Autore Topic: Disoccupazione: è record storico  (Letto 4415 volte)

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Offline DinoRaggio

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #20 : Lunedì 1 Dicembre 2014, 13:53:08 »
Euro, parliamone :)

Letto l'articolo di Bagnai, fra i commenti c'è un interessante riferimento ad un'intervista a Visco, all'epoca Ministro delle Finanze:

Citazione
E se fossimo rimasti fuori?

Un’Italia fuori dall’euro, visto il nostro apparato industriale, poteva fare paura a molti, incluse Francia e Germania che temevano le nostre esportazioni prezzate in lire. Ma Berlino ha consapevolmente gestito la globalizzazione: le serviva un euro deprezzato, così oggi è in surplus nei confronti di tutti i paesi, tranne la Russia da cui compra l’energia. Era un disegno razionale, serviva l’Italia dentro la moneta unica proprio perché era debole. In cambio di questo vantaggio sull’export la Germania avrebbe dovuto pensare al bene della zona euro nel suo complesso

Un'Italia fuori dall'Euro sarebbe stata temuta dalla Germania? Ricrdo che all'epoca della grande svalutazione del '92, le esportazioni italiane ebbero un'impennata, tante che le nostre aziende furono molto malviste all'estero proprio per questi prezzi concorrenziali, dipregiativamente furono definite "raiders". Difficile trovare a quell'epoca qualità e prezzi così bassi. Credo che la rivalutazione del '97 fu un prezzo da pagare alla Germania per il "semaforo verde" all'Italia nell'Euro. In questo modo i tedeschi potevano smettere di preoccuparsi di questi "raiders".

L'altra faccia della moneta (è proprio il caso di dirlo) è che ciò ha portato ad una forte contrazione della produzione italiana, quando non alla delocalizzazione della stessa, ed un conseguente impoverimento degl'italiani, da ggiungersi ai folli prezzi praticati dai commercianti con la nuova valuta. Le ripercussioni di questo impoverimento si sono fatte sentire anche nelle esportazioni tedesche in Italia
http://www.infomercatiesteri.it/scambi_commerciali.php?id_paesi=69
che si sono contratte di quasi il 15% in due anni, ed ugualmente il surplus commerciale tedesco verso l'Italia è crollato, nello stesso periodo, da +14.000 milioni di euro a +4.500 milioni di euro, stante la stabilità delle esportazioni dell'Italia verso la Germania.

Che sarebbe successo se l'Italia non fosse entrata nell'Euro? Avremmo continuato ad essere "raiders" oppure la Germania avrebbe imposto una lira "collegata" di fatto al valore della nuova valuta, con scostamenti minimi, in modo da evitare di fatto questi "raid" a colpi di prezzi concorrenziali? Qui ci vorrebbe un economista, io non so rispondere, forse ci sarebbe stata meno delocalizzazione, e quindi più occupazione, ma è solo un'ipotesi.
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline AlenBoksic

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #21 : Lunedì 1 Dicembre 2014, 14:44:02 »
Con il debito pubblico che abbiamo saremmo stati travolti il giorno dopo.
La quasi totalità di quanti (cittadini, partiti, economisti, opignionisti) oggi affermano che l'€ è stata una disgrazia totale all'epoca dell'ingresso nella moneta unica dicevano che eravamo alla cannadelgas e che mai saremmo entrati, con conseguente sfacelo totale.
La Lega, tanto per fare un esempio, proprio a metà anni '90 s'inventò la secessione con l'adunata a Venezia perchè la prospettiva di rimanere fuori dall'Europa spaventata la quasi totalità delle imprese del nord.

Poi bisognerebbe calcolare il risparmio che l'ingresso dell'euro ci ha consentito in termini di risparmi sul debito. Nel 1992 per esempio avevamo un tasso d'interesse stabilmente a due cifre


Il problema non è l'euro,
il problema sono le politiche che (non) abbiamo fatto in questi ultimi 20 anni.
Voglio 11 Scaloni

Offline franz_kappa

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #22 : Lunedì 1 Dicembre 2014, 14:57:51 »
Con il debito pubblico che abbiamo saremmo stati travolti il giorno dopo.

