Autore Topic: Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)  (Letto 52404 volte)

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Offline Sick Boy

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #60 : Venerdì 13 Febbraio 2015, 18:39:42 »
La questione a mio avviso scoppia evidentemente ad orologeria. Perché ci si scandalizza dei toni “dispotici” della telefonata, ma che piaccia o no il personaggio Lotito è quello, e chi lo scopre oggi lo fa a usi e consumi ben precisi.
Secondo me il punto è esattamente uno: mettere in piazza un’intercettazione privata, dunque estrapolando il contesto delle dichiarazioni che possono essere calcate o meno in relazione all’interlocutore, e non al contenuto delle idee stesse, è un’operazione scorretta. Perché se io faccio “black humour” con un amico al bar, e prendi la trascrizione di quella conversazione, potrei tranquillamente trasformarmi in un mostro agli occhi della gente.
In questo caso, i toni sono inequivocabili, certo: ma se voi parlate con uno che vi sta antipatico, non usate un tono diverso rispetto a uno che vi sta simpatico? Chi non conosce i trascorsi tra di voi, potrebbe giudicarvi però odiosi a prescindere.
Questo per dire che Iodice (che si erge a paladino, ma mi sembra chiami “Pres” Lotito per tutta l’intercettazione con fare quasi deferente) ha teso un bel trappolone al nostro; che il nostro ci sia cascato o se abbia usato questa conversazione anche lui per alzare un polverone a temi a lui cari (per ora, non credo) non è dato sapere.
La verità è che il famoso fronte anti-Tavecchio è mediaticamente molto potente, più di quanto forse non lo sia numericamente: non per niente Tavecchio è stato eletto con Lotito al suo fianco proprio per provare a mettere in atto iniziative per risanare i conti disastrati del calcio italiano: questione di pecunia, e questo lo si evince in fondo anche dalla telefonata con Iodice.
Sulla questione Carpi, l’attacco mediatico è evidente: in questi minuti su Sky un quasi inedito duo Mangiante-Marianella (che brutto vederlo utilizzato in questa maniera) la rimena sulla bellezza del calcio romantico, delle vittorie del Wigan in FA Cup, addirittura azzardando gli esempi di San Antonio nel basket e dei Packers nella NFL.
Senza dilungarsi troppo, è allucinante come la stiano buttando in caciara, quando Sky e le televisioni sono le prime responsabili della deriva del calcio che “ammazza” la provincia in favore delle grandi realtà, numericamente importanti. Non è un caso, bisognava rispondere in un contraddittorio serio, che le imprese delle piccolo avvengano in FA Cup, dove i ricavi sono contenuti e gli incassi allo stadio bastano a loro stessi: in Premier col cacchio che il Wigan vince, e anzi la Premier è il campionato in cui quello del denaro è un regime fascista anzichenò, con sei club, ricchissimi, che comandano da quasi 30 anni.
Stendo un velo pietoso sull’esempio americano, che dovrebbe portare quasi a una sanzione disciplinare da chi Sky la dirige: è proprio il sistema che Lotito rincorre, loro lo esaltano senza sapere che San Antonio e Green Bay hanno stadi enormi, un pubblico che il Chievo non lo fa in un campionato (altro aspetto da valutare: economicamente certe squadre di B sono un bagno di sangue, perché NON HANNO SEGUITO: bisognerebbe spiegare a Marianella che a Wigan tifano Wigan e poi magari strizzano l’occhio al Manchester in televisione, mentre la provincia italiana ha partorito un esercito di tifosi di JuveMilanInter che ha appiattito l’encefalogramma del calcio italiano), figuriamoci il Carpi, e passando sopra al sistema delle franchigie che al confronto Lotito è un francescano del football.
Insomma, niente di nuovo sotto il sole.

