Gli spretati: gente adusa a cambiare squadra.

[ThomasDoll]

Sabrina Ferilli, dalla Lazio alla roma.
Emilio Fede, dalla Juve al Milan.

Conoscete gente che ha cambiato squadra? Sembra impossibile, in effetti, ma c'è chi lo fa.
Io conosco C.S., dalla Fiorentina all'asroma;
M.R. e U.M., dalla Juventus alla roma;
E.D., dal Milan alla roma.

Tutta gente over 50, convertita dar pupone.

[Breizh]

Sabrina Ferilli, dalla Lazio alla roma.
Emilio Fede, dalla Juve al Milan.

Conoscete gente che ha cambiato squadra? Sembra impossibile, in effetti, ma c'è chi lo fa.
Io conosco C.S., dalla Fiorentina all'asroma;
M.R. e U.M., dalla Juventus alla roma;
E.D., dal Milan alla roma.

Tutta gente over 50, convertita dar pupone.

Io... dalla rioma alla Lazio. Ma avevo sei anni...

[ThomasDoll]

beh, poi si tratta di redenzione.

[darienzo]

Molto spesso gli abitanti di piccole città calcisticamente parlando che tifavano gli "squadroni", quando la realtà locale assurge a livelli migliori finiscono per mettere davanti la realtà locale e in secondo piano la loro squadra "storica"

[The Loner]

Io... dalla rioma alla Lazio. Ma avevo sei anni...

Questo me lo bannate, per cortesia.

 

[chemist]

Io ho sempre tifato Lazio dall'eta' di circa 4-5 anni. Ho simpatizzato, devo essere onesto, per la rioma di Liedholm, per poi essere completamente rieducato da un mio amico tra terza media e primo liceo al disprezzo per quei colori.

[baol]

 

Io... dalla rioma alla Lazio. Ma avevo sei anni...

beh, poi si tratta di redenzione.

Secondo me, si tratta di istruzione.
Alle elementari impari a leggere, scrivere e scopri che c'è un mondo (ed un'altra squadra) oltre i loro grugniti monosillabi...
 

[Pomata]

Mi cognato, del 64. Juventino festeggiando assieme a me lo scudetto del go de turone...nel 82/83 diventa romanista... Dico, a 19 anni cambi squadra...

[WombyZoof]

troppi ne conosco, e quasi tutti transitati da qualche strisciata verso l'immonda specie. pecoroni, animali da branco, gente senza spina dorsale.

[dukenduke]

Quando ero piccolino fui folgorato dal verona di Bagnoli, poi papà      ha rimesso le cose a posto.

[darienzo]

Dopo gli arresti della stagione 79-80 per qualche mese rimasi sconcertato e feci il tifo per la Roma in maniera abbastanza sostenuta nella finale di Coppa Italia che vinsero ai rigori col Torino.
Poi basta, la stagione successiva mi schierai per il Napoli in serie A, mentre mi ci volle parecchio a riprendere con la Lazio, forse da un 2-0 con la Spal con doppietta di Albertino Bigon

[Dusk]

Ci volevo scrivere un topic apposito tempo fa.
E' una cosa sconcertante e che pensavo appartenesse solo alla mia generazione.

L'antefatto è il migliore amico d'adolescenza. Juventino tiepidissimo, sicuramente simpatizzante lievemente più per la Lazio che per la roma e dedito essenzialmente al basket. Ci "separiamo" per un paio d'anni e me lo ritrovo, a pochi mesi dal tragico evento del giugno 2001 ultrasdaaaaamaggeca assatanato e con gli occhi di fuori. Tutt'ora, a distanza di quasi 15 anni, attribuisco un po' la colpa a me stesso: se non ci fossimo allontanati in quel periodo, tale conversione immonda lui non l'avrebbe mai fatta, se non altro per paura del mio giudizio.

Dopodiché, grazie ai social network, negli ultimi anni, ho scoperto dei casi clamorosi.
Un paio, a onor del vero, "positivi". Una compagna di classe del liceo juventina con cui ero solito solito litigare alacremente ogni lunedì nel 1999/2000 scopertasi aquilotta d'assalto. Un compagno delle elementari che ricordo distintamente milanista, da ragazzini, ora Laziale discreto ma di sicura Fede.