Il problema non è l'euro,
il problema sono le politiche che (non) abbiamo fatto in questi ultimi 20 anni.
Punto.
Aggiungo solo che altri 15 anni di finanza pubblica allegra (1998-2014), al di fuori dell'Unione monetaria europea, ci avrebbero precipitato, mi sento di azzardare, in una situazione simile all'Argentina, dove l'andamento del numero dei ricoveri dei bambini malnutriti è la proxy più efficace, a sentire i medici, dell'aggravarsi del ciclo economico interno.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline MCM

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #23 : Lunedì 1 Dicembre 2014, 15:43:44 »
Affermare che la variabile monetaria non sia determinante è come dire che in una squadra di calcio non sono determinanti gli attaccanti e al loro posto ci puoi far giocare dei difensori o dei mediani.
La variabile monetaria, tra le altre cose, determina il prezzo di tutti i beni prodotti in un dato territorio.
Come fa a non essere fondamentale.
Da 12 anni la nostra squadra gioca con il campo in salita e con Cavanda unica punta.

La competitività delle nostre aziende è andata completamente distrutta.

Che poi i problemi in Italia non siano solamente questi è indubbio, ma è una cavolata dare la colpa al debito di pubblico. Di debito pubblico non è mai morto nessuno.
Mettiamocelo in testa.

Offline MCM

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #24 : Lunedì 1 Dicembre 2014, 15:47:39 »
Punto.
Aggiungo solo che altri 15 anni di finanza pubblica allegra (1998-2014), al di fuori dell'Unione monetaria europea, ci avrebbero precipitato, mi sento di azzardare, in una situazione simile all'Argentina, dove l'andamento del numero dei ricoveri dei bambini malnutriti è la proxy più efficace, a sentire i medici, dell'aggravarsi del ciclo economico interno.

Quella del debito pubblico alto = fallimento è una minchiata propagandistica venduta al popolo per fargli digerire tasse alle stelle e austerità.
E' una menzogna.
L'Argentina ha un debito pubblico su Pil del 45%.

Offline Frusta

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #25 : Lunedì 1 Dicembre 2014, 16:30:28 »
Euro, parliamone :)
Parliamone, ma teniamo pure presente che il vero problema, purtroppo, nn è euro/si o euro /no, dal momento che ci siamo entrati pur non avendone i requisiti ed ormai quel che è fatto è fatto ed indietro non si torna.
Sorvolando pure sull'evidenza che discutere sul fatto che l'euro sia buono o cattivo è solo una perdita di tempo.

Il problema NON è nel fatto che alcuni di noi vorrebbero uscire dall'euro ed altri no, il problema è che sono gli altri che CI VOGLIONO FUORI DALL' EURO.

A dire la verità non ci volevano dentro fin dall'inizio, spero che qualcuno se lo ricordi.
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/09/05/poehl-frena-dodici-sulla-moneta-unica.html?ref=search
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1990/09/07/un-faccia-faccia-tra-carli-waigel-sulla.html?ref=search
http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1995/09/21/la-vestale-monetaria.html?ref=search
http://archiviostorico.corriere.it/1995/novembre/11/Europa_non_vuole_come_partner_co_0_9511118982.shtml

E spero pure che qualcuno si ricordi che la nostra situazione nel 92 era questa: http://archiviostorico.corriere.it/1992/ottobre/04/balletto_dei_superottimisti_sul_ponte_co_0_9210043708.shtml
Si, si stava meglio, ma la ragione era che l' Italia aveva appena cominciato a cadere, ed a chi sta cadendo dal cinquantesimo piano, per 49 piani tutto sembrerà filare liscio.

Non ci volevano allora per gli stessi motivi per cui ora ci vogliono fuori e stanno aspettando che ci andiamo da soli; del resto se in venti anni e passa son siamo riusciti a darci delle regole la colpa non è mica loro.
E non hanno nemmeno bisogno, vista la nostra classe dirigente, di assumersi la responsabilità politica di farci fuori: se hai Schettino al comando non c'è bisogno di silurarti per mandarti a picco.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline franz_kappa

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #26 : Lunedì 1 Dicembre 2014, 16:37:29 »
L'Argentina ha un debito pubblico su Pil del 45%.
L'esempio dell'Argentina - magari infelice, per carità - era evocato per illustrare la situazione di uno Stato che è entrato in una gravissima crisi effetto di politiche economiche e monetarie dissennate, ha svenduto il proprio patrimonio pubblico e attualmente fronteggia un'inflazione che viaggiava, a ottobre 2014, un un tasso superiore al 21%.

