Sonetti corropolesi

[Frusta]

È del poeta il fin la maraviglia,
parlo dell'eccellente e non del goffo,
chi non sa far stupir vada alla striglia 
(Da G.B. Marino a Leomeddix)

[leomeddix]

È del poeta il fin la maraviglia

-Avevo detto non voglio la vaniglia!......



    

[aaronwinter]

Soffermàti sul brullo piazzale
volti i guardi all'immenso Catino
già dolenti dei gol sul coppino
pronti poi a rivederli in tivvù

han pensato: noi, impero del male
s'attakkamo di nuovo stasera
del pijallo abbiam fatto bandiera
mai 'na gioia, nun ja famo più

E pensando, la gentaglia immonda
Si dirige alle proprie topaie
Dove tronfia indossava le maje
Ora torna col capo all’ingiù

E un pensiero d’un tratto li inonda:
Stamo tutti cor gran cappetano
Chissefrega, ce sfasciano l’ano
Ma il suo Conto per noi vale deppiù.

[leomeddix]

han pensato: noi, impero del male
s'attakkamo di nuovo stasera
del pijallo abbiam fatto bandiera
mai 'na gioia, nun ja famo più

Perfetta sintesi poetica della loro condizione esistenziale 

[Frusta]

E pensando, la gentaglia immonda
Si dirige alle proprie topaie
Dove tronfia indossava le maje
Ora torna col capo all’ingiù

"...i resti di quello che fu uno dei più potenti eserciti del mondo risalgono in disordine e senza speranza le valli che avevano discese con orgogliosa sicurezza..."
 testo e musica di Manzoni, cadorna e aaronwinter 

[leomeddix]

AMARI RISVEGLI

La vita... è ricordarsi di un risveglio
triste dopo un derby perso: aver sognato
di nuovo l’incubo che poi, da sveglio,
mi insegue tutto il giorno, brutto e spietato.

E andare poi in ufficio è ancor più amaro:
trovare accanto me, ghignanti,
laziali crudeli, cattivi, perculanti.
E disperato penso: io mò me sparo.

(SANDRO PENNA, Depressioni)

[leomeddix]

Dopo che Manzoni ha salutato il Boro,
un altro grande genio si cimenta in questo foro
a descrivere con versi luccicanti e dotti
il rancoroso addio di Francesco Totti.
Non Romolo ma Remo è il suo bel nome.
Remotti, aggiungo io, è il suo cognome.

ME NE VADO DALLA ROMA

Si lo ammetto, sò schifato da stà squadra che ho tanto amato,
quarantenne, ormai bollito, ve saluto e me ne vado.
Me ne vado dalla Roma che del vomito è il conato,
squadra insulsa come un brodo preparato con il dado.

Me ne vado un po’ scontento (meglio dir: molto incazzato),
tutta colpa der pelato che c’ha il ghigno tanto brutto.
Ma siccome io sò signore, e signore assai educato,
se lo incontro lo saluto, lo saluto con un rutto.

Me ne vado da stà Roma, che se ama e ‘n se discute
l’amo tanto che pè sfogo c’ho le bolle sulla cute.
Non sopporto più la puzza, io sortisco da stà fogna
(dove quello più pulito certamente c’ha la rogna).

Scappo pure dalla roma che è cantata da 20nditti:
“Grazie Roma”? te ce credo! Fai bei soldi coi diritti…
Meglio assai Lando Fiorini, che è cantante popolare,
(anche se, sinceramente, il suo inno fa cagare).

La Gerini, la Ferilli, scappo pure da stè attrici,
molto mejo la Binetti, che fa il tifo coi cilici.
Fuggo anche dagli attori, dagli Amendola e Scamarcio
(dimme te se cò sta gente se pò ragionà de carcio…)

Poi me iscrivo ai terroristi e do foco al Parlamento
dove trovi al roma club un Gasparri o un Paolo Cento.
Che tristezza, che squallore…questa gente nun me piace
(per fortuna che il livello è rialzato da Storace).

Me ne vado da stà roma che è ‘na cosa popo strana:
 è la squadra de Corropoli ma s’allenano a Trigoria.
Ma la cosa che appar più buffa alla gente che è romana
è che noi c’avemo er nome, ma è la Lazio che ha la storia.

