Sonetti corropolesi

[leomeddix]

Pijanderculo...
(Anagramma: Il re pena +jdcuo
 ...moriammazzà)

Certo sconfitta!
Tacci tua, l'hai portata ovunque...
E pensare che Miri c'è il boom te l'avevo detto io,
E invece
all'inferno co la slitta pure er senatus populusque!
Un derby da remoto e sei finito in mano a Dio.
M'ariccomanno, continua de sto passo
...che nun te salva manco dottor Tersili.
E poi te fai vedè così, tramortito, esangue, pure lasso.
No. Sei talmente triste che solo pe tte Addenserò Esili!

[Panzabianca]

Fru, fosti Dant'esco...

[Frusta]

Panza ho fatto una strunzata, volendo correggere un punto e vigola invece di premere l' invio ho cancellato la sestina.
Evvabbè poi la rifaccio

[leomeddix]

Panza ho fatto una strunzata, volendo correggere un punto e virgola...

PER COLPA DI UN ACCENTO

Per colpa di un accento
un tale di Santhià
credeva d’essere alla meta
ed era appena a metà.

Per analogo errore
un contadino a Rho
tentava invano di cogliere
le pere da un però.

Non parliamo del dolore
del riommico Cafù
quando, senza più accento,
il suo cucu non cantò più.

(GIANNI RODARI)

[Frusta]

[Arch]

 

[Panzabianca]

Ah ah ah ah pirotecnico Leomeddix

[Ataru]

Pijanderculo...
(Anagramma: Il re pena +jdcuo
 ...moriammazzà)

Certo sconfitta!
Tacci tua, l'hai portata ovunque...
E pensare che Miri c'è il boom te l'avevo detto io,
E invece
all'inferno co la slitta pure er senatus populusque!
Un derby da remoto e sei finito in mano a Dio.
M'ariccomanno, continua de sto passo
...che nun te salva manco dottor Tersili.
E poi te fai vedè così, tramortito, esangue, pure lasso.
No. Sei talmente triste che solo pe tte Addenserò Esili!

il re pena di cuore.
... e ripiatelanderculo!!!

[Frusta]

Giambi ed Epòdi

Ovvero

Leomeddix cantato dal Carducci

Quando cadono le foglie, quando migrano gli augelli
e a Trigoria i pianti esalano dalle pietre degli avelli
dove giacciono sepolte le chimere e le illusioni
di trionfi e di vittorie di quei creduli minchioni,
quando dopo ogni trofeo, ogni coppa e ogni vittoria
esistenti sol d’ agosto sul Corriere di Trigoria,
quando tutti i sogni estivi, quando tutte le illusioni
si trasformano in cocenti e frustranti delusioni,
quando l’ ultimo respiro esalare sembran quelli
e ormai lacrime copiose già traciman dai sacelli,
ratto al loro capezzale corre il Vate Scorciosano,
delle rime impugna il forcipe e gli tiene largo l’ ano
acciocché da lì l’ ossigeno gli rientri nei polmoni
e all’ usata li resusciti esistenza da coglioni.

Alto il calamo brandisce il Poeta di Scorciosa
ed al riomico ricorda che il reale è un’ altra cosa,
il reale, gli rammenta, è la cosa su cui a giugno
alla fin d’ ogni torneo puntualmente sbatte il grugno.
E così come Cirano, col sorriso sulla bocca,
giunto al fin della licenza la sua penna affonda e tocca.
La sua penna tocca e sgonfia il pallone di Trigoria
riempito solamente dell’ immotivata boria
di chi l’ unico trofeo, che gli piaccia o non gli piaccia,
non ce l’ ha nella bacheca, ma tatuato sulla faccia.
Di chi parte alla conquista, gonfio il petto e lancia in resta,
ma puntuale sempre incontra chi gli fa abbassar la cresta
e gli dice che la cosa che fa rima con vittoria
che può cogliere è soltanto la cicoria di Trigoria.

Alta vola la sua penna ed a tutto il mondo reca
la novella che a Trigoria, posto dentro una bacheca, 
oltre ai gemiti e ai sospiri, oltre ai pianti e gli alti lai
non può esserci nient’altro che un asfittico bonsai
cui la sorte ha riservato il destino assai crudele
di restar solo e coperto da pesanti ragnatele.
Nel curaro intinge Leo la sua penna aguzza e prava
e con quella li perfora, e poi graffia, fende e scava
fino a che dal carapace di sussiego e d’ arroganza
di burbanza e supponenza, presunzione e tracotanza
filtra, essuda e fuoriesce in maniera assai evidente
che celato da quel nulla non c’è altro che un bel niente,
poi l’orgoglio gli trafigge e la spocchia gli beffeggia
dimostrando che li gonfia solamente una scorreggia.