Tu, che lavori in banca, sai bene che il livello cui si finanza il debitore sovrano (ossia lo Stato) è il benchmark del costo del denaro per tutti gli altri operatori economici con un grado di affidabilità inferiore allo Stato, per definizione il debitore più solvibile per eccellenza e quello meno soggetto al rischio di default.

Quindi uno Stato con elevato debito pubblico e percepita scarsa affidabilità - costretto a pagare un premio più elevato ai propri creditori - vede i propri operatori economici, soprattutto quando grandemente dipendenti dal canale bancario per il finanziamento della propria attività (tanto investimenti che gestione del circolante [chiusura del circuito incassi/pagamenti]), costretti a indebitarsi a un costo maggiore rispetto ai concorrenti di Stati percepiti come maggiormente affidabili.

Un maggior costo del capitale rende gli investimenti meno attraenti in quanto il costo del debito è maggiormenre costoso e di conseguenza disincentiva i progetti di sviluppo o, quando essi sono avviati, comprime i margini, impedendo alle imprese ma anche ai risparmiatori rispettivamente di realizzare maggiori profitti (una parte dei quali possono essere reinvestiti nell'attività imprenditoriale) o di accantonare maggior risparmio, che è la benzina fondamentale del circuito del credito (eccedenze di capitale --> destinazione del risparmio a forme di investimento --> raccolta bancaria --> impiego della raccolta all'economia reale da parte delle banche commerciali).

Tutto questo è strettamente collegato al livello del debito pubblico e al costo del suo finanziamento.
L'ingresso dell'Italia nell'euro ha senza dubbio comportato una serie di svantaggi per imprese e famiglie. Ma, collettivamente, ha consentito all'Italia di risparmiare non ricordo quante decine di miliardi di interessi sul debito. Somme che, Lira regnante, lo Stato italiano avrebbe dovuto reperire in altro modo, magari svalutando ulteriormente la propria valuta. Ma la conseguenza di un'inflazione a doppia cifra, modello primi anni Ottanta, è uno degli aspetti della cruciale crisi che, per tornare all'esempio iniziale, l'Argentina ha fronteggiato e tutt'ora fronteggia.

A me piace, nel parlare di euro ed Europa, questo esempio: l'euro e l'Europa, per l'Italia, sono come un ombrello con qualche buco e neanche poi così grande da coprire bene tutti, cui ci accostiamo, da 'periferici' e senza impermeabile, mentre tutto attorno piove merda.
Chiaramente gli schizzi di merda ci colpiscono anche se stiamo sotto l'ombrello, per quanto ai margini dello stesso.
Essere fuori dall'euro e dall'Europa (anche da questo euro e da questa Europa che si sta ammalando di troppo rigore) è come stare all'aperto sotto un nubifragio di merda. Preferisco stare sotto questo (malandato?) ombrello. Decisamente.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline AlenBoksic

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #27 : Martedì 2 Dicembre 2014, 08:14:12 »
Essere fuori dall'euro e dall'Europa (anche da questo euro e da questa Europa che si sta ammalando di troppo rigore) è come stare all'aperto sotto un nubifragio di merda. Preferisco stare sotto questo (malandato?) ombrello. Decisamente

Il punto è proprio questo: l'Europa è la soluzione, non il problema.
Ci vuole un'altra Europa (e un altro €uro) per stare meglio,
ma senza si starebbe inesorabilmente peggio.
Voglio 11 Scaloni

ThomasDoll

Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #28 : Martedì 2 Dicembre 2014, 09:19:54 »
guardate, nel frattempo, che annunci interessanti si trovano:

