Autore Topic: Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati  (Letto 5117 volte)

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Offline Ceres

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Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« : Martedì 9 Dicembre 2014, 08:47:24 »
Da La Repubblica


Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
Secondo i magistrati "Il legame tra alcuni personaggi di Mafia Capitale era rinsaldata dalla militanza nelle fila del gruppo Opposta fazione"


di CORRADO ZUNINO

ROMA - Lo stadio Olimpico, da sempre il più inquinato d'Italia, è stato palestra di un gruppo di fiancheggiatori del "rivoluzionario armato" Massimo Carminati. Alcuni di loro sono diventati - lo scrivono i magistrati nell'ordinanza di "Mafia capitale"  -  suoi consiglieri. I tre sostituti della Procura di Roma segnalano: "Il legame tra alcuni personaggi ruotanti attorno all'organizzazione mafiosa era rinsaldato dalla medesima militanza nelle fila del gruppo ultras romanista di destra Opposta Fazione". Già, Opposta fazione. Un ristretto gruppo di tifosi giovani e violenti dell'Alberone - zona San Giovanni - e del quartiere bene di Monteverde che nel settembre 1999 prese la Curva Sud della Roma a pugni e coltelli cacciando i celebri Cucs ed egemonizzando a destra il tifo caldo sotto l'insegna "Asr". Per nove stagioni almeno, dal 1985 al 1994, leader dell'Opposta Fazione che si radunava negli scantinati della chiesa di via Gallia fu Fabio Gaudenzi, oggi 42 anni. Battezzato "Rommel", fu coinvolto nel colpo alla Banca commerciale di via Newton del 23 giugno 1994 che portò alla morte di Elio Di Scala  ("Kapplerino") e di una guardia giurata. Ferito, poi condannato a 21 anni per omicidio doloso e rapina, Gaudenzi è uscito dal carcere il 4 aprile 2012 e subito si è riavvicinato al boss Carminati iniziando a curarne gli affari immobiliari. "Si occupa in particolare del riciclaggio e del reinvestimento dei proventi delle attività dell'associazione", si legge nell'ordinanza.

È stato Gaudenzi a gestire la trattativa per l'acquisto della casa londinese del boss, a Notting Hill, e Carminati lo mette puntualmente al corrente della compravendita della sua villa a Sacrofano. Gaudenzi, ancora, prova a indirizzare Carminati verso alcuni investimenti immobiliari nell'Isola Eleuthra, alle Bahamas, in questo caso inutilmente. Parlando con il sodale Filippo Maria Macchi, "Rommel" racconta come nel tempo sia stato lui a far transitare per la Curva Sud dell'Olimpico "tanta gente", ragazzi presto attivati alla politica di destra e, poi, accompagnati "al mondo criminale dei rapinatori". La procura parla di Opposta fazione come di "un centro di reclutamento per batterie di rapinatori". Nell'intercettazione con l'amico da cui vuole essere finanziato Gaudenzi dice: "Io ne ho reclutata tanta di gente, ho portato quelli della politica dentro lo stadio per creare da lì il gruppo che durante la settimana si occupava di alcune cose e poi la domenica di altre... Tanto per non farsi mancare nulla... Quelli dell'Alberone, è tutto il gruppo dello stadio, il gruppo nostro diciamo dell'opposta fazione, tutta gente che viene da là... Hanno litigato sempre, da quando erano bambini... Lo stadio, sì, è un bel covo di criminali". Opposta fazione era legata al leader del Movimento politico occidentale Maurizio Boccacci e tutti insieme, in una spedizione del novembre 1993, mandarono in fin di vita il vicequestore Selmin: ultras romanisti e laziali utilizzarono Brescia-Lazio come scenografia per realizzare un blitz intimidatorio anti-leghista.

Tra i curvaroli di Of della prima ora c'è il braccio destro di Carminati, Riccardo Brugia, 53 anni: "Stamo inseme da 25 anni", racconta ancora Gaudenzi, "lui è uno dei più grossi rapinatori di Roma". Anche Brugia è stato arrestato nell'inchiesta "Mafia capitale". Poi i fratelli Bracci (arrestato Raffaele, 39 anni). Così i fratelli Placidi. Ancora negli ultimi campionati vanno insieme allo stadio ed è lo stesso Gaudenzi a tranquillizzare, la scorsa stagione, il 21 ottobre, il titolare di un autosalone che teme di essere picchiato all'Olimpico dagli amici di "Rommel": "Stai tranquillo", lo rassicura, "stanno tutti con me, nessuno te fa niente...".

