Autore Topic: Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?  (Letto 28239 volte)

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Offline franz_kappa

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #140 : Lunedì 20 Settembre 2010, 10:42:13 »
Non ho capito se è chiaro a tutti, oppure no (e temo di no, sinceramente) che un ipotetico acquirente (eventualmente disposto a salire nel capitale della Lazio sino a sfiorare il 30%, così da evitare l'obbligo di Opa) diverrebbe socio - anche ingentissimo - di minoranza senza poter IN ALCUN MODO influenzare la politica societaria.

Un ingresso nella compagine azionaria di un nuovo soggetto 'forte' avrebbe dunque l'unico effetto di mettere pressione a Lotito ed, eventualmente, avviare una strategia di destabilizzazione dell'attuale proprietà.

In definitiva, non si comprende - e lo ha scritto TD la scorsa settimana - quale convenienza un imprenditore potrebbe intravedere nell'investire alcuni milioni in un club di esigua capitalizzazione (rispetto alla media della Borsa, intendo), con utili abbastanza bassi, che non distribuisce dividendi e con un socio di maggioranza fortissimo e indisponibile a condividere il governo societario con altri soggetti a lui non graditi.

Modi alternativi per impiegare i propri denari ve ne sono. E a bizzeffe.
Mah...  ::)
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Offline franz_kappa

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #141 : Lunedì 20 Settembre 2010, 10:52:51 »
Postilla.
Ne consegue dunque, dal mio ragionamento, che le fluttuazioni del titolo legate a ingenti acquisti nelle ultime sedute di Borsa potrebbero essere motivate da tre scenari:
- speculazione
- appalesarsi di un soggetto che ha l'obiettivo di destabilizzare la Presidenza
- emersione di un potenziale 'socio forte' che intende mettere il piede nella Lazio con l'obiettivo di salire nel capitale con finalità 'industriali' e non finanziarie (un potenziale alleato di Lotito interessato a fare business con lui, insomma).

Personalmente io ritengo (superficialmente, non lo nego) che l'opzione B e, in seconda battuta, quella A siano le più probabili.
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Offline MagoMerlino

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #142 : Lunedì 20 Settembre 2010, 10:54:40 »
Non ho capito se è chiaro a tutti, oppure no (e temo di no, sinceramente) che un ipotetico acquirente (eventualmente disposto a salire nel capitale della Lazio sino a sfiorare il 30%, così da evitare l'obbligo di Opa) diverrebbe socio - anche ingentissimo - di minoranza senza poter IN ALCUN MODO influenzare la politica societaria.

Un ingresso nella compagine azionaria di un nuovo soggetto 'forte' avrebbe dunque l'unico effetto di mettere pressione a Lotito ed, eventualmente, avviare una strategia di destabilizzazione dell'attuale proprietà.

In definitiva, non si comprende - e lo ha scritto TD la scorsa settimana - quale convenienza un imprenditore potrebbe intravedere nell'investire alcuni milioni in un club di esigua capitalizzazione (rispetto alla media della Borsa, intendo), con utili abbastanza bassi, che non distribuisce dividendi e con un socio di maggioranza fortissimo e indisponibile a condividere il governo societario con altri soggetti a lui non graditi.

Modi alternativi per impiegare i propri denari ve ne sono. E a bizzeffe.
Mah...  ::)
Fungere da stimolo per migliorare consolidando la società, affiancando silenziosamente il maggiore azionista, magari garantendo, eventuale, copertura finanziaria in qualche importante iniziativa, proprio no eh?
Potrebbe essere uno che ad esempio, potrebbe facilitare a convogliare uno sponsor di livello.

