www.calciomercato.comdi Luca Capriotti
Vittoria con stile. Contro un Cagliari in forma, in palla, che al 95' ancora correva a duemila, la Lazio tira fuori tutto stile e concretezza, episodi e classe dei suoi uomini migliori. Una vittoria con stile, stile
Sarri.
LA VITTORIA DEI CASI - Questa di Cagliari è la vittoria dei casi, di quelli che dovrebbero essere problemi. Da Luis Alberto che giganteggia ed è decisivo (che litigata con Sarri però, ma ci litigasse più spesso) a Strakosha sempre sul pezzo, fino al Leone Acerbi dalle stories al vetriolo, la Lazio si fa trascinare da quelli che in settimana animano le pagine di giornali, per poi in realtà regalare soddisfazioni e gioie ai tifosi in partita. Questa è la vittoria dei casi, dei giocatori problematici, storti, semplicemente decisivi. googletag.cmd.push(function() { googletag.display("div-gpt-ad-1583423326621-0"); });
ESEMPLARE - Si tratta anche di una vittoria esemplare. Dopo la sconfitta a bruciapelo di Napoli, strozzata in gola, trafitta all'ultimo secondo, la Lazio di Sarri per l'ennesima volta dimostra che il percorso continua, la terra concimata non si fa smuovere da qualche goccia di pioggia o dalla stoccata di Fabian Ruiz. La Lazio continua a crescere, a macinare spettacolo, ritmo, pressing, triangoli e qualità. Questa squadra ha imboccato una strada bella, irreversibile, di cambiamento, e chi non se ne accorge è in malafede, o ci vede poco come un certo personaggio deputato a controllare un fallo di mano da due metri, che però non fischia.
LO SHOW - Quello biancoceleste è uno show che non soffre di cali di tensione, anzi: contro un Cagliari che prova a rimanere sul pezzo, a correre tanto, a dimostrarsi vivo, a dimostrare di stare in forma, la Lazio si spende in lungo in largo con tutte le sue qualità, da quelle innate (i contropiedi fulminanti) a quelle acquisite con studio appassionato (quel palleggio triangolato insistente e ossessivo e spettacolare). Risale il campo di due tocchi in due tocchi: alla fine della partita perfino il cuore sembra aver preso quel ritmo da metronomo, quel ticchettio insistito e sfrontato, il tocco sotto di uno spagnolo impertinente dalla classe sconfinata e dalla sconfinata ombra talentuosa. Forse icona perfetta di questo nuovo stile. La Lazio vince con stile, lo stile Sarri. Ma anche lo stile, il dolce stile nuovo di Luis Alberto.