Autore Topic: Knockout game: parliamone  (Letto 1256 volte)

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Offline Il frigorifero

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Knockout game: parliamone
« : Sabato 1 Novembre 2014, 12:08:26 »
Il Knockout Game torna a far parlare di sè, ma non negli Stati Uniti, dove è stato inventato, bensì nella nostra penisola, a Milano per la precisione.

Consiste nel prendere a pugni all'improvviso i passanti che passeggiano per strada, così, senza senso. Una moda selvaggia, violenta e pericolosissima che, nei mesi scorsi, ha fatto registrare numerosi episodi in molte città, tra cui Roma.

La vittima, questa volta, è una ragazza italiana di 30 anni, trasportata d'urgenza all'ospedale: i bulli le hanno frantumato il setto nasale con un pugno violentissimo. Stava passeggiando in centro, presso piazzale Loreto, in un luogo affollato e trafficato.

«Camminava dietro ad altre due ragazze che parlavano tra loro - ha testimoniato un’amica - Quelle hanno svoltato a un angolo e la mia amica ha proseguito. Ha notato un’ombra sgusciare dalle macchine parcheggiate e s’è ritrovata al suolo».






Scusate ma a me sta cosa sconvolge. Stasera vado a mangiare una pizza con la fidanzata e potrebbe capitare che, di punto in bianco, dei perfetti sconosciuti ci riempiano di botte senza ragione. Ma vi rendete conto?
Sono una persona buona ma inizio a pensare che in questo paese si debba iniziare a usare la mano pesante su episodi di bullismo e roba simile.
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline disabitato

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Re:Knockout game: parliamone
« Risposta #1 : Sabato 1 Novembre 2014, 12:11:51 »
Da esecuzione sommaria con colpo di pistola dietro la nuca se colti in flagrante. Niente perdite di tempo con processi e cazzate varie.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

Offline Il frigorifero

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Re:Knockout game: parliamone
« Risposta #2 : Sabato 1 Novembre 2014, 12:18:39 »
Ah io sono d'accordo Disabitato. Una corda al collo e li appendi a un albero.
Visto che non ci sarà mai concesso tale piacere, però, secondo me il fenomeno si potrebbe combattere con pene certe (10 anni, senza sconti) ma, soprattutto, con sistemi di controllo efficaci. La ragazza in questione, ad esempio, si trovava in un luogo affollato. Visto che la Polizia non può essere ovunque, possibile che non ci si possa almeno aiutare con sistemi di telecamere piazzate in giro almeno in alcuni punti? Ma soprattutto: cazzo dice il cervello alla gente?
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Matita

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Re:Knockout game: parliamone
« Risposta #3 : Sabato 1 Novembre 2014, 13:13:57 »
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)

Offline Frusta

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Re:Knockout game: parliamone
« Risposta #4 : Sabato 1 Novembre 2014, 13:54:41 »
Ah io sono d'accordo Disabitato. Una corda al collo e li appendi a un albero.
Visto che non ci sarà mai concesso tale piacere, però, secondo me il fenomeno si potrebbe combattere con pene certe (10 anni, senza sconti) ma, soprattutto, con sistemi di controllo efficaci. La ragazza in questione, ad esempio, si trovava in un luogo affollato. Visto che la Polizia non può essere ovunque, possibile che non ci si possa almeno aiutare con sistemi di telecamere piazzate in giro almeno in alcuni punti? Ma soprattutto: cazzo dice il cervello alla gente?

Dato il sovraffollamento delle carceri io sono (lo dico seriamete) per le pene corporali.
Una sana bastonatura, possibilmente invalidante, scoraggerebbe questi subumani più di qualsiasi legge dissuasiva.

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Online MCM

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Re:Knockout game: parliamone
« Risposta #5 : Sabato 1 Novembre 2014, 18:59:50 »
Devastazione culturale made in USA.
E' la barbarie.


Offline Il frigorifero

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Re:Knockout game: parliamone
« Risposta #6 : Sabato 1 Novembre 2014, 19:40:41 »
Comunque avrò una mentalità arretrata ma ritengo che, l'avvento di internet, abbia distrutto intere società.
Voglio dire: un tempo sta roba la facevano 2 mentecatti in america e nessuno lo veniva nemmeno a sapere. Oggi qualsiasi stronzata in un minuto fa il giro del mondo.