E poi per il resto una serie di assurdità.
Sì, non riesco a vederla con occhi diversi, l'aberrazione del diventare romanista rispetto al diventare Laziale: il secondo caso mi sa di scelta fuori dagli schemi, di colpo di testa che denota una voglia di andare "contro" qualcosa. Il primo caso mi fa tristezza. Mi fa tristezza nei bambini che tifano daaaroma perché "ci tifano tutti gli amichetti". Figuriamoci negli adulti. La trovo, senza esagerare, una cosa vomitevole.
Ho un contatto FB che so essere diventato romanista a 28/29 anni, da meno di un anno (più o meno nel periodo de "er recorde de 10 vittorie iniziali", mentre in precedenza era tiepido milanista, o juventino, manco mi ricordo). Un amico dell'università che ricordo distintamente Laziale, non assiduo frequentatore di stadi, ma indubbiamente tifoso, che ho perso di vista e che ora si è iscritto da poco su FB condividendo dozzine di pagine daaamaggica (ora ha 30 anni, non so cosa sia successo in mezzo, ma sicuramente fino ai 25/26 era Laziale).
E via via altri casi, sempre casi di ex "strisciati" che diventano daamaggica. La cosa più bislacca è un (ex) amico, romanista della peggior specie, di quelli rosiconi e che non capiscono un cazzo, che per un triennio (diciamo tra i 25 e i 27 anni) circa ha letteralmente rinnegato la maggica per diventare tifoso del Bologna in onore di non ricordo bene quali radici familiari, e che ora, da qualche mese, ha ricominciato a tifapaaamaggica così, senza vergogna, come se nulla fosse...

[SAV]

Le conversioni in giovane età possono essere accettabili.
Quelle in tarda età sfuggono a ogni comprensione.
Un mio collega siciliano era interista. Si sposa con una laziale di famiglia totalmente laziale.
Nasce il primo figlio e succede l'irreparabile. Per chissà quale strana idea decide che suo figlio deve diventare per forza della asroma perché "a Roma non si può non essere romanisti "... e si converte anche lui abiurando oltre 30 anni di tifo per l'Inter.
Ora 3 dei suoi 4 figli sono romanisti e soprattutto lui ha avuto un peggioramento drammatico come persona: era un collega piacevolissimo. Ora, complice un meritato successo personale, si crede stocazzo ed è di difficile sopportazione...

[jegue98]

Le conversioni in giovane età possono essere accettabili.
Quelle in tarda età sfuggono a ogni comprensione.
Un mio collega siciliano era interista. Si sposa con una laziale di famiglia totalmente laziale.
Nasce il primo figlio e succede l'irreparabile. Per chissà quale strana idea decide che suo figlio deve diventare per forza della asroma perché "a Roma non si può non essere romanisti "... e si converte anche lui abiurando oltre 30 anni di tifo per l'Inter.
Ora 3 dei suoi 4 figli sono romanisti e soprattutto lui ha avuto un peggioramento drammatico come persona: era un collega piacevolissimo. Ora, complice un meritato successo personale, si crede stocazzo ed è di difficile sopportazione...

Mammamia che schifo!

[Er Matador]

Intanto distinguerei due categorie: le conversioni con una motivazione identificabile, sia pure ributtante (cfr. Ferilli), e quelle di cui è difficile comprendere la logica.
Nel secondo gruppo includo un paio di conoscenti.
Un cugino (classe '73) juventino diventato interista verso i 10 anni. Motivo: per vincere subito.
Un conoscente (classe '72, più o meno) juventino diventato trigoriota verso i 15 anni. Motivo: per Giannini.
Dell'adolescenza ricordo soprattutto ragazze che cambiavano squadra adottando quella del fidanzato, e per le quali provavo un disprezzo non quantificabile.
Che, beninteso, non avrei provato in alcun modo se avessero cambiato tre fidanzati al giorno, ma senza coinvolgere in questi spostamenti la propria fede calcistica.
Non ho conoscenze di folgorati sulla via di Damasco, di trigoria o che altro in età matura, per cui mi fido delle vostre testimonianze.
E lo interpreto come un segnale assai negativo: se troppi italiani medi non riescono a mantenere un minimo di serietà neppure quando c'è di mezzo il calcio, figuriamoci nel resto.

