Autore Topic: "Coalizione" vs Isis  (Letto 92916 volte)

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Offline MCM

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #20 : Mercoledì 19 Novembre 2014, 19:33:17 »
Ma il modo con cui si sta tentando di farlo non mi sembra fra i più efficaci.
Putin ha stroncato i ceceni in pochi anni, e lo ha fatto decimando le tribù che rifornivano di guerriglieri i vari eserciti islamici.
Certo, Putin è "un barbaro" ma la barbarie va combattuta con armi barbare: la coalizione potrà bombardare quel posto quanto vorrà, ma siccome non si sta bombardando la tana del ratto e non se ne stanno uccidendo le femmine ed i cuccioli, la stirpe infame continuerà.
La guerra andrebbe portata sulle tribù che sono all'origine familiare dei guerriglieri, il che significa che se si volesse davvero annientare l'ISIS, non si dovrebbe andare a far la guerra in Iraq, ma in Yemen, in Mali, in Oman eccetera.
Insomma: l' occidente per annientare quei maiali dovrebbe putinizzarsi, MA NON PUO'.
Non può perché per farlo scandalizzare già bastano ed avanzano le due righe che ho appena scritto.  ;D

Non è tra i più efficaci perché non si vuole farlo!
E' ovvio. Obama vuole indebolire l' Isis, ma non vuole annientarlo. Perché il caos in medio oriente gli conviene e ho spiegato già il perché.
I raid che stanno facendo fanno il solletico e, lungi da armare i governi Libanese e Siriano, che sono gli unici che, insieme ad Hezbollah, combattono da anni i terroristi nella regione, danno le armi ai curdi.
E nel frattempo armano l'opposizione salafita in Siria. Tutte cose dichiarate o testimoniate. Non certo complottismo.




Offline Frusta

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #21 : Mercoledì 19 Novembre 2014, 20:04:32 »
...Nel caso dell'Is/Isis/Isil, manca un elemento determinante anche ai fini della "terapia" di cui sopra: il radicamento nel territorio, e con esso un connotato minimamente spontaneo nelle motivazioni, negli obiettivi, nei canali di reclutamento.
...Invece si sceglie di combattere un nemico non territoriale e non convenzionale utilizzando tecniche ed eserciti tradizionali...
Interessantissimo quello che scrivi, ma hai aperto tante e tali questioni che per risponderti a tutto dovrei scrivere un commento lungo dieci volte il tuo.   
:D E non oso immaginare la lunghezza della tua eventuale risposta.
Quindi mi limito a quella che, secondo me, è la lezione di Putin.

A scanso di equivoci premetto, evidenziandolo in rosso, che sto parlando di come andrebbero eliminati con le loro stesse armi dei maiali che sgozzano senza pietà delle persone inermi.
Quindi se c'è qualche animella candida può fare a meno di continuare a leggere.

L'errore più grosso della coalizione occidentale è credere che il campo di battaglia sia quello che stanno bombardando, cosa che non è. In realtà quello è il campo di battaglia scelto dall' ISIS, e, come diceva von Clausewitz, se lasci al tuo nemico la possibilità di scegliere dove e quando combatterlo hai già cominciato a perdere.
I "combattenti" del 'ISIS o, dell' IS come adesso preferiscono che li si chiami, pure se vivono nel terzo millennio e ne sanno sfruttare le tecnologie, hanno, sociologicamente, una cultura da società tribale.
Cioè un tipo di società che non si basa sulla sopravvivenza del singolo, (che può morire per una vendetta, per uno scontro fra clan, per una questione di pecore, di "onore" o di migliaia di altre stronzatine che causano una lite), ma sulla sopravvivenza ed il prestigio della tribù.
In questa situazione, se il maschio combattente parte per la guerra dopo avere avuto 3-4 figli, e poi muore, succede che:
-La famiglia riceve un premio in denaro da qualche "associazione caritatevole islamica"
-La vedova si è tolta dai coglioni un tizio che ha sposato per forza.
-I figli ricevono prestigio perché papà è morto contro gli infedeli.
Insomma, uccidere il singolo non serve perché ha alle spalle un serbatoio di ricambi praticamente illimitato.
(Al quale si stanno aggiungendo gli sciroccati che partono dalle moschee nostrane.) 
Al limite ciò che che minaccerebbe davvero la sopravvivenza della tribù potrebbe essere il bombardamento su un matrimonio, magari fatto quando una o più tribù sono riunite per celebrare la riproduzione dei loro pargoli, più che l'uccisione di un maschio partito per combattere.
Prendiamo il militante medio di ISIS/IS, quelchelè: è uno che viene dallo Yemen, dall' Oman, dalle zone tribali egiziane o pakistane, becca qualche centinaio di dollari al giorno (dicono 5/600), che dalle parti da cui proviene rappresentano una fortuna, e li spedisce tutti alla tribu ed alla sposina, che, se lui muore, becca un premio da superenalotto da parte di una delle tante caritatevoli organizzazioni islamiche che finanziano il califfato.
La sua tribù non corre nessun rischio di estinguersi dal momento che i combattimenti si fanno lontano da casa, per cui la cosa può andare avanti all'infinito: dal punto di vista della tribù si tratta di una faida qualsiasi, solo che il nemico sono gli americani, ed è molto redditizia.
Supponiamo pure che ora la coalizione bombardi a tappeto tutta la zona in cui si trova l'esercito dell' IS, che succede? Che arriveranno un sacco di soldi alle tribù in questione, e siccome sono piuttosto prolifiche, hanno già per ogni morto 3/4 rampolli pronti a rimpiazzarlo.