Offline gentlemen

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #61 : Venerdì 13 Febbraio 2015, 18:59:27 »
FORZA LOTITO; FORZA LOTITO !!!!!!
Gli sta facendo male...premesso che i modi, il modo di parlare di Lotito sono molto "coatti", né più  né meno di chi oggi ci governo, modi da bulli di quartiere, premesso che il signor Iodice sembra che sia uno di quei personaggi, alla moxedano, che fluttua nel calcio campano passando da un fallimento ad un altro, premesso che registrare una telefonata privata x smerdare l'interlocutore è una cosa SCHIFOSA, ancora più schifoso è dire di essere stati minacciati ed andare da "repubblica" (ma guarda un po'....) invece di andare dalla polizia, dovendo poi dimostrarla questa fantomatica minaccia, premesso che ognuno di noi, me compreso, se fossimo intercettati in conversazioni private dovremmo per lo meno essere esiliati per le cavolate che diciamo oppure licenziati dal posto di lavoro per come si parla di superiori, colleghi....o essere buttati fuori di casa x come si potrebbe parlare della moglie o marito....premesso tutto ciò....ci rendiamo conto che l'ITALIA, non la Lazio, il calcio, la Salernitana, la Lega Pro, i ristoranti....l'ITALIA è fallita, economicamente è alla frutta, siamo un Sistema Paese in cancrena, dove un mix tra burocrazia, faccendieri e mezze figure ci tiene fermi, si oppone ad ogni sorta di cambiamento che toglierebbe il proprio orticello, i piccoli favoritismi bizantini....e quindi tutto fermo, si perdono posti di lavoro, gli imprenditori vanno via, gli investitori stranieri non entrano in Italia, se non x attuare speculazioni momentanee....ed in questa Italia fallita c'è il sistema calcio, in crisi da ogni punto di vista, anzi in bancarotta, quello che si vede in tv è avvilente, stadi semivuoti, o meglio più  vuoti che semi, addirittura il San Siro di Milano è semivuoto, roma e napoli riempiono lo stadio solo quando hanno grandi eventi, la Lazio gioca con una curva vuota....poi il resto è davvero desolante......
E' stata montata ad arte un attacco contro Lotito, domani magari qualcuno chiederà l'intervento dell'ONU o del Santo Padre....
Tornando al sistema calcio, in Italia oramai siamo alla bancarotta, i diritti tv sono l'unico galleggiante x poter ancora vivacchiare, ma tolti questi soldi c'è desolazione....stadi vecchi, inospitali, che non offrono nulla, scomodi, norme che dovevano garantire la sicurezza ma che invece hanno solo creato stadi vuoti....cambiare il sistema, o meglio riformarlo significa creare scontenti in molti che con il calcio ci mangiano, ci vivono, e questi naturalemente fanno di tutto affinché questo non avvenga....il calcio professionistico, e lo sport in generale, non può essere gestite con regole da calcio amatoriale, senza alcuna authority che selezioni le società, che fissi regole certe sulla sostenibilità economica finanziaria, logistica e tecnica dei club ammessi ai campionati, invece avvengono situazioni come quella della roma, del parma, della Nocerina...squadre fallite che vengono sostenute da gestori che speculano, fanno altri debiti, chiudono esposizioni debitorie con ulteriori debiti (vedesi quello che i nostri finti giornalisti urlano e strombazzano come ricchezza della roma di pallotta..."....arrivano 175 milioni...."....come se uno di noi dopo aver fatto un prestito o mutuo lo spacciasse come una vincita di lotteria o come se fosse un profitto....ma Skysport24, Mediaset, Repubblica, Corriere dello sport parlano di ricchezza, di pioggia di soldi, mica dicono che è un debito con Goldman & Sachs, una Banca Americana......una società che fa debiti, produce debiti, si sostiene con i debiti, paga gli stipendi e le spese correnti creando DEBITO e non ricchezza.....però questo è il calcio che vogliono i conservatori....basta buttare fumo negli occhi del tifoso....sarebbe possibile nel NBA americano ?
NO !!!!!
Un sistema che vive di debiti è un sistema morto, MORTO!!!!!
Lotito ha nominato Carpi e Frosinone come esempio, e naturalmente i soliti noti hanno usato questo esempio per dipingere un dirigente federale che vuole si danneggino queste squadre....FALSI, vergogna....è un esempio....anche Carpi e Frosinone posso ambire alla CL, a patto di avere i mezzi, la struttura, le BASI ECONOIMICHE, STRUTTURALI, Logistiche per ALIMENTARE IL SISTEMA SPORTIVO PROFESSIONISTICO, perché bisognerebbe spiegare a chi in questo Paese vive di parassitismo e contributi che nel 2015 lo Sport Professionistico è uno Sport-Business che oltre ad autofinanziarsi DEVE PRODURRE UTILI, RISORSE, CRESCITA PER FAR CRESCERE ED OFFRIRE UNO SPETTACOLO VERO, NON UN FUOCO DI PAGLIA BASATO SUI DEBITI....e questo Sport Business si basa su regole vere, su parametri rigidi, su SOSATENIBILITA' ECONOMICA e Capacità Imprenditoriale che DEVE PRODURRE ATTIVO, BILANCI SANI, CHIARI e NON DEBITI !!!!
Vuoi fare la Serie A ? Bene, presenta i tuoi bilanci, il tuo piano economico, le tue strutture, la tua capacità di poter far parte di questo business, di apportare nel sistema i mezzi x creare crescita ed allora puoi partecipare e starci dentro, non puoi, non ce la fai, allora ci sono le leghe semi-professionistiche.
Il Sassuolo è un chiaro esempio di ciò, di crescita, di piano industriale, ha acquistato uno stadio, cresce come numeri di tifosi, attrae spettatori e nel sistema ci sta bene.....anche se rappresenta la cittadina di Sassuolo....ma una società, dignitosissima che vive di momenti di successi sportivi solo estemporanei, ma non ha tutto ciò capite bene che sarebbe solo una zavorra x il sistema, perché sarebbe un peso, andrebbe a trascinamento....capisco che tutti vorremmo la squadra del paesello che batte la juve o l'inter fa sognare in molti, me per primo, ma un sistema nel 2015 non vive di ricordi, uno sport professionistico che si vuole confrontare con le maggiori leghe di Inghilterra, Germania, Stati Uniti ha bisogno di società sane, che abbiano i bilanci in regole, con strutture idonee, con piani economici che diano e non tolgano al sistema....avere una competizioni dove inutilmente si vive di illusioni, di finte speranze, di polemiche sterili, un calcio dove la competizioni è finta perché avere società, nella stessa serie che ricavano, ad esempio, dai diritti tv 140 milioni, ed altre 30 capite bene che la competizione non esiste e non può esistere....è un sistema obsoleto e destinato a rimanere di secondo o terzo piano....se poi piace così....Lotito forse no è simpatico, ma dice cose vere.

