www.calciomercato.comDa Lazio e Atalanta a ferramenta. Una
tipica storia di anti divo, quella che caratterizza l'epopea calcistica e di vita di
Leonardo Josè Talamonti, difensore classe 1981 argentino, ma di chiare origini italiane, con il nonno che arrivava dalla provincia di Ascoli.
Da Alvarez, 9mila abitanti a 25 chilometri da Rosario, città di Messi, Icardi e Di Maria, alla ribalta di Roma, con la maglia biancoceleste, e alla prima
Dea di Antonio
Percassi.
LA NUOVA VITA: DAL CALCIO AL FERRAMENTA - Il passato, ormai lontano. Già, perché
Talamonti ha messo da parte gli scarpini per gestire una ferramenta, come dichiarato:
"La mia passione, Ho sempre amato le saldatrici, le macchine, i cavi, cose così. Il mondo del calcio, con i suoi procuratori e i suoi sotterfugi, mi aveva nauseato, quindi sono tornato a casa. Alleno gratis i bambini dell’Union de Alvarez, il club in cui sono cresciuto, e lavoro tutto il giorno. Mi sveglio alle sei e mezza, attacco un’ora dopo e tiro fino a sera, con una pausa pranzo di un’oretta. Ora la mia vita è questa". IL RIVER E LA SCELTA ALLA PROPPER - Un negozio di ferramenta da dieci anni, aperto quando era ancora in campo, con
tutta la famiglia che ci lavora, dal padre alla moglie. Vita tranquilla e serena in tempi funestati dal Covid, nessuna mancanza per le grandi metropoli, dopo
il ritiro a 35 anni con l’ultima stagione tra i professionisti nel
Platense, Serie B argentina. Ma in passato anche
maglie gloriose, come quella del RIver Plate e del Rosario Central. Poi una passione che scappa via e non corrisponde più al calcio come ragione di vita: come Davy
Propper, il calciatore olandese che ha da poco
detto basta a soli 30 anni. L'AMICIZIA CON INZAGHI E LA RIVALITA' CON IBRA, A BERGAMO.. - Incredibile per uno che,
nel 2004, a soli 23 anni, fu uno dei primi acquisti di Claudio Lotito: grande amico di Simone Inzaghi, prima alla Lazio e poi nell'Atalanta che stava per conoscere l'era Percassi,
rivale in campo del giovane Zlatan Ibrahimovic. Dopo la Lazio, il
River, con Higuain, Falcao e Buonanotte, prima del
ritorno a Bergamo, dove impara il dialetto e realizza l'unica rete in Serie A, proprio contro la sua ex squadra, oltre
alle vittorie contro Milan e Inter, con Delneri in panchina, prima del brutto infortunio che sancisce la fine della carriera nel grande calcio.
'ALLENO GRATIS LA SQUADRA DI MIO FIGLIO' - E ora? Le sue parole, a
Cronache di Spogliatoio:
"Alleno gratis. Ho fatto più di quello che immaginavo da piccolo. Il finale della mia carriera non è stato quello che desideravo perché ho avuto tanti infortuni. Il calcio è la mia vita, oggi lo vedo da un'altra prospettiva allenando i ragazzi e continuo a vederlo in televisione. Quando finisci di giocare in Argentina non ti ricorda più nessuno ed è uno dei motivi per cui mi dà fastidio il calcio moderno". Noi no, noi non ci dimentichiamo.
@AleDigio89