Autore Topic: chi compra il quotidiano?  (Letto 6229 volte)

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malacarne

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #40 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 13:32:47 »
Non compro giornali.

E per ammazzare il tempo poi preferisco comunque altre cose.

La settimana enigmistica, Dylan Dog, qualche manga, a volte pure Topolino che fa sempre la sua figura (anche se le storie di una volta erano di ben altro livello)... stanno una spanna sopra!  ;D

ThomasDoll

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #41 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 13:39:34 »
ma qualcuno ha notizia di una testata giornalistica, di carta o virtuale, che se la passa bene?

Offline AlenBoksic

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #42 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 13:59:20 »
IlFatto in accoppiata con Charlie Hebdo dice abbia polverizzato le 300mila copie stampate,
anche se chi abita vicino la redazione protesta per l'iniziativa
 :D

Giornali in italia ne son sempre stati venduti pochi, adesso tra crisi, internet e canali tv informativi H24 siamo all'anno zero. Quando entri in un'edicola i giornali stanno in un angolo striminzito: ormai ne escono pure pochissimi, ad occhi e croce numericamente parlando le testate quotidiane credo si siano quasi dimezzate.
E insisto nel dire che non so come faccia a tirare avanti tutto il resto della stampa periodica che vedo nelle edicole.
Voglio 11 Scaloni

Offline carpelo

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #43 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 14:13:19 »
Detesto, da sempre, i quotidiani sportivi, li ritengo davvero ignobili. Può essere utile una sbirciata al bar, nulla di più (per i miei gusti).
Ho comprato negli anni Corsera, Manifesto, Repubblica, Unità, Stampa, Fatto ma ho smesso da una vita. Generalmente li compravo nel weekend, quando ho più tempo di leggere. Oggi piuttosto mi faccio un giro su Cronaca Vera se sono al mare senza libro, ma il quotidiano l'ho abolito. Compro saltuariamente Internazionale (ci metto più di 7 giorni a leggerlo) e Settimana Enigmistica, Guerin Sportivo sempre.
Mi piacciono i fumetti ed ogni tanto abbocco a ciò che trovo in edicola e che spesso mi delude.
Ho comprato per un po' di anni il Mucchio ed il Vernacoliere ma m'hanno irrimediabilmente stufato pure loro. Mentre il Male di Vauro m'ha fatto vomitare ad un certo punto.
Però mi piacerebbe un consiglio su una bella rivista che parli di cinema, musica e libri. Che parli un po' di tutti i generi, ma che allo stesso tempo sia poco "commerciale". Cosa mi consigliate?

Questo è quanto al giorno d'oggi, perché in passato ho dilapidato tutti i miei scarsissimi averi di ragazzo in edicola. Tanto da sognare di possederne una.

Offline AlenBoksic

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #44 : Venerdì 27 Marzo 2015, 16:43:44 »


 :-X
Voglio 11 Scaloni

Offline Frusta

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #45 : Venerdì 27 Marzo 2015, 17:52:02 »


 :-X

Titolo di pessimo gusto. Difficile trovare qualcosa di peggio in tutta la storia dell'editoria.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline Er Matador

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #46 : Sabato 28 Marzo 2015, 06:20:04 »
1) Un paragone totalmente sconclusionato, e per questo inaccettabile.
Se è vero che questo personaggio ha trascinato 150 persone nel gorgo della propria vicenda e dei propri limiti, fregandosene della loro sorte, tanto valeva citare la strage del Cermis.
Fermo restando che l'insistenza sull'ipotesi depressione, col corredo di prove a conferma che spuntano al momento giusto, mi spinge a cercare la verità in tutt'altra direzione

2) La crisi dei quotidiani? Nasce una decina d'anni fa quando troppi nostri connazionali, non trovando più i propri soldi in banca, scoprono che i giornali avevano taciuto una realtà - quella della Parmalat - di cui un noto comico aveva parlato per tempo sul suo blog.
Che si trattasse di incompetenza o di tempismo complice, era chiaro come di loro non ci si potesse fidare.
Da cui quella che è innanzitutto una crisi di credibilità

3) Sul funzionamento del sistema, al quale sono funzionali gli addetti stampa anziché i giornalisti, ha già detto tutto Frusta.
Aggiungo una precisazione in merito alla vicenda - per fortuna priva di fondamento - dei cani avvelenati: esistono ancora giornalisti seri che si prendono la briga di effettuare i controlli del caso.
Ma accanto a loro, e temo in maggioranza, proliferano i ribattitori automatici pronti a redistribuire e amplificare qualsiasi lancio di agenzia.
Occupando una posizione di ridondanza, anziché di contrappeso, rispetto alle logiche virali dei social network

