Autore Topic: Come crescere  (Letto 6674 volte)

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Zapruder

Re:Come crescere
« Risposta #80 : Venerdì 14 Novembre 2014, 18:03:01 »
Per come la vedo io, non ci sono "modelli" da copiare, perché il "modello" tedesco, o quello inglese, non sono replicabili, qui in Italia.

Mi pare di ricordare, peraltro, che la nostra tradizione calcistica non sia di poco conto: forse potremmo cercarli in casa, i "modelli" già applicati.

A me viene facile notare come i migliori periodi storici della Nazionale abbiano coinciso con la maggiore popolarità e il maggior interesse del campionato nazionale.

Le ricette sono note:

- Forte, quando non fortissimo, intervento regolamentatore dello Stato;
- Costruzione di impianti;
- Riduzione del numero di squadre partecipanti al campionato;
- Protezionismo (chiusura o sostanziale chiusura delle frontiere).

Volendo rendere il quadro attuale, molte decisioni, non potendo essere più prese dallo Stato (limitazione degli stranieri, per esempio) dovrebbero essere di competenza degli organismi privati: Fifa e Uefa, in sostanza. Mi pare che qualcosa in questo senso si stia muovendo.

Lo Stato potrebbe incoraggiare la costruzione di nuovi impianti, naturalmente da parte di privati e senza aggravi per la spesa pubblica. L'idea che si chiudano i Pronto Soccorso e si trovino anche solo cinque centesimi da destinare allo stadio daaaaroma (o della Lazio) mi causa conati di vomito e non vedo conseguenze ragionevoli che non siano il linciaggio immediato di chi si azzarda a proporre cose del genere. Non ho mai approfondito l'argomento "legge sugli stadi", ma anche per questo aspetto qualcosa, molto faticosamente, si muove.

Insomma, si continua a spremere il limone, ma la percezione che non si potrà continuare a lungo sembra esistere.

Offline ammiraglio

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Re:Come crescere
« Risposta #81 : Venerdì 14 Novembre 2014, 19:18:12 »

A noi tocca una parte in commedia da coprotagonisti: la parte bassa della metà di sinistra della classifica. E' una zona che abbiamo sovente occupato, più spesso rimanendone fuori. Ma sarà meglio l'aragosta ogni dieci anni, intervallata da nove anni di pasta e patate, oppure la sana dieta di cibo di medio valore che ci tocca tutti gli anni? Tavernello e Sassi Caia, oppure vino Nobile, Morellino e quando capita Brunello scamuffo?

ehm ... ti voglio bene  ;): si scrive sassicaia, tutto attaccato. peraltro anche il mid level guidalberto è di buon livello.
parlo delle top bottles della tenuta san guido, prestigioso produttore sulla costa.
yeah, i heard that dwight wants me fired. it's just the way it is. you know what? i just don't care, i don't give a damn.
i'll go home and find something to do.

Offline WombyZoof

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Re:Come crescere
« Risposta #82 : Sabato 15 Novembre 2014, 02:05:03 »
Ormai inarrestabile l'ascesa dei vini del Bolgherese. Dopo Sassicaia e Ornellaia, apprezzatissimi perché nessuno è così idiota da parlare male di una bottiglia dopo averla pagata 120 euro, è il momento del Sudiciaia, del Corteccione e del Marronaia, raffinatissimi rossi a produzione molto limitata. Li seleziona, nel fondo Le Nespole, il principe Metello Incisa Antinori Frescobaldi della Gherardesca, che raccoglie solo acini numerati e spremuti direttamente dalla moglie Ugucciona, a piedi scalzi, in piccoli cesti di palissandro intarsiato. Inconfondibile il retrogusto di smalto per unghie o, ad anni alterni, di acetone. Per limitare la produzione, anche quest'anno in Toscana si è deciso di lasciare un solo grappolo per ettaro, meglio se rosicchiato dai cinghiali. Insuperabile Vincenzo Vincenzi della Vincenza, che nel suo podere-orto Le Nespole, dieci metri quadrati in tutto, produce ogni anno solo una bottiglia di Impiccone. Costa 7 mila euro e si chiama così perché in genere sa di tappo e l'acquirente si impicca.