Alto il brando Leo solleva, forte poscia lo ricala
sui tromboni straccalati, sui friniti da cicala
sulle tane e sui covili da cui prendono le mosse
i peana adulatori delle fogne giallorosse.
Forte il brando il Vate cala e le gabole sconfessa
di cui solo e di nient’ altro quella merda è campionessa.
Alto il brando il Vate leva e con esso manda all’ aria
le incensate, le difese e ogni cosa che è contraria
al ritegno e alla decenza partorita dalla corte
di solerti galoppini che diffondono distorte
dalla lente dell’ eccesso l’ improbabile epopea
di future eroiche gesta, trasformando la diarrea
del reale in un sugoso e allettante beverone,
da gettare in pasto a un volgo speranzoso e boccalone.

Quando è certa la conquista, quando è prossimo il successo,
quando sembra che la speme non finisca dentro al cesso,
quando tutto è ormai sicuro, quando è in pugno la vittoria,
quando è prossimo il trionfo e vicina ormai la gloria,
quando verso il Circo Massimo s’ incamminano a milioni
e d’ orgasmi gialli e rossi scoppian già le redazioni,
quando già dalle fanfare alti salgono gli squilli,
quando a far lo spogliarello già s’ accinge la Ferilli,
quando l’ ombra sghignazzante del beffardo Grobbelaar
simultaneamente a quella di Pazzini bieca appar,
ecco che l’ Aedo intride nell’ inchiostro del sarcasmo,
la mannaia, e capitozza ogni sterile entusiasmo
di chi ancora non capisce che la cosa per cui tifa
è la merda che il Pomata dice che la STORIA SCHIFA.

[leomeddix]

Limortè, Frusta  questo è un poema che si pone ai vertici di Sonetti corropolesi!!!
Non basta un applauso, qui serve l'ovazione!!!

[Panzabianca]

Giambi ed Epòdi

Ovvero

... che la STORIA SCHIFA.

qui c'è del tasso tecnico!

P.s. Pomata come back!

[leomeddix]

Questo video l'ho già postato su altro topic, ma la canzone è talmente bella che mi perdonerete se la inserisco anche su Sonetti corropolesi


Malinconiche riflessioni di una tifosa romanista dopo il derby e lo psicodramma con lo Spezia

[Arch]

M'inchino e mi scappello
al vate frusta
che a tajo de cortello
passa sua robusta susta
al riomico bastardello.

A fru' hai scritto un poema.  In campana, Leo, che questo je l'ammolla.

Controllate mail privata. Leo, Frusta, Panza.

[leomeddix]

A fru' hai scritto un poema.  In campana, Leo, che questo je l'ammolla.

Frusta è un genio. E ho detto tutto 

[leomeddix]

Tanto Gentile e tanto Nesta pare
Francesco Acerbi quando altrui diruta,
ch’ogni squadra divien tremando muta
e gli attaccanti non ardiscon di tirare.

Bravo col randello, com’anche ad impostare,
grande è ‘l talento che Eupalla gli ha donato.
Par quasi un angiolo celeste, paracadutato
dal cielo in terra a miracolo mostrare.

Nella battaglia, che sia bel tempo o piova,
sbaraglia tutto e tutti, come un trattore,
e ‘l suo duro tackle procura tal dolore
che ‘ntender no lo può chi no lo prova.

Se poi al centro d’area, per caso, si ritrova
un romanista perfido che fa ‘l simulatore,
gli dice: “a bello… il tuffo carpiato non ti giova,
non fare mica il furbo, che me te magno ‘l core”.

(Dante Alighieri)

[Frusta]

      Dante era laziale, lo sanno tutti.

Ahi quant' elli era ne l' aspetto fero!
e quanto mi parea ne l' atto Acerbo,
con l' ali aperte e sovra i piè leggero!
L' omero suo, ch' era aguto e superbo,
carcava un peccator con ambo l' anche,
e quei tenea de' piè ghermito ' l nerbo.

[leomeddix]

 

[leomeddix]

Ma chi l'ha detto che i riommici siano tutti microcefali e analfabeti? Fra essi fioriscono invece grandi intellettuali e poeti come Maurizio Gasparri (celeberrimo parlamentare di Forza Italia), il quale ha composto questa perla poetica in onore dello Special One. Sono versi sopraffini e profetici, godetene tutti!

POESIA PER MOU

Sta Mourinho imperatore,
con la mano sopra al cuore,
scrive ‘daje’, usa il dialetto,
Roma sogna lo scudetto.
E’ un allenator vincente,
primo in tutto il Continente,
la polemica non teme,
con lui nasce nuova speme.
Vinse in Spagna e in Inghilterra,
guidò l’Inter nella guerra,
Con lo storico ‘triplete’,
brillò più delle comete.
Però fu anch’esonerato
ed il mito si è appannato.
Ora nella Capitale mostrerà che ancora vale.
Il tifoso romanista
torna fiero ed ottimista.
Perchè il calcio è una speranza, fede, tifo e militanza.
E sognar non è peccato or che Mou è ritornato.

[Arch]

Eccolo, riappare il grande rimatore

[leomeddix]

Eccolo, riappare il grande rimatore

Fabio carissimo, non voglio appropiarmi della gloria altrui: la poesia è veramente dell'On. Gasparri