Personalmente io ritengo (superficialmente, non lo nego) che l'opzione B e, in seconda battuta, quella A siano le più probabili.
ecco, appunto. Che dicevo io? Te pare che sia possibile una cosa del genere? No.
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Offline franz_kappa

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #143 : Lunedì 20 Settembre 2010, 10:56:28 »
Fungere da stimolo per migliorare consolidando la società, affiancando silenziosamente il maggiore azionista, magari garantendo, eventuale, copertura finanziaria in qualche importante iniziativa, proprio no eh?
Non capisco bene. Cosa significa, secondo te, "consolidando la società"?
Mi spieghi, per favore?  :)
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Offline MagoMerlino

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #144 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:01:00 »
Non capisco bene. Cosa significa, secondo te, "consolidando la società"?
Mi spieghi, per favore?  :)
Togliere quota del flottante, presentare la società con un maggiore azionista insieme ad un azionista minoritario, credo che il mercato guarderebbe al titolo con minore sospetto, la Lazio tornerebbe a sembrare una SpA a tutti gli effetti e non una società azionaria uninominale.
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Offline fish_mark

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #145 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:03:55 »
Non capisco bene. Cosa significa, secondo te, "consolidando la società"?
Mi spieghi, per favore?  :)

Consolidare la società non significa soltanto ridurre l'esposizione debitoria, ma anche ampliare i ricavi, aumentare la capacità finanziaria, sfruttare tutti i margini che ha a disposizione per utilizzare al meglio le sue risorse e le occasioni che si persentano davanti.

In questo il presidente ha molto da imparare e l'ultimo calciomercato sta a indicare che un passo in avanti su questa strada si è fatto.

Io sono convinto che l'obiettivo della LAZIO, ora che il bilancio è in sicurezza, sia quello di raggiungere e superre i 100 milioni di fatturato. E' un obiettivo alla nostra portata.
Un nuovo azionista, anche di minoranza, potrebbe fare pressione per spingere verso questo obiettivo. Si parla tanto di critica costruttiva: questo potrebbe essere un esempio.
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Offline franz_kappa

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #146 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:07:47 »
Merlino e fish_mark, so bene che voi lo sapete, ma diciamolo anche a tutti gli altri che ci leggono.  ;)

Se un soggetto acquistasse, che ne so, il 10% della Lazio sul mercato per circa 2 milioni, a chi finirebbero quei soldi?
Buon viaggio, caro Piero.

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #147 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:15:34 »
Togliere quota del flottante, presentare la società con un maggiore azionista insieme ad un azionista minoritario, credo che il mercato guarderebbe al titolo con minore sospetto, la Lazio tornerebbe a sembrare una SpA a tutti gli effetti e non una società azionaria uninominale.
Ti risulta che il mercato guarda al titolo "con sospetto"? Hai degli elementi oggettivi che suffragano questa affermazione?
Sia chiaro, non voglio polemizzare ma capire.

Un'altra cosa: mi sfugge come la riduzione del flottante possa essere un vantaggio: più il titolo è 'sottile' (ovvero ha scarso flottante) meno è scambiabile in Borsa. E l'emersione di un socio forte di minoranza ridurrebbe inevitabilmente il flottante della Lazio.
Eppure, l'Abc del buon investitore consiglia di investire su titoli a maggior flottante (cioè con una quota più elevata di capitale in mano a piccoli azionisti), generalmente più sicuri perché più facili da scambiare sul mercato. Ti trovi?
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #148 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:17:13 »
Merlino e fish_mark, so bene che voi lo sapete, ma diciamolo anche a tutti gli altri che ci leggono.  ;)

Se un soggetto acquistasse, che ne so, il 10% della Lazio sul mercato per circa 2 milioni, a chi finirebbero quei soldi?

E che ne so?
Il problema è che lo scenario che propone MagoMerlino, secondo me, di un azionista di minoranza che si mette a fare il grillo parlante in Consiglio di sorveglianza, potrebbe essere:
a) un gruppo di valorosi piccoli azionisti (non necessariamente di già esistenti piccoli azionisti, ma anche di piccoli nuovio azionisti, che so io, Fish_mark con MagoMerlino et alia);
b) un socio forte che entra con una piccola quota in vista della futura (non necessiaramente prossima) cessione delle quote da parte del presidente in carica.
C) un socio minoritario già d'accordo con la presidenza che entra nel'azionariato in vista di futuri affari (stadio? No pasaran)

Credo che, rebus sic stantibus (si saprà qualcosa entro mercoledì, altrimenti ci rivediamo all'assemblea di ottobre), l'ipotesi che credo più probabile sia quella sub a)*.

