www.calciomercato.comdi Luca Capriotti
Ora mollarli no. Tosta da digerire: il calcio a volte ti sbatte in faccia sconfitta al minuto 94, sbloccata da una mezza magia di Ounas in mezzo a 3
che innesca il gol di Fabian Ruiz. Tosta da digerire: una serie di dettagli, errorini, piccole crepe (per carità, gli errori o orrori li abbiamo visti in questa stagione, non sono questi)
fanno la differenza in una gara sostanzialmente equilibrata. Dico di più
: per lunghe sezioni di questa partita la Lazio avrebbe meritato molto di più, ha dominato. Non avrebbe rubato niente chiudendo il primo tempo con un doppio vantaggio. Tosta da digerire: la Lazio esce con 0 punti e vede più lontano un sogno Champions che è sempre stato molto lontano. Ma lo dico a chi cerca un piazzamento: qui, oggi, è importante vedere progressi, è importante vedere un percorso, un'evoluzione. Lo dice Sarri: il Napoli 3 mesi fa era ingiocabile per la Lazio, ora te la giochi fino all'ultimo secondo. Ok, se lo dice Sarri non lo capite,
te lo deve dire Spalletti che in pochi mesi la Lazio è diventata un'altra squadra, tostissima, bella, forte? LA PARTITA - Lo 0-0 del primo tempo è una roba che deve farci riflettereVa detto: la Lazio non riesce a concretizzare,
Luis Alberto sotto porta continua ad essere un bel po' sfortunato e se vogliamo pure un po' poco convinto e demotivato (il gol che sbaglia è una roba poco da lui), Milinkovic Savic ha giganteggiato - forse un po' troppo lontano dalla porta, anche secondo
Sarri - Immobile si è innervosito per Di Bello (che
ha deciso di dimenticare il cartellino su Demme in maniera inspiegabile, forse una simpatia a pelle) ma ha lottato come sempre su ogni pallone. La Lazio la perde perché, per pareggiarla, si prende dei rischi,
perché in 3 su Ounas si fanno buggerare e fanno uscire il Napoli per il gol-vittoria, cucendogli sul petto forse
un pezzetto di Scudetto. Piccole crepe, dettagli: alcuni ragazzi di questa squadra - e penso anche alla difesa - hanno qualche difficoltà non appena si esce dallo spartito. La Lazio viene punita perché, una volta che si alza tanto il livello, a questi ragazzi mancano alcuni fondamentali,
e non riescono a tirare fuori un guizzo qualitativo decisivo. Perché non arrivano a quella qualità. Questo è un problema che si può risolvere solo sul calciomercato. Leggevo su Twitter (credo Fabrizio S., scusami se ti cito) che paghiamo i nostri errori fino in fondo. Ed è vero, profondamente vero. Ma è anche vero che sono proprio queste le partite
dove paghi tutte le piccole crepe, qualsiasi sfumatura diventa decisiva.
LA STAGIONE - Cosa succederà da oggi in poi? Cosa succederà in queste ultime partite, in questi mesi che ci separano dalla fine del campionato, il primo di Maurizio Sarri? Ritorniamo a sopra: dobbiamo fare lo sforzo di guardare la classifica con il giusto interesse, non bisogna sottovalutare nessuna di queste partite, ma in un'ottica di crescita, continuare a crescere. Serve la classifica? Ovvio. La crescita passa anche da qui, da quanti punti faremo, dalla posizione che raggiungeremo. Qualcuno di questi giocatori, se tutto va bene, l'anno prossimo non sarà titolare, ma molto dipenderà da quanto ci daranno da qui alla fine. Qualcuno di questi giocatori continuerà ad imparare, continuerà a crescere, continuerà a capire fino in fondo questo mondo di Sarri. E capirà ancora meglio come trasformare una partita di livello in un risultato di livello, una bella azione in un gol strameritato, un pareggio stellare come quello di Pedro in un punto, o in qualcosa di più. Tosta da digerire, ma per continuare a crescere non serve solo un buon digestivo: serve crederci in questo progetto, perfino quando l'amarezza è tanta. Mollare ora, che i risultati del lavoro duro di questa squadra si cominciano a vedere, mollarli ora no. Imbottitevi di tutti i digestivi che volete, ma mollarli ora no.