scusate la deriva ogni volta che sento parlare di prestigiosi produttori di top bottles mi viene in mente m.serra    :D

e anche questo: http://www.theguardian.com/lifeandstyle/2013/jun/23/wine-tasting-junk-science-analysis che non leggerete mai in quanto pigri, viziosi e scarsi in inglese.   :P

ah, il marketing, che gran cosa.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

neweagle

Re:Come crescere
« Risposta #83 : Sabato 15 Novembre 2014, 08:28:38 »
come far crescere la Lazio?
esattamente come sta facendo ora la Lazio : migliorando la squadra, cercando di far aumentare i ricavi, mantenendo in equilibrio il bilancio.
una squadra migliore raggiunge obiettivi, gli obiettivi pagano (dirittti televisivi, sponsor, biglietteria, merchandising), i ricavi aumentano e una parte rivengono nuovamente investiti, con equilibrio, perché il mancato raggiungimento futuro dell'obiettivo ti metterebbe altrimenti in crisi.

tutto passa per il miglioramento della squadra quindi, l'unica cosa che dobbiamo chiedere e pretendere da chi amministra le risorse.

come far crescere il Calcio italiano? come non sta facendo nessuno in Italia e in un modo che in Italia i presidenti non faranno mai, troppo attaccati alla proprietà, consapevoli che possono andaee avanti solo grazie ai diritti tv e senza il bisogno di far esplodere, in senso positivo, i fatturati : facendo entrare nel capitale sociale i tifosi, ma non con le società per azioni, con la quota unica per ogni tifoso.
il tifoso entra, ci mette i soldi, e si compra un pezzo della sua squadra, avviene materialmente ed effettivamente innescato il processo di appartenenza, quel tifoso comprerà la maglia ufficiale, l'annuario, la rivista, ascolterà la radio e vedrà il canale ufficiale. oltre ad avere ovviamente una serie di agevolazioni e ricompense, anche non materiali (io lo farei solo per appendermi in casa un A4 con scritto sopra il mio nome e il mio cognome, socio nr. xxx della SS Lazio.

non è vero che non si può fare, basta avviare la cosa : se non hai subito i soldi per la quota da domani una percentuele di quello che spendi per la tua squadra diventa parte della quota.

Offline WombyZoof

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Re:Come crescere
« Risposta #84 : Sabato 15 Novembre 2014, 16:50:34 »
Neweagle, può essere una buona idea quella del tifoso socio, purché non abbia potere decisionale alcuno, dio ce ne scampi e liberi. Io ci starei.
Ho però l'impressione che a pagare per avere quell'A4 non saremmo in molti, e che per molti la spedizione a casa del materiale dovrebbe avvenire in forma anonima come fosse del porno, per non dare troppo nell'occhio e attirarsi le attenzioni dei romanisti.  Siamo una tifoseria decisamente tirchia e pigra, e rompicoglioni come poche. Più facile che il tifoso vada appresso a qualche cantastorie che ad iniziative della Società.

Guarda dopo il 26 maggio, c'erano davvero poche bandiere in giro.
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

ThomasDoll

Re:Come crescere
« Risposta #85 : Sabato 15 Novembre 2014, 20:46:53 »
ehm ... ti voglio bene  ;): si scrive sassicaia, tutto attaccato. peraltro anche il mid level guidalberto è di buon livello.
parlo delle top bottles della tenuta san guido, prestigioso produttore sulla costa.

naturelmon

Offline franz_kappa

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Re:Come crescere
« Risposta #86 : Sabato 15 Novembre 2014, 21:42:57 »
naturelmon
Il buon TD è stato sicuramente vittima del nefando correttore automatico.
Provo anche io: Sassicaia. Vedi? A me lo prende. Boh, vai a capire...
Buon viaggio, caro Piero.

ThomasDoll

Re:Come crescere
« Risposta #87 : Sabato 15 Novembre 2014, 23:28:39 »
No, semplicemente non stavo attento, avevo anche scritto tavarnello ma poi l'avevo corretto... scrivevo facendo altre otto cose, come mi succede in genere. Per espiare mi farò un giretto a Bolgheri, non ci vado da qualche anno.

Offline DinoRaggio

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Re:Come crescere
« Risposta #88 : Domenica 16 Novembre 2014, 09:42:37 »
'Sto topic comincia a farmi effetto...



