Autore Topic: Albania, Cana torna a parlare: “L’Uefa è stata ingiusta”  (Letto 442 volte)

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Albania, Cana torna a parlare: “L’Uefa è stata ingiusta”
« : Mercoledì 29 Ottobre 2014, 12:10:24 »
www.ilcalciomagazine.it

A quindici giorni dagli eventi di Belgrado, il capitano Cana torna a difendere la posizione della sua Albania.



Lorik Cana, difensore della Lazio e capitano dell’Albania, intervistato da gazetadita.al, è tornato sui fatti di Belgrado di due settimane fa e sulle sanzioni comminate dall’Uefa (ovvero la sconfitta 3-0 a tavolino per gli albanesi e i tre punti di penalizzazione, più le due partite a porte chiuse, per i serbi): “Quando in ballo c’è un Paese piccolo come l’Albania, non è raro assistere a ingiustizie del genere. Abbiamo ancora a disposizione due gradi di giudizio, quel che è certo è che difenderemo i nostri diritti finché potremo: abbiamo argomenti forti da usare“. “I media serbi hano parlato più del drone che della violenza di cui siamo stati vittime – ha proseguito Cana – ed è stato gettato fango sul fratello del nostro primo ministro. Nel 2014 non si dovrebbe permettere che il premier di un Paese venga trattato in questo modo“. Riguardo l’episodio che lo ha visto protagonista, ovvero la colluttazione col tifoso serbo sceso in campo armato di sedia come oggetto contundente, il capitano dell’Albania ha voluto chiarire: “Rifarei ciò che ho fatto. Siamo una squadra, quando uno è in difficoltà qualcun altro corre ad aiutarlo. Quella sera ci hanno gettato addosso pietre, tamburi, sedie, di tutto. Il tunnel che serviva per rientrare negli spogliatoi era di plastica, non era affatto resistente. Siamo cascati l’uno sull’altro, ed è in quel momento che ho avuto un problema“. Ma la cosa che più lo ha lasciato perplesso sembrerebbe essere il comportamento dei responsabili Uefa in quei frangenti: “Come capitano dell’Albania ho informato l’arbitro sulle nostre condizioni, che non erano idonee per la ripresa del gioco. Dopo l’attacco dei tifosi, per me la partita era finita. Non potevamo riprendere come se nulla fosse accaduto. Non capisco come sia stato possibile chiederci di tornare in campo“.

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