Autore Topic: chi compra il quotidiano?  (Letto 6224 volte)

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Offline Frusta

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #20 : Venerdì 24 Ottobre 2014, 18:33:11 »
Avendo deciso più o meno dal tardo giurassico di non comperare più un quotidiano, dovendo leggere qualcosa, ogni tanto rileggo me stesso  ;D

Un giornale oggi non guadagna soldi con il prodotto, ma ha due fonti di entrate: la pubblicità ed i finanziamenti pubblici. Se a questo uniamo il fatto che un giornale sia un’ impresa, otteniamo che i mass media italiani ed occidentali, TUTTI, soffrono di uno spaventoso conflitto di interessi.
Non possono mettersi contro lo Stato per non perdere i finanziamenti pubblici.
Non possono mettersi contro l'industria per non perdere contratti pubblicitari.
Non possono mettersi contro la finanza per non perdere azionisti.
Quindi se ci dovesse essere qualche verità scomoda da rivelare o qualche attacco frontale da sferrare non potrà essere né ai danni dello Stato, né a quelli della finanza né a quelli dell'industria.
Ci rimane il gossip e la cronaca rosa, e infatti più o meno stiamo a quei livelli. 
Negli USA mancano i finanziamenti dello stato, ma abbondano sia la pubblicità che la finanza, col risultato che i giornali USA possono fare inchieste contro la politica ma NON contro l’industria o la finanza.
Al contrario della stampa cinese che, tanto per fare l'esempio opposto, prende ordini solo dallo stato ed ha mano libera nei confronti della finanza e dell'industria purché la cosa non cozzi contro gli interessi statali nei due campi.
Insomma l'idea che la stampa possa definirsi libera la trovo un tantino ridicola.
La stampa italiana, poi, caso unico al mondo, ha pure sul groppone l’ Ordine dei giornalisti, cioè una spece di satrapia autoorganizzante e dispotica che seleziona i propri membri per cooptazione e nepositmo, come da statuto, e ho detto tutto.
Come si fa a prendere sul serio una cosa del genere al punto di ritenerne legittimo il finanziamento?

P.s.
Non è elegante citarsi, lo so :D ma mi sto solo approfittando biecamente del fatto che mi volete troppo bene.
Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

Offline aquilafelyx

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #21 : Venerdì 24 Ottobre 2014, 19:24:21 »
Io ho smesso di comprarli nel 2006 quando ho cominciato a navigare in rete col telefonino, a papà li portava regolarmente una signora che aveva disponibilità di una rassegna stampa aziendale, pian piano ho smesso anche di leggerli e adesso mi vengono buoni per incartare d'estate le bottiglie della salsa di pomodoro e d'inverno per accendere il camino.
Quando facevo le superiori rinunciavo spesso alla merenda per comprare messaggero o corriere, a ripensarci adesso mi verrebbe voglia di chiedergli i danni per tutto il piombo che mi lasciavano sui polpastrelli. 
Sullo stato disastroso della stampa e sulle cause sono totalmente d'accordo con quanto scritto da Frusta, raramente apro i siti dei quotidiani italiani, leggo volentieri le notizie in inglese, bbc e wsj in particolare, anche perché quando non ci sono breaking news i temi importanti vengono ripresi in italia con ore o addirittura giorni di ritardo.
Proprio la bbc dovrebbe essere il modello a cui la Rai dovrebbe ispirarsi, purtroppo la lottizzazione ci ha privati della autorevolezza del network nazionale più importante.
M'illumino di Lulic

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Offline AlenBoksic

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #22 : Venerdì 24 Ottobre 2014, 21:00:23 »
Proprio la bbc dovrebbe essere il modello a cui la Rai dovrebbe ispirarsi, purtroppo la lottizzazione ci ha privati della autorevolezza del network nazionale più importante.

Non solo la lottizzazione,
proprio la dettatura politica strictu sensu.
Presero un documentario dalla BBC "fascist legacy" a fine anni '80 e ancora non l'hanno trasmesso visto che altrimenti salta il mito del "bono italiano".

certo, se penso che negli anni 70 e 80 , da ragazzo e poi giovanotto raramente compravo meno di due quotidiani, i tempi sono cambiati.   