4) Personalmente, sono stato sin da bambino un abituale fruitore del Giornale Nuovo e dei Tg della notte, poiché ritenevo un dovere e un piacere cercare di informarsi, nonché un habitué della rosea: al bar nei giorni infrasettimanali, acquistata in edicola il lunedì.
Ho seguito Montanelli nell'avventura de La Voce e poi nel ritorno al Corriere: che leggo tuttora, perché sapere cosa vogliono farci credere è comunque un termine di confronto importante.
Mentre all'ex bibbia rosa, dopo la direzione Cannavò, dedico solo letture occasionali.
Del quotidiano di via Solferino noto anche il decadimento sul piano della cura formale, verosimilmente legato a una meno attenta correzione delle bozze.
Un tempo accedere alla prima pagina del CorSera era come entrare in chiesa.
Oggi vi si trova di tutto, persino veri e propri refusi

Offline Ceres

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #47 : Domenica 29 Marzo 2015, 10:45:37 »
Viaggiando molto per lavoro sono "costretto" a leggere. Il Corriere della Sera con il nuovo formato tabloid mi piace, ma preferisco la Repubblica o la Stampa anche se di Torino non me ne può fregare di meno... :).
Alle volte compro il Tirreno che è un po' come la Repubblica locale.
Per la Lazio, Giordano!

darienzo

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #48 : Martedì 31 Marzo 2015, 16:01:57 »
Bello il Tirreno. I quotidiani finegil mi piacciono molto.

Rispondendo a carpelo dico che il quotidiano sportivo è necessario se si vogliono avere approfondimenti oltre il calcio e i motori

Offline carpelo

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #49 : Martedì 31 Marzo 2015, 16:46:09 »
Ciao darienzo, quello che ho scritto era riferito ai miei interessi, non mi permetto di sindacare i gusti e le scelte di altri.
Personalmente sono sempre stato un lettore molto vorace e ad un certo punto della mia vita m'è sembrato che il tempo dedicato a seguire calcio ed altri sport (ma anche videogiochi) fosse 'sprecato'. Perché nascevano in me tanti altri interessi che richiedevano tempo e ritenevo molto più appagante approfondire la questione basca che seguire il campionato spagnolo.
Ho sempre letto il Guerin Sportivo, i quotidiani sportivi servivano solo per le pagelle: all'inizio utilizzavamo le stesse del GS per il fantacalcio (in realtà con i miei amici avevamo inventato un torneo simile, ma migliore, prima della diffusione di quest'ultimo) ma visto che dove vivevo arrivava il giovedì, passammo al Corriere che ai nostri occhi sembrava più equilibrato con le strisciate rispetto alla Gazzetta.
Un caro saluto  ;)

Offline AlenBoksic

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Offline DinoRaggio

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #51 : Martedì 14 Aprile 2015, 15:26:30 »
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline AlenBoksic

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #52 : Martedì 14 Aprile 2015, 17:55:19 »
«Sono diventato cieco. O, per essere più precisi, semicieco o “ipovedente” per usare il linguaggio da collitorti dei medici. In sostanza non posso più leggere e quindi nemmeno scrivere. Per uno scrittore una fine, se si vuole, oltre che emblematica, a suo modo romantica, ma che mi sarei volentieri risparmiato».
Il giornalista e scrittore Massimo Fini, 70 anni, storica penna del giornalismo italiano, intellettuale dalle opinioni spesso considerate anticonformiste e poco ortodosse, si confessa e si congeda dai suoi lettori con queste poche righe sulla sua pagina Facebook e sul suo blog (www.massimofini.it), annunciando che la sua autobiografia, dal titolo «Una vita. Un libro per tutti. O per nessuno», da poco pubblicato dall’editore Marsilio, sarà il suo ultimo libro, perché la degenerazione oculare non gli consente più nè di leggere nè di scrivere.
«E la mia storia, di scrittore e giornalista, finisce qui - scrive Fini - Del resto nella vita arriva sempre un momento in cui, per una ragione o per l’altra, si deve uscire di scena».

