Mentre oizaL si gode le meritate mini-ferie, sciacquandosi in mare o ossigenandosi in alta quota (e probabilmente strafocandosi in entrambi i casi
), ecco che cosa scrive oggi la "rosea" edizione romana sulla Lazio.
Cominciamo dal tabellino della partita di ieri:
LAZIO 3
LEVANTE 1
MARCATORI Gonzalez (La) all’11’, Muñoz (Le) rigore al 21’ p.t.; Kozak (La) al 19’, Stendardo (La) al 47’ s.t.
LAZIO (3-5-2) Muslera (dal 15’ s.t. Berni); Biava, Stendardo, Dias; Lichtsteiner (dal 1’ s.t. Scaloni), Gonzalez, Matuzalem, Mauri (dal 15’ s.t. Ledesma), Garrido (dal 1’ s.t. Del Nero); Rocchi (dal 1’ s.t. Kozak), Floccari (dal 1’ s.t. Foggia). All. Reja.
LEVANTE (4-4-2) Munua; Ivan (dal 1’ s.t. Cerra), Rodas (dal 32’ p.t. Lopez), Robustè, Mossa (dal 1’ s.t. Juanlu);
Valdo, Xavi Torres (dal 1’ s.t. Lorrea), Sergio, Muñoz (dal 1’ s.t. Jalid); Mono (dal 14’ s.t. Stuani), Rafa Jorda. All. Plaza.
ARBITRO Pierpaoli di Firenze.
NOTE spettatori 4 mila circa. Ammoniti Xavi Torres e Kozak.
DAL NOSTRO INVIATO
DAVIDE STOPPINI
FIUGGI (Frosinone)
Pensi al modulo e dici: vedi che con il 3-5-2 la Lazio va? Poi scorri l’elenco dei giocatori e ti accordi che Mauro Zarate non c’è. Poco male, forse giocherà il secondo tempo contro il Levante. E invece no. Mistero. Anzi no, è un caso. Edy Reja non fa nulla per nasconderlo: «Zarate ha mancato di rispetto a me e alla squadra nelle esercitazioni dei giorni scorsi. Ora gli lascio due o tre giorni per meditare».
Il caso
E da meditare in effetti c’è parecchio. È successo tutto giovedì mattina: durante l’allenamento tattico Reja ha chiesto a Zarate un particolare movimento in campo, l’argentino ha replicato alzando la voce e mandando a quel paese l’allenatore. A quel punto il tecnico ha spedito Maurito sotto la doccia e poi nel pomeriggio lo ha fatto allenare su un campo diverso da quella della prima squadra, insieme ai compagni che sono sul mercato. Scena simile anche ieri mattina: altre prove tattiche, dalle quali l’argentino è rimasto escluso. E nelle prossime ore, per l’attaccante, arriverà anche la multa da parte della società. Tra Reja e Zarate non è mai stato amore. Già alla fine della scorsa stagione il tecnico disse pubblicamente: «Deve cambiare negli atteggiamenti». Ma la frattura non era mai emersa in questo modo. Tra l’altro, il caso arriva alla fine di un periodo, quello del ritiro, in cui l’argentino era stato irreprensibile sul piano dei comportamenti e motivato durante gli allenamenti. Ma certo Reja non è il primo tecnico con il quale l’argentino ha dei problemi.
Qualcosa era successo anche con Delio Rossi, dopo un paio di sostituzioni mal digerite. E nel campionato scorso l’allora tecnico Davide Ballardini lo rimproverò pubblicamente per essere rientrato in ritardo dall’Argentina dopo la sosta natalizia. Ora c’è da capire quali riflessi avrà sulla Lazio questo caso che arriva nel momento sbagliato: con il mercato aperto non si può escludere nessuno scenario. Di sicuro, se ce n’era bisogno, il litigio darà ulteriore impulso alla Lazio nella ricerca di un altro attaccante sul mercato.