C'è poi Mario "Marione" Corsi, 56 anni, pistola dei Nar nei Settanta, lungamente sotto inchiesta con Massimo Carminati e Claudio Bracci  per l'omicidio di Fausto e Iaio a Milano, marzo 1978. Corsi, indagato nell'inchiesta di Mafia capitale, nella sua seconda vita è diventato voce radiofonica della Roma calcio. Marione è un ultrà prevaricatore passato dietro una consolle grazie a minacce, bugie e strette frequentazioni di Trigoria. È, tra l'altro, uno speaker capace di portare con sé nugoli di sponsor, cosa che lo rende appetito dalle radio della capitale. L'ultima che ospita la sua trasmissione "Te lo do io Tokio" è Radio centro suono sport. In un colloquio con Carminati, si ascolta Mario Corsi discutere sul da farsi dopo gli arresti di Riccardo Mancini, l'amministratore di Eur spa ed ex Nar che sta iniziando a parlare sulle tangenti pagate dalla Breda. In un locale di Vigna Stelluti Carminati e Corsi parlano ancora delle cimici piazzate dai carabinieri del Ros, a partire dallo studio dell'avvocato Pierpaolo Dell'Anno. C'è una confidenza antica, un'intesa politica, tra Marione e il Guercio.

Più che a Francesco Totti, gli "ultras di Carminati" sarebbero vicini a Daniele De Rossi: lo proteggono, difendono, aiutano. Lo vanno a vedere agli allenamenti. È stato lo stesso De Rossi a chiedere aiuto al vice-Carminati, Giovanni De Carlo, dopo uno sgarbo ricevuto in discoteca. Nelle carte dell'inchiestona viene fuori Fabrizio "Diabolik" Piscitelli, 48 anni, ex capo degli Irriducibili della Lazio, arrestato a luglio per traffico di droga. Di lui lo spacciatore internazionale Ferdinando "Freddi"  Mazzalupi dice: "Ha fatto una scalata pazzesca, controlla Ponte Milvio con due albanesi e i napoletani, gente cattiva". Piscitelli ha in mano quattro locali di zona, il quinto è del figlio del "Guercio". Uno degli indagati infine, l'assessore allo Sport Alessandro Cochi, è stato, oltreché capo del Fronte della gioventù, uno dei capi della Curva Nord della Lazio.
Per la Lazio, Giordano!

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #1 : Martedì 9 Dicembre 2014, 09:10:08 »
sì ma la partita era brescia-roma, gli sarà scappato
solo forza lazio

Offline WombyZoof

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #2 : Martedì 9 Dicembre 2014, 10:41:57 »
il finale "riparatore" è stupendo. non solo gli è scappato brescia roma, ma ha dovuto tirare in mezzo i locali a ponte milvio che non sono sotto il controllo di piscitelli ma di senese e infine tirare dentro cochi, che non solo è indagato (per turbativa d'asta), ma era anche  capo della curva nord, e se non bastasse, anche del fronte della gioventù.

insomma si parte con gli omicidi e le rapine di gaudenzi e si finisce con cochi che turba le aste.
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Offline Matita

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #3 : Martedì 9 Dicembre 2014, 10:55:06 »
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/08/mafia-capitale-contatti-col-mondo-pallone-interessi-in-comune-prade/1257299/


Le indagini su “mafia capitale” puntano anche al mondo del calcio. E in particolare ai rapporti tra Massimo Carminati e Daniele Pradé, ex direttore sportivo della Roma, oggi in forza alla Fiorentina. Non soltanto amicizia, secondo gli investigatori, ma “interessi comuni” che meritano di essere verificati con attenzione. Come vedremo, il rapporto tra il “cecato” e il mondo del calcio romano, non riguarda soltanto Pradé. Ma sul rapporto con Pradé gli inquirenti intendono fare ulteriore luce: “Carminati – scrive il Ros dei carabinieri in un’informativa – è risultato in contatto con il direttore sportivo della squadra di serie A Fiorentina Calcio, Daniele Pradé, con il quale fissa telefonicamente appuntamenti per incontrarsi presso studi legali”.