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #62 : Venerdì 13 Febbraio 2015, 19:04:24 »
Una lezione di Federico Buffa....sulla crisi del calcio italiano:



baol

Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #63 : Venerdì 13 Febbraio 2015, 19:06:34 »
...
Lotito ha nominato Carpi e Frosinone come esempio, e naturalmente i soliti noti hanno usato questo esempio per dipingere un dirigente federale che vuole si danneggino queste squadre
....

Che poi, le piccole da noi non hanno nulla da temere.
Dopo le partite di empoli e cesena...filotto genoano che manco il Real...
Per noi, giramenti a velocità girmi,
ma coscienza pulitissima.

Offline Frusta

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #64 : Venerdì 13 Febbraio 2015, 19:20:20 »
Ogni tanto ci ricasco, resisto cinque minuti e poi puntualmente mi pento.
In macchina ho sentito un pezzetto della registrazione e qualche commento del sinedrio di radioraglio.
Ma che palle, ma che ipocrisia, ma che schifo.
 8) Meglio radiomaria.
L'unico a cui ho sentito dire una frase sensata (una, il resto non l'ho sentito) è stato Ferraiolo quando ha sottolineato la slealtà di chi registra una telefonata all'insaputa del proprio interlocutore.
Poi Focolari in perenne bilico fra il patetico e il tartufesco, Ilarioilario giulivo come una pantegana in calore dato che j'annava l'acqua pell'orto, e tutti gli altri a cadere dal pero come se il più pulito non ciavesse la rogna.

FORZA LOTITO, CHE ME PIACI OGNI GIORNO DEPPIU'!
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Matita

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #65 : Venerdì 13 Febbraio 2015, 21:07:01 »
COMUNICATO CLAUDIO LOTITO:


In riferimento agli articoli di stampa apparsi a seguito della divulgazione, da parte del sig. Iodice, di un colloquio telefonico abusivamente registrato ed abusivamente divulgato anche tonicamente, desidero precisare:

1) l’oggetto del mio colloquio con l’interlocutore è consistito nell’esame di un programma di riforma del calcio italiano, a partire dal campionato di Lega Pro, relativo ad obiettivi ed argomenti che sono stai sottoposti all’assemblea dei club: si tratta della ripartizione delle risorse di mutualità, dello sviluppo di nuove fonti di ricavi commerciali e collaterali alla vendita dei biglietti per la partita, delle conseguenze derivanti dalla riduzione dei finanziamenti Coni, della modifica dei format dei tornei, al fine di consentire al  pianeta calcio di mantenere autonomia finanziaria e di uscire dalla dipendenza dai network televisivi, le cui risorse tendono a ridursi in presenza di club con bacini di utenza ridotti e limitati;

2)in questo senso, il  mio richiamo agli effetti negativi dell’accesso delle squadre provinciali alla serie A è stato da me indicato come rischio di una possibile riduzione dei diritti televisivi, in conseguenza della riduzione degli utenti, e non certo come desiderio di impedire ai club minori di arrivare a competere con i club maggiori;

3)questi programmi costituiscono lo scopo della mia azione nel mondo del calcio, come portata avanti da anni, con le battaglie per la costruzione degli stadi dei club, fonte di autonomia economica e di indipendenza sportiva;

4)contrabbandare queste mie valutazioni per tentativo di influire sul regolare andamento sportivo dei tornei, al fine di avvantaggiare i grandi club e svantaggiare i club di provincia, è un vero e proprio falso calunnioso, finalizzato a screditare la mia figura ed impedirmi di continuare nel rinnovamento che costituisce il programma della nuova dirigenza della FIGC;

5)nelle mie considerazioni telefoniche con il mio interlocutore ho anche sottolineato la natura collegiale degli organismi sportivi, ponendo in rilievo l’assenza di poteri decisionali dei vertici, il cui compito è solo quello di dare esecuzione alle delibere assembleari;