 :D
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline Fabio70rm

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Re:Come crescere
« Risposta #89 : Martedì 18 Novembre 2014, 00:57:25 »
In questo momento per rilanciare la Lazio, o meglio lanciarla e stabilizzarla nelle prime tre posizioni fisse, servirebbe avere un fatturato minimo da 200 mln annui, ossia il doppio di quanto facciamo ora.

Cosa fa cassa in questo momento?

Beh, sicuramente uno stadio di proprietà aiuta, se accompagnato da un indotto.

(Sull'indotto dissento con TD e FK, in Italia ormai c'è, ci piaccia o meno, la "cultura" del centro commerciale. Una volta la domenica si andava in giro per prati, per città d'arte, ora si va per centri commerciali a spizzare il saldo outlet del capo d'abbigliamento o l'ultimo modello del 96 pollici tv; in più, nel mangiare e bere, e andare al cinema, le megastrutture sono sempre più affollate).

Ritornare a riempire gli stadi sarebbe possibile con:

a) uno stadio dove si veda meglio e dove arrivarci sia agevole, anche con i mezzi, ma meglio con la macchina, che sappiamo l'italiano, in specie il romano, non si muove senza macchina

b) una rigida selezione all'ingresso, che non faccia entrare i "nazisti dell'illinois"

Sulla questione diritti tv, a mio modesto parere, se non si entra stabilmente nelle prime tre, non si avrà cambiamento minimo.

Quanto a puntare sulla roulette...beh, non so...o ci punti alla Cragnotti (con Lotito alle spalle però!!) o non ha senso...e al momento un Cragnotti non ci potrebbe mai e poi mai essere, purtroppo!!!
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline fish_mark

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Re:Come crescere
« Risposta #90 : Mercoledì 19 Novembre 2014, 10:27:54 »
Cosa serve per crescere, ma soprattutto crescere per arrivare dove?
Sono temi affascinanti dove ognuno ha la sua risposta, chiara, limpida, da verificare con la realtà.
Proviamo per un attimo a fare un piccolo confronto tra i dati dell’ultimo triennio e quelli dell’ultimo triennio cragnottian-baraldiano, quelli degli ultimi fuochi dei fasti degli anni 90. In termini assoluti siamo su cifre simili, ma una decade di differenze ci ricorda che si sta parlando di scenari completamente differenti.
Ma intanto proviamo a rispondere alla domanda: cosa fare per crescere.
Sul lato dei ricavi le emergenze sono due: gli incassi da botteghino e le sponsorizzazioni. Proprio su questi due ambiti latitano una ventina di milioni di euro, giusto la cifra necessaria per quel passetto che ci serve per sedere al tavolo dei grandi. Altra operazione da fare sul merchandising, per motivi soprattutto simbolici.

Dal lato dei costi vale la pena fare qualche osservazione. Si nota un dimezzamento del monte ingaggio e questo è senz’altro corretto, ma è opportuno se non necessario non scendere sotto la soglia dei 70 milioni se si punta davvero in alto. Ma la cosa che risalta maggiormente è la riduzione degli ammortamenti, che indicano - tra l'altro - la spesa per i cartellini: dalle cifre mostruose cragnottiane (50-60-70 mln annui) si passa ai 15-20 milioni di oggi. Una cifra veramente troppo bassa per parlare di minimo livello di investimenti.
Le nozze non si fanno con i fichi secchi.

Bisogna alzare la posta in gioco: non ci sono santi e neanche madonne (che sono laziali, come ci ha tenuto a ricordare il nostro presidente in una occasione pubblica, perchè sono vestite di celeste).
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
STURM UND DRANG
Ganhar ou perder, mas sempre com democracia

Pomata

Re:Come crescere
« Risposta #91 : Mercoledì 19 Novembre 2014, 23:10:55 »
Cosa serve per crescere, ma soprattutto crescere per arrivare dove?
Sono temi affascinanti dove ognuno ha la sua risposta, chiara, limpida, da verificare con la realtà.
Proviamo per un attimo a fare un piccolo confronto tra i dati dell’ultimo triennio e quelli dell’ultimo triennio cragnottian-baraldiano, quelli degli ultimi fuochi dei fasti degli anni 90. In termini assoluti siamo su cifre simili, ma una decade di differenze ci ricorda che si sta parlando di scenari completamente differenti.
Ma intanto proviamo a rispondere alla domanda: cosa fare per crescere.
Sul lato dei ricavi le emergenze sono due: gli incassi da botteghino e le sponsorizzazioni. Proprio su questi due ambiti latitano una ventina di milioni di euro, giusto la cifra necessaria per quel passetto che ci serve per sedere al tavolo dei grandi. Altra operazione da fare sul merchandising, per motivi soprattutto simbolici.

