www.calciomercato.comdi Emanuele Tramacere
La domanda è tanto semplice quanto banale:
perché? Perché quando c'è da bastonare qualcuno nei momenti di difficoltà
la mannaia ricade sempre sui giovani? Non è un discorso politico, lo premettiamo, ma soltanto sportivo o meglio ancora calcistico. Perché nel corso degli ultimi due anni ci siamo riempiti la bocca di frasi importanti, di programmi, di slogan ed interviste in cui si sottolineava l'importanza di ridare ai giovani calciatori una parvenza di normalità, sia nella quotidianità, sia negli eventi a livello internazionale. E invece gennaio ha rappresentato per i nostri ragazzi un enorme passo indietro, l'ennesimo.
QUANTE PROMESSE - Gli slogan che abbiamo rincorso da parte di tutti gli addetti ai lavori (ct, allenatore, agenti, direttori sportivi) sono stati tutti della stessa matrice.
"Come si recupera il tempo perso? Non lo possiamo fare, ma dobbiamo cercare di garantire a questi ragazzi il maggior numero di possibilità di confronto possibili". O ancora:
"C'è sempre stata distanza fra i nostri giovani e quelli stranieri, che però si è accorciata data la sempre più alta frequenza di confronti internazionali". Belle parole, e senza dubbio ciò che davvero servirebbe a tutte queste generazioni che sono arrivate a un passo dal grande salto fra il mondo giovanile e quello del calcio dei grandi.
TUTTO FERMO, DI NUOVO - Eppure ancora una volta le belle parole non si tramutano in fatti. Anzi, prima
la Lega Serie A decide di sospendere due giornate del campionato Primavera, senza dare concrete motivazioni nel comunicato. Poi è stata
la volta della Figc che "a causa del peggioramento del quadro epidemiologico sono stati annullati gli stage e le gare amichevoli delle Nazionali Giovanili in programma nel mese di gennaio". Il calcio dei giovani si ferma di nuovo.
NESSUNO SE NE PREOCCUPA - Speriamo per poco e che tutto possa riprendere il più in fretta possibile, ma se le polemiche per protocolli, stadi più o meno aperti, partite giocate con assenze o in emergenza, continuano a destare scandali e polemiche,
nessuno si preoccupa davvero del futuro di questi ragazzi che sembrano tornati indietro al 2020 e che sempre più vedono complicato e compromesso il proprio percorso di crescita. E noi ci sediamo con loro e aspettiamo altri slogan.
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