Il direttore sportivo non risulta tra gli indagati ma gli investigatori annotano che “i due – Pradé e Carminati – appaiono avere un rapporto amicale e interessi in comune che meritano di essere approfonditi”. Il Fatto Quotidiano ha contattato Pradé, per conoscere la sua versione dei fatti, e il direttore sportivo della Fiorentina ha confermato la conoscenza di Carminati ma smentito di aver mai avuto interessi in comune con lui. Gli investigatori sono convinti, invece, che questi interessi meritino un approfondimento. Di certo, c’è che i due si sentono al telefono, fissando incontri per organizzare pranzo o cene e Carminati propone di “andare a mangiare insieme.. alla piazzetta nostra”. Pradè, prima di dirigere la Fiorentina, è stato per 13 anni a Roma, dove la famiglia Sensi lo promuove direttore sportivo. Si trasferisce a Firenze, per dirigere la squadra toscana, nel 2012 e nel settembre dello stesso anno Daniele Pradé chiama Carminati che si “complimenta per la campagna acquisti della Fiorentina”.

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Non è l’unico rapporto tra Carminati e gli ambienti calcistici legati alla Roma. Mario Corsi, conduttore della trasmissione radiofonica sportiva Te lo do io Tokio, meglio noto come Marione, ultra della Roma. La sua amicizia con il guercio è datata nel tempo: anche lui apparteneva all’organizzazione fascista dei Nar (Nucleo armato rivoluzionario). In un’intercettazione Carminati e Marione commentano la vittoria di Ignazio Marino al Comune di Roma e “il cecato” dice: “Adesso si va a bussacchiare”. L’obiettivo di Carminati è chiaro: bisogna presentarsi dai nuovi eletti per incassare appalti pubblici, e Corsi commenta: “Adesso è ora de tira’ le reti”. Del resto, Carminati è in buoni rapporti anche con la famiglia Sensi, cioè la vecchia proprietà della As Roma Calcio. Ed è stato proprio Marione a favorire il contatto con Marco Staffoli, “figura in vista nel panorama capitolino

– scrive il Ros – per essere il marito di Rosella Sensi, ex presidente dell’AS Roma”. Anche in questo caso, come per Pradé, gli investigatori sottolineano che i rapporti non si limitano alla convivialità ma comprendono “specifiche progettualità imprenditoriali alle quali Staffoli aderiva fattivamente”.

Il centrocampista giallorosso Daniele De Rossi, invece, è in contatto con l’altro “re di Roma” Giovanni De Carlo, che chiama la notte del 30 settembre 2013 dopo una lite in un locale. “Avevo pensato che quello aveva chiamato qualche coattone… ho detto famme senti’ Giovanni”, gli dice De Rossi che, scrive il Ros, “assieme al compagno di squadra Mehdi Benatia, aveva avuto poco prima una discussione in un locale e temendo conseguenze aveva pensato a De Carlo”.

E Giovannone si dimostra contento del pensiero: “Chiamame sempre… bravo! Hai fatto bene Danie’, amico mio…”. Il nome di un altro calciatore della Roma compare nell’informativa del Ros. È Alberto Aquilani. A citarlo è Marco Iannilli, proprietario della villa di Sacrofano, in cui dimora Carminati. Il proprietario fittizio della villa di Carminati vuole chiedere un prestito – 250 mila euro – da versare al fisco per chiudere la vicenda della casa sottoposta a sequestro e pensa di rivolgersi oltre che ad Aquilani anche all’intermediario calcistico Davide Lippi, figlio dell’ex ct della nazionale, Marcello: “Perché se a me me li presta Alberto e Davide, che cazzo mi vonno di? Mi spiego? Uno fa il giocatore e piglia quattro milioni l’anno, l’altro fa il procuratore e ne piglia altri due l’anno…”
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #4 : Martedì 9 Dicembre 2014, 11:10:39 »
il finale "riparatore" è stupendo. non solo gli è scappato brescia roma, ma ha dovuto tirare in mezzo i locali a ponte milvio che non sono sotto il controllo di piscitelli ma di senese e infine tirare dentro cochi, che non solo è indagato (per turbativa d'asta), ma era anche  capo della curva nord, e se non bastasse, anche del fronte della gioventù.