Chi pensa, negli USA, che "non possono nascondersi per sempre" non ha capito il punto: non si stanno nascondendo proprio per niente, si stanno comportando come hanno sempre fatto.
E gli Americani pure, questo branco di incompetenti che non saprebbe vincere una guerra nemmeno se il nemico si suicidasse in massa.
E che si preparano a fare il solito bumbumbum contro un nemico da cui si sono fatti imporre sia scelta del campo di battaglia che il momento dei fuochi d'artificio senza conoscere le dinamiche tribali tribali che lo sostengono.

"Manco le basi!"  ;D Direbbe Mario Brega.



Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #22 : Mercoledì 19 Novembre 2014, 20:26:40 »
Non è tra i più efficaci perché non si vuole farlo!
E' ovvio. Obama vuole indebolire l' Isis, ma non vuole annientarlo. Perché il caos in medio oriente gli conviene e ho spiegato già il perché.
I raid che stanno facendo fanno il solletico e, lungi da armare i governi Libanese e Siriano, che sono gli unici che, insieme ad Hezbollah, combattono da anni i terroristi nella regione, danno le armi ai curdi.
E nel frattempo armano l'opposizione salafita in Siria. Tutte cose dichiarate o testimoniate. Non certo complottismo.
Per me si tratta di semplice incompetenza, li fai più furbi di quelli che sono.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #23 : Mercoledì 19 Novembre 2014, 20:55:20 »
E ti sbagli. ;)
Tu li fai meno spietati di quel che sono.

Offline MCM

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #24 : Lunedì 8 Dicembre 2014, 00:10:22 »
Oggi Israele ha bombardato Damasco.
I nostri giornali tacciono.

Una vergogna indegna. Non esiste più' diritto internazionale.
USA e Israele stati canaglia.

Offline zorba

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #25 : Sabato 14 Novembre 2015, 05:43:58 »
Come si può fermare una tale volontà distruttiva?
Secondo voi, ciò che è successo a Parigi, siamo in grado di prevenirlo ed evitarlo a Roma, come già preannunciato?
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Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

CP 4.0

Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #26 : Sabato 14 Novembre 2015, 06:07:24 »
prima cerchiamo di capire bene i chi, come, perche' ecc,ecc, di Parigi e poi vedere per il resto d'Europa.

Offline AlenBoksic

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #27 : Sabato 14 Novembre 2015, 07:32:23 »
Ci vuole la Politica: ricostruire gli stati distrutti in Irak, Libia e Siria.
Decidere quali sono gli alleati nella lotta agli estremisti (Iran, Russia) e chi invece li fiancheggia e sostiene (Arabia, Turchia) e comportarsi di conseguenza,
potrebbe essere un buon inizio.

Voglio 11 Scaloni

borgorosso

Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #28 : Sabato 14 Novembre 2015, 08:41:02 »
Ti sembrerà certamente osceno. Ma noi abbiamo bisogno di foraggiare dittature sanguinarie per fermare queste persone alle nostre porte e continuare a fare le anime belle


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Offline disabitato

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #29 : Sabato 14 Novembre 2015, 08:47:23 »
Ti sembrerà certamente osceno. Ma noi abbiamo bisogno di foraggiare dittature sanguinarie per fermare queste persone alle nostre porte e continuare a fare le anime belle


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Né più né meno ciò che faceva Berlusconi con Gheddafi.
Anni luce avanti a tutti, c'è da ammetterlo.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Pomata

Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #30 : Sabato 14 Novembre 2015, 09:00:46 »
Come si può fermare una tale volontà distruttiva?
Secondo voi, ciò che è successo a Parigi, siamo in grado di prevenirlo ed evitarlo a Roma, come già preannunciato?
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Impossibile, attaccano dove e quando vogliono, non esiste nessun livello di sicurezza che possa fermarli.

Oggi vado al mercato centrale e mi faccio esplodere, tu intanto vai a controllare l'aereoporto o la stazione...