PS: Noi abbiamo la straordinaria capacità di riuscire a importare dall'estero soltanto il peggio del peggio.
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Pomata

Re:Knockout game: parliamone
« Risposta #7 : Sabato 1 Novembre 2014, 20:42:11 »
Na bastonata sulle gengive...poi vedi...

Altra moda del cazzo, quella di lanciare pietre dai cavalcavia...in Spagna 2 morti l'anno scorso...

Offline Er Matador

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Re:Knockout game: parliamone
« Risposta #8 : Lunedì 3 Novembre 2014, 15:16:11 »
Comunque avrò una mentalità arretrata ma ritengo che, l'avvento di internet, abbia distrutto intere società.
Voglio dire: un tempo sta roba la facevano 2 mentecatti in america e nessuno lo veniva nemmeno a sapere. Oggi qualsiasi stronzata in un minuto fa il giro del mondo.


PS: Noi abbiamo la straordinaria capacità di riuscire a importare dall'estero soltanto il peggio del peggio.
Internet diffonde mille altri concetti, molti dei quali meritevoli: perché verso di essi non siamo altrettanto ricettivi?
La tecnologia può essere, tutt'al più, ritenuta in parte responsabile di quella che chiamo "sindrome da game over": vale a dire la percezione della realtà come un videogioco, nel quale si può combinare di tutto per poi uscirne a comando, senza che la propria condotta lasci conseguenze concrete.
Ma, anche in questo caso, il rapporto causa-effetto non riguarda tanto la vita digitale, quanto ciò che manca sull'altro piatto della bilancia.
Il problema è che - causa una quantità di fattori, non ultima la diffusione della "nuova merda" meglio nota come cocaina - si è persa qualsiasi logica coerente nei comportamenti.
Un tempo, i gesti devianti erano prerogativa di minoranze di "professionisti" la cui condotta di vita ne era sistematicamente caratterizzata: il balordo, il drogato, il delinquente abituale e così via.
A contatto col resto del mondo, ci si poteva sentire relativamente tranquilli.
Oggi viviamo in un contesto di personalità pulviscolari, in cui qualsiasi persona può fare qualsiasi cosa in qualsiasi momento.
Senza una logica che permetta di razionalizzare i suoi comportamenti.
E senza la benché minima consapevolezza e percezione etica del proprio operato: al quale certi personaggi guardano, già a brevissima distanza cronologica dai fatti, neppure con indifferenza ma con una vera e propria forma di dissociazione.
Non perché lo difendano o lo considerino lecito, il che rientrerebbe in uno schema convenzionale, per quanto aberrante nei valori di riferimento: no, proprio come se fosse stato qualcun altro.
Siamo molto oltre il crimine, anche da un punto di vista tipologico: qui i danni nei confronti di terzi non rappresentano un mezzo razionalmente finalizzato, ma direttamente un fine senza nessun senso, nessun perché, nessun vantaggio materiale tangibile.
Per questo bisogna guardare un po' più in là, lasciandosi alle spalle criteri morali e giuridici del tutto obsoleti perché plasmati quando fenomeni del genere non erano neppure immaginabili.
Appoggio in pieno la mozione disabitato, ma trovo estremamente razionale e percorribile anche questa soluzione

Dato il sovraffollamento delle carceri io sono (lo dico seriamete) per le pene corporali.
Una sana bastonatura, possibilmente invalidante, scoraggerebbe questi subumani più di qualsiasi legge dissuasiva.

in merito alla quale posso citare il precedente di Singapore, dove la microcriminalità - scippi, in particolare - aveva raggiunto una pervasività tipo umidità dell'aria.
Per combattere il fenomeno, si è semplicemente deciso di sottoporre i colpevoli colti sul fatto a bastonatura sulle natiche con canne di bambù opportunamente bagnate.
Le quali hanno la caratteristica di ledere la pelle in superficie, senza provocare la fuoriuscita di sangue, ma con la precisione e la nitidezza di taglio di un bisturi.
Per recuperare la piena funzionalità della parte occorrono almeno sei mesi: col sottinteso che, per un buon mese, di sedersi non se ne parla neanche.
Dopo un periodo neppure troppo prolungato di esperimenti in materia, si è arrivati all'estremo opposto: nell'isola capita di imbattersi in portafogli apparentemente abbandonati sulle sedie di una mensa o sulle poltrone di un cinema.
Non perché siano stati dimenticati: vengono lasciati lì come segnaposto, col sottinteso che nessuno si permetterà di toccarli.
Il tutto ottenuto senza neppure invalidare in maniera permanente il responsabile del reato.
Basterebbe adattare gli ingredienti di questo successo alla nostra realtà, anziché copiare regolarmente dall'estero il peggio dalle fonti peggiori.
Ma non accadrà: perché un terrore così informe e imprevedibile corrobora l'abbrutimento culturale, sociale, lavorativo e chi più ne ha più ne metta.
Andando a plasmare una sistematica educazione alla minorità, da cui ottenere veri e propri rettili civili incapaci di una qualsiasi opposizione individuale, figuriamoci collettiva.
Ecco perché certi fenomeni vengono affrontati con strumenti così inadeguati.
Ecco perché, prima ancora, la propaganda quotidiana non dichiarata ne prepara e ne favorisce la diffusione.
A meno che, messi all'angolo dalla disperazione e dall'assedio di cui sopra, alcuni inizino davvero a reagire, all'inizio con sacrosanta motivazione.
Ma anche in quel caso, credo di poterlo anticipare, il tutti contro tutti che ne potrebbe scaturire rischia di non rivelarsi un bel modo di vivere.

