’Epifania, l’ultima Lazio davvero zemaniana prima dell’esonero e l’inizio del vero crepuscolo del Boemo, per me partito dalla squallida imitazione del calcio di Foggia e del nostro periodo messa in scena a Trigoria.
Con lui ho avuto un po’ un rapporto, traslato ovviamente nel teatro di vita di un adolescente, come quello di Woody Allen e il suo mito in “Provaci Ancora Sam”. Per questo mi fu incomprensibile, quando dopo anni passati a specchiarsi arrivò finalmente il momento di vincere, come decise di girare i tacchi e andarsene per non essere entrato alla fine di una partita (vinta!) a Vienna. In Coppa Uefa, lui che si era sbloccato con un gol da urlo contro il Rotor Volgograd, e che sono convinto che quella Coppa UEFA ce l’avrebbe fatta vincere, se solo avesse tenuto duro.
L’arrivo di Mancini a piedi pari nello spogliatoio, lo compresi in seguito, lo aveva privato di tutte le certezze da “re”: e si affidò a quell’istinto che sotto porta non lo tradiva mai, ma che fuori dal campo quasi mai lo ha guidato in porti sicuri, destino comune di molti dei nostri idoli biancocelesti. Sempre col senno di poi compresi come Mancini avesse portato una mentalità che Beppe non era riuscito a costruire nello spogliatoio. Quindi fu meglio così? Chi può dirlo, di sicuro di lì in poi arrivò la Vittoria, la dea che ci aveva voltato le spalle per 24 lunghi anni: quello che mi bruciò sulla pelle come un tradimento fu diluito dal sapore del successo. Di sicuro ancora oggi ho il rimpianto di non aver visto Signori trasformarsi nel Mito da 200 gol in campionato con la nostra maglia che poteva essere: di sicuro, nell’anno dello scudetto del 2000, mio fratello faceva la quarta elementare, e in classe, nella stessa scuola che avevo frequentato dieci anni prima, erano più laziali che romanisti. Merito delle vittorie, ma anche merito del bomber, ne sono sicuro. Auguri.

Pomata

Re:E segna sempre lui...
« Risposta #1 : Martedì 17 Febbraio 2015, 15:28:10 »
Auguri Beppe e un applauso x te.

Offline SAV

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #2 : Martedì 17 Febbraio 2015, 16:09:25 »
Grande Sick Boy!
Ottimo racconto che condivido in pieno.
Io sono un po' più grande di te e questo mi ha permesso di essere a Marassi in occasione dell'esordio in campionato di Beppe con la nostra Lazio.  Eravamo ovviamente impazziti di gioia al suo 1-2, anche se il pareggio arrivò solo grazie a una fortunosa autorete di Buso.
Sono poi ovviamente sceso in piazza quando si paventava la cessione al Parma... quanto tempo libero si ha quando si fa lo studente universitario :)

Offline Eagles71

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #3 : Martedì 17 Febbraio 2015, 16:22:49 »
il Chinaglia degli anni '90
Auguri Re dal caschetto d'oro.

PS
grazie Sick
il razzismo ci fa schifo, Forza Lazio è il nostro tifo!

Offline carpelo

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #4 : Martedì 17 Febbraio 2015, 17:30:46 »
Grazie Sick Boy, c'ho gli occhi bagnati. Purtroppo non riesco ad applaudirti.

Offline DinoRaggio

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #5 : Martedì 17 Febbraio 2015, 17:53:57 »
Bellissimo ritratto di un mio idolo, peccato che dopo quell'umiliazione di Vienna decise di andarsene, prima che cominciasse la miglior Lazio di tutti i tempi. Meritava di farne parte.

Tanti auguri, Beppe.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Skorpius

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #6 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 08:23:58 »
Fa un po' tenerezza ed invidia leggere come per qualcuno la Lazio dei tempi duri fosse quella di zoff e ruben sosa... Beato te
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Online Davide

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #7 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 08:49:44 »
Fa un po' tenerezza ed invidia leggere come per qualcuno la Lazio dei tempi duri fosse quella di zoff e ruben sosa... Beato te
Ma veramente,quella Lazio x gli standard nostri iniziava ad essere una gran bella squadra,non scherziamo.

roma merda


Offline SAV

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #8 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 12:00:44 »
Ma veramente,quella Lazio x gli standard nostri iniziava ad essere una gran bella squadra,non scherziamo.

roma merda



La Lazio divenne una bella squadra solo con l'arrivo di Signori nel 1992.
Nei 4 anni con Ruben Sosa abbiamo sempre fatto anonimi campionati di centroclassifica (tranne il primo che abbiamo lottato per non retrocedere) con pochi acuti degni di rilievo (ricordo ad esempio le vittorie al Flaminio con il Napoli ancora imbattuto e poi campione e con l'Inter).


Online Davide

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #9 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 13:50:26 »
La Lazio divenne una bella squadra solo con l'arrivo di Signori nel 1992.
Nei 4 anni con Ruben Sosa abbiamo sempre fatto anonimi campionati di centroclassifica (tranne il primo che abbiamo lottato per non retrocedere) con pochi acuti degni di rilievo (ricordo ad esempio le vittorie al Flaminio con il Napoli ancora imbattuto e poi campione e con l'Inter).
Si,ma rispetto agli anni precedenti una squadra che si salvava con tranquillità in serie a era manna dal cielo....

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Offline SAV

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #10 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 14:05:14 »
Si,ma rispetto agli anni precedenti una squadra che si salvava con tranquillità in serie a era manna dal cielo....