Il metodo Frustiano potrebbe funzionare ma è poco etico, siamo in guerra e non abbiamo rifugi...

Online chemist

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #31 : Sabato 14 Novembre 2015, 13:00:56 »
Se l'intelligence francese, dopo Charlie Hebdo e dopo l'attentato sul treno Amsterdam-Parigi, ha bucato su tutto questo casino, c'e' veramente da aver paura. Significa che onestamente, o sono incompetenti o sono tranquillamente tra di noi e noi non possiamo farci nulla.

MrMoto

Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #32 : Sabato 14 Novembre 2015, 13:28:16 »
Forse ci salverà il fatto che in Italia nel 2015 non esiste ancora una generazione di giovani alienati musulmani.  I freedom fighters francesi non mi sembrano molto diversi dagli irlandesi (IRA) o italiani (BR/NAR) degli anni 70/80.  Giovani che vogliono contare qualcosa.

Online chemist

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #33 : Sabato 14 Novembre 2015, 13:40:37 »
La Francia era quella che aveva imposto regole per l'integrazione (niente veli, niente simboli religiosi, stato laico), ma di fatto l'integrazione non c'e' stata. In Inghilterra invece i musulmani fanno un po' quello che vogliono, hanno piu' liberta', ma non mi sembra che il risultato cambi di molto. Esiste dunque una strategia giusta per integrare i musulmani ed evitare la radicalizzazione?

borgorosso

Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #34 : Sabato 14 Novembre 2015, 13:48:34 »
Dobbiamo forse valutare l'ipotesi che la comunità islamica sia un corpo estraneo che genera metastasi


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ThomasDoll

Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #35 : Sabato 14 Novembre 2015, 14:46:00 »
Dobbiamo forse valutare l'enormità delle "cose" che scriviamo.

Io personalmente smetto, almeno per un po'.

Offline Il frigorifero

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #36 : Sabato 14 Novembre 2015, 15:20:42 »
Non penso che sia possibile eliminare del tutto gli attentati da parte di questi invasati perché un matto che prende una pistola e va a sparare in un cinema non puoi intercettarlo. Una cosa è certa, però: tollerare l'esistenza di uno Stato Islamico, significa accettare che al mondo ci sia un gigantesco centro di formazione e addestramento per terroristi che poi rientrano nei loro rispettivi Paesi a colpire con operazioni ben più efficaci e complesse. E persone innocenti che non c'entrano nulla, donne e ragazzini ci rimetteranno la vita. Penso che sia arrivato il momento di iniziare a valutare seriamente un intervento con truppe di terra.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

MrMoto

Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #37 : Sabato 14 Novembre 2015, 16:01:46 »
La Francia era quella che aveva imposto regole per l'integrazione (niente veli, niente simboli religiosi, stato laico), ma di fatto l'integrazione non c'e' stata. In Inghilterra invece i musulmani fanno un po' quello che vogliono, hanno piu' liberta', ma non mi sembra che il risultato cambi di molto. Esiste dunque una strategia giusta per integrare i musulmani ed evitare la radicalizzazione?

Credo che nel tuo ragionamento stai osservando la variabile sbagliata.  A Belfast nel 2015 ci sono ancora ragazzi disillusi/diseredati/emarginati (disenfranchised in inglese) che nei loro comportamenti potrebbero essere definiti terroristi.  Ma intorno a loro il mondo è cambiato e non trovano più terra fertile.  A Blair non è convenuto più quello che alla Thatcher ha fatto molto comodo.
La stessa cosa in Italia con le BR.  E adesso l'ISIS fa molto comodo a troppi.  Come le risate dopo il terremoto dell'Aquila, i poteri forti se la ridono anche oggi.  Più armi vendute, più budget militari, più paura per distrarre le persone.

Offline Arch

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Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #38 : Sabato 14 Novembre 2015, 16:44:38 »
MrMoto, le BR c'entrano molto poco con gli altri gruppi che hai elencato.

MrMoto

Re:"Coalizione" vs Isis
« Risposta #39 : Sabato 14 Novembre 2015, 17:39:11 »
MrMoto, le BR c'entrano molto poco con gli altri gruppi che hai elencato.

Evidentemente non riesco a spiegarmi bene. Io non parlo dei gruppi. Parlo degli individui. Non c'è differenza tra Jihadi John, uno studente sfigato inglese che si copriva la bocca perché i suoi compagni di classe lo prendevano in giro per il suo alito cattivo, e i due ragazzi di Columbine.  La religione, l'indipendenza irlandese, la rivoluzione di classe, per come la vedo io, sono delle semplici scuse che questi giovani alienati usano per dare una ragione alla loro esistenza. In questo momento, per fortuna, in Italia credo che non esistano le condizioni per facilitare quello che è successo in Francia, o a Columbine, o in Italia negli anni 70, o a Belfast negli anni 80.