Autore Topic: Maglia "bandiera".....prima immagine...  (Letto 3245 volte)

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Offline Ceres

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Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #40 : Venerdì 26 Dicembre 2014, 19:57:45 »
Figuriamoci, a me piaceva persino la maglia gialla col pomodorone. La Lazio è la Lazio, ha ragione Zap.

Che evochi brutti ricordi questa maglia è possibile, ma personalmente mi è sempre piaciuta.
E la comprerò.
Per la Lazio, Giordano!

Offline Fabio70rm

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Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #41 : Sabato 27 Dicembre 2014, 09:09:51 »
[quote author=Zapruder link=topic=20182.msg634138#msg634138 date=1419495785

Quello che non mi piace è più frutto di riflessioni che dell'istinto. Prima di tutto, 'sto marchio era rimasto appeso da anni, perché di proprietà di privati e non della Lazio, ma ovviamente era utilizzabile in maniera conveniente solo dalla Lazio. E da anni si chiedeva alla società di riacquistarlo. Premesso che i proprietari sono le persone più corrette del mondo, a me 'sta sensibilità della società a fattori "ambientali" dà sempre un po' fastidio. Non mi piace nemmeno la riesumazione del passato, specie di un passato così lontano e così triste, così come non mi piace l'idea che la mitizzazione della nostra storia sia legata totalmente a due stagioni, una di 40 e una di 30 anni fa. Il problema è che lo zoccolo duro della nostra tifoseria è ormai costituito da 50-60enni, in forza dell'immenso e irripetibile impatto della Lazio di Maestrelli, e questo condiziona un po' tutto il "sentire" laziale. Ma a me qualcuno dovrebbe spiegare perché un bambino di 12 anni dovrebbe ritenere più "mitica" la Lazio di Fiorini rispetto a quella del periodo cragnottiano: e di laziali, dopo l'87, ne sono nati parecchi. Insomma, una politica di marketing potrebbe ritenere valida, mi auguro, anche l'idea di produrre una replica della maglia del Centenario, o di quella di Birmingham.
[/quote]

La penso paro paro come te, specialmente per la parte evidenziata.

Abbasta retorica del '74, dei meno nove etc.

Voglio ricordi e celebrazioni del periodo cragnottiano.
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Boks XV

Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #42 : Sabato 27 Dicembre 2014, 13:00:04 »
fa schifo ar cazzo.
è come mettese i pedalini avana sotto ai pantaloni grigi.
anzi, come mettese pedalini avana tout-court.
un'oscenità che andrebbe bandita d'ufficio dalla storia della Lazio.
un pettine pe' i pidocchi spacciato pe' 'n'aquila.

Offline CeiZanettiGarbuglia

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Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #43 : Sabato 27 Dicembre 2014, 18:14:28 »
fa schifo ar cazzo.
è come mettese i pedalini avana sotto ai pantaloni grigi.
anzi, come mettese pedalini avana tout-court.
un'oscenità che andrebbe bandita d'ufficio dalla storia della Lazio.
un pettine pe' i pidocchi spacciato pe' 'n'aquila.
Ma che t'hanno fatto i pedalini avana?  :D
Non sono tifoso di una squadra, sono Laziale!

Offline Skorpius

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Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #44 : Sabato 27 Dicembre 2014, 18:46:57 »


Quello che non mi piace è più frutto di riflessioni che dell'istinto. Prima di tutto, 'sto marchio era rimasto appeso da anni, perché di proprietà di privati e non della Lazio, ma ovviamente era utilizzabile in maniera conveniente solo dalla Lazio. E da anni si chiedeva alla società di riacquistarlo. Premesso che i proprietari sono le persone più corrette del mondo, a me 'sta sensibilità della società a fattori "ambientali" dà sempre un po' fastidio. Non mi piace nemmeno la riesumazione del passato, specie di un passato così lontano e così triste, così come non mi piace l'idea che la mitizzazione della nostra storia sia legata totalmente a due stagioni, una di 40 e una di 30 anni fa. Il problema è che lo zoccolo duro della nostra tifoseria è ormai costituito da 50-60enni, in forza dell'immenso e irripetibile impatto della Lazio di Maestrelli, e questo condiziona un po' tutto il "sentire" laziale. Ma a me qualcuno dovrebbe spiegare perché un bambino di 12 anni dovrebbe ritenere più "mitica" la Lazio di Fiorini rispetto a quella del periodo cragnottiano: e di laziali, dopo l'87, ne sono nati parecchi. Insomma, una politica di marketing potrebbe ritenere valida, mi auguro, anche l'idea di produrre una replica della maglia del Centenario, o di quella di Birmingham.