La partita
A questo punto, forse è giusto ripensare al modulo di cui sopra. Sì, perché senza Zarate, e con il nuovo/vecchio 3-5-2, la squadra di Reja ha battuto il Levante 3-1. Stesso risultato, ma invertito, rispetto al brutto k.o. con il Racing Santander di martedì scorso. Invertita anche la prestazione: la difesa ha sbandato solo una volta in 90 minuti, in occasione del rigore provocato da Dias su Mono. Era il 21’ del primo tempo e il Levante così aveva pareggiato l’iniziale vantaggio firmato da Gonzalez su assist di Mauri.
Nella ripresa la Lazio ha concretizzato la superiorità al 19’ con il solito Kozak, bomber d’estate, dopo una bella azione di Foggia. Nel recupero il tris di Stendardo: colpo di testa su angolo di Ledesma, partito in panchina a vantaggio di Matuzalem. «Sì, con il 3-5-2 abbiamo più certezze», ha spiegato Reja a fine gara. Ora c’è da recuperarne un’altra, di nome Zarate.
Questo articolo (sul mercato juventino) ha un paragrafo anche su Ledesma:
TORINO
Allarme
Per quanto per difficoltà obiettive, insomma, da un mese è tutto fermo, a parte la vendita di Poulsen e l’alleggerimento di Giovinco. Ora, a due settimane dalla chiusura del mercato, la situazione comincia a destare qualche apprensione, visto anche l’esito dei minitest di Bari: Inter e Milan hanno confermato che gli uomini chiesti da Delneri un mese fa sono quanto mai necessari. Manca oltretutto un centrale che abbia geometria e piedi, come Ledesma. Ma con pochi denari comprare può essere ancor più complicato di vendere, come dimostra il caso del laziale per il quale si prospetta un’offerta di 6 milioni, ma anche quello di Elia, l’esterno a cui mirava la Juve e dichiarato «incedibile» dall’Amburgo.
l.c.
Un articolo sul mercato delle altre squadre, con un paio di righe sulla Lazio:
Nonostante la richiesta alta di ingaggio, la Lazio continua a puntare Almeida (Werder). Intanto su Cribari c’è l’Aek Atene.
Dalle pagine regionali:
Bentornata difesa a tre
«Così la Lazio è più sicura»
Reja «La manovra stavolta è stata sciolta, anche in fase offensiva»
E su Ledesma: «Posizioni chiare, speriamo che si decida tutto in fretta»
DAL NOSTRO INVIATO
DAVIDE STOPPINI
FIUGGI (Frosinone)
A vederla da fuori, viene il sospetto che la sconfitta con il Racing Santander sia stata quasi premeditata. E’ una battuta, ovviamente. Però la storia è andata così: per tutto il ritiro Reja ha portato avanti il 3-5-2. Poi, a inizio agosto, a Fiuggi ha cambiato idea virando sul 4-3-1-2. «Ora si volta pagina», aveva spiegato. Solo che la pagina è riuscita male, con il Racing martedì scorso.
Ed è come se quella partita avesse fatto capire che questa Lazio non può non giocare con la difesa a tre. Ieri, a Fiuggi con il Levante, il passo indietro ha dato esiti confortanti. Tanto che lo stesso Reja, a fine match, ha dichiarato: «Con questo modulo abbiamo un po’ più di certezze, i ragazzi si sentono più sicuri in difesa. E in effetti la manovra è stata più sciolta, anche in fase offensiva. Ora si va avanti così». Anche con Hernanes, dunque: «Lui può giocare anche davanti alla difesa, ma non è quella la posizione che preferisce - ancora l’allenatore -. Piuttosto, giocherà interno destro o interno sinistro».
Avanti così
Dunque, stavolta la scelta sembra definitiva. Tolto lo sfizio di provare il 4-3-1-2, la Lazio continuerà ad avere nel 3-5-2 il suo modulo di riferimento. «Il Levante era molto chiuso, noi per la verità siamo stati ancora un po’ lenti nel gioco, però di certo abbiamo fatto un passo in avanti», ha detto ancora l’allenatore biancoceleste in riferimento alla vittoria. Bene soprattutto la fase difensiva: se si eccettua l’azione che ha portato al rigore del Levante, la Lazio non è mai andata in difficoltà.