Ricordo ancora quando andavo alle elementari e babbo con 1000 lire mi faceva prendere 5 giornali:CdS, Repubblica, Ilsole, IlManifesto, La gazzetta.
Bei tempi
Voglio 11 Scaloni

Zapruder

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #23 : Venerdì 24 Ottobre 2014, 22:00:58 »
Non mi pare che lo Stato tolga i contributi pubblici ai giornali, se i giornali criticano lo Stato.

Togliere i contributi pubblici, invece, significa consegnare l'editoria nelle mani, questo sì, di finanza e industria. Con tutto quello che ne consegue.

Quanto al mito della BBC: hanno risorse umane ed economiche almeno triple di quelle della Rai. E se un parlamentare si azzarda ad interferire con le scelte editoriali della tv pubblica, succede il finimondo.

Ciascun popolo ha i giornali e le tv che merita.

Offline Frusta

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #24 : Sabato 25 Ottobre 2014, 00:23:46 »
NO.

Ciscuno ha le informazioni che merita.

IL CORRIERE DELLA SERA:
appartiene al gruppo internazionale Mediagroup, è quotato in Borsa e controlla altri giornali e riviste popolari come “Il Mondo” “L’Europeo” “Oggi” “Visto” “Novella” “Max”. Nel suo Consiglio di Amministrazione ci sono personaggi indissolubilmente legati all’elite finanziaria internazionale e ai suoi circoli mondialisti come John Elkan (Gruppo Bilderberg), presidente di FIAT e di Exor (la holding finanziaria della famiglia Agnelli); Carlo Pesenti, consigliere di Italcementi, Unicredit, Italmobiliare e Mediobanca; Berardino Libonati, consigliere di Telecom Italia e Pirelli; Diego Della Valle, possessore del 4% di Banca Nazionale del Lavoro, consigliere di Tod’s e Generali Assicurazionii; Renato Pagliaro, consigliere di Telecom Italia, Pirelli e Mediobanca.

LA REPUBBLICA: è il quotidiano del Gruppo l’Espresso di Carlo de Benedetti (Gruppo Bilderberg) ex amministratore delegato FIAT, banchiere ex vicepresidente del Banco Ambrosiano. Nel consiglio di amministrazione del Gruppo l’Espresso siedono Sergio Erede, amministratore di Luxottica e Carlo Secchi ex Rettore della Bocconi e amministratore di Mediaset.

IL GIORNALE: edito dal Gruppo Mondadori è il quotidiano della Famiglia Berlusconi.

LA STAMPA: è il quotidiano torinese della Famiglia Agnelli (Club Bilderberg)

IL MESSAGGERO DI ROMA, IL MATTINO DI NAPOLI, IL GAZZETTINO DI VENEZIA e IL NUOVO QUOTIDIANO DI PUGLIA sono quotidiani editi dalla Caltagirone Editori (Club Bilderberg) di proprietà della Famiglia Caltagirone (Grandi Opere,, cementifici, immobili). Francesco Gaetano Caltagirone, anche noto come Franco (Roma, 2 marzo 1943), è un imprenditore italiano, a capo di uno dei più importanti gruppi industriali italiani, con un fatturato globale di circa 1,7 miliardi di euro e oltre 5.600 dipendenti; le sue ricchezze ammontano a circa 2,6 miliardi di dollari, questo fece di lui nel 2008 il decimo uomo più ricco d’Italia e il 446° uomo più ricco del mondo. Siedono nel consiglio di amministrazione di Caltagirone Editore Azzurra Caltagirone, moglie dell’Onorevole Pier Ferdinando Casini e Francesco Gaetano Caltagirone, consigliere di Monte dei Paschi di Siena e di Generali Assicurazioni.

IL RESTO DEL CARLINO di Bologna, LA NAZIONE di Firenze e IL GIORNO di Milano appartengono alla Poligrafici Editorile, collegata a Telecom Italia, Generali Assicurazioni e alla Premafin di della famiglia Ligresti. Salvatore Ligresti è stato membro del consiglio di amministrazione di Unicredit, è presidente onorario di Fondiaria Sai, gruppo assicurativo torinese quotato sulla Borsa di Milano e controllato dalla famiglia Ligresti; è coinvolto nei più rilevanti interventi urbanistici di Milano (Expo, Fiera e Garibaldi-Repubblica), di Firenze (Castello e Manifattura Tabacchi) e di Torino.