Or che lascio questa greppia che è strapiena de magnaccia
mi sovviene quer bosniaco che mi fece tanta bua
quando a maggio, all’improvviso, mi arrivò la Coppainfaccia
(al che io, sportivamente, gli risposi: “tacci tua!”).

Mollo quindi questa roma e divento pensionato,
sintonizzo “Tutto il calcio” e mi ascolto il campionato.
Poi ndò vado, ai giardinetti? Simpatizzo coi piccioni?
Porto Illary all’Ikea? Mamma mia che dù cojoni…

(REMO REMOTTI, da: Mamma Roma Addio)

[leomeddix]

IL CANTICO DELLE CREATURE DI EUSEBIO S. FRANCESCO

Altissimo, onnipotente, Signore del Pallone
concedimi  la grazia, la gloria et anco l’honore
di vincere un trofeo, questa stagione,
pure Il Birra Moretti se arduo è il tricolore.

Laudato si’, mi’ Signore, per tutte le creature
ke trovai depresse qui a Trigoria,
e specialmente messer De Rossi con le sue paure
di vice-capitano più perdente della historia.

Laudato si’, mi’ Signore,
per frate Strootman dei Paesi Bassi,
pel suo talento di grande tuffatore,
pel suo stramazzar in terra ogni due passi.

Laudato si’, mi’ Signore,
anco per Ninja, ke come voi sapete,
fra tutti gli indovini lui è il migliore
a predir vittorie al derby et anco il triplete.

Laudato si’, mì Signore,
per fratel Florenzi  ke merita gli osanna,
dai piedi fucilati ma con gran cuore,
cocco della curva et anco della vecchia nonna.

Laudato si’, mì Signore,
per il sor Pallotta et gli americani
ke nonostante i soldi spesi et il gran furore
non vincono beata ceppa coi loro sogni vani.

Laudato si’, mi’ Signore,
infin, per il grande Totti 
ke con lo sputo benedice le tue creature
et come operaio ENEL illumina i romani tetti.

(Cosa odo? La feral notizia mi provoca dolore:
il grande Totti  se ne andò in pensione?
Laudato si’, ancor di più, o mi’ Signore,
per  avermi evitato di schierar quel gran culone…).

[leomeddix]

BUCHI NELLA SABBIA

Puoi incontrarli in ogni posto
in città, ma anche fuori,
romanisti che ogni agosto
già si senton vincitori.
Tra le sdraio e gli ombrelloni
con palette e tanta rabbia
vi allenate, pupazzoni, 
a far buchi nella sabbia.

Romanisti, anime elette,
sempre pronti ai piagnistei
mi sembrate tante Giuliette
in attesa dei Romei.
Somigliate pari pari
a leoni chiusi in gabbia
o piuttosto a dei somari
che fan buchi nella sabbia.

Respirate già la gloria,
già gonfiate i vostri bronchi:
c’è sentore di vittoria
ve l’ha detto pure Monchi.
Siete i mejo fino a settembre
(chi non crede abbia la scabbia)
ma alla fine, come sempre
fate buchi nella sabbia.

(ERNESTO RAGAZZONI, Ballata)

[CeiZanettiGarbuglia]

BUCHI NELLA SABBIA

Puoi incontrarli in ogni posto
in città, ma anche fuori,
romanisti che ogni agosto
già si senton vincitori.
Tra le sdraio e gli ombrelloni
con palette e tanta rabbia
vi allenate, pupazzoni, 
a far buchi nella sabbia.

Romanisti, anime elette,
sempre pronti ai piagnistei
mi sembrate tante Giuliette
in attesa dei Romei.
Somigliate pari pari
a leoni chiusi in gabbia
o piuttosto a dei somari
che fan buchi nella sabbia.

Respirate già la gloria,
già gonfiate i vostri bronchi:
c’è sentore di vittoria
ve l’ha detto pure Monchi.
Siete i mejo fino a settembre
(chi non crede abbia la scabbia)
ma alla fine, come sempre
fate buchi nella sabbia.

(ERNESTO RAGAZZONI, Ballata)

Stupenda!! L'interpretazione di Vittorio Gassman era insuperabile.
 

[leomeddix]

Stupenda!! L'interpretazione di Vittorio Gassman era insuperabile.
 

A gentile richiesta...