Offline Il frigorifero

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Re:Knockout game: parliamone
« Risposta #9 : Venerdì 21 Novembre 2014, 16:22:50 »
Che vigliacchi. Fateci caso poi, solo a donne e anziani!



Gli sono piombati addosso all'improvviso e lo hanno steso con un pugno, così violento che gli ha fatto uscire un occhio fuori dall'orbita. La banda del «knockout game» questa volta ha trovato la sua vittima nella zona di Vescovio.
L'uomo, un pensionato di 80 anni, è stato aggredito il 2 novembre scorso, ma ha denunciato l'aggressione dieci giorni dopo, una volta uscito dall'ospedale, ai carabinieri della compagnia Parioli. Due giorni fa, a Centocelle, un altro uomo è stato preso a pugni in faccia. Aggredito anche lui con la tecnica del knockout game, che arriva dagli stati Uniti. Doveva essere un gioco solo virtuale, ma sta diventando un vero incubo. I picchiatori agiscono anche in pieno giorno, arrivano alle spalle e poi sferrano un colpo micidiale al volto che fa perdere conoscenza alla vittima.

IL RACCONTO
«Ho sentito qualcuno che mi afferrava per le spalle - ha detto l'ottantenne ai carabinieri - ed subito è arrivato il pugno in faccia. Il dolore mi ha stordito, non capivo cosa mi succedeva, sono finito a terra con il sangue che colava sulla faccia, ero come accecato. Non so neanche dire se sono stato assalito da una o più persone, ma per la violenza del cazzotto non escluderei che, chi mi ha colpito abbia usato un tirapugni. Di quello che mi è successo ricordo molto poco, ho un vuoto di memoria, evidentemente sono svenuto perché mi sono risvegliato circa un'ora dopo. Ero nella mia macchina, ma non so dire come ci sono arrivato». Il pensionato è finito in ospedale, i medici gli hanno diagnosticato che il colpo gli aveva sfondato l'orbita dell'occhio. La prognosi è stata di 30 giorni. I carabinieri stanno verificando il racconto del pensionato. In zona, prima d'ora, non si erano mai verificate aggressioni con la tecnica del knockout Non ci sono testimoni dell'aggressione, i picchiatori non hanno agito per rapina e soprattutto gli investigatori cercano di capire come mai la vittima si è risvegliata nella sua auto. È probabile che l'uomo sia riuscito a trascinarsi fino alla macchina e poi ha perso i sensi. Nella stessa giornata del due novembre un episodio analogo di knockout game, è avvenuto al Quarticciolo. Un'aggressione, quella, la sesta in meno di due mesi nel quartiere popolare capitolino, compiuta anche usando un tirapugni sempre ai danni di un anziano.

LA RAPINA
L'ultimo assalto dei seguaci della tecnica del knockout risale a due giorni fa. Intorno alle 18.45 in via delle Palme, all'altezza del civico 213, in zona Centocelle. La vittima, un cinquantaquattrenne romano, era appena uscito dall'ufficio postale dove aveva prelevato dei soldi, quando è stato colpito da un cazzotto sul viso. La vittima è riuscita a vedere il rapinatore «un uomo bianco di corporatura robusta e con accento straniero, l'ho visto scappare a piedi», ha detto agli investigatori. Sul posto gli agenti del commissariato Prenstino che indagano sulla vicenda. I poliziotti stanno visionando i filmati girati dalle telecamere di videosorveglianza. La vittima è finita al policlinico Casilino.
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