LIBERO (l’aggressiva testata di destra) e IL RIFORMISTA (quotidiano timidamente di sinistra) hanno lo stesso editore Giampaolo Angelucci proprietario di un impero fatto di cliniche e strutture sanitarie, fra cui l’Ospedale San Raffaele di Roma, condannato agli arresti domiciliari per falso e truffa ai danni delle ASL

L’UNITA’: il quotidiano fondato da Gramsci e attualmente vicino al principale partito della sinistra italiana , il PD, ha come editore Nuova Iniziativa Editoriale S.p.A. il cui azionista principale è Renato Soru, presidente e amministratore delegato della compagnia di servizi internet Tiscali Italia S.p.A. Renato Soru è apparso nella lista edita da “Forbes” come uno degli uomini più ricchi del mondo con un capitale stimato in 4 miliardi di dollari nel 2001. Negli ultimi anni la sua compagnia ha rilevato sei compagnie telefoniche in Germania, Francia, Svizzera, Belgio e Repubblica Ceca. Questo almeno ha avuto il buon gusto di crepare.

IL SOLE 24 ORE: ha nel suo consiglio di amministrazione Luigi Abete, Membro del Comitato Esecutivo dell’Aspen Institute Italia e presidente della Banca Nazionale del Lavoro; fa anche parte del consiglio di amministrazione della Carlo Erba Farmitalia; il fratello di Giancarlo Abete (ex presidente della Figc) è consigliere della Tod’s di Diego Della Valle.

Tutte le aziende citate sono direttamente collegate fra di loro: grande finanza, banche, assicurazioni, telecomunicazioni, cementifici, costruzioni, farmaceutica, acciaierie, pneumatici, moda.


Serve altro?
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Zapruder

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #25 : Sabato 25 Ottobre 2014, 00:38:24 »
Per l'appunto: ciascun popolo ha i giornali e le tv che merita.

ThomasDoll

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #26 : Sabato 25 Ottobre 2014, 08:19:20 »
Ho letto La Repubblica per vent'anni e più, ma non la compro ormai da almeno 5 anni.
Mi mancano molto le pagine culturali, che sono sempre state le migliori del giornale, e Mura/Clerici.
Il giornale per la parte informativa era però molto peggiorato, poi io ho sviluppato una sindrome del rompicazzo e questo mi ha fatto patire, e molto, l'abbassamento di qualità della stampa in genere.
Non so per quale motivo ho sempre avuto un'avversione per il Corriere della Sera, che mi risulta illeggibile. Ho sempre pensato che fosse per motivi grafici, chissà. La Stampa mi piace come giornale ma ci scrive gente melensa tipo Gramellini e poi non si può comprare la Busiarda. Ho una simpatia per il Messaggero, che è il giornale popolare della mia città, però è troppo easy per i miei gusti. L'Unità l'ho sempre comprata come secondo giornale, ogni tanto. Il Fatto quotidiano mi è sempre stato indigesto, come Travaglio, ancor di più da quando flirta coi grillini. La stampa di destra, con tutto il rispetto per chi la legge, è buona per incartarci le uova...
Ho smesso da tempo di leggere l'espresso, molto peggiorato anche lui, secoli fa leggevo Avvenimenti, ora Left, che come tale ho comprato, credo, una volta. Prendevo talvolta la Gazzetta quando c'era Cannavò, soprattutto l'estate per leggere dell'atletica, che per il CdS è meno rilevante dell'Ostiamare. Era un bel giornale.
Da un po' ho smesso di leggere il Sole 24 ore, che rimane il più bel giornale (l'unico) in circolazione in Italia.
Al momento fosse per me gli edicolanti farebbero la fame, ma in vita mia gli ho dato un sacco di soldi. Orra prendo ogni tanto Internazionale, di cui sono stato abbonato per qualche anno. Sono stato abbonato a Wired, mollato per Riccardo Luna e per la bassa qualità dei contenuti, e alla rivista della Lazio, che ho dismesso dall'anno scorso.

Una cosa: ma sto club bilderberg che dovrebbe significare? Potremmo elencare tutti i circoli a cui sono iscritti gli imprenditori d'alto bordo, no? La P2 è definitivamente tramontata...

Offline Frusta

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #27 : Sabato 25 Ottobre 2014, 08:41:47 »
Togliere i contributi pubblici, invece, significa consegnare l'editoria nelle mani, questo sì, di finanza e industria. Con tutto quello che ne consegue.

L' editoria è GIA' nelle mani di industria e finanza, i contributi pubblici servono per non farle cacare troppo il cazzo. 