Dal lato dei costi vale la pena fare qualche osservazione. Si nota un dimezzamento del monte ingaggio e questo è senz’altro corretto, ma è opportuno se non necessario non scendere sotto la soglia dei 70 milioni se si punta davvero in alto. Ma la cosa che risalta maggiormente è la riduzione degli ammortamenti, che indicano - tra l'altro - la spesa per i cartellini: dalle cifre mostruose cragnottiane (50-60-70 mln annui) si passa ai 15-20 milioni di oggi. Una cifra veramente troppo bassa per parlare di minimo livello di investimenti.
Le nozze non si fanno con i fichi secchi.

Bisogna alzare la posta in gioco: non ci sono santi e neanche madonne (che sono laziali, come ci ha tenuto a ricordare il nostro presidente in una occasione pubblica, perchè sono vestite di celeste).

Con questo livello di serie A è facile che fai spesso le nozze coi fichi secchi. Specie se le due merde sulla carta superiori, sognano di vincere la CL...

Ricordati che Lotito è fortunato.

Offline giamma

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Re:Come crescere
« Risposta #92 : Martedì 25 Novembre 2014, 12:25:46 »
Se n'è parlato tante volte.

Berlusconi per un quarto di secolo ha buttato nel Milan soldi a profusione. Ha trasformato una squadra con una grande tradizione ma proveniente da anni di medio profilo, in uno dei cinque superclub europei. S'è legato nondicodove Santiago Bernabeu, Di Stefano, Herrera, Maradona, Beckenbauer, Moratti padre, figlio e pure il nipote.

Dagli investimenti ha ricavato cento volte, ma in altri ambiti. Finito il suo apporto, il Milan non è un club con un fatturato-monstre ormai in grado di autosostenersi nella lotta al vertice: è ridiventato un club di secondo piano, nello scenario europeo.

Il tutto sempre considerando che stiamo parlando di un genio. Del male, ma un genio, con capacità che gli altri si sognano. Insomma, non basta avere una barca di soldi.

Se si vuole vincere lo scudetto, non ci vuole nemmeno un altro Cragnotti, perché la possibilità di far capitale sui debiti non c'è più. Ci vorrebbe lo sceicco pazzo che s'innamora della Lazio, ma questo equivale a pensare che Babbo Natale esista sul serio. Perché gli "sceicchi" che investono nel calcio paiono essere tutto, meno che scemi. E la possibilità che mettano mano a un calcio periferico come il nostro, in una realtà ancora più periferica come Roma (a meno che non ci sia ancora chi creda alla favoletta del richiamo del Colosseo e diiiii gladiatori, della quale comunque non saremmo noi a beneficiare, nel caso), tende decisamente allo zero.

Tutto ciò non vuol dire, naturalmente, che chi guida la Lazio non debba trascorrere le notti rotolandosi nel letto, tormentato dalla necessità di aumentare anche di un solo Euro i ricavi del prossimo bilancio.

L'altra strada per vincere è quella di introdurre elementi che aumentino la competitività. Meno stranieri, limite alle spese, tornei a 16 squadre, ecc. Sul modello, casuale ma splendidamente funzionante, degli anni '70.
D'accordo su tutto tranne che sul sottolineato in nero 14, il periodo dei tornei a 16 squadre coincide con le peggiori prestazioni della squadre italiane in ambito europeo, nel medesimo periodo gli inglesi stravincevano coppe malgrado un campionato a 22, 2 coppe interne e il torneo interbritannico per nazionali.
Una bugia fa in tempo a viaggiare per mezzo mondo mentre la verità si sta ancora mettendo le scarpe. (C. H. Spurgeon)

Offline zorba

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Re:Come crescere
« Risposta #93 : Venerdì 2 Gennaio 2015, 23:11:27 »
Almeno il brand della Lazio, al momento, pare in crescita...

http://brandirectory.com/league_tables/table/top-50-football-club-brands-2014
Là dove torneranno ad osare le aquile (e dal 26.05.2013, ci siamo andati un pò più vicino!!!!)

