PIEREPOPEA (ovvero rima di compleanno per Piero)San Tommaso, quel poeta,
dal mio gran torpor mi scéta
e di Piero il compleanno
vo a esaltare senza inganno
Ma un dubbio m’attanaglia:
per non far colui che sbaglia
nell’augurio a lui diretto
d’anni il numero lo ometto
Questa mia lieve mancanza
è questione d’ignoranza
Quanti anni abbia Piero,
non lo nego, è mistero
Se l’anagrafe interpello
non chiarisco il rovello
della sua data natale
che è ignota all’ufficiale
E allor mi reco in chiesa
con più speranzosa attesa
per cercarlo nei registri
tra un Belli e un Salustri
Ogni nome scorro lento
tra i faldon dell’Ottocento
ma non trovo Piero nostro
scritto con lo stinto inchiostro
Non intendo disperare
e più indietro debbo andare:
per scovare Bob Lovati
scruto codici miniati
Ci credete amici cari?
Non c’è traccia di natali
in duemila manoscritti
(includendo anche i poscritti)
Giunto al secolo quinto
sto ormai per dirmi vinto
quando mi soccorre giamma
suggerendo “l’epigramma!”
Più che stolto mi dichiaro,
ignorai quel ch’era chiaro:
Piero, d’anni invero onusto,
nacque nel regno d’Augusto!
Col sodal disabitato
sotto l’Urbe ho trovato
un’epigrafe usurata
con su un nome e una data
“Ivi Petrus vide luce”
Questo solo si traduce
E citando il sommo Orazio
“Carpe diem”. E tifa Lazio
4 novembre 2014