Lazio, ti amo con tutta la feniletilamina, l’ossitocina, la dopamina e la serotonina che mi circolano nel cervello, che rendono il mio pensiero poco logico e che mi procurano strane sensazioni in tutta l’anatomia e battiti sconclusionati nell’organo principale del mio apparato circolatorio.

darienzo

R: chi compra il quotidiano?
« Risposta #28 : Sabato 25 Ottobre 2014, 13:49:33 »
Visto che abbiamo un edicolante tra i nostri iscritti (il buon Geddy) sarebbe interessante sapere come è il flusso di vendita negli ultimissimi tempi

geddy

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #29 : Sabato 25 Ottobre 2014, 15:59:25 »
I giovani non li comprano Darienzo. I bambini di dieci anni non sanno neanche cosa sia un giornale.
Renzi fa vendere più Repubblica e Corsera- A discapito del messaggero. Il Giornale si vende più del Fatto. Cento al giorno tra tutti, sportivi e non, quando va bene.
Da sfatare il mito dei romanisti che comprano il corriere dello sport. In occasione del 7 a 1 ultimo una decina di laziali dovrebbero aver arricchito la loro collezione di prime "storiche".
 








Offline AlenBoksic

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #30 : Sabato 25 Ottobre 2014, 17:34:16 »
Geddy, mi togli una curiosità?
Ma la stampa periodica tira invece ancora?
Vedo alcune edicole sono affastellate di riviste che paziano dall'equitazione alle armi passando per cucina, ogni tipo di sport, storia, militaria e chi più ne ha più ne metta, e spesso hanno anche un costo abbastanza elevato.
Voglio 11 Scaloni

Offline WombyZoof

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #31 : Lunedì 27 Ottobre 2014, 10:54:16 »

Togliere i contributi pubblici, invece, significa consegnare l'editoria nelle mani, questo sì, di finanza e industria. Con tutto quello che ne consegue.


Come già scritto da Frusta, ora sono nelle mani di finanza e industria, con soldi pubblici. bilderberg non è niente di misterioso, è una semplicissima p2 internazionale, alla luce del sole, di cui si conoscono membri e finalità. 

Un giornale è libero se campa di vendite e pubblicità. Se no è propaganda, da regime vero. Cioè quello che è ora, basta vedere come hanno raccontato la vicenda ucraina, o come hanno celebrato e sostenuto in coro l'ineluttabilità del Golpe Monti, il Sobrio de qua e sobrio de là, con il cappotto e la moglie sobria anche lei.


Td, vero quel che dici del corsera, una grafica grigia, anche la  carta era grigia. poi come ti impiombava le mani il corriere niente al mondo. 

Repubblica l'ho letta dalla fondazione da una costola di Paese Sera fino ai primi 90. Ho retto a fatica anche l'innamoramento di Scalfari per De Mita, fino al disgusto totale per la partigianeria smodata, disonesta, faziosa, gossippara,  esplosa ai tempi dell'attacco a Cossiga, oltre che per il decadimento qualitativo. Ora il solo pensiero che 1 centesimo possa arrivare nelle tasche di Mensurati o Foschini o quella schiera de pezzenti... brr. Manco se scoppia la guerra mondiale ci clicco.

Mura. So che piace a tanti, forse per l'aria elevata e "culturale" del serio ma ironico scrittore con sigaro e bicchiere di rosso (madre di dio che cliché scontato, poi) .  Io non lo sopporto, cerca forzatamente di scrivere in modo originale, ma poco talento naturale e poca fantasia. Neanche un "brera vorrei ma non posso", molto meno.   

Brera era invece per me l'asso vincente di repubblica. le paginate del martedì me le divoravo e le rileggevo. Vorrei fossero ripubblicate, invece si trovano solo libri con le straordinarie sì, ma lette rilette, cronache dei mondiali e poco più. Era invece nel racconto anche dell'ordinaria domenica calcistica  che il Gigante del racconto sportivo svettava.

Pagine interessanti le trovavo anni fa dentro il Foglio, approfondimenti di politica internazionale niente male, e anche cinema e sport con spunti non ordinari. Smesso anche quello, troppa politichetta.

