Autore Topic: Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.  (Letto 27366 volte)

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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #20 : Martedì 14 Ottobre 2014, 10:38:41 »
Un paio di cose da ricordare di quel "bellissimo" periodo di "rinnovamento" morale ...

- il panfilo Britannia a largo delle coste di Civitavecchia

- il discorso in TV del pool in cui contestava il decreto Biondi


Per tornare in topic, Craxi scontava anche e soprattutto direi la sua arroganza: vedere le sue interviste rispondeva infastidito alle domane dei giornalisti non ne facevano certo una figura amabile. Saranno dettagli, ma credo contino e pesino molto nella "spendibilità" di un personaggio pubblico.
Piuttosto, un altro mistero fu la "sparizione" politica di un Martelli che non aveva 50 anni quando ci fu Mani Pulite.
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #21 : Martedì 14 Ottobre 2014, 10:45:55 »
leggere di una revisione di Craxi e come sentire chi ora dice che la Thatcher in fondo non era cosi male visto Cameron.

ThomasDoll

Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #22 : Martedì 14 Ottobre 2014, 10:51:47 »
L’impressione dell’epoca fu che il tentativo della “casta” era di sottrarre i corrotti al meritato giudizio. Va anche osservato che anticipare i giudizi parlando di “meritato giudizio” fu una operazione di gigantesca demagogia. Il problema è che i grandi partiti italiani avevano inceppato i meccanismi interni di selezione e di ricambio della classe dirigente e questo pagarono, caramente, con la loro eliminazione fisica: DC e PSI, in primis, ma anche PCI.
Se il giudizio era meritato o meno lo stabiliva chi era preposto a farlo: un giudice. I tribunali hanno poi fatto il loro. E questa non è demagogia, è l'esercizio dei poteri previsti dalla costituzione.

Offline fish_mark

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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #23 : Martedì 14 Ottobre 2014, 11:04:40 »
Se il giudizio era meritato o meno lo stabiliva chi era preposto a farlo: un giudice. I tribunali hanno poi fatto il loro. E questa non è demagogia, è l'esercizio dei poteri previsti dalla costituzione.

Ecco un altro prodotto avvelenato di Mani Pulite. La confusione tra giudizio penale, giudizio politico e giudizio storico.