6)se si leggono le mie esternazioni in questa ottica, il mio dire appare logico e collegato ad una politica di riforme più volte pubblicizzata e portata all’attenzione delle istituzioni nazionali e sportive; se le mie dichiarazioni vengono strumentalizzate per travolgerne il contenuto e per sfruttarlo in termini di lotta di potere, come emerge dalle interpretazioni del mio interlocutore che ha “organizzato il suo agguato” e da certa stampa che ha voluto farvi da cassa di risonanza, si compie un vero e proprio falso intellettuale per agevolare l’agguato posto in essere da un soggetto che, forse, ha tirato la volata a chi crede di sovvertire in questo modo una legittimazione derivante da metodi democratici e trasparenti, ben lontani dalle furtive registrazioni di telefonate mirate a creare lo scandalo. Comportamento,questo, che non mi sembra conforme né alle norme deontologiche cui deve attenersi un tesserato né alle norme cui deve attenersi un qualunque cittadino.     
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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #66 : Venerdì 13 Febbraio 2015, 21:19:28 »
contrabbandare queste mie valutazioni per tentativo di influire sul regolare andamento sportivo dei tornei, al fine di avvantaggiare i grandi club e svantaggiare i club di provincia, è un vero e proprio falso calunnioso, finalizzato a screditare la mia figura ed impedirmi di continuare nel rinnovamento che costituisce il programma della nuova dirigenza della FIGC

Il vero motivo dello scandalo che stanno cercando di montare sta tutto qui.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Pomata

Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #67 : Venerdì 13 Febbraio 2015, 22:10:37 »
UN PRESIDENTE! C'È SOLO UN PRESIDENTE...

IO STO CON CLAUDIO E LA LAZIO, A CHI HA PAURA DI POSSIBILI RAPPRESAGLIE, DICO; DIFENDERE LOTITO OGGI È DIFENDERE LA LAZIO

Offline Matita

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Anselazio

Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #69 : Sabato 14 Febbraio 2015, 01:29:09 »
Ascoltando la telefonata, la montatura mediatica generata ha del ridicolo...

Ho visto l'edicola di sky col gazzettino della ciociaria e la voce di carpi inserite nella rassegna con toni che si possono  immaginare.
Hanno rotto il caxxo...domani disdetta immediata di sky calcio.

Offline Matita

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #70 : Sabato 14 Febbraio 2015, 07:45:10 »
LOTITO: UN AMERICANO A ROMA
LE PAROLE DEL PRESIDENTE DELLA LAZIO SU CARPI E LATINA SONO LA SEMPLICE CONSEGUENZA DELLA CONTRADDIZIONE DI SISTEMI INCOMPATIBILI TRA LORO. QUELLO BASATO SUI RICAVI, E QUELLO DI PROMOZIONE E RETROCESSIONE

13/02/2015 - 18:34 - Milano
Lotito: un americano a Roma
(Getty)
Neanche il tempo di terminare la lettura del lancio di agenzia, ovvero del tweet o del post su Facebook, e questa mattina già erano partiti gli insulti a Claudio Lotito, il presidente della Lazio, membro del comitato di presidenza della Federazione Calcio, consigliere federale in quota Lega Calcio. Tra le altre cose, Lotito, nei dialogo telefonico con il direttore generale dell’Ischia, Pino Iodice, registrato da quest’ultimo e pubblicato da Repubblica, ha sottolineato il pericolo derivante dall’eventuale promozione in serie A di squadre come Carpi, Frosinone o Latina, aggiungendo «Ho detto ad Abodi: se me porti su il Carpi... se me porti squadre che non valgono un c... noi tra due o tre anni non c’abbiamo più una lira. Se c’abbiamo Frosinone, Latina, chi li compra i diritti?» e «Con la mia bravura ho portato i diritti tv a 1,2 miliardi: se ci portano Latina, Frosinone, chi li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, il Frosinone, il Carpi... e questi non se lo pongono il problema».

Apriti cielo. La facilità di stroncatura e appoggio offerta dai social media - cosa ci vuole a battere un #IoStoCon (o #IoStoContro) seguito da nome di persona? Niente, e fa oltretutto sentire molto nobili - ha immediatamente fatto precipitare il livello del dibattito, sempre che ce ne fosse uno. Dirigente antipatico a mezzo mondo critica squadrina che sta costruendo la cosiddetta 'favola' (cosa sarebbe di questa parola senza il suo abuso da parte dei nostri media)? Come osa? Giù con gli insulti, alla larga riflessioni e analisi.

Eppure è troppo facile così, troppo davvero. Le parole di Lotito non possono piacere, è ovvio. Ma non sono altro che il frutto di una contraddizione pluridecennale che in momenti come questi trova uno sfogo dialetticamente controverso. Non sono passati molti anni, infatti, da quando alcuni dei dirigenti più smaliziati del calcio italiano sventolavano come esempio, come ambizione programmatica, il cosiddetto modello NBA: sapendo di rivolgersi a media impreparati sull’argomento, trovavano facile e acritica eco alle proprie parole e ai propri concetti. Volutamente imprecisi, tanto nessuno se ne sarebbe accorto.

In realtà, questi propagandisti dalla maglia a strisce verticali volevano un compromesso, ma non volevano farlo sapere. Del cosiddetto/presunto modello NBA volevano infatti gli introiti sul fronte televisivo e le opportunità di marketing (per club che consentono la vendita di maglie taroccate al di fuori dei propri stadi?), ma glissavano sul fatto che le leghe professionistiche americane si basano su un concetto che è esattamente opposto rispetto a quelle calcistiche europee, specialmente dell’Europa mediterranea. Ovvero, ricavi di alto livello ma uguali per tutti, e soprattutto ridistribuzione delle ricchezze, senza privilegi per i club più forti o dal bacino di utenza maggiore. Anche perché il sistema americano prevede l’ingresso solo di chi dimostri a priori di avere solidità economica, potenziale media presenze, area di “cattura” di nuovi spettatori, impianti e progettualità a lungo termine. Un Carpi, ma anche un Chievo, non potrebbe mai far parte di una lega professionistica all’americana in senso compiuto, difettando in quasi tutte le caratteristiche sopraelencate.

