Autore Topic: La Lazio ritrova il suo Principito Biglia: sarà disponibile domenica a Firenze  (Letto 509 volte)

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di Daniele Magliocchetti

Biglia corre spedito verso Firenze. Pioli ritrova finalmente il suo Principito, la luce in mezzo al campo. Il tecnico può tirare un sospiro di sollievo e tornare a schierare la Lazio come più gli piace, ovvero con il 4-3-3. Smaltita la microfrattura, oggi il biancoceleste rientra in gruppo e prepara il rientro. Con l'argentino è un'altra squadra, più aggressiva, precisa, organizzata, snella e soprattutto più bella. Da quando si è infortunato Lucas, i biancocelesti hanno sempre stentato. Nonostante la sconfitta a Genova, è ancora ben impressa nella mente la Lazio del primo tempo di Marassi, quella che ha dominato, creato gioco e una decina di occasioni da gol. E' proprio quella la squadra che vuole vedere Pioli, arrembante, compatta e corta tra i reparti. E non è proprio un caso che da quando il regista della nazionale argentina si è infortunato non si è più vista.

IL DIRETTORE D'ORCHESTRA
Per Pioli, Biglia è fondamentale, forse uno dei pochi in squadra che riesce a capire perfettamente cosa vuole l'allenatore. Dal regista argentino passano tanti palloni e lui ha il compito di velocizzare l'azione in verticale e sugli esterni. «La palla deve andare veloce, dobbiamo anticipare i movimenti», il leitmotiv del tecnico. E questo al Principito riesce alla perfezione. Non solo. Lucas è il baricentro della squadra, un vero e proprio punto di riferimento tattico per tutti. Sia gli attaccanti che i difensori, bene o male, sanno a quanta distanza devono essere dal regista per tenere la squadra sempre compatta. E' il perno della Lazio, tutti guardano lui, tutti lo seguono. Colui che comanda il gioco, una specie d'allenatore in campo. La sua assenza si è fatta sentire perché, nonostante la buona volontà di Onazi e Ledesma, non è la stessa cosa.

QUESTIONE D'ATTEGGIAMENTO
Dal punto di vista mentale, l'argentino ha il pregio di giocare sempre mezzo metro avanti, che sia in fase difensiva o offensiva, gli altri sono abituati a coprire. Ed è stata questa la grande differenza che si è notata nella Lazio delle prime tre giornate. Con Biglia in campo i biancocelesti hanno un atteggiamento propositivo e aggressivo, mentre con la sua assenza spesso la squadra era lenta, impacciata, quasi a non saper cosa fare del pallone. Dipendere da un giocatore può essere un limite, ma ora Biglia è tornato, Pioli è più sereno, e la speranza di rivedere a Firenze la Lazio che ha incantato a Genova, è quasi una certezza.

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