Rif. 2503 – AZIENDA VITIVINICOLA zona CASTELLINA IN CHIANTI cerca ADDETTO/A ALLE VENDITE CON NECESSARIA ESPERIENZA NELLA VENDITA VINO MANSIONI: VENDITA DIRETTA, SUPPORTO NELLE VISITA IN CANTINA, DEGUSTAZIONI E ATTIVITA' DI FRONT E BACK OFFICE COMMERCIALE - PREFERIBILE ETA' COMPRESA TRA 25 E 40 ANNI - DIPLOMA O LAUREA - NECESSARIA FLUENTE CONOSCENZA DELLA LINGUA INGLESE - PAT.B ED AUTO - CONOSCENZA DI BASE DELLA CONTABILITA' - BUONE CONOSCENZE INFORMATICHE - NECESSARIA ESPERIENZA NELLA VENDITA VINO - REQUISITO PREFERENZIALE FREQUENZA CORSO DI SOMMELIER - CONTRATTO STAGIONALE CON ORARIO FULL TIME - RICHIESTA FLESSIBILITA' ORARIA

praticamente un uomo, un organigramma. E finita la stagione, cazzi tuoi.
Chissà quanto offrono...
"...sa, la crisi si fa sentire, più di 1200 lordi non possiamo fare..."
La disoccupazione è anche un modo di fare business.

Offline disabitato

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R: Disoccupazione: è record storico
« Risposta #29 : Martedì 2 Dicembre 2014, 09:48:57 »
Deliberato aumento iva fino al 25,5% nei prossimi tre anni.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline AlenBoksic

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #30 : Martedì 2 Dicembre 2014, 10:17:38 »
Deliberato aumento iva fino al 25,5% nei prossimi tre anni.

si tratta di misure inserite nelle clausole di salvaguardia della "Finanziaria", destinate a scattare automaticamente SOLO SE non verranno raggiunti determinati obiettivi di bilancio e di spending review. Ovvero, solo nel caso che il 2015 si chiuda senza aver ottenuto risparmi sufficienti ai saldi di bilancio.

Fa parte del gioco, secondo le regole Ue previste dal fiscal compact: il deficit pubblico non deve superare il 3% e, a scanso di equivoci, l'Esecutivo deve poter garantire la capacità di un gettito extra... just in case.
Voglio 11 Scaloni

Offline AlenBoksic

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #31 : Martedì 2 Dicembre 2014, 10:20:16 »
guardate, nel frattempo, che annunci interessanti si trovano:

Rif. 2503 – AZIENDA VITIVINICOLA zona CASTELLINA IN CHIANTI cerca ADDETTO/A ALLE VENDITE CON NECESSARIA ESPERIENZA NELLA VENDITA VINO MANSIONI: VENDITA DIRETTA, SUPPORTO NELLE VISITA IN CANTINA, DEGUSTAZIONI E ATTIVITA' DI FRONT E BACK OFFICE COMMERCIALE - PREFERIBILE ETA' COMPRESA TRA 25 E 40 ANNI - DIPLOMA O LAUREA - NECESSARIA FLUENTE CONOSCENZA DELLA LINGUA INGLESE - PAT.B ED AUTO - CONOSCENZA DI BASE DELLA CONTABILITA' - BUONE CONOSCENZE INFORMATICHE - NECESSARIA ESPERIENZA NELLA VENDITA VINO - REQUISITO PREFERENZIALE FREQUENZA CORSO DI SOMMELIER - CONTRATTO STAGIONALE CON ORARIO FULL TIME - RICHIESTA FLESSIBILITA' ORARIA

Abbiamo un mercato del lavoro ingessato: i migliori lavori vengono tutti affidati per conoscenza, visto chiunque conosce qualcuno che non lavora.
Quelli che restano scoperti sono quelli talmente mal retribuiti e/o faticosi che nessuno dei conoscenti ha voluto fare,
oppure ipersettoriali come quello da te postato.
Un altro dei problemi che si trascina questo paese è quello delle professioni liberali che son quasi per il 50% (se non oltre) ereditarie: urge una liberalizzazione forzata.
Voglio 11 Scaloni

CP 4.0

Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #32 : Martedì 2 Dicembre 2014, 10:48:36 »
per chi interessa, mi pare che quest'articolo chiarisca molto sulla faccenda.

http://lettotralerighe.blogspot.co.uk/2013_10_01_archive.html

Offline MCM

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #33 : Martedì 2 Dicembre 2014, 11:40:22 »
L'esempio dell'Argentina - magari infelice, per carità - era evocato per illustrare la situazione di uno Stato che è entrato in una gravissima crisi effetto di politiche economiche e monetarie dissennate, ha svenduto il proprio patrimonio pubblico e attualmente fronteggia un'inflazione che viaggiava, a ottobre 2014, un un tasso superiore al 21%.