Periodici, molto ben fatto Trotto & Turf, bisettimanale non facile da trovare. Altre riviste su argomenti specifici sono generalmente scarse, pubblicità. e recensioni positive dei prodotti degli inserzionisti, neanche testati. 
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»

Offline lollapalooza

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #32 : Lunedì 27 Ottobre 2014, 11:24:39 »
Non mi pare che lo Stato tolga i contributi pubblici ai giornali, se i giornali criticano lo Stato.

Togliere i contributi pubblici, invece, significa consegnare l'editoria nelle mani, questo sì, di finanza e industria. Con tutto quello che ne consegue.

Quanto al mito della BBC: hanno risorse umane ed economiche almeno triple di quelle della Rai. E se un parlamentare si azzarda ad interferire con le scelte editoriali della tv pubblica, succede il finimondo.

Ciascun popolo ha i giornali e le tv che merita.

Più semplicemente l'editoria sta esaurendo il suo compito d'informazione; chi si vuole informare lo fa on demand su roba che gli interessa davvero, non certo andando a comprare mucchi di carta infarciti delle solite stantìe fregnacce condite da tette&culi in ogni salsa.

Se l'industria dell'editoria non cambia registro è destinata a una lenta e triste morte, se non altro per la progressiva ed inesorabile perdita di interesse che suscita.


Offline AlenBoksic

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #33 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 09:54:47 »
Ah il giornalismo del futuro sì che sarà democratico: lo faranno i cittadini sui social forum, basta giornali che poi non sono mai liberi perché hanno tutti un padrone. Ce lo ripetono ormai da un bel po’ Beppe Grillo e Casaleggio, ma anche tanti professoroni americani. E noi del mestiere rispondiamo piangendoci addosso: i giornali sono finiti, non serviamo più a niente.

Succede però che anche la profonda provincia può avere qualcosa da insegnare alle università di tutto il mondo. Vi raccontiamo una storia che arriva da Cuneo: la storia del serial killer dei cani che terrorizza un intero quartiere.

Allora, succede questo: che un tizio posta su Facebook la notizia di decine di cani avvelenati nella zona di piazza Europa, più o meno dietro ai licei. «Mi congratulo coi bastardi», scrive, «che hanno disseminato di bocconi avvelenati verosimilmente il giardinetto dell’Inps: avete ammazzato metà dei cani del quartiere, addirittura tutti quelli di un palazzo». La notizia comincia a inquietare coloro che bazzicano «verosimilmente il giardinetto». A leggere Facebook, nel quartiere si sta consumando un dramma: «Ho visto piangere più gente in questo periodo che negli ultimi 15 anni».

C’è qualcosa di più atroce che ammazzare dei cani? In effetti c’è, ma se ci ammazzano il cane ci ammazzano una parte del cuore. Il cane è l’amore incondizionato, il compagno che ci resta fedele anche se non possiamo più dargli da mangiare, anche se siamo distesi sul letto di morte. Quindi la notizia lanciata su Facebook fa scalpore, colpisce, crea allarme. Ovviamente i social la riprendono e la diffondono, perché scatta il dovere della vigilanza. Uno scrive: «Una cosa del genere mi fa impazzire». Un altro lo rassicura annunciando ai colpevoli (evidentemente nel frattempo si è passati da uno a più dog serial killer) vendetta tremenda vendetta: «Non ve lo garantisco ma, di certo, ve lo prometto: se avrò mai la fortuna di vedervi, giuro su Dio che ve li faccio mangiare tutti», i bocconi avvelenati.

Si dice che tutto sarebbe partito dal cane di una signora: «Che io sappia una delle proprietarie ha fatto denuncia ed è stata dal sindaco che le ha detto che stanno verificando se ci fossero altri bocconi». Insomma cominciano a circolare riferimenti precisi: la signora che è andata dal sindaco e, tra i morti ammazzati, il golden di una ragazza di cui si fanno nome e cognome. «Guarda sono delle merde», scrivono ancora su Facebook, «hanno avvelenato 3/4 cani nella mia zona... addirittura tutti quelli del palazzo in corso Santorre, dove c’è l’agenzia di viaggi». Un post ricorda certi volantini con stelle a cinque punte: «Bisognerebbe farglielo mangiare e amen, punirne uno per educarne cento».

