Pino

[MCM]

 

[jegue98]

Non è possibile cazzo.
Che brutta notizia, ancora non aveva 60 anni. Dovevo andare al suo concerto il 12 dicembre a Roma ma all'ultimo non ho potuto. Che tristezza profonda.
Che riposi in pace.

[Holly]

quando ho scorso il titolo del topic fra i non letti…. ho avuto un tuffo al cuore

non è possibile, l'ho visto partecipare a una delle tante kermesse di fine anno, il solito Pino, con la sua voce inconfondibilmente gentile e la sua capacità di creare atmosfera anche in situazioni poco agevoli quali sono quei calderoni musical-teatral-popolari del 31 dicembre….

sono davvero triste, davvero, che brutto inizio questo 2015

una delle mia preferite, legata a un bel momento della mia vita: "E vivrò, sì vivrò, tutto il giorno per vederti andar via…"

un abbraccio a due grandissimi 

[BobLovati]

scoperto qualche annetto fa col suo LP ( forse il 2º ? ) NERO A METÀ.

Splendido nei suoi duetti con Pat Metheny; simpatico, gentile, spiritoso

R.I.P.

[ammiraglio]

" ... e lo stato questa volta non mi deve condannare perché ... je so pazzo".

ciao Pino, sempre nel mio cuore.

[DinoRaggio]

Alla fine degli anni '70, la scena musicale napoletana era fra le più vivaci in Italia, da una parte i melodici alla D'Angelo, dall'altra gl' "inca**ati" alla Daniele e Bennato, portatori anche di un modo di fare musica molto raro in quegli anni. Ed i sentimenti di Pino che vedeva la sua città buttarsi e buttata via "come 'na carta sporca e nessuno se ne 'mporta"  rendevano le sue canzoni pulsanti di rabbia ed amore, una cazzimma che poi è scemata a poco a poco dacché Daniele è andato a vivere altrove. Ma restano quegli album stupendi del periodo partenopeo, di gran lunga i miei preferiti, che rimangono nella storia della musica italiana.

Ciao Pino e grazie per tutti i bei momenti passati ascoltando le tue canzoni.

[Zapruder]

Mi dispiace molto, era un grande.

Educato a Murolo e Carosone, ho sempre maldigerito i tentativi di spacciare munnezz' verniciandola con un po' di dialetto. Non è il suo caso, naturalmente: Pino Daniele aveva un'anima vera e cantava col cuore.

[MCM]

Questa è una foto che feci la prima volta che sono stato sulla terrazza di Posillipo.
Mi scosse totalmente e mi commosse fino alle lacrime quando iniziai a canticchiare Napule è. E capii il privilegio che abbiamo noi italiani e che gli altri non avranno mai.
Se mi sono innamorato di questa città incredibile è anche grazie a Pino. E se oggi guardo le bellezze del nostro paese con altri occhi è anche grazie a quel pomeriggio in terrazza.

[The Loner]

Un grandissimo...Che peccato.
All'inizio lo seguivo e ascoltavo tantissimo, da Pino Daniele fino a Bella 'mbriana.
Un talento incredibile.
Poi, non so per quale motivo, probabilmente non c'è un motivo,  ho smesso di ascoltare i suoi nuovi dischi, man mano che uscivano.
Ha scritto delle cose incredibili, musicalmente.

Riposa in pace, Pino.

[cartesio]

Fatico a crederci. Frequentavo Napoli nel suo periodo migliore e le sue canzoni erano una spe cie di colonna sonora.

[Frusta]

Quando muore un artista non sappiamo mai cosa abbiamo perso.
Quanto sarebbe stato più grande il patrimonio dell'umanità se Masaccio non fosse morto a 27 anni? E Caravaggio a 39, Mozart a 35, Corazzini a 20, Rimbaud a 37... ?  E Lennon... De André... Morrison... Joplin... Buscaglione... e ne salto un numero infinito per arrivare oggi a Pino Daniele.
Quanto saremmo ora più ricchi se ognuno di loro avesse avuto a disposizione solo un anno di vita in più?

[Pomata]

Apprendo solo adesso, riposa in pace Pino

[Er Matador]

Oggi è sabato
e domani non si va a scuola
oggi è sabato
se non chiami ho un nodo in gola
oggi è sabato
e forse è un giorno speciale
oggi è sabato meno male

Forse non i versi più profondi della sua produzione: ma per me e per tanti altri un inno da intonare a squarciagola all'uscita lanciando in aria gli zaini, dato che a scuola nei primi anni Novanta ci andavamo davvero.
Il suo merito maggiore? L'aver raccontato, tenendo insieme splendori e miserie in un'unica visuale, una città di cui per solito si vedono solo gli uni o le altre, come se la si guardasse con un occhio solo.
Non mi stupisce che il cordoglio dei napoletani sia stato così profondo: rivolto non a un grande venerato, ma con l'inevitabile distacco, bensì a uno di loro.

Ad aggiungere una nota di cupezza al dolore di queste circostanze contribuisce un elemento.
Ripensando alla cultura della morte come la si è vissuta per secoli, il principale antidoto psicologico era rappresentato dalla convinzione che quell'evento luttuoso rientrasse in un ciclo di vita destinato a rinnovarsi all'infinito.
Di fronte alla scomparsa di questi grandi si ha invece la sensazione, sempre più netta, di andare a esaurimento.
Che non ce ne saranno altri, sia pure diversi in quanto calati nella loro epoca, come se si fosse perso lo stampo.
Una sensazione che, nel nostro Paese, non riguarda solo l'ambito musicale.