Tu, che lavori in banca, sai bene che il livello cui si finanza il debitore sovrano (ossia lo Stato) è il benchmark del costo del denaro per tutti gli altri operatori economici con un grado di affidabilità inferiore allo Stato, per definizione il debitore più solvibile per eccellenza e quello meno soggetto al rischio di default.

Quindi uno Stato con elevato debito pubblico e percepita scarsa affidabilità - costretto a pagare un premio più elevato ai propri creditori - vede i propri operatori economici, soprattutto quando grandemente dipendenti dal canale bancario per il finanziamento della propria attività (tanto investimenti che gestione del circolante [chiusura del circuito incassi/pagamenti]), costretti a indebitarsi a un costo maggiore rispetto ai concorrenti di Stati percepiti come maggiormente affidabili.

Un maggior costo del capitale rende gli investimenti meno attraenti in quanto il costo del debito è maggiormenre costoso e di conseguenza disincentiva i progetti di sviluppo o, quando essi sono avviati, comprime i margini, impedendo alle imprese ma anche ai risparmiatori rispettivamente di realizzare maggiori profitti (una parte dei quali possono essere reinvestiti nell'attività imprenditoriale) o di accantonare maggior risparmio, che è la benzina fondamentale del circuito del credito (eccedenze di capitale --> destinazione del risparmio a forme di investimento --> raccolta bancaria --> impiego della raccolta all'economia reale da parte delle banche commerciali).

Tutto questo è strettamente collegato al livello del debito pubblico e al costo del suo finanziamento.
L'ingresso dell'Italia nell'euro ha senza dubbio comportato una serie di svantaggi per imprese e famiglie. Ma, collettivamente, ha consentito all'Italia di risparmiare non ricordo quante decine di miliardi di interessi sul debito. Somme che, Lira regnante, lo Stato italiano avrebbe dovuto reperire in altro modo, magari svalutando ulteriormente la propria valuta. Ma la conseguenza di un'inflazione a doppia cifra, modello primi anni Ottanta, è uno degli aspetti della cruciale crisi che, per tornare all'esempio iniziale, l'Argentina ha fronteggiato e tutt'ora fronteggia.

A me piace, nel parlare di euro ed Europa, questo esempio: l'euro e l'Europa, per l'Italia, sono come un ombrello con qualche buco e neanche poi così grande da coprire bene tutti, cui ci accostiamo, da 'periferici' e senza impermeabile, mentre tutto attorno piove merda.
Chiaramente gli schizzi di merda ci colpiscono anche se stiamo sotto l'ombrello, per quanto ai margini dello stesso.
Essere fuori dall'euro e dall'Europa (anche da questo euro e da questa Europa che si sta ammalando di troppo rigore) è come stare all'aperto sotto un nubifragio di merda. Preferisco stare sotto questo (malandato?) ombrello. Decisamente.

L'Italia da 12 anni (non 12 mesi, 12 anni) è privata delle possibilità di fare una politica monetaria autonoma, ossia non ha potuto agire in nessuno modo sull'inflazione e dunque sulla competitività dei suoi prodotti.

Ciò non significa fare dell'euro un capro espiatorio per dimenticarsi gli altri problemi strutturali che da decenni affliggono il nostro paese, bensì significa dare peso a tutte le variabili in gioco.
L'unico aspetto positivo che ha avuto l' Euro sulla vita delle persone è stato quello di rendere un I phone e un weekend a Londra o Berlino relativamente economici.
Per il resto gli effetti sono stati devastanti.
Anche la diminuzione dei tassi di interessi, che a parità di altre condizioni chiaramente attrae domanda di credito, non ha avuto molti effetti nel concreto. Mentre nei paesi del sud europa dove effetti li ha avuti, questi sono stati ancora una volta devastanti, vedi la Spagna della Bolla Immobiliare. Tutti a chiedere il mutuo perché costa meno....e poi....SBADABAM!

