Se non mi è sfuggito qualcosa, ieri ci siamo dimenticati di un decennale molto significativo
Non si tratta solo di una delle partite-simbolo della nostra Storia, soprattutto per il piglio con cui venne affrontata, ma di una ricorrenza di stringente attualità.
Come dieci anni fa siamo in piena emergenza: allora per la nostra situazione di classifica; oggi per un Piano di rinascita democratica giallorotta che negli ultimi turni ha gettato la maschera in maniera brutale.
Ricordo la difesa improbabile, rabberciata oltre ogni dire con elementi non di ruolo; la foga invasata già dai primi minuti; totty che, dopo l'ennesimo tentativo di E. Filippini di azzannargli le caviglie, piagnucola all'arbitro "così mi rompe una gamba".
Quello è lo spirito giusto, da ritrovare dopo tempo immemorabile.
Per i tre punti, ampiamente alla nostra portata se giochiamo da Lazio.
E per quello che rimane l'obiettivo domenicale, al di là del risultato: danneggiarli.
La Lazio del debuttante Papadopulo arrivò stracarica al derby, va detto, grazie anche al magistrale lavoro di fianchi con cui Di Canio preparò l'evento nelle settimane precedenti.
Ecco, al di là delle indicazioni tecniche positive, mi sembra che qui ci si avvicini solo a una partita di calcio.
No, domenica è una lotta contro il Male.
P.S. Segnalo anche i link al primo e secondo tempo integrali