insomma si parte con gli omicidi e le rapine di gaudenzi e si finisce con cochi che turba le aste.

be' visto che ci stava, poteva esimersi? ma credo che il succo dell'occhiello sia che se da un lato ci sono i contatti con i 'freddi', dall'altra ci sono gli ex fronte di gioventu' e associati con gente cattiva, piu' che la turbativa d'asta ;)

in ogni caso, riguardo all'inchiesta in se', mi sembra che o si voglia davvero fare pulizia, un mesetto fa Marino ci aveva tutti contro per questo motivo, oppure un semplice cambio della guardia dell'ambientone romano, finora tutti i coinvolti in chiave aesse sono sensiani.

Offline WombyZoof

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #5 : Martedì 9 Dicembre 2014, 23:01:49 »
http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/08/mafia-capitale-contatti-col-mondo-pallone-interessi-in-comune-prade/1257299/


Le indagini su “mafia capitale” puntano anche al mondo del calcio. E in particolare ai rapporti tra Massimo Carminati e Daniele Pradé, ex direttore sportivo della Roma, oggi in forza alla Fiorentina. Non soltanto amicizia, secondo gli investigatori, ma “interessi comuni” che meritano di essere verificati con attenzione. Come vedremo, il rapporto tra il “cecato” e il mondo del calcio romano, non riguarda soltanto Pradé. Ma sul rapporto con Pradé gli inquirenti intendono fare ulteriore luce: “Carminati – scrive il Ros dei carabinieri in un’informativa – è risultato in contatto con il direttore sportivo della squadra di serie A Fiorentina Calcio, Daniele Pradé, con il quale fissa telefonicamente appuntamenti per incontrarsi presso studi legali”.

Il direttore sportivo non risulta tra gli indagati ma gli investigatori annotano che “i due – Pradé e Carminati – appaiono avere un rapporto amicale e interessi in comune che meritano di essere approfonditi”. Il Fatto Quotidiano ha contattato Pradé, per conoscere la sua versione dei fatti, e il direttore sportivo della Fiorentina ha confermato la conoscenza di Carminati ma smentito di aver mai avuto interessi in comune con lui. Gli investigatori sono convinti, invece, che questi interessi meritino un approfondimento. Di certo, c’è che i due si sentono al telefono, fissando incontri per organizzare pranzo o cene e Carminati propone di “andare a mangiare insieme.. alla piazzetta nostra”. Pradè, prima di dirigere la Fiorentina, è stato per 13 anni a Roma, dove la famiglia Sensi lo promuove direttore sportivo. Si trasferisce a Firenze, per dirigere la squadra toscana, nel 2012 e nel settembre dello stesso anno Daniele Pradé chiama Carminati che si “complimenta per la campagna acquisti della Fiorentina”.

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Non è l’unico rapporto tra Carminati e gli ambienti calcistici legati alla Roma. Mario Corsi, conduttore della trasmissione radiofonica sportiva Te lo do io Tokio, meglio noto come Marione, ultra della Roma. La sua amicizia con il guercio è datata nel tempo: anche lui apparteneva all’organizzazione fascista dei Nar (Nucleo armato rivoluzionario). In un’intercettazione Carminati e Marione commentano la vittoria di Ignazio Marino al Comune di Roma e “il cecato” dice: “Adesso si va a bussacchiare”. L’obiettivo di Carminati è chiaro: bisogna presentarsi dai nuovi eletti per incassare appalti pubblici, e Corsi commenta: “Adesso è ora de tira’ le reti”. Del resto, Carminati è in buoni rapporti anche con la famiglia Sensi, cioè la vecchia proprietà della As Roma Calcio. Ed è stato proprio Marione a favorire il contatto con Marco Staffoli, “figura in vista nel panorama capitolino

– scrive il Ros – per essere il marito di Rosella Sensi, ex presidente dell’AS Roma”. Anche in questo caso, come per Pradé, gli investigatori sottolineano che i rapporti non si limitano alla convivialità ma comprendono “specifiche progettualità imprenditoriali alle quali Staffoli aderiva fattivamente”.