Insomma una storiona. Che facciamo, dicono i nostri della redazione di Cuneo: pubblichiamo? È che abbiamo tanti difetti, noi giornalisti, ma anche questa idea bizzarra che le notizie vanno verificate. Così il nostro collaboratore Francesco Doglio fa quello che una volta raccomandavano i vecchi capicronisti, cioè consuma le suole delle scarpe e va a suonare ai citofoni del palazzo in questione, quello dove avevano avvelenato tutti i cani. Risultato: zero cani avvelenati. Il cronista va ai giardinetti, chiede e interroga: ma i cani avvelenati restano zero. Allora va dai vigili della zona: di denunce non ne ce n’è neanche una. Sì, tempo fa era andata da loro una signora a lamentarsi, ma nessuna denuncia. Insomma forse c’è stato un cane avvelenato, che poi però girando sul web è diventato un canile intero.

La storia insomma si è rivelata una favola e la morale della favola è la seguente: immaginatevi un mondo senza giornali – di carta o sul web o in tv o alla radio – con una loro riconoscibilità e con professionisti che hanno accesso alle fonti. Immaginatevi ad esempio i fatti di Parigi raccontati solo dai blogger dei quartieri interessati. Stiamo tirando acqua al nostro mulino? Sì. Ma i fatti sono questi. «È la stampa bellezza, e tu non puoi farci niente», dice Humphrey Bogart nel film «Deadline».
http://www.lastampa.it/2015/01/14/cultura/opinioni/editoriali/la-lezione-del-falso-killer-dei-cani-vKim789y6rbkWGfb0rEh1L/pagina.html
Voglio 11 Scaloni

CP 4.0

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #34 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 10:24:55 »
il problema del giornalismo non e' la mancanza di giornali, ma i giornalisti ormai vezzi a dover scrivere per farsi leggere (aka vendere) piu' che per informare un opinione pubblica interessata ad essere intrattenuta ma non 'educata'.

;)::) ?

ThomasDoll

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #35 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 10:47:00 »
Il destino del giornalista, oggi, è la morte per fame o la condanna al dopolavorismo: trovarsi un'occupazione con la quale pagare l'affitto e fare la spesa e lasciarsi un paio d'ore per scrivere gratis per qualche merdaccia d'editore o per qualche struttura di comunicazione a scelta tra le mille che non si vergognano nemmeno più di esplicitare che per il ruolo non è prevista alcuna retribuzione.
Naturalmente in queste condizioni non può esistere stampa libera, se non grazie all'eroismo di qualcuno destinato, ripeto, a morire di fame.
Non credo ci siano eccezioni.

Zapruder

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #36 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 11:39:43 »
Un po' come la storia dei zingheri che rapiscono i regazzini: ma la rete mette anche a disposizione i dati delle Questure sulle sparizioni di persone: e il numero di ragazzini "rubbati da li zingari" è pari a zero, negli ultimi 15 anni.

L'informazione vera va messa a disposizione, a costo di farla pagare allo Stato. Che è un po' quello che accade per l'istruzione, no? Non si può finire in mano agli spacciatori di condizionatori e tazze del cesso, né tampoco affidarsi alla "vox populi" del web. Che tutto è meno che vox Dei.

Offline aquilafelyx

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #37 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 12:04:48 »
Il giornalista de La Stampa la verifica delle fonti la poteva fare senza muoversi dalla redazione, bastava una telefonata al comando dei Vigili per smontare la calla degli avvelenamenti, il problema non sono le voci libere ma la 'subordinazione dei giornalisti ad editori che condizionano le informazioni' e che nella stragrande maggioranza dei casi sono in evidente conflitto di interessi.   
Il crollo delle vendite dei quotidiani sul mercato italiano è un record difficilmente battibile, e questo dipende non solo dai nuovi mezzi a disposizione per rimanere informati ma proprio dalla scarsa qualità del prodotto, lo Stato dovrebbe garantire una libera informazione no sovvenzionare la comunicazione di gruppi industriali, finanziari o politici, nella attuale scarsezza di risorse disponibili ogni euro sottratto alle casse dello stato per far ingrassare chi ha contribuito all'impoverimento materiale e culturale del Paese è un euro rubato al nostro presente ed al nostro futuro.
M'illumino di Lulic

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Offline franz_kappa

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Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #38 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 12:05:54 »
L' editoria è GIA' nelle mani di industria e finanza, i contributi pubblici servono per non farle cacare troppo il cazzo.
PUNTO.
Buon viaggio, caro Piero.

Giglic

Re:chi compra il quotidiano?
« Risposta #39 : Giovedì 15 Gennaio 2015, 12:23:18 »
Tutta tutta?