[pizzeman]

presento il mio caso di cambiatore di squadra in età semoadulta (19 anni), con motivazioni che personalmente ritengo valide, ma che a parecchi potrebbero far storcere il naso.

Nato e cresciuto a Messina, sono un bambino juventino: inizio a seguire seriamente il calcio dall'età di 8 anni, ovvero dalla stagione 1982-83. Stagione di merda, culmimata col gol di magath ad Atene. Inizia quell'anno il mio percorso di avvicinamento inconsapevole verso la Lazio: odio per la roma e venerazione per il mito, autore di un errore decisivo in una partita fondamentale.
Contemporaneamente seguo con affetto la squadra della mia città, dove proprio in quegli anni esplode un giovane centravanti palermitano, decisivo anch'egli nel mio percorso di redenzione.
Seguo con passione le due squadre, allo stadio una, da lontano l'altra. Ma la mia juventinità non è in dubbio.
Stagione 1989-90: Schillaci alla juve, con Zoff allenatore. La juve è una squadretta, negli anni del milan di sacchi, ma vince la coppa italia.
E arriva Italia 90. Schillaci è il nostro eroe, e io sono più juventino che mai.
Ma succede l'inverosimile: zoff viene liquidato e Schillaci si imbrocchisce e viene messo ai margini, per poi andare all'inter; mi cade un mito, inizio a capire che la juve deve solo vincere, senza sentimenti. Inizio a odiarla. E a seguire con interesse la squadra dove il mito era approdato.
Nell'estate del 1993 lascio al sicilia a vado a vivere a Milano: il percorso di redenzione è ormai completo, ma la mia è una passione flebile.
Il legame con la lazio diventa pian piano forte e indissolubile: quando Zoff diventa presidente e arriva un allenatore che nel 1994 dà origine al mio nickname, mai più abbandonato, sono Laziale e felice. Di vincere non me ne frega nulla, il tifo è altro.
Sono un pentito? Può darsi.
Io mi considero un illuminato nell'età della ragione. Sono tante le cose che un bambino non capisce e un adulto sì.

[ThomasDoll]

beh, non te ne importa nulla ma nel frattempo hai portato a casa una furgonata di trofei...
Ma chi diventa della Lazio è nel giusto, non è mai troppo tardi.

[BobLovati]

esperienze personal-familiari; nintepopòdimeno che...i miei 2 figli

Il grande, poco interessato allora al calcio, tepidamente attirato da un conoscente verso la Juventus; il piccolo, feroce assertore della religione "si deve solo vincere".

Il grande, venuto all´Olimpico qualche volta ha maturato autonomamente la sua abiura; il piccolo, in occasione del ritorno in A decise che ora era della Lazio.

Ora, da molti anni, ferocemente Lazialissimi in distinti nord, nonostante l´offerta di papà di venire a stare in tevere con lui.

Non ho dovuto far nulla, se non attenderne la auto-redenzione     

Bellidepapà   

[chemist]

Un mio collega siciliano era interista. Si sposa con una laziale di famiglia totalmente laziale.
Nasce il primo figlio e succede l'irreparabile. Per chissà quale strana idea decide che suo figlio deve diventare per forza della asroma perché "a Roma non si può non essere romanisti "... e si converte anche lui abiurando oltre 30 anni di tifo per l'Inter.

Completamente assurdo.
Le spiegazioni sono 2: o la moglie gli ha messo le corna o comunuqe il suo matrimonio era arrivato alla frutta gia' dopo il primo figlio.

[chemist]

Il legame con la lazio diventa pian piano forte e indissolubile: quando Zoff diventa presidente e arriva un allenatore che nel 1994 dà origine al mio nickname, mai più abbandonato

Ed io che pensavo che il tuo nick fosse dovuto al tuo lavoro di pizza delivery Comunque complimenti per il tortuoso sentiero verso la redenzione!