Gli spretati: gente adusa a cambiare squadra.

[carpelo]

Già detto diverse volte: barese juventino dai mondiali 82 (Paolo Rossi), subito antiromanista (perchè alla RAI facevano il tifo per loro), abbandono la Juve verso il '90 con la simpatia per la Lazio che diventa amore quando mia madre mi porta da Roma la maglietta che vedete nel mio avatar.

[mrmoto]

Già detto diverse volte: barese juventino dai mondiali 82 (Paolo Rossi), subito antiromanista (perchè alla RAI facevano il tifo per loro), abbandono la Juve verso il '90 con la simpatia per la Lazio che diventa amore quando mia madre mi porta da Roma la maglietta che vedete nel mio avatar.

Storia molto simile. Juventino per l'irlandese Brady, simpatizzante Laziale e sempre sempre sempre anti-romanista. Crescendo ho naturalmente iniziato ad odiare lo 'stile juve' preferendole la sofferenza laziale.

[WombyZoof]

un lato comune di molti  convertiti alla roma è che diventano subito esageratamente faziosi e scemi, anche oltre gli standard già eccezionalmente elevati di quella tifoseria di maiali. come se volessero nascondere il loro passato  e farsi accettare dal nuovo branco.

decide che suo figlio deve diventare per forza della asroma perché "a Roma non si può non essere romanisti "... e si converte anche lui abiurando oltre 30 anni di tifo per l'Inter.
Ora 3 dei suoi 4 figli sono romanisti e soprattutto lui ha avuto un peggioramento drammatico come persona: era un collega piacevolissimo. Ora, complice un meritato successo personale, si crede stocazzo ed è di difficile sopportazione...

madre di dio, un vomito umano

Un conoscente (classe '72, più o meno) juventino diventato trigoriota verso i 15 anni. Motivo: per Giannini.
quote]

 

[ThomasDoll]

certo, posso capire tutto, ma cambiare squadra perché te piace Giannini è demenza

[carpelo]

Vabbè se uno è gay e gli piacciono gli uomini brutti, avrà pure il diritto. 

[Frusta]

Chi arriva a Roma e cambia squadra per diventare romanista è necessariamente un debole che ha bisogno del branco per sentirsi protetto o anche semplicemente per paura di essere isolato.
Chi diventa laziale lo fa per ilmotivo opposto: se arrivando a Roma non sei capace di sentirti solo contro tutti, laziale non ci diventi.

[Breizh]

Giusto per specificare.

Io, come ho già detto altre volte, sono di famiglia romanista. Mio padre era un simpatizzante che considerava il calcio al massimo uno svago; due fratelli maggiori più tifosi (uno abbonato per anni in Tevere).

Per quanto mi possa ricordare, credo che il mio essere Laziale sia partito dalla voglia di fare una specie di dispetto a mio padre e ai miei fratelli (molto bravi a pallone, mentre io sono stato sempre bollato come quello che di pallone non capiva niente). Mi pare anche che forse la Lazio fosse più che altro un elemento secondario in questa scelta.
Mi spiego: avevo visto in televisione una partita dell'Ajax, doveva essere il '72 o il '73. Vidi giocare Cruijff e fu un colpo di fulmine calcistico. Quindi, annunciai qualcosa del tipo "sai, papà, ora tifo per l'Olanda" e per rinforzare il concetto: "e tifo anche per la Lazio".

Mio padre non se la prese affatto per la scelta della Lazio (i miei fratelli videro semplicemente confermati - secondo il loro punto di vista - i loro sospetti sul fatto che non capivo niente di calcio); se la prese molto invece per la scelta di un paese che non fosse l'Italia.

Forse nei primi tempi ero più "olandese" che "laziale" al punto che ricordo perfettamente la finale mondiale del '74 (vissuta come una vera ingiustizia) mentre ho solo ricordi abbastanza vaghi della cavalcata dei ragazzi di Maestrelli.
Le disgrazie sopraggiunte negli anni successivi invece forse sono state proprio il momento in cui quella scelta un po' provocatoria si è fissata definitivamente. Per come sono io, forse sarei sceso da un carro vincente mentre non mi sono mai sentito capace di abbandonare (a modo mio, già detto anche che non mi è mai piaciuto molto andare allo stadio) una squadra che cominciava ad essere in difficoltà.

Intendiamoci, capisco benissimo chi si è distaccato dalla Lazio, specialmente dopo la vergognosa retrocessione dell'80.