Ma veniamo ora alla questione debito.
E' evidente, oltre  che economicamente ineccepibile, che i titoli del tesoro italiano scontino un rischio maggiore di quello tedesco (e, anche qui, il debito pubblico conta fino a mezzogiorno, come vedremo dopo). E anzi, ciò che permette ad una economia/ad una impresa di sopravvivere nel lungo è determinata anche dalla capacità di prezzare correttamente i propri beni, altrimenti nessuno te li compra, anche se sono buoni.
Un titolo italiano che paga come uno tedesco(ossia un titolo italiano che costa come uno tedesco), giustamente, non se lo compra nessuno.
Ma è proprio questo il punto.

Se un titolo di stato italiano, giustamente, oggi paga, sul decennale, uno spread di 121 punti base sul Bund, perché un italiano è costretto a prezzare un qualsiasi altro bene che produce nella stessa valuta di un tedesco?

E' economicamente totalmente imperfetto, oltre che chiaramente dannoso per paesi come il nostro.
O si uniforma tutto, e quindi esistono gli eurobond e non più BTP, Bund, Bonos ecc ecc esiste una sola tassazione a livello europeo, stessi ccnl, oppure quello dell'euro è un ricatto.
Un ricatto terribile in cui trionfano i lupi sugli agnelli.

L' Euro funziona/erebbe per territori tra loro omogenei, non tra Germania, Francia, Austria, Italia, Grecia e Portogallo.




Offline MCM

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« Risposta #34 : Martedì 2 Dicembre 2014, 11:46:45 »
Quanto al rifinanziamento del debito pubblico, questo non è un problema con livelli bassi di indebitamento con l'estero.
In italia siamo passati da una quota di oltre il 50% di debito in mano a investitori esteri a poco più del 30.
Si potesse abbassare di un altro po' questa percentuale e non avremmo grossi problemi per molti anni a venire.

Basta una seria programmazione economica e monetaria, cosa che ci è negata non essendo noi uno stato sovrano né politicamente, né militarmente , né economicamente.

Ieri Putin ha annunciato lo stop dei lavori di South Stream a causa della reticenza UE e ha firmato accordi miliardari con la Turchia. Anche questo ci conviene?

Offline Frusta

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #35 : Martedì 2 Dicembre 2014, 18:43:36 »
Per me, ripeto, ci stanno scaricando dall'euro.
L' Euro funziona/erebbe per territori tra loro omogenei
Infatti questo è il motivo per il quale NON ci volevano nell'euro e per il quale vogliono che ne restiamo fuori.
E per cacciarci non è che ci voglia molto, basta continuare a fare quello che stanno facendo: prenderci per la collottola e farci sbattere il grugno sulle "regole".
In pratica rendere intollerabile la vita ad alcuni paesi, sino a fare in modo che LORO escano dall'euro, che LORO chiedano di uscirne.
L'Italia da 12 anni (non 12 mesi, 12 anni) è privata delle possibilità di fare una politica monetaria autonoma, ossia non ha potuto agire in nessuno modo sull'inflazione e dunque sulla competitività dei suoi prodotti.
Per me non c' è niente negli ultimi 12 anni che non mi porti a concludere quanto segue: Berlino vuole costringere alcuni paesi ad uscire dall' Euro, per poi riformarlo e far entrare i paesi che oggi recalcitrano ma che entrerebbero volentieri in un euro più "nordico".
Ripulito dalla zavorra di paesi come il nostro, l'euro diventerebbe appetibile a nazioni come la Norvegia, (che -è bene ricordarlo- solo col fondo statale petrolifero, fa 900 miliardi e non ha debito)
o la Polonia

la cui appetibilità appare nel grafico e che fin'ora ha risposto picche agli inviti ad entrare per non venir tirata giù per i piedi dalla zavorra rappresentata da paesi come il nostro.
Che non vedono l'ora di sganciare.
Ripeto: non ci cacciano direttamente ma stanno facendo in modo che ce ne andiamo da soli, e quando glielo chiederemo sarà alle loro condizioni.
Magari ci faranno pure credere che ci stanno facendo un favore. 
Solo che chi sgancia la zavorra NON agisce mai per il bene della zavorra. ;D
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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« Risposta #36 : Martedì 2 Dicembre 2014, 20:15:57 »
Magari fosse come dici.
Sarebbe dura all'inizio ma torneremmo ad avere una speranza di rinascita.
Oggi siamo destinati allo stallo, che ben presto si trasforma in oblio.

