E' iniziato il conto alla rovescia: il campionato ormai è vicino, il 28 agosto le prime partite della serie A. Che stagione sarà? Non tanto dal punto di vista tecnico (molte squadre si stanno formando solo adesso) ma di quello che succederà negli stadi, fuori dagli stadi, lo strapotere della tv, la violenza che cova sempre sotto la cenere. E' l'anno della tessera del tifoso, è l'anno dello spezzatino-tv con partite a volte il venerdì e il lunedì sera, sempre la domenica a pranzo. Vediamo. La violenza. Brutte avvisaglie: la questura di Roma indaga su quanto avvenuto a Pescara, dove sono stati coinvolti anche alcuni sostenitori giallorossi. Il nuovo questore di Roma, Francesco Tagliente, è per il dialogo e il massimo rispetto dei tifosi (lo ha dimostrato ampiamente a Firenze), ma non transige sui fatti di violenza. Chi sbaglia, paga duramente. L'Osservatorio del Viminale ha tenuto la sua prima riunione: c'è da mettere a punto il piano, gli stadi devono essere a norma (lo saranno per fine mese? C'è da essere scettici...), c'è da stabilire che fare con le trasferte e le partite a rischio. Non sarà un'annata facile, per niente: le curve (molte, non tutte) sono in agitazione, mancano i capi-tifosi, c'è una galassia sterminata di cosidetti "cani sciolti", i più pericolosi. Non credo che il vero problema derivi da eventuali infiltrazioni delle criminalità organizzata, tranne forse in alcune realtà (magari Napoli), anche se il capo della polizia, Antonio Manganelli, giustamente, ha voluto vederci chiaro istituendo un pool investigativo. Il problema è il nuovo assetto delle curve, con molti ultrà in lotta contro la polizia, altri che rifiutano la tessera del tifoso, altri che l'accettano magari a malincuore (e i club, ripetiamo, sinora hanno fatto pochino per venire incontro ai loro tifosi). C'è il rischio che ci possano essere tensioni pericolose fra le stesse tifoserie. Ci sarà di sicuro un forte calo degli abbonamenti: a chiusura delle campagne (verso i primi di settembre) la Lega di serie A stima un trend negativo intorno al 20%. Non poco. Lo scorso anno gli abbonamenti avevano raggiunto quota 339.563. La tessera scoraggia molti ultrà: ma c'è una forte spaccatura (forse solo non a Roma) e molti, soprattutto per questioni ideologiche, non la faranno mai la tessera del tifoso. Compreranno il biglietto, di volta in volta: e i club cercano di venire loro incontro con delle opzioni. Come sarebbe saggio se studiassero pacchetti particolari per gli abbonati, i fedelissimi. Lo ha fatto l'Inter: speriamo che altri club, anche importanti, presto si sveglino. Il Milan paga anni di disimpegno (economico, non certo affettivo) di Berlusconi con un calo spaventoso degli abbonati: lo scorso anno da 42 e a 28.000). Ora siamo già sotto un venti per cento. Ma la tessera qui non c'entra. C'entra a Roma, fronte Roma e fronte Lazio, è vero: le curve sono compatte e non si abbonano. A Firenze sta andando bene, all'Inter pure (già superati i 34.000 abbonati: Milan staccatissimo...), alla Juventus sono forse delusi dalla campagna acquisti. A Napoli sono partiti da poco, bene le tre neopromosse (Lecce, Brescia, Cesena). Tengono Genoa e Sampdoria. Si vedrà a fine agosto, primi di settembre. Ma c'è da considerare che, oltre alla novità della tessera del tifoso, molti tifosi risentono della crisi economica e preferiscono abbonarsi alla tv. Costa molto meno.