Offline zorba

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Re:Come crescere
« Risposta #94 : Sabato 3 Gennaio 2015, 07:24:37 »
Leggere articoli come questo, ad inizio anno, a pochi giorni dalla ricorrenza del 115° anniversario dalla fodazione, fanno capire che per la S.S. Lazio margini di crescita ce ne sono ancora, eccome...

(Alla faccia della "lazialità" perduta...)

 ;D 8) ;D 8)

 :dal1900: :dal1900: :dal1900:


(corsport 03.01.2015)

Bollini: “C’e’ la Lazio nel futuro”

La sua bacheca è ricca. Due scudetti laziali, l’unico che può vantare Lotito (seppur giovanile) glielo ha regalato Alberto Bollini. Quattro anni di Primavera: sette tornei vinti, fasi finali sempre agguantate, due centrate. Nel 2011-12, con un gruppo di gregari, perse il tricolore per un soffio contro l’Inter. E l’anno dopo, con 8 debuttanti, se lo portò a casa. Ha aiutato Reja a risollevare la prima squadra, oggi è coordinatore del settore giovanile, responsabile dei camp e prima o poi lo rivedremo in panchina. Trasforma in oro ciò che tocca, non smette di trasformare i ragazzi in uomini prima che in calciatori.
Bollini, la Lazio accoglie i giovani. C’è una nuova identità, prima i talenti fuggivano, oggi corrono verso Formello. Il nuovo anno s’è aperto con il camp invernale, un segnale chiaro.
«E’ la prima volta che questa manifestazione viene organizzata in inverno. E’ ridotta come numero di giorni, ma è molto intensa, è una full immersion di calcio tutta biancoceleste. C’è il coinvolgimento di buona parte dei tecnici del settore giovanile, quando organizziamo un evento lo facciamo in modo diretto e non cedendo il marchio sull’esempio di altri club. Il nostro marchio è importante come peso sportivo, fascino, tifoseria, come sigillo del mondo giovanile».
Cos’è cambiato in questi anni?
«Il risultato di questo camp è pazzesco in termini numerici, mai avremmo pensato di arrivare a 100 ragazzi. C’è credibilità nel mondo Lazio, questo fa piacere, i segnali sono evidenti. Quando sono rientrato, nel 2010, captavo questa volontà da parte del presidente e del direttore sportivo. La realtà non era quella attuale, ci sono state delle crescite professionali e hanno inciso enormemente nei nostri risultati di settore giovanile. Ha inciso anche la volontà di dare input positivi, tutto ciò ha contributo nel ricreare questa appartenenza da parte della tifoseria e dei giovani».
Si era perso l’orgoglio dell’appartenenza.
«Un giovane che indossa la maglia della Lazio lo fa con orgoglio, mi sono battuto molto su questo aspetto. Posso fare un esempio forte e che comunque non vuole essere una critica specifica al ragazzo a cui tengo come tutti quelli che ho allenato».
Quale?
«Quando Marin (il terzino romeno passato al City qualche anno fa) abbandonò il ritiro estivo senza comunicarlo alla società e allo staff tecnico feci di tutto per parlare con lui prima che partisse per l’Inghilterra. Vedevo un ragazzo che non riusciva a capire cosa fosse la maglia della Lazio pur essendone tifoso. Fui io a dirgli “non so quali risultati raggiungeremo, ma vedrai che nel giro di qualche anno faremo un grande lavoro e alcuni di voi andranno in prima squadra”. Mi rispose “mister, è dai tempi di Nesta e del suo scudetto (2001) che non accade”. Lui fece un’altra scelta, ma si è dovuto ricredere. E’ successo perché è stato creato un grande lavoro, di team, in modo particolare nella Primavera».
Qual è stato il segreto del successo?
«Aver portato tanti giovani in prima squadra ha creato entusiasmo e adrenalina nella gente, servono per rafforzare questo senso di appartenenza. Indossare la maglia della Lazio è un orgoglio».
Avete raggiunto l’apice. Il prossimo passo è la continuità?
«Non c’è l’apice nel mondo giovanile, ci deve essere una continuità di professionalità, di valori da trasmettere ai ragazzi, di senso del gruppo, di senso di appartenenza. In più deve esserci la volontà della società di fare investimenti. L’Academy, come detto dal presidente, fa parte di questa progettualità. Sono aspetti fondamentali per andare avanti, ti possono far mantenere un livello alto».
Quando si può dire che un settore giovanile funziona?
«Nei miei quattro anni abbiamo sempre centrato risultati importanti con tanto lavoro, ma non credo che sia solo il risultato a fare pubblicità, a farti raggiungere l’apice. La crescita umana e professionale di un giovane ti fa dire che il settore giovanile funziona».
Non si arriva in A solo con la tecnica, giusto?
«Non si può pensare di far crescere un ragazzo solo perché ha mezzi tecnici importanti, perché è veloce o potente. La crescita dev’essere totale: educazione, cultura, intelligenza, affetto e ovviamente gli sviluppi tecnici, tattici e fisici. Sono aspetti che hanno fatto parte della mia gestione della Primavera. Sono stato coadiuvato da persone che hanno condiviso questi concetti: lo staff tecnico, i collaboratori, il medico e lo staff sanitario. Tutti loro hanno trasmesso questi valori ed è diventato un contagio al di là delle vittorie. Questa mentalità è andata avanti anche quando mister Reja e la società mi hanno voluto in prima squadra, i ragazzi hanno continuato questo percorso e la vittoria della Coppa Italia mi ha emozionato, la sento anche un po’ mia».
La Lazio ha lanciato in Nazionale tanti baby d’oro, forse mai così tanti…
«Questo mi inorgoglisce molto, è il prodotto di ciò che s’è fatto. Anni fa dissi alla società “possibile che in una città così grande come la nostra solo la Roma fornisce giocatori alle Nazionali?”. Siamo stati bravi, la crescita ha portato alla formazione di alcuni ragazzi come Cataldi e Rozzi. Sono arrivati in Under 21, la seconda Nazionale in Italia. E cito anche Crecco, nazionale Under 20, e Filippini. Precedentemente Lombardi sino ad arrivare alle ultime convocazioni di Murgia e Palombi. Senza dimenticare le fondamentali valorizzazioni di Cavanda, Onazi, Keita, Strakosha passati per il settore giovanile».
Cosa vede nel suo futuro?
«La società sa che mi sono messo a disposizione e sa che il mio percorso tecnico non è terminato. Sono al servizio del club in modo profondo, non posso dire che il campo non mi manchi. Se ci sarà un’occasione particolare il club mi darà l’opportunità di perseguirla. Non ho mai avuto fretta e frenesia, qui sto bene, intendo continuare questo tipo di rapporto».
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Offline DinoRaggio