A mio fratello (nato nell'81 e poco interessato al calcio fino all'89) questa maglietta piace da morire, e non perchè l'associa al passato ma perchè la reputa bella.
A mio figlio (6 anni) la maglia piace tantissimo, tanto che la scelse tra parecchie "normali" su una bancarella, e di certo non perchè gli rievoca il passato.

E' particolare e bella (che ne dica lo spara sentenze) ed è comunque (grazie anche al passato) una riconoscibile maglia della Lazio.. tanto basta , credo, per darle una possibilità di vita!
E poi porta fortuna. con lei si centra l'obbiettivo!
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Zapruder

Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #45 : Sabato 27 Dicembre 2014, 23:18:04 »
E poi porta fortuna. con lei si centra l'obbiettivo!

L'aspetto scaramantico lo lascerei stare, è pur sempre la maglia dell'82/83... Non so se mi sono spiegato.

Pomata

Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #46 : Domenica 28 Dicembre 2014, 01:25:49 »
Volevo applaudire Boks V ma non è possibile, brutta da morire, ma come diciamo in Spagna: Para gustos los colores.

Offline Frusta

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Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #47 : Domenica 28 Dicembre 2014, 08:30:50 »
Volevo applaudire Boks V ma non è possibile, brutta da morire, ma come diciamo in Spagna: Para gustos los colores.
Pomà, ma tu l'aquila stilizzata ce l'hai disegnata sulla facciata de casa tua e mò la maglia nn te piace più?
 ;D
Guarda che rimetto la foto, eh?
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline WombyZoof

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Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #48 : Domenica 28 Dicembre 2014, 09:13:05 »
troppi ragionamenti su questa maglia. 

mettetela indosso a de vrij biglia e  anderson, e tutta la paura del passato scompare.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline Skorpius

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Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #49 : Domenica 28 Dicembre 2014, 11:44:20 »
L'aspetto scaramantico lo lascerei stare, è pur sempre la maglia dell'82/83... Non so se mi sono spiegato.

Sempre alla roma si torna...
La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Offline DinoRaggio

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Re:Maglia "bandiera".....prima immagine...
« Risposta #50 : Domenica 28 Dicembre 2014, 14:05:05 »
Bell'articolo di una nostra conoscenza  ;)

http://storiefuorigioco.altervista.org/la-maglia-bandiera-della-lazio-futuristica-e-avvolta-da-un-pizzico-di-mistero/

La “maglia bandiera” della Lazio: futuristica e avvolta da un pizzico di mistero…

di Fabio Belli

Nel mondo del calcio, le maglie possono essere considerate l’oggetto di culto per eccellenza. Ce ne sono certe però che restano più di altre nell’immaginario collettivo, diventando patrimonio della storia di un club prima, e poi veri e propri cimeli per i collezionisti del football poi. Nel 1982 le divise di gioco, immutabili segni distintivi di ogni società, stavano attraversando un momento di profonda trasformazione a causa di due concetti emergenti: sponsor e merchandising. Il primo, inteso come marchio aziendale, da un paio d’anni aveva iniziato a fare capolino sulle maglie dei campioni della Serie A, rompendo un tabù quasi centenario. Il secondo, iniziava a farsi largo come possibile fonte d’introiti alternativa per i club, che cominciavano a ricevere input, soprattutto dai paesi anglosassoni, riguardo alle immense potenzialità del mercato.

Per la Lazio quelli erano anni bui, ma con la squadra in Serie B nella stagione 1981/82, sulle maglie biancocelesti apparve per la prima volta il marchio di un’azienda alimentare perlopiù specializzata in grissini, la Tonini, mentre da due anni le mute erano realizzata dal colosso tedesco dell’abbigliamento sportivo, l’Adidas. Dopo due anni di permanenza in purgatorio però, per la stagione 1982/83 la Lazio puntava ad un rinnovamento che comportasse, oltre al paventato ritorno nella massima serie, anche un restyling d’immagine piuttosto profondo. L’allora presidente Gian Chiaron Casoni prese allora contatti verso Pescara con Nicola Raccuglia, fondatore del marchio NR, che negli anni ’80 arrivò a vestire molti dei principali club del panorama nazionale. Baluardo del made in Italy, NR era per Casoni una scelta di garanzia per coniugare qualità e tradizione, e soddisfare anche il nuovo main sponsor, l’importante azienda d’elettronica Séleco.