Il centrocampista giallorosso Daniele De Rossi, invece, è in contatto con l’altro “re di Roma” Giovanni De Carlo, che chiama la notte del 30 settembre 2013 dopo una lite in un locale. “Avevo pensato che quello aveva chiamato qualche coattone… ho detto famme senti’ Giovanni”, gli dice De Rossi che, scrive il Ros, “assieme al compagno di squadra Mehdi Benatia, aveva avuto poco prima una discussione in un locale e temendo conseguenze aveva pensato a De Carlo”.

E Giovannone si dimostra contento del pensiero: “Chiamame sempre… bravo! Hai fatto bene Danie’, amico mio…”. Il nome di un altro calciatore della Roma compare nell’informativa del Ros. È Alberto Aquilani. A citarlo è Marco Iannilli, proprietario della villa di Sacrofano, in cui dimora Carminati. Il proprietario fittizio della villa di Carminati vuole chiedere un prestito – 250 mila euro – da versare al fisco per chiudere la vicenda della casa sottoposta a sequestro e pensa di rivolgersi oltre che ad Aquilani anche all’intermediario calcistico Davide Lippi, figlio dell’ex ct della nazionale, Marcello: “Perché se a me me li presta Alberto e Davide, che cazzo mi vonno di? Mi spiego? Uno fa il giocatore e piglia quattro milioni l’anno, l’altro fa il procuratore e ne piglia altri due l’anno…”

anche in questo articolo, fatico a trovare fattispecie di reato.
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Offline Skorpius

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #6 : Mercoledì 10 Dicembre 2014, 11:42:18 »
anche in questo articolo, fatico a trovare fattispecie di reato.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/12/08/mafia-capitale-contatti-col-mondo-pallone-interessi-in-comune-prade/1257299/



Non è l’unico rapporto tra Carminati e gli ambienti calcistici legati alla Roma. Mario Corsi, conduttore della trasmissione radiofonica sportiva Te lo do io Tokio, meglio noto come Marione, ultra della Roma. La sua amicizia con il guercio è datata nel tempo: anche lui apparteneva all’organizzazione fascista dei Nar (Nucleo armato rivoluzionario). In un’intercettazione Carminati e Marione commentano la vittoria di Ignazio Marino al Comune di Roma e “il cecato” dice: “Adesso si va a bussacchiare”. L’obiettivo di Carminati è chiaro: bisogna presentarsi dai nuovi eletti per incassare appalti pubblici, e Corsi commenta: “Adesso è ora de tira’ le reti”. Del resto, Carminati è in buoni rapporti anche con la famiglia Sensi, cioè la vecchia proprietà della As Roma Calcio. Ed è stato proprio Marione a favorire il contatto con Marco Staffoli, “figura in vista nel panorama capitolino

La gente dice che sono cattivo, ma in verità ho il cuore di un bambino: lo tengo in un barattolo, sul comodino.

Zapruder

Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #7 : Mercoledì 10 Dicembre 2014, 13:02:56 »
anche in questo articolo, fatico a trovare fattispecie di reato.

Senz'altro.

Ma descrive bene un mondo e le sue usanze.

ThomasDoll

Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #8 : Mercoledì 10 Dicembre 2014, 13:13:16 »
la prossima volta che un ultrassaccio ammazza una persona e sbagliano mano quando gli fanno lo stub ci si potrebbe meravigliare meno...

Offline WombyZoof

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #9 : Giovedì 11 Dicembre 2014, 22:51:37 »


bussacchiare, e tirare le reti, è un po' poco se permetti.

attenzione, abbiamo visto in un caso molto meno importante, quello di mauri, per restare a qualcosa che abbiamo conosciuto da vicino, come nella prima fase sia necessario creare il massimo clamore, buttando nomi e intercettazioni in pasto all'opinione pubblica, creando figure mitologiche. gli indonesiani con la valigetta, il conto in svizzera, l'ombra del riciclaggio. si crea sensazionalismo,  anche per una foto, un incontro, un appuntamento, uno spezzone di frase magari detta cazzeggiando.

poi arrivano i processi, per fortuna.
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CP 4.0

Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #10 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 06:19:03 »
...
poi arrivano i processi, per fortuna.

Ma sempre troppo tardi, oppure non se ne sa nulla.

E ci sono squadre con arrestati in campo o tifosi con una certa reputazione.