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Re:Come crescere
« Risposta #95 : Sabato 3 Gennaio 2015, 18:00:04 »
Almeno il brand della Lazio, al momento, pare in crescita...

http://brandirectory.com/league_tables/table/top-50-football-club-brands-2014
E' interessante notare la progressione del rating, anche se non capisco (da profano) i criteri di valutazione del brand e della sua stima in 62 milioni di dollari (nel 2014. Nel 2011 erano 34). Si passa da BBB- del 2011 a AA nel 2014. Bene anche le 5 stelle in "reliability"
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline zorba

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Re:Come crescere
« Risposta #96 : Sabato 3 Gennaio 2015, 18:06:37 »
E' interessante notare la progressione del rating, anche se non capisco (da profano) i criteri di valutazione del brand e della sua stima in 62 milioni di dollari (nel 2014. Nel 2011 erano 34). Si passa da BBB- del 2011 a AA nel 2014. Bene anche le 5 stelle in "reliability"

http://brandirectory.com/profile/ss-lazio

Ma solo nel profilo della Lazio manca il link diretto al sito web ufficiale?!?

Speriamo che, al più presto, anche questo notevole handicap comunicativo venga superato...

 ::) ::) ::)

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Offline DinoRaggio

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Re:Come crescere
« Risposta #97 : Sabato 3 Gennaio 2015, 18:10:34 »
De Martino ha detto che la prossima estate ci sarà un completo rifacimento del sito web. Speriamo bene.

Intanto, noto con piacere che il profilo twitter della Lazio https://twitter.com/officialsslazio è diventato bilingue (italiano ed inglese).

Rome wasn't built in a day (cit.)
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)