* Io comunque non ho messo una lira; chiedete a MagoMerlino ...
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Offline MagoMerlino

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #149 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:18:31 »
Merlino e fish_mark, so bene che voi lo sapete, ma diciamolo anche a tutti gli altri che ci leggono.  ;)

Se un soggetto acquistasse, che ne so, il 10% della Lazio sul mercato per circa 2 milioni, a chi finirebbero quei soldi?
Sul mercato, in tasca di chi ha messo in vendita le azioni.

Però, metti che ci fossero state quelle tante piccole "famose" quote sotto il 2% e si sia deciso di riunirle, la strategia prettamente finanziaria può al momento sfuggici (a me, a te no, ovviamente) , più semplicemente per dare alla Lazio sembianze di SpA con socio maggioritario e minoritario, metti che queste azioni sono state acquistate, chessò, da Edileuropa....

Io le mie azioni ancora ce l'ho..... e a questo punto, osservo, magari c'è un aumento di capitale... ci credo poco, però....
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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #150 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:20:06 »

Eppure, l'Abc del buon investitore consiglia di investire su titoli a maggior flottante (cioè con una quota più elevata di capitale in mano a piccoli azionisti), generalmente più sicuri perché più facili da scambiare sul mercato. Ti trovi?

Questa è la principale ragione per cui stare alla larga da titoli come Lazio, ATAC e Juventus.
Il titolo Lazio movimenta quotidianamente azioni per 20-30 mila euro. Praticamente una bazzecola, un ordine di un titolo come Unicredit che movimenta centinaia di milioni di euro al giorno.
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« Risposta #151 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:22:00 »
Su mercato, in tasca di chi ha messo in vendita le azioni.
Ottimo. :)

Avete capito? Se mister x compra il 10% della Lazio (per dire...) nelle casse della Lazio non finisce neanche la parvenza di un simulacro di un centesimo di euro. Zero, nada, nisba.

Se qualcuno rilevasse il 10% della Lazio a essere felici (si fa per dire, chissà che minusvalenze accuserebbero...) sarebbero solo i soggetti venditori. Dei privati investitori che nulla hanno a che vedere con la Lazio.

Abbiamo dunque appurato un primo punto: da un ingresso nel capitale di un socio di minoranza la Lazio NON TRAE alcun beneficio diretto.
Possiamo procedere. ;)
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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #152 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:25:53 »
Questa è la principale ragione per cui stare alla larga da titoli come Lazio, ATAC e Juventus.
Il titolo Lazio movimenta quotidianamente azioni per 20-30 mila euro. Praticamente una bazzecola, un ordine di un titolo come Unicredit che movimenta centinaia di milioni di euro al giorno.
Bravo f_m, parole sante.

Gioco e mi diverto col paradosso: le azioni della Lazio vanno evitate dai piccoli risparmiatori come la peste. Se ve le tirano addosso, scansatevi. Se le trovate in mezzo alla strada (metaforicamente, s'intende) non vi chinate a raccoglierle. Giammai!  :P

Dalla quotazione le Lazio (lo lessi su "Finanza&Mercati" nel maggio 2008, decennale delle quotazione) avevano perso in termini reali oltre il 90%. Non penso valga la pena dire altro. Chi legge abbia cura dei propri soldi, soprattutto se è un piccolo investitore con scarsa esperienza... Agli speculatori, quelli smaliziati, non ho nulla da dire. Sanno quello che fanno e cosa rischiano.

