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Il fantasista della Lazio non è ancora al top dopo l’infortunio C’è bisogno delle sue accelerazioni per battere il tabù Genoadi Gianluca Cherubini
Quarta forza della serie A, una rosa altamente competitiva e terzo posto come obiettivo principale. Tanti segnali positivi, non c'è dubbio, la Lazio è la vera sorpresa della stagione: giocatori di livello, acquisti mirati, un ottimo allenatore, ma anche qualche delusione. Una di queste è rappresentata da Antonio Candreva, punto di forza ai nastri di partenza e calciatore simbolo. Discusso e criticato, a volte irritante e poco concreto, ma decisivo e fondamentale per il gioco di Pioli. Le statistiche però parlano chiaro, l'ex Juve è meno spietato del solito: quest'anno ha realizzato 3 gol (Cesena, Sassuolo e Bassano in Coppa Italia), fornito 12 assist e collezionato 1.524 minuti in 19 partite. Lo scorso anno aveva chiuso con 12 reti, 7 assist e 3.463 minuti. Quello attuale è un rendimento (reti a parte) comunque positivo, il problema è un altro: Candreva non è più una certezza, è diventato discontinuo, spesso stecca le gare importanti. A Cesena è mancato e si è visto, contro il Genoa pretende il riscatto: «Dispiace moltissimo per quella prestazione – aveva spiegato il centrocampista pochi giorni fa - è stata la più brutta della stagione, non volevamo giocare così male. Lo sapevamo che era un campo difficile, ma non ci aspettavamo tutte quelle difficoltà. Siamo delusi e arrabbiati. Questa rabbia la porteremo in campo durante i prossimi impegni».
Lo spera Pioli, se lo augurano i suoi compagni, per raggiungere la Champions c'è bisogno del miglior Candreva. Partecipare e giocare la massima competizione europea è sempre stato un sogno (lo ha dichiarato a più riprese), il ragazzo di Tor de’ Cenci ci crede ancora: «È difficile, ma non impossibile. La Roma? Non ci interessa quello che fanno loro, il campionato dice che la Juve è prima e poi vengono tutte le altre. I bianconeri sono la formazione più forte, noi dobbiamo fare la corsa solo su noi stessi».
Tranquillità, serenità e consapevolezza nei propri mezzi, Antonio deve ritrovarsi al più presto. L'infortunio prima di Natale lo ha penalizzato, l'esplosione di Felipe Anderson ha ribaltato le gerarchie tecniche, ora nulla è scontato: sente il peso delle responsabilità, non ha paura e non vuole tirarsi indietro, ma ora è arrivato il momento di rinascere. Contro il Genoa dipenderà tutto dalle condizioni del brasiliano, il 4-3-3 potrebbe escludere proprio uno tra Candreva e Mauri: Pioli valuterà con attenzione nella rifinitura di oggi, è una scelta difficile, per questo il 4-2-3-1 resta il modulo favorito. Rialzare la testa e riprendere il cammino, per il fantasista romano non c'è scelta: dovrà farlo per la Lazio, senza dimenticare la Nazionale che aveva conquistato a suon di gol e giocate fenomenali.
Il Mondiale in Brasile, l'arrivo di Conte e l'Europeo del prossimo anno, sono le tappe più prestigiose della sua carriera. E il futuro? Si vedrà, la Champions potrebbe convincerlo a restare, troppe volte nell'ultimo mercato estivo si è parlato di addio. Juventus, Atletico Madrid, Paris Saint Germain, Napoli e Manchester Utd: Candreva ha rinnovato con la Lazio prima dell'inizio del campionato, gli piacerebbe terminare la carriera a Roma, ma le offerte non mancano e le ambizioni sono alte.
Per il presidente Lotito è assolutamente incedibile, lo ha fatto capire più volte, considera il suo acquisto una vittoria personale: «Non è in vendita – ha sempre ribadito – ce lo teniamo stretto». Conterà la volontà del ragazzo, il terzo posto è decisivo anche per questo, per stoppare sul nascere le sirene di qualche squadrone. Altrimenti non ci sono certezze sulla maglia che Candreva indosserà nella prossima stagione.
