Notizia di oggi.
Sono stati arrestati tutti i leader delle manifestazioni ad Hong Kong. Oltre 100 arresti.
Non c'è spazio per rivoluzioni colorate e pagliacciate finanziate da Soros e la Cia quando al potere ci sono uomini e non marionette.
Se anche i manifestanti di Hong Kong avessero protestato in buona fede, prima di sostenerli ci si sarebbe trovati di fronte il macigno della lezione di Tien An Men: lì, sia pure con le brutalità del caso, si è evitata la destabilizzazione della Cina.
Avendo collaudato quella senza rete dell'URSS e sfiorato quella della Russia, sappiamo di cosa si stia parlando: e in quel caso la potenza distruttiva dell'impatto sarebbe aumentata in maniera esponenziale.
Quanto alla legittimità nello specifico, basta ricordare un dettaglio.
I ribelli dell'ex colonia, prima di scendere in piazza, avevano organizzato una consultazione informale sui temi a loro più cari: partecipò il 20-30% dei teorici aventi diritto, dimostrando che questi puliscicessi della CIA rappresentavano solo sé stessi.
La pretesa rivolta per la democrazia nasconde, in realtà, un attacco alla principale piazza finanziaria della Repubblica Popolare, varato come probabile rappresaglia all'accordo sottoscritto da quest'ultima con la Russia: e che, misurando le transazioni in rubli e renminbi-yuan, rischia di avviare la marginalizzazione del dollaro come moneta unica imposta al commercio mondiale.
Il fattore decisivo, come accade con gli attacchi portati dagli agenti patogeni, è rappresentato dalla presenza e dalla tenuta degli anticorpi.
E quelli di Pechino sono gli stessi che, nel 1984, dettarono la risposta di Deng Xiaoping a Margareth Thatcher sempre a proposito dell'ex colonia inglese.
Alla Lady di Ferro, che chiedeva una proroga alla sua restituzione già allora prevista per il 1997, il Piccolo Timoniere reagì in maniera lapidaria: "Potrei far entrare le mie truppe oggi pomeriggio".
Ponendo istantaneamente termine, inutile sottolinearlo, alla discussione sull'argomento.
Siria, Ucraina, Hong Kong: dove trovano statisti degni di tale nome e una reale incidenza del potere politico, questi parvenu della Storia vanno inesorabilmente a sbattere contro un muro.
Incontrando, con ulteriore scorno, una risposta pacifica e diplomatica che fa da umiliante contraltare al loro isterismo muscolare e assassino.
Certo, per sostenere sfide del genere serve una forza contrattuale non indifferente sul piano economico e/o energetico: ma la prima condizione rimane la volontà di opporsi alla loro disperata prepotenza.