Ma nelle leghe italiane si entra per merito sportivo, non per parametri, applicati semmai solo post-factum, a capienze e logistica degli stadi.

Per cui ecco la contraddizione di lungo corso cui accennavamo: una lega calcistica moderna non può prescindere da meccanismi e regolamentazioni che portino a innalzarne il livello sui fronti che non vengano messi in discussione da una promozione o di una retrocessione, ma al tempo stesso accoglie una parte dei propri iscritti proprio grazie al sistema medesimo di salita e discesa nate dai risultati sul campo.

Lotito ha dunque parlato come se fosse un dirigente di una lega di modello americano - in cui Carpi, Frosinone, Latina non proverebbero nemmeno a entrare - ma applicando concetti («se me porti su il Carpi...») da lega calcistica tradizionale, in cui una parte fondamentale delle sorti di un club nasce dai risultati sul campo (o quasi, vedi Calciopoli, in cui tra l’altro fu coinvolta anche la Lazio). Da qui lo scandalo e le polemiche: su Lotito, reo di avere pronunciato quelle frasi, che rappresentano però il parere, quasi certamente, della stragrande maggioranza dei club di serie A.

Anche qui però c’è una contraddizione, l’ennesima: sul piano sportivo, a Juventus o Roma non può che far piacere incontrare due volte l’anno il Carpi o il Latina, squadre presumibilmente non attrezzate per rubare (?) punti alle grandi, mentre sul piano logistico e commerciale (oltre che televisivo) giocare in stadi piccoli e spesso vuoti porta solo a danni, anche sul fronte dell’immagine.

E se per evidenziare la contraddizione che porta a ragionamenti come quelli di Lotito, ispidi ma nati da una logica, non è calzante l’esempio americano, si può ricorrere a quello della Premier League, che è una sorta di via di mezzo. Lassù, ovviamente, si arriva nella massima serie tramite promozione, e se ne esce tramite retrocessione. Ma anche in un campionato dove sono presenti squadre con stadi da 76.000 e altre con impianti da 23.000 una parvenza di equilibrio è data da una ridistribuzione degli introiti televisivi più equa di quella italiana: lo scorso anno il divario tra il club in testa alla classifica dei ricavi e quello all’ultimo posto è stato solo di 1,57, ovvero per 100 sterline ricevute dal 20°, 157 sono finite al 1°. Tanto, ma non tantissimo, e comunque meno che altrove.

Questo permette anche a una classe media di svilupparsi e - posto che le scelte di mercato siano sagge - di mantenersi a galla nel bene o nel male, al di là del forte indebitamento di alcune società dopo scelte edilizie e strategiche rischiose. Ne parleremo presto in una serie di speciali chiamati Lost Souls, ma la forza del calcio di Premier League sta nel consolidamento di realtà altrimenti soggette a troppi pericoli. Queens Park Rangers-Leicester City, quest’anno, ha avuto 18.054 spettatori, in Premier League; lo scorso anno, in Championship ovvero un gradino più in basso, ne aveva avuti 17.713; e se si giocasse ancora in Championship, nel 2015-16, ne avrebbe 16.000 o 17.000. Una differenza irrisoria: con un sistema sufficientemente solido, una promozione o una retrocessione incidono relativamente poco sulla struttura di un club, al di là del minimo di 99 milioni di sterline annui che il nuovo contratto televisivo porterà, ed è il motivo per cui un influente dirigente di Premier League potrà anche sperare di vedere promossi lo Sheffield Wednesday o il Leeds United, cioé squadre di grande seguito, ma non trema al pensiero che al loro posto salgano Burnley o Reading, perché è raro che club del genere importino un basso livello organizzativo o agonistico. Insomma, ad eccezione delle 4-5 grandi, perennemente stabili, il calcio inglese può esprimere a rotazione 20-25 club in grado di militare nella massima serie senza danneggiarne immagine e solidità, ed è questo il più grande risultato esteriore raggiunto lassù.




E attenzione, casomai venisse una certa tentazione: quando parliamo tutti - a ragione - della magia della FA Cup, della bellezza di confronti tra Cambridge United e Manchester United, ricordiamo che si tratta di occasioni saltuarie che proprio in quanto tali costruiscono una narrativa e un epos particolare. Ma nemmeno i più illuminati dirigenti di Premier League vorrebbero misurarsi ogni settimana con la squadrina da 6000 spettatori e con gli spogliatoi da oratorio. E se lo ammettessero, non sarebbe un insulto.
di Roberto Gotta
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Offline DinoRaggio

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #71 : Sabato 14 Febbraio 2015, 08:07:10 »
Siamo in guerra. Sì, lo so, è in guerra Lotito. Ma gli effetti della guerra li subisce anche la Lazio (come vediamo dagli arbitraggi, arma fra le più concrete di questa guerra) e quindi anche noi che tifiamo Lazio. Anche qui, in questo forum, ci si divide in neutralisti ed interventisti, ma noi poco possiamo, al momento. Potrebbe di più Lotito, che dimentico dell'adagio "il nemico ti ascolta" si lascia andare a considerazioni telefoniche che il 90% dei presidenti di serie A condivide, ma che il collega di turno rivende subito ad una delle armi più micidiali di questa guerra: i media.