Posso assicurarti che allo stadio non c'era per niente soddisfazione per queste salvezze tranquille :D

Online Davide

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #11 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 14:14:49 »
Mah,io ne ero soddisfatto...sarà che mi accontentavo di poco

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Offline Drenai

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #12 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 15:49:30 »
io pure.
evidentemente è un mio limite radicato quello di accontentarmi, visto che anche oggi mi pone sempre in contrasto con i tifosi "ambiziosi".
ricordo che quelle di zoff furono comunque, in quel momento, le migliori lazio della mia vita cosciente e me le godevo eccome. furono peraltro i miei anni migliori allo stadio. da ventenne era piu o meno la mia unica attività di rilievo :)
per quanto mi incazzassi e rimanessi ogni volta deluso davanti all'ennesimo pareggio, mi sono sempre trovato a disagio in mezzo ai dino dino vattene.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Online Davide

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #13 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 16:03:59 »
finalmente potevo dire ai miei amici gobbi,interisti e milanisti di tifare anche io una squadra di serie a....vi pare poco????

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Offline SAV

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #14 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 16:41:45 »
io pure.
evidentemente è un mio limite radicato quello di accontentarmi, visto che anche oggi mi pone sempre in contrasto con i tifosi "ambiziosi".
ricordo che quelle di zoff furono comunque, in quel momento, le migliori lazio della mia vita cosciente e me le godevo eccome. furono peraltro i miei anni migliori allo stadio. da ventenne era piu o meno la mia unica attività di rilievo :)
per quanto mi incazzassi e rimanessi ogni volta deluso davanti all'ennesimo pareggio, mi sono sempre trovato a disagio in mezzo ai dino dino vattene.

Al tempo, ero abbonato in curva Nord e convinto Irriducibile.  Sarà stata la mia giovane età, ma mi facevo contaminare dal pensiero dominante dei "Dino Dino vatteneeee"... :D
Il problema di quei tre anni di Lazio (ci includo pure la seconda di Materazzi) era che partivamo sempre più o meno bene, per poi perderci a tre quarti del campionato e mandare in fumo qualificazioni Uefa più che possibili...

1991/92  Alla 30a giornata eravamo sesti a 2 punti dal Parma quinto (che vinse la CI) e a pari punti con merde e Inter.  In 4 giornate 3 sconfitte e una vittoria, che ci hanno fatto finire decimi, mentre le merde sono arrivate quinte andando in Uefa.

1990/91  Alla 23a giornata, battevamo la Juve 1 a 0 (Riedle) ed eravamo sesti.  Nonostante un piccolo crollo ci riprendiamo battendo Pisa e Fiorentina, tanto che alla 32a siamo ottavi a un punto dal sesto posto valido per la UEFA e davanti alle merde.  Ultime due giornate con un solo punto e decimo posto finale superati dale merde...

1989/90  Sono andate in coppa Uefa Atalanta e Bologna con il settimo e l'ottavo posto (grazie ai trionfi europei di Milan e Samp).  A fine girone d'andata eravamo appunto ottavi con il Bologna dopo la bellissima vittoria 3 a 0 sul Napoli.  Da quel momento siamo sempre rimasti sotto al Bologna facendo solo 13 punti in 17 partite... e nonostante i felsinei ne avessero fatti solo 16... Uefa sfumata per 3 punti...

Insomma, c'era da stare soddisfatti rispetto alla B, ma quante rosicate abbiamo dovuto sopportare...


Online Davide

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #15 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 16:58:35 »
Dino Dino resta quaaaa Dino Dino nte ne andaaaa Dino Dino resta qua Dino vatteneeee

roma merda


Offline Skorpius

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #16 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 17:01:19 »
Al tempo, ero abbonato in curva Nord e convinto Irriducibile.  Sarà stata la mia giovane età, ma mi facevo contaminare dal pensiero dominante dei "Dino Dino vatteneeee"... :D
Il problema di quei tre anni di Lazio (ci includo pure la seconda di Materazzi) era che partivamo sempre più o meno bene, per poi perderci a tre quarti del campionato e mandare in fumo qualificazioni Uefa più che possibili...

1991/92  Alla 30a giornata eravamo sesti a 2 punti dal Parma quinto (che vinse la CI) e a pari punti con merde e Inter.  In 4 giornate 3 sconfitte e una vittoria, che ci hanno fatto finire decimi, mentre le merde sono arrivate quinte andando in Uefa.

1990/91  Alla 23a giornata, battevamo la Juve 1 a 0 (Riedle) ed eravamo sesti.  Nonostante un piccolo crollo ci riprendiamo battendo Pisa e Fiorentina, tanto che alla 32a siamo ottavi a un punto dal sesto posto valido per la UEFA e davanti alle merde.  Ultime due giornate con un solo punto e decimo posto finale superati dale merde...

1989/90  Sono andate in coppa Uefa Atalanta e Bologna con il settimo e l'ottavo posto (grazie ai trionfi europei di Milan e Samp).  A fine girone d'andata eravamo appunto ottavi con il Bologna dopo la bellissima vittoria 3 a 0 sul Napoli.  Da quel momento siamo sempre rimasti sotto al Bologna facendo solo 13 punti in 17 partite... e nonostante i felsinei ne avessero fatti solo 16... Uefa sfumata per 3 punti...

Insomma, c'era da stare soddisfatti rispetto alla B, ma quante rosicate abbiamo dovuto sopportare...



Solo il fatto che fossi un ragazzino ti faceva pensare di avere una squadra da uefa..
E questo era uno dei punti di discussione dell'epoca con mio padre.. gli bastava vedere la squadra nella prima partita per dirmi "quest'anno è come al solito".. e aveva sempre ragione
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Offline Fabio70rm

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Re:E segna sempre lui...
« Risposta #17 : Mercoledì 18 Febbraio 2015, 17:51:13 »
Il mio preferito, più di Vieri e Salas.

Ah, trovarne oggi uno così....
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!