Per me è stato l'esatto contrario. Anzi, ho provato un sentimento di distacco piuttosto dal calcio in generale ma mentre proprio in quegli anni di m**** (ma come fate a rimpiangerli?) in cui non si riusciva a risalire in A e di là vincevano campionato, coppe (Italia) e facevano prestigiose ma perdenti campagne europee, in classi di liceo in cui ci si trovava a essere una minoranza derisa, il mio essere Laziale non è mai venuto meno.

Poi, va be'; capisco bene che per chi è abituato allo stadio ogni domenica la Lazialità sia altra cosa. Vi ammiro, francamente. Ma ognuno vive il tifo a modo suo; io se guardo una partita a settimana, è quella della Lazio e basta. Per me il calcio e la Lazio sono parti importanti della mia vita ma molto meno importanti di tante altre cose. Non me ne vergogno affatto e non cambio certo per partecipare a gare di "chi è più Laziale".

[Pomata]

Dopo gli arresti della stagione 79-80 per qualche mese rimasi sconcertato e feci il tifo per la Roma in maniera abbastanza sostenuta nella finale di Coppa Italia che vinsero ai rigori col Torino.
Poi basta, la stagione successiva mi schierai per il Napoli in serie A, mentre mi ci volle parecchio a riprendere con la Lazio, forse da un 2-0 con la Spal con doppietta di Albertino Bigon

Quando mi innamorai definitivamente della Lazio, vedevo mio padre distrutto dal dolore e decisi di seguire il suo cammino. L'unica volta che ebbi dubbi fu a Lens-Lazio 6-0, quando dissi a mio padre: A papà ma con tutte le squadre che ci sono, propio della Lazio dovemo esse?

La mia prima trasferta fu Avellino-Lazio primo anno di B dopo gli scandali, da quel giorno fino al 88/89 sempre al suo fianco. Dal 71 al 79 abbonato in sud.

[Frusta]

A proposido di condizionamenti familiari.


Madre comunista e romanista + Padre  fascista e torinista  =  Frusta laziale e radicale 

[carpelo]

Ma infatti quello che non si capisce è come mai malacarne sia così in gamba! 

[Frusta]

Figlio degenere 

[Eagles71]

Io Laziale ce so nato grazie a Papà,  mio fratello da tiepido  juventino a Laziale sfegatato che ha fatto tutto da solo persino un paio  di abbonamenti negli anni di Beppe Signori sobbarcandosi quando non c'è venivo pure io il viaggio da solo in treno ogni 15 gg.

[Pomata]

Ma infatti quello che non si capisce è come mai malacarne sia così in gamba! 

Figlio degenere 

Mica è suo...

[Frusta]

Mica è suo...

  me lo hanno prestato

[Pomata]

  me lo hanno prestato

A me è stato fatto un 2x1... Mi moje mejo de Maria...

[Zapruder]

certo, posso capire tutto, ma cambiare squadra perché te piace Giannini è demenza

Fu antesignano, molto più in piccolo, del tottismo.

[Il frigorifero]

Non conosco persone che abbiano cambiato maglia e non voglio farlo. Gente senza dignità.

[pizzeman]

Non conosco persone che abbiano cambiato maglia e non voglio farlo. Gente senza dignità.

Minchia... Parole grosse.
Bah...

[Il frigorifero]

Minchia... Parole grosse.
Bah...

E' vero.
Non mi riferisco al bambino che va allo stadio col papà e si innamora dei colori o di un campione. Parlo di gente come la Ferilli. Straccioni che cambiano bandiera e rinnegano il loro essere a seconda di come tira il vento (e il loro interesse personale). Il calcio sarà pure un gioco ma questi, per me, sono piccoli indizi che rispecchiano un modo di vedere la vita e il mondo che a me fa schifo: cambio divisa pur di salire sul carro del vincitore, mollo la mia donna appena me ne capita una meglio, non rispetto una parola data appena qualcuno mi fa vedere due lire di più, ecc..
Sono esagerato, probabilmente. Ma di queste persone diffido e non mi piacciono.

[pizzeman]

Do per scontato che il tifo sia una passione.  Può capitare che l'amore di gioventù non sia l'amore della vita.
A me è capitato per fortuna. La juve era un amore di gioventù. Ma la Lazio è una passione consapevole.
Chi cambia squadra per interesse non è un tifoso. Non sa nemneno cosa vuol dire soffrire per una squadra.