 :(
Voglio 11 Scaloni

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #53 : Mercoledì 15 Aprile 2015, 08:03:48 »
«Sono diventato cieco. O, per essere più precisi, semicieco o “ipovedente” per usare il linguaggio da collitorti dei medici. In sostanza non posso più leggere e quindi nemmeno scrivere...
Borges scriveva pure da cieco. E (spero Fini ne converrà) infinitamente di lui.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #54 : Mercoledì 15 Aprile 2015, 09:20:29 »
Presumo che reputi che per il suo mestiere sia penalizzante,
d'altronde se non lo sa lui...
Voglio 11 Scaloni

Offline AlenBoksic

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #55 : Giovedì 23 Aprile 2015, 09:44:09 »
La storia è di quelle ghiotte: un 97enne fa causa all’Inps per una pensione di invalidità. Ci vogliono 13 anni per arrivare al primo grado. Perde per un difetto di notifica. Ricorre in appello e il tribunale fissa la prima udienza al 2018. Il nostro malcapitato dovrà aspettare di essere centenario prima di veder tutelati i suoi diritti. Due avvocati annunciano una causa per danni al ministero della Giustizia.

C’è tutto: anni, nomi, una storia accattivante, soprattutto vista la lentezza del nostro sistema giudiziario. Peccato che la notizia, ripresa da siti internet e giornali, alla prima verifica si sbricioli. E peccato che, queste notizie, ormai siano diventate un marchio di fabbrica. Da due anni un gruppo di legali le inventa, cambiando solo qualche dato, a volte utilizzando foto identiche per vittime differenti. Sono un traino pubblicitario eccezionale, e internet è un moltiplicatore straordinario. 

RINTRACCIARE LE FONTI 

Ci siamo imbattuti in questa bolla mediatica cercando di sapere qualcosa di più del nostro 97enne. Lo studio legal-commerciale citato, però, non ha una sede o un proprio sito. Dei due legali intervenuti con tanto di dichiarazioni, uno - Francesco Conte - non risulta appartenere al foro di Roma. L’altro, Silvia Notaro, invece esiste. Risalire al suo cellulare non è stato facile. Chiamiamo, numero coperto. Risponde. Non appena poniamo qualche domanda, ci stoppa: «Mi scusi, può richiamarmi tra una mezzoretta?». Certo. Richiamiamo. Col cellulare, numero in chiaro. Risponde. «Mi scusi, non so nulla di questa storia. Forse il collega che è citato». Ci dà il numero? «Non lo conosco bene. Forse è un collega con la barba che collabora come me per l’Agitalia. Ma sa, io sono lì da meno di un mese». L’Agitalia esiste. Ha un sito. Ai numeri di telefono, però, non risponde nessuno, così come all’email. La sede di Roma è un negozio di abbigliamento che non c’entra nulla.

NOTIZIE IN BATTERIA 

Approfondiamo. Si scopre così che l’avvocato Notaro e l’avvocato Conte sono una coppia piuttosto attiva mediaticamente per essere due estranei. Il loro studio legal-commerciale compare con una notizia il 4 aprile scorso: una 99enne di Terni ha trovato un certificato di debito pubblico dello Stato del ’56 che oggi varrebbe 177.000 euro. Il 7 aprile è una 40enne originaria di Parma che ha ereditato 5 miliardi di lire ma la Banca d’Italia si rifiuta di cambiarli. Il 14 aprile è la volta di uno spezzino 96enne: avrebbe ereditato un Bot da un milione di euro.

Sono solo gli ultimi episodi perché Agitalia sembra una fabbrica sforna bufale. Dal 2013 ne ha inanellate una dietro l’altra. Tutte meritevoli di paginate sui giornali vista la particolarità delle vicende raccontate. Come quella volta che l’associazione avrebbe tutelato una donna che aveva perso il bimbo durante il naufragio della Concordia. O il secondo caso di scambio di embrioni al Pertini di Roma, falso. L’associazione aveva annunciato che avrebbe chiesto danni per un milione di euro.

I GUARDIANI DELL’ADUC 

Perché? Secondo l’Aduc, che da tempo segue le gesta di Agitalia, per pubblicità. «Le persone si rivolgono a questi legali che, per prendere in mano la pratica, chiedono un contributo iniziale di 150 euro - spiega Giuseppe D’Orta che ha più volte denunciato le false notizie sul suo canale Investire Informati - Sono legati all’avvocato Giacinto Canzona a suo tempo pizzicato da Striscia la Notizia e sospeso per un anno dall’ordine. L’Aduc sta seguendo due persone a cui l’avvocato ha chiesto 3000 euro per una causa che non avrebbero mai potuto vincere impostata in quel modo». E il 97enne in attesa di processo? Per ora resta un anonimo.
http://www.lastampa.it/2015/04/22/italia/cronache/gli-avvocati-sfornabufale-per-rclame-wJNdplkihMg16UJ9cal1OP/pagina.html
Voglio 11 Scaloni