Offline Skorpius

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Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #11 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 07:47:34 »
Tu hai chiesto se notavi fattispecie di reato e io te le ho indicate.. I reati che vengono ipotizzati per quelle parole non sono poco per nulla! Poi sara' compito dei magistrati dimostrare e confermare.
Ma vorrei capire se tu pensi che non esista in italia e a roma un sistema di corruzione sistematica, peculato e concussione ambientale (verso chi entra nel giro)?
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Offline Skorpius

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #12 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 08:06:04 »
Nel film gli intoccabili appena formata la squadra kostner chiede a Connery cosa devono fare per trovare le attività illegali di Capone, Connery si fa una risata prende un fucile e attraversa la strada ed irrompe in una distilleria clandestina proprio davanti alla stazione di polizia, distilleria di cui quasi tutti conoscevano l'esistenza. "il problema non è come fermare Capone ma sapere CHI vuole fermare Capone".

La situazione di Roma e dell'Italia è la stessa.. che Roma fosse un coacervo di mafia corruzione e peculato lo sanno tutti quelli che lavorano nel campo del commercio e della politica.. è così che funziona la concussione ambientale (elemento tanto sottovalutato da mani pulite) la gente DEVE SAPERE perchè DEVE ESSERE CONVINTA che non ci sia altro mezzo per "Fare" qualsiasi cosa  nell'ambito amministrativo/commerciale/appalti senza rivolgersi alle persone giuste! Per questo che, per quanto mi riguarda, chiunque si rivolga a queste persone per chiedere favori di qualsiasi tipo conosce il sistema e sfrutta il sistema ben conscio che il sistema chiederà qualcosa in cambio in qualsiasi momento e lui dovrà essere pronto (e lo sarà altrimenti non chiedeva il favore) ad eseguire.. vedi De Rossi.

In tutto questo il problema "processi" è successivo ( lo dico da garantista assoluto) perchè il problema di opportunità politica e responsabilità morale è preminente! Chiedere un favore innocuo a questa gente, anche un favore non illegale, è un atto di sottomissione e di perpretazione mafiosa!!
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Offline AlenBoksic

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #13 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 08:59:53 »
Allargando il discorso rispetto a quanto mirabilmente detto da Skorpius,
bisogna anche abituarsi a scindere le responsabilità penali personali dai comportamenti inammissibili: alcune cose - tipo la casa di Scajola - non sono reati a livello penale ma sono inaccettabili da parte di un ministro.
Purtroppo una delle cose che manca in Italia, e per cui si finisce col demandare tutto impropriamente alle sentenze giudiziarie, è la sanzione civile che non scatta (quasi) mai nei confronti di chi tenga comportamenti inaccettabili anche se non sanzionati/sanzionabili dalla legge. Anzi spesso tali personaggi vengono presi ad esempio oppure, nel caso incappino in qualche autorità, vengono scusati con il classico "così fan tutti".
Tornando alla concussione ambientale i latini dicevano che gli stati più corrotti sono quelli dove abbondano le leggi.
Sarebbe proprio il caso si sfruttare quest'occasione per ridisegnare una Burocrazia più semplice ma anche più efficace.
La pletora di controlli, enti, procedure, professionisti indispensabili ecc ecc non ha impedito che il territorio venisse sventrato (come dimostrano i ricorrenti alluvioni) ma al compenso fa si che si restringa verso l'alto l'imbuto di chi riesce a lavorare perché, appunto, conosce i sistemi per farlo e ha la possibilità di ungere chi di dovere.
Voglio 11 Scaloni

Offline Skorpius

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Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #14 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 09:18:54 »
Alen tocca un altro punto importante: come conciliare la presunzione di non colpevolezza (che in italia a causa delle lungaggini garantisce anni e anni di impunita') con il buon andamento della pubblica amministrazione? Negli usa hanno (in realta' avevano nel 95 quando feci la tesi adesso non so) commissioni morali esterne sia al potere legislativo e giudiziario le quali con un giudizio sommario (sulla base degli atti acquisiti fino a quel momento e messi a disposizione dal procuratore) decidevano se il politico sotto indagine poteva o meno continuare a fare la propria attivita' pubblica fino alla sentenza... Inutile dire che comunque venivano usate poco perche' il politico sotto indagine negli usa solitamente si dimette!!
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Zapruder

Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #15 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 09:33:14 »
In tutto questo il problema "processi" è successivo ( lo dico da garantista assoluto) perchè il problema di opportunità politica e responsabilità morale è preminente! Chiedere un favore innocuo a questa gente, anche un favore non illegale, è un atto di sottomissione e di perpretazione mafiosa!!