"Il nemico ci ascolta" ed ha i mezzi (e che mezzi!) per farsi ascoltare e leggere, in quantità più che industriale, direi. Juventus, Napoli e, soprattutto, cacche hanno a disposizione tifosi sparsi per moltissime redazioni, pronti come cecchini ad usare il minimo passo falso di Lotito (ed alleati) per far partire le loro bordate. Il bersaglio è quello, evitare che la FIGC cambi le regole del gioco adottando provvedimenti che ridimensionerebbero le folli spese di alcune società. La posta in gioco è alta, come si evince dall'arsenale tirato fuori dalle succitate società, una delle quali ha puntato forte su un prestito in previsione di futuri scudetti e stadi, e chissà che succederebbe se questa società si dovesse ridimensionare fallendo, dunque, gli uni e gli altri.

"Lotitogate" titola, a caratteri più che cubitali, la marronea, che in questi giorni è stata in prima fila anche per le vicende giudiziario-sportive di Mauri, naturalmente con l'ASRepubblica in decisa pole-position. I vari telegiornali sbattono il mostro Lotito sul piccolo schermo con servizi di fuoco, al cui confronto Schettino ed i 16 anni di carcere (?) diventa un martire della giustizia. Su scai ha detto tutto Anse Lazio, per fortuna l'ho tenuto solo un anno.

Citazione da: Claudio Lotito
6)se le mie dichiarazioni vengono strumentalizzate per travolgerne il contenuto e per sfruttarlo in termini di lotta di potere, come emerge dalle interpretazioni del mio interlocutore che ha “organizzato il suo agguato” e da certa stampa che ha voluto farvi da cassa di risonanza, si compie un vero e proprio falso intellettuale per agevolare l’agguato posto in essere da un soggetto che, forse, ha tirato la volata a chi crede di sovvertire in questo modo una legittimazione derivante da metodi democratici e trasparenti, ben lontani dalle furtive registrazioni di telefonate mirate a creare lo scandalo. Comportamento,questo, che non mi sembra conforme né alle norme deontologiche cui deve attenersi un tesserato né alle norme cui deve attenersi un qualunque cittadino.     
Giusto. Però, ca**o, sai che c'è 'sta lotta di potere, sai che la deontologia di presidenti e "giornalisti" (rigorosamente fra virgolette) è andata da tempo a farsi friggere, e tu cadi nel trappolone, ché quelli aspettano il minimo passo falso. Loti', ma hai dimenticato la campagna stampa contro di te qualche mese fa, che al confronto il metodo Boffo è giornalismo alla Zavoli? Sei, siamo, in guerra, ca**o.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Online Davide

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #72 : Sabato 14 Febbraio 2015, 08:30:19 »
Certo che se non lo distruggono adesso gli passerà un cazzo nel prossimo futuro...

roma merda


Pomata

Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #73 : Sabato 14 Febbraio 2015, 08:50:53 »
Certo che se non lo distruggono adesso gli passerà un cazzo nel prossimo futuro...

roma merda

Non potranno, la maggioranza dei club è con lui, sta cercando di portare più soldi x tutte le piccole. Il silenzio dei presidenti di A, eccetto il caciocavallo buffarolo abbruzzese, dovrebbe essere indicativo.


Online Davide

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #74 : Sabato 14 Febbraio 2015, 08:53:54 »
Non potranno, la maggioranza dei club è con lui, sta cercando di portare più soldi x tutte le piccole. Il silenzio dei presidenti di A, eccetto il caciocavallo buffarolo abbruzzese, dovrebbe essere indicativo.
Allora gli passerà un cazzo....lotito non è uno che si ferma....

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Online Davide

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #75 : Sabato 14 Febbraio 2015, 10:35:25 »
Rimango dell'idea che l'artiglieria pesante utilizzata dalle tv e dai giornali sia solamente una levata di scudi nei confronti del vecchio sistema,quello mafioso che fa comodo a tutti,dal coni agli arbitri alla figc.......lotito sara' una merda,ma probabilmente e' l'unico che sta tentando veramente di rivoluzionare il calcio italiano,e sfido chiunque a dire che non ne abbia bisogno.

Pomata

Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #76 : Sabato 14 Febbraio 2015, 11:12:07 »
Rimango dell'idea che l'artiglieria pesante utilizzata dalle tv e dai giornali sia solamente una levata di scudi nei confronti del vecchio sistema,quello mafioso che fa comodo a tutti,dal coni agli arbitri alla figc.......lotito sara' una merda,ma probabilmente e' l'unico che sta tent
ando veramente di rivoluzionare il calcio italiano,e sfido chiunque a dire che non ne abbia bisogno.