[CeiZanettiGarbuglia]

Grazie!

[Frusta]

Uhhhhh mi ero perso le ultime tre leomeddixxate!
Un applauso generale per rimettere le cose a posto lo lascio dentro un buco nella sabbia del povero Ragazzoni, come tutti gli eroi (Werther, non lui) morto (imburrato) giovane e bello.

[Frusta]

A proposito, la prossima leomeddixxata me l'aspetto su Werther e Carlotta 

[leomeddix]

A proposito, la prossima leomeddixxata me l'aspetto su Werther e Carlotta 

Devo chiedere prima il permesso alla mia Musa ispiratrice 

(Ragazzoni morì nel modo più eroico, cioè per cirrosi epatica. Adesso è nel settore dell'Olimpo di pertinenza del dio Bacco. Pare che si diverta ancora a fare buchi, ma alle nuvole) 

[leomeddix]

L'INCONTENTABILITA'

Iddio pijò la fanga, quella più trista,
formò un pupazzo e je soffiò sur viso.
Er pupazzo se mosse a l'improviso
e venne fòra l’omo romanista
ch'aperse l'occhi e se trovò ner monno
com'uno che se sveja da un gran sonno.

- Quello che vedi è tuo - je disse Iddio – te l’assicuro
e lo potrai sfruttà come te pare:
te do tutta la Terra e tutt'er Mare,
meno ch'er Celo, perché quello è biancazzuro...
- Peccato! - disse il romoletto -È tanto bello...
Perché nun m'arigali puro quello?

Eh no! Er Celo no, cocchetto mio.
Già me l’ha chiesto Foschi, quer fascistone
che quanno provò a insiste io je risposi “None!...
nun ce provà co stì giochetti, decido io:
er Celo l’ho creato pe’ l’aquila rapace,
tu resti nella fanga zozza, s’in te dispiace…"

(TRILUSSA)

[leomeddix]

LA CANZONE DELL'ANIENE

L’Aniene mormorava
calmo e placido al passaggio
dei romanisti il 26 di maggio.
Il bobolo sperava
di aggiunger la stelletta
sulle bandiere e poi sulla maglietta…

Svegli passaron quella notte in tanti,
sicuri del trionfo, stì arroganti!

S’udiva intanto dalle amate sponde
sommesso e lieve il tripudiar dell’onde.
Era un presagio triste, atroce e nero.
L’Aniene mormorò:
“Finisce uno a zero!”

Intanto a Ponte Milvio, poco prima la battaglia
in cielo apparve il volto di Chinaglia.
I riommici pensarono sgomenti ed in silenzio
“Voi vede che finimo come Massenzio?”

La boria presto tramutò in terrore
e dalla Sud s’intese un brutto odore…

S'udì di nuovo dalle antiche sponde,
sommesso e triste il mormorio de l'onde:
come un singhiozzo amaro per davvero
l’Aniene mormorò:
"Confermo l’uno a zero!!"

E quando cominciò lo scontro epico e maestoso,
il Capitano apparve subito nervoso.
Finchè il soldato Senad, al minuto settantuno
colpì con il mortaio, e fu zero a uno.

Dal tiburtino fino al rione Monti
migliaia si buttaron giù dai ponti

Qualcuno si buttò pure dai tetti
fu il dì della vergogna per i lupetti.
Pei riommici fu come Caporetto
l’Aniene mormorò:
“Io ve l’avevo detto…”

[Arch]

Ormai ho deciso. Presto darò  alle stampe una Crestomazia della poesia leomeddixiana.

[leomeddix]

Troppo buono, Fabio.
Se proprio vuoi utilizzare questa canzone, potresti inserirla nella ristampa del tuo libro "Dal Tevere al Piave". 
W l'Italia e W la Lazio!
 

[Jim Bowie]

Troppo buono, Fabio.
Se proprio vuoi utilizzare questa canzone, potresti inserirla nella ristampa del tuo libro "Dal Tevere al Piave". 
W l'Italia e W la Lazio!

Se mi e' permessa l'intrusione suggerirei un nuovo libro:

"da Corropoli all'Aniene"

magari riprendendo anche i famosi scritti forse dal nome "romeneide" che sono certo Cartesio oppure il Mago e financo i nostri amministratori devono avere conservati in qualche file rilegato in oro.