Meglio di così non si potrebbe dire.

ThomasDoll

Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #16 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 09:47:53 »
Va fatto un lavoro sul concetto di legalità enorme. E' un'impresa praticamente impossibile, viviamo circondati da modelli culturali che vanno nella direzione opposta. Qualcuno faceva giustamente notare quanto stride la contraddizione tra il successo dei personaggi delle fiction criminali e il presunto sdegno di fronte all'emergere di una realtà tale e quale: Romanzo Criminale parlava di questa storia, con pochi particolari diversi. La realtà è che il malavitoso seduce, mentre il tutore dell'ordine è visto sempre e soltanto come controparte, spesso costretto a violare a sua volta norme ottuse e arretrate pur di prevalere. La legalità descritta come disvalore. L'empatia per gli assassini. Bisogna fornire al pubblico gli occhiali giusti per leggere certe vicende: la vita avventurosa di un bandito fa spettacolo, ma si deve ricordare che cos'è.

geddy

Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #17 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 10:30:46 »
Va fatto un lavoro sul concetto di legalità enorme. E' un'impresa praticamente impossibile, viviamo circondati da modelli culturali che vanno nella direzione opposta. Qualcuno faceva giustamente notare quanto stride la contraddizione tra il successo dei personaggi delle fiction criminali e il presunto sdegno di fronte all'emergere di una realtà tale e quale: Romanzo Criminale parlava di questa storia, con pochi particolari diversi. La realtà è che il malavitoso seduce, mentre il tutore dell'ordine è visto sempre e soltanto come controparte, spesso costretto a violare a sua volta norme ottuse e arretrate pur di prevalere. La legalità descritta come disvalore. L'empatia per gli assassini. Bisogna fornire al pubblico gli occhiali giusti per leggere certe vicende: la vita avventurosa di un bandito fa spettacolo, ma si deve ricordare che cos'è.
Il problema sono i pochi particolari "diversi". In alcune delle trasmissioni di "approfondimento" si usa la fiction come riferimento.Esclusivo o quasi. Carminati è il nero, per capirsi. Non mancano mai, negli approfondimenti, i riferimenti ai "fasti" passati della "banda"e dei suoi componenti. Componenti di cui tutti oramai abbiamo una immagine distorta e artefatta. Non trovo nessuna ragione vagamente riconducibile al concetto di legalità o al diritto d'informazione nell'ospitare un personaggio come Mancini, ad esempio. Uno che parla di omicidi con la stessa disinvoltura di una massaia quando parla di cucina.

ThomasDoll

Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #18 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 10:57:44 »
E' tutto un complesso di cose, diceva Paolo Conte.
Se continuiamo a parlare di assassini con questo bassissimo livello di condanna morale e questa smodata attenzione per particolari "altri" rispetto all'omicidio, passa la normalità del crimine efferato, il fatto che sia possibile e riconducibile a un quadro in un certo modo ammissibile. Una cosa che può succedere. Mi preoccupa la ricaduta negli anni della cosa, mentre non ho gli elementi per dire se oggi c'è un'attività criminale maggiore che in passato.

Offline AlenBoksic

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Re:Un gruppo di ultrà alla corte di Carminati
« Risposta #19 : Venerdì 12 Dicembre 2014, 11:09:57 »
A livello di omicidi no: mi pare siano in calo da 20 anni.
Cmq c'è un'illegalità diffusa che fa spavento e infatti, non a caso, dopo 20 anni risiamo al punto di partenza rispetto a tangentopoli a dimostrazione che i correttivi posti allora (sistema maggioritario, "società civile", nuovi partiti) non sono serviti a niente  come a niente servirà il ritorno alle preferenze o l'anagrafe dei nuovi eletti sbandierati adesso, senza una presa d'atto da parte della società tutta che l'illegalità va contrastata sempre e comunque, in alto come e in basso, senza distinguo e autoassoluzioni di comodo.
Se non si fa pulizia in casa propria non si può poi pretendere che la strada sia pulita,
questo dev'essere il punto di partenza di qualsiasi cambio di marcia.
Voglio 11 Scaloni