E proprio per questo motivo tenderei a diffidare, in linea di massima, delle intenzioni di questo presunto socio di minoranza che starebbe per appalesarsi. Nella Lazio non si investe per un rientro, come dimostra la storia di Borsa del titolo.

Perché entrare nel capitale, dunque?
Buon viaggio, caro Piero.

Offline fish_mark

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #153 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:27:33 »

Abbiamo dunque appurato un primo punto: da un ingresso nel capitale di un socio di minoranza la Lazio NON TRAE alcun beneficio diretto.
Possiamo procedere. ;)

Questa però non è una notizia, ed è anche ovvio che sia così. Nelle casse della LAZIO richierebbe di entrare un soldo soltanto in caso di nuovo aumento di capitale con offerta al pubblico di nuove e/o vecchie azioni.

Il punto è soltanto chi c'è dietro questo movimento se c'è e cosa vuole fare.
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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #154 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:30:56 »

Perché entrare nel capitale, dunque?

Una squadra di calcio non deve far guadagnare, al massimo ci puoi e ci devi rientrare dei soldi spesi.
Una squadra di calcio però ti fa aprire tante porte e questo lo sa (E lo ha visto) anche l'attuale principale azionista ...

ps Nulla vieta però di distribuire dividendi, anche quando vengono conseguiti, almeno per dare un segnale al mercato di affidabilità ed efficienza. Anche sulle società dei titoli di maggioere flottante non si investe per conseguire sui dividendi, ma soltantop er fare trading sui titoli: poi ogni tanto una cedolina fa sempre piacere.
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« Risposta #155 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:31:37 »
Questa però non è una notizia, ed è anche ovvio che sia così. Nelle casse della LAZIO richierebbe di entrare un soldo soltanto in caso di nuovo aumento di capitale con offerta al pubblico di nuove e/o vecchie azioni.
Non darei così per scontato che questa ovvietà sia chiara a tutti i tifosi della Lazio. Urgeva precisarlo, a mio avviso.

Il punto è soltanto chi c'è dietro questo movimento se c'è e cosa vuole fare.
Più che cosa "vuole" direi cosa "può" o "potrebbe" fare con una quota di minoranza di una Spa al 67% in mano a un solo soggetto.

Cose 'buone' o cose 'cattive'? Tu che dici? E voi altri che leggete, cosa ne pensate delle intenzioni di questo ipotetico socio di minoranza?
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Offline Sol Invictus

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« Risposta #156 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:35:02 »
Dipende chi e' il soggetto: se sono io, non importa a nessuno: se e' obama, ci sarebbe un bel movimento d'opinione.

Offline franz_kappa

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« Risposta #157 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:39:12 »
Dipende chi e' il soggetto: se sono io, non importa a nessuno: se e' obama, ci sarebbe un bel movimento d'opinione.
Perfetto.
Quindi un soggetto di una qualche 'autorevolezza' e riconoscibilità (magari anche fornito di capitale) potrebbe cercare, nell'appalesarsi con un acquisto superiore al 2% del capitale, l'appoggio dell'opinione pubblica biancoceleste?

Come dire: so che il maggior azionista non vende. Addirittura, si dice (voce non confermata) che abbia sparato 400 milioni per passare la mano. Io gli offirei assai meno, anche perché quella cifra non sta né in cielo né in terra.

Come ammorbidire il maggior azionista? Mmm... ci vuole la 'piazza', secondo me.

Ti torna? Che dici? E voi che leggete, che ne dite?
Buon viaggio, caro Piero.

Offline BobLovati

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Re:Quel famoso 2,5% d'azionariato popolare, a che punto stiamo?
« Risposta #158 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:39:38 »
f_k, magna tranquillo ...   ;)
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

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Offline franz_kappa

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« Risposta #159 : Lunedì 20 Settembre 2010, 11:41:34 »
f_k, magna tranquillo ...   ;)
Non ho capito, Bob. Quale scenario ritieni improbabile?
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