Che un tifoso Laziale dichiari ai 4 vento che Lotito è una Mérida e un mafioso, aiuta al vecchio sistema a farsi pie forte.

Complimenti e grazie pero io vostro appoggio incondizionale..

Firmato: Agnelli & Pallotta

Online Davide

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #77 : Sabato 14 Febbraio 2015, 11:16:42 »
Che un tifoso Laziale dichiari ai 4 vento che Lotito è una Mérida e un mafioso, aiuta al vecchio sistema a farsi pie forte.

Complimenti e grazie pero io vostro appoggio incondizionale..

Firmato: Agnelli & Pallotta
Mafioso era rivolto al sistema,quello che cerca di modificare Lotito...leggi bene x cortesia....Lotito uomo x me è una merda,x come si comporta,x l arroganza che ha,x cosa dichiarò sui fatti di Varsavia....devo dire che è un angelo così sei felice?

roma merda


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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #78 : Sabato 14 Febbraio 2015, 11:19:59 »
Lotito: un americano a Roma

Le parole del presidente della Lazio su Carpi e Latina sono la semplice conseguenza della contraddizione di sistemi incompatibili tra loro. Quello basato sui ricavi, e quello di promozione e retrocessione


Neanche il tempo di terminare la lettura del lancio di agenzia, ovvero del tweet o del post su Facebook, e questa mattina già erano partiti gli insulti a Claudio Lotito, il presidente della Lazio, membro del comitato di presidenza della Federazione Calcio, consigliere federale in quota Lega Calcio. Tra le altre cose, Lotito, nei dialogo telefonico con il direttore generale dell’Ischia, Pino Iodice, registrato da quest’ultimo e pubblicato da Repubblica, ha sottolineato il pericolo derivante dall’eventuale promozione in serie A di squadre come Carpi, Frosinone o Latina, aggiungendo «Ho detto ad Abodi: se me porti su il Carpi... se me porti squadre che non valgono un c... noi tra due o tre anni non c’abbiamo più una lira. Se c’abbiamo Frosinone, Latina, chi li compra i diritti?» e «Con la mia bravura ho portato i diritti tv a 1,2 miliardi: se ci portano Latina, Frosinone, chi li compra i diritti? Non sanno manco che esiste, il Frosinone, il Carpi... e questi non se lo pongono il problema».

Apriti cielo. La facilità di stroncatura e appoggio offerta dai social media - cosa ci vuole a battere un #IoStoCon (o #IoStoContro) seguito da nome di persona? Niente, e fa oltretutto sentire molto nobili - ha immediatamente fatto precipitare il livello del dibattito, sempre che ce ne fosse uno. Dirigente antipatico a mezzo mondo critica squadrina che sta costruendo la cosiddetta 'favola' (cosa sarebbe di questa parola senza il suo abuso da parte dei nostri media)? Come osa? Giù con gli insulti, alla larga riflessioni e analisi.

Eppure è troppo facile così, troppo davvero. Le parole di Lotito non possono piacere, è ovvio. Ma non sono altro che il frutto di una contraddizione pluridecennale che in momenti come questi trova uno sfogo dialetticamente controverso. Non sono passati molti anni, infatti, da quando alcuni dei dirigenti più smaliziati del calcio italiano sventolavano come esempio, come ambizione programmatica, il cosiddetto modello NBA: sapendo di rivolgersi a media impreparati sull’argomento, trovavano facile e acritica eco alle proprie parole e ai propri concetti. Volutamente imprecisi, tanto nessuno se ne sarebbe accorto.

In realtà, questi propagandisti dalla maglia a strisce verticali volevano un compromesso, ma non volevano farlo sapere. Del cosiddetto/presunto modello NBA volevano infatti gli introiti sul fronte televisivo e le opportunità di marketing (per club che consentono la vendita di maglie taroccate al di fuori dei propri stadi?), ma glissavano sul fatto che le leghe professionistiche americane si basano su un concetto che è esattamente opposto rispetto a quelle calcistiche europee, specialmente dell’Europa mediterranea. Ovvero, ricavi di alto livello ma uguali per tutti, e soprattutto ridistribuzione delle ricchezze, senza privilegi per i club più forti o dal bacino di utenza maggiore. Anche perché il sistema americano prevede l’ingresso solo di chi dimostri a priori di avere solidità economica, potenziale media presenze, area di “cattura” di nuovi spettatori, impianti e progettualità a lungo termine. Un Carpi, ma anche un Chievo, non potrebbe mai far parte di una lega professionistica all’americana in senso compiuto, difettando in quasi tutte le caratteristiche sopraelencate.

Ma nelle leghe italiane si entra per merito sportivo, non per parametri, applicati semmai solo post-factum, a capienze e logistica degli stadi.