Bene Matu
A centrocampo Reja ha scelto Matuzalem come titolare: il brasiliano ha risposto con un’ottima prova in fase di costruzione del gioco, servendo un paio di assist non sfruttati da Mauri prima e da Rocchi poi. E poi Gonzalez: l’uruguaiano sta scalando posizioni nelle gerarchie di Reja. Ieri ha giocato al posto di Brocchi, fermo per un risentimento muscolare al polpaccio destro. «Gonzalez è ancora un po’ disordinato dal punto di vista tattico - ha detto il tecnico -. Però, quanto corre...è un generoso, abile anche dal punto di vista tecnico». Oltre a Brocchi, a Fiuggi si è fermato anche Bresciano: sarebbe dovuto partire titolare, poi dopo il riscaldamento ha sentito un dolore alla schiena e ha dato forfeit. Chi invece è partito dall’inizio è Garrido, apparso un po’ in ritardo: «Lavora da poco con noi, ma il piede sinistro è buono ed è un giocatore adatto per questo modulo».
Hernanes e Ledesma
Adatto lo sarà anche Hernanes, ma Reja ha frenato un po’ l’ottimismo del brasiliano: «Ha detto che dobbiamo lottare per la Champions? Beh, è giusto essere ambiziosi, anche se il nostro obiettivo deve essere rientrare tra le prime otto. Ledesma? La società ha fatto i suoi passi, lui ha le sue idee, speriamo che in 2-3 giorni la vicenda si chiarisca».
L’argentino deve dare una risposta a Lotito. Ma intanto il pressing della Juventus si fa importante. Impressioni? I colpi di scena, in questa storia, non sono ancora finiti. E stavolta davvero non si uscirà dalle due strade indicate da Reja: rinnovo o cessione.
CHE COSA VA
Bravo Gonzalez
Foggia da applausi
Le buone notizie arrivano dalla fase difensiva. Modulo a parte, Reja ha schierato Stendardo centrale e Dias sul centrosinistra, una piccola novità rispetto al recente passato. Buone notizie anche da Gonzalez.
GONZALEZ
Non sarebbe dovuto partire titolare, poi il forfeit di Bresciano gli ha fatto spazio. Per fortuna: il gol ormai non è più casuale, piuttosto è l’ennesimo segnale di un giocatore bravo negli inserimenti. A Reja piace: ha piede, è aggressivo, a volte un po’ confusionario. E pensare che il suo acquisto è stato in stand-by per diverso tempo.
FOGGIA
Bentornato. Nel senso che siamo di fronte a un giocatore che sta finalmente uscendo dal tunnel. Già, perché dopo un’estate tormentata dai problemi muscolari e l’ultimo finale di stagione con un ginocchio ballerino, con il Levante si è rivisto il vero Foggia. Imprendibile per gli avversari, geniale nell’assist a Kozak, motivato nelle coperture: chissà che non sia lui il rinforzo a sorpresa.
CHE COSA NON VA
Dias è svagato
Garrido non decolla
In una partita ben giocata, le note negative vengono dall’errore individuale di Dias e da un Garrido ancora in ritardo.
DIAS
Diciamo la verità: il suo non è un gran precampionato. Con il Racing Santander era andato in difficoltà come tutto il suo reparto, ieri ha sbagliato l’intervento su Mono causando il rigore per il Levante. Svagato. Ma torni in fretta: per la Lazio è insostituibile.
GARRIDO
Dopo i minuti finali di martedì scorso, stavolta Reja l’ha fatto partire dall’inizio. Lo spagnolo non ha fatto impazzire: ha subito sbagliato un cross poi si è limitato all’appoggio facile al compagno vicino. Lui si dipinge come un giocatore bravo in fase difensiva, ma meno puntuale in attacco. A noi - e anche a Reja - pare esattamente il contrario alla luce di quanto si è potuto vedere in questi primi giorni di calcio italiano. Di lui si ricorda solo una buona combinazione con Mauri. Da rivedere.