Alla presentazione però, in molti non potevano credere ai loro occhi: la maglia era stata completamente ridisegnata, dalla canonica divisa celeste, che al massimo aveva avuto varianti tra bordini, colletto e tonalità del colore, si era passati ad un disegno del tutto futuristico, impensabile anche per un concorso tra giovani artisti. La maglia era diventata per la metà inferiore celeste, e per quella superiore bianca, e soprattutto era sovrastata ad altezza petto da un’aquila stilizzata che, fino all’avvento della presidenza Calleri, sarebbe diventata anche il nuovo marchio ufficiale del club. Un disegno che, passando per le maniche, abbracciava il calciatore fino alle spalle, per chiudersi attorno al numero. Rivoluzionarie anche le divise di riserva: rossa con aquila celeste la seconda, verde con aquila bianca la terza.

I tifosi erano in parte sgomenti, soprattutto non si capiva da chi o cosa i creativi NR potessero aver avuto l’idea. Un mistero che resta ancora attuale, addirittura non si conosce chi abbia materialmente disegnato la maglia (anche se la nuova aquila stilizzata sembra sia stata un’idea dello stesso Casoni). Resta il fatto che quelle maglie avevano un qualcosa di magico, tanto che cromaticamente si intonavano con ogni tipo di altro colore. Per la prima e unica volta nella storia, la Lazio disputò tutte le partite di Coppa Italia e di campionato con quella che viene chiamata la “maglia bandiera“, fatta eccezione per la trasferta di Como, dove viene usata quella verde. Quella rossa, caso unico per una seconda maglia, rimase nel cassetto tutta la stagione, fatta eccezione per un’amichevole contro la Nazionale Under 21. Nessuna società aveva mai osato tanto, in un momento in cui al massimo i club italiani ridisegnarono i loro stemmi per compiacere gli sponsor, ma nel giro di un pugno di partite i tifosi si innamorarono della maglia bandiera, ed iniziarono a richiederla nei negozi.

Questa fu la grande novità, alla quale neppure i rivali cittadini della Roma, pur prossimi in quella stagione al titolo, avevano ancora pensato. Le maglie bandiera, vista l’altissima richiesta, finirono in negozi specializzati della Capitale come Cisalfa e Tuttosport, e andarono a ruba, con i numeri prestampati dei giocatori all’epoca più popolari: l’otto di Manfredonia, il nove di Giordano, il dieci di D’Amico. Un successo che fu poi bagnato dalla promozione in Serie A della squadra, ma che l’avvento della presidenza Chinaglia mise da parte, preferendo il ritorno alle canoniche maglie celesti, pur con l’apprezzatissima aquila stilizzata usata ormai come nuovo scudetto.

Chiusa quella parentesi, la maglia bandiera tornò in un’altra stagione storica per la Lazio, quella del -9, e fu indissolubilmente legata al gol di Giuliano Fiorini contro il Vicenza, che evitò l’incubo della Serie C ai biancocelesti. Fu ripescata da Gianmarco Calleri che, chiamato ad organizzare in fretta e furia la stagione dopo l’avventuroso salvataggio del club, si accordò con chi deteneva i diritti di quella maglia, la famiglia Casoni, che tramite il negozio Tuttosport, che in quell’anno fu anche sponsor tecnico, realizzò una versione aggiornata della maglia bandiera, in tessuto acetato e con numeri disegnati diversamente. Proprio il fatto che i diritti del disegno originali ancora attualmente non appartengono alla Lazio, ma sono attualmente condivisi tra la famiglia Casoni e Lazio Family di Paolo Lenzi e la Polisportiva, ha impedito che la maglia bandiera venisse riproposta negli anni successivi nonostante le numerose richieste dei tifosi. Quella divisa inventata dal nulla, infatti, è stata votata da molti forum biancocelesti su internet come maglietta più bella dell’ultracentenaria storia del sodalizio biancoceleste, e viene considerata da collezionisti ed appassionati come una delle più affascinanti dell’intera storia del calcio, come ribadito recentemente anche da un’inchiesta del Guerin Sportivo.

Su quest’ultima affermazione sono i gusti personali, oltre che quelli di tifo, ad avere ovviamente l’ultima parola: di certo c’è che la maglia bandiera rappresenta un unicum non solo nella storia della Lazio, ma di quella di tutto il calcio italiano. E’ stata l’apripista dell’epoca del merchandising, del fiorire dei negozi specializzati e dei marchi delle società calcistiche diventati icone di stile. Un’anomalia che ancora oggi sembra possedere vita propria, e rivederla un giorno riproposta sui campi della Serie A, causerebbe probabilmente un tuffo al cuore a tutti gli amanti del calcio romantico. Anche per quel pizzico di mistero dalla quale, probabilmente, resterà sempre avvolta.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)