Ma ci credo molto poco. L' UE, per come ha agito e per come si è da subito configurata, è un vero e proprio progetto USA che purtroppo ha dimostrato di non avere a cuore in nessun modo i popoli, tedeschi compresi.
Chi ne entra si condanna a morte. Prima o dopo.

Offline Frusta

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« Risposta #37 : Martedì 2 Dicembre 2014, 21:27:54 »
Per me saremmo dovuti uscire dall'euro nel 2007, perlomeno lo avremmo fatto camminando sulle nostre gambe e non con un calcio nel culo come ci apprestiamo a fare.

P.s.
(Fino a quando terresti nel tuo stesso tavolo qualcuno che, puntualmente, ti chiede dei soldi in prestito per pagare la sua quota della cena?)

...L' UE, per come ha agito e per come si è da subito configurata, è un vero e proprio progetto USA che purtroppo ha dimostrato di non avere a cuore in nessun modo i popoli...
Diciamo che gli usa sono riusciti a minare e a demolire un progetto che, se realizzato secondo le intenzioni, poteva seriamente cacciarli in un ghetto.
E l'opera continua http://temi.repubblica.it/micromega-online/in-arrivo-il-ttip-la-nato-del-commercio/ con la conninevza beante della nostra classe politica.
E siccome non posso credere che certe cose le veda solo io, sono fermamente convinto della malafede di chi ci governa: sia in Italia che in Europa ci stanno governando dei venduti.
Perché firmare un trattato come il Transatlantic Trade and Investment Partnership equivale, letteralmente, a regalare un caricatore pieno a chi ti sta puntando una pistola alla tempia.
Sorvolando sull' inutilità di sottoscrivere un patto con la peggiore feccia di malavitosi, drogati criminali e bagasce della storia, (gli USA sono già usciti unilateralmente da diversi trattati, ergo la firma americana su un trattato NON-VALE-NIENTE) ha senso firmare un trattato di cooperazione con un paese che ha mostrato più volte l'intenzione di usare l'economia e la finanza per devastare l'economia europea? Vogliamo ricordare che la crisi dei debiti fu causata da veri e propri attacchi organizzati partiti da Wall Street e Londra (l'UK sta da questa parte dell' Atlantico solo sulle cartine geografiche, i suoi interessi stanno dall'altra) al preciso scopo di demolire la UE?
Vogliamo ricordare che tra la crisi del debito e la crisi del subprime, (entrambe partite per via delle borse anglosassoni) abbiamo subito più danni della prima guerra mondiale?
Allora prima domanda che mi pongo è:
Dato che in USA esistono enti finanziari che cubano quanto interi stati europei, QUALI GARANZIE ABBIAMO che non verranno sferrati bombardamenti a tappeto sulla nostra intera economia?
Quel trattato, permettendo la libera circolazione, consente agli stessi gangster che hanno causato la crisi dei subprime e quella del debito, di muoversi liberamente in Europa, causando ogni danno possibile e aggiungendo ulteriori miserie e devastazioni a quelle portate in passato.
Sottoscriverlo significa incompetenza o malafede, secondo te? Per me la seconda che ho detto: siamo in balia di una banda di venduti.

Datemi un Putin qualsiasi che lo voto prima di subito.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline MCM

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #38 : Martedì 2 Dicembre 2014, 23:58:57 »
Parole sante.

Offline MCM

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Re:Disoccupazione: è record storico
« Risposta #39 : Mercoledì 3 Dicembre 2014, 09:13:16 »
In Ucraina nominati i primi ministri con passaporto a stelle e strisce. Non si nascondono neppure più.
I cessi sociali, vendola e sedicenti comunisti italioti cosa dicono?