Per cui ecco la contraddizione di lungo corso cui accennavamo: una lega calcistica moderna non può prescindere da meccanismi e regolamentazioni che portino a innalzarne il livello sui fronti che non vengano messi in discussione da una promozione o di una retrocessione, ma al tempo stesso accoglie una parte dei propri iscritti proprio grazie al sistema medesimo di salita e discesa nate dai risultati sul campo.

Lotito ha dunque parlato come se fosse un dirigente di una lega di modello americano - in cui Carpi, Frosinone, Latina non proverebbero nemmeno a entrare - ma applicando concetti («se me porti su il Carpi...») da lega calcistica tradizionale, in cui una parte fondamentale delle sorti di un club nasce dai risultati sul campo (o quasi, vedi Calciopoli, in cui tra l’altro fu coinvolta anche la Lazio). Da qui lo scandalo e le polemiche: su Lotito, reo di avere pronunciato quelle frasi, che rappresentano però il parere, quasi certamente, della stragrande maggioranza dei club di serie A.

Anche qui però c’è una contraddizione, l’ennesima: sul piano sportivo, a Juventus o Roma non può che far piacere incontrare due volte l’anno il Carpi o il Latina, squadre presumibilmente non attrezzate per rubare (?) punti alle grandi, mentre sul piano logistico e commerciale (oltre che televisivo) giocare in stadi piccoli e spesso vuoti porta solo a danni, anche sul fronte dell’immagine.

E se per evidenziare la contraddizione che porta a ragionamenti come quelli di Lotito, ispidi ma nati da una logica, non è calzante l’esempio americano, si può ricorrere a quello della Premier League, che è una sorta di via di mezzo. Lassù, ovviamente, si arriva nella massima serie tramite promozione, e se ne esce tramite retrocessione. Ma anche in un campionato dove sono presenti squadre con stadi da 76.000 e altre con impianti da 23.000 una parvenza di equilibrio è data da una ridistribuzione degli introiti televisivi più equa di quella italiana: lo scorso anno il divario tra il club in testa alla classifica dei ricavi e quello all’ultimo posto è stato solo di 1,57, ovvero per 100 sterline ricevute dal 20°, 157 sono finite al 1°. Tanto, ma non tantissimo, e comunque meno che altrove.

Questo permette anche a una classe media di svilupparsi e - posto che le scelte di mercato siano sagge - di mantenersi a galla nel bene o nel male, al di là del forte indebitamento di alcune società dopo scelte edilizie e strategiche rischiose. Ne parleremo presto in una serie di speciali chiamati Lost Souls, ma la forza del calcio di Premier League sta nel consolidamento di realtà altrimenti soggette a troppi pericoli. Queens Park Rangers-Leicester City, quest’anno, ha avuto 18.054 spettatori, in Premier League; lo scorso anno, in Championship ovvero un gradino più in basso, ne aveva avuti 17.713; e se si giocasse ancora in Championship, nel 2015-16, ne avrebbe 16.000 o 17.000. Una differenza irrisoria: con un sistema sufficientemente solido, una promozione o una retrocessione incidono relativamente poco sulla struttura di un club, al di là del minimo di 99 milioni di sterline annui che il nuovo contratto televisivo porterà, ed è il motivo per cui un influente dirigente di Premier League potrà anche sperare di vedere promossi lo Sheffield Wednesday o il Leeds United, cioé squadre di grande seguito, ma non trema al pensiero che al loro posto salgano Burnley o Reading, perché è raro che club del genere importino un basso livello organizzativo o agonistico. Insomma, ad eccezione delle 4-5 grandi, perennemente stabili, il calcio inglese può esprimere a rotazione 20-25 club in grado di militare nella massima serie senza danneggiarne immagine e solidità, ed è questo il più grande risultato esteriore raggiunto lassù.
E attenzione, casomai venisse una certa tentazione: quando parliamo tutti - a ragione - della magia della FA Cup, della bellezza di confronti tra Cambridge United e Manchester United, ricordiamo che si tratta di occasioni saltuarie che proprio in quanto tali costruiscono una narrativa e un epos particolare. Ma nemmeno i più illuminati dirigenti di Premier League vorrebbero misurarsi ogni settimana con la squadrina da 6000 spettatori e con gli spogliatoi da oratorio. E se lo ammettessero, non sarebbe un insulto.
di Roberto Gotta

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Re:Chiacchiera, blatera e ciarla (e il nemico ti ascolta)
« Risposta #79 : Sabato 14 Febbraio 2015, 11:21:24 »
Il povero Carpi grazie all'infamità sarà ora costretto a venire in serie A quando invece, dopo aver fatto fare vetrina ai propri tesserati, poteva benissimo passare alla cassa e frenare le ambizioni (troppi ne abbiamo visti di Carpi che a metà campionato mollano).
Adesso saranno costretti a investire svariati milioni nel nuovo stadio (il comune ha già detto che si tira fuori) e intanto giocare a Modena dove sono odiati come la peste.
Bene brava Repubblica, un'altra squadretta da trattare poi come Sassuolo, Empoli e Cesena con la compiacenza degli arbitri, quelli che ha appena detto Nicchi erano schierati con Agnelli e Pallotta, come se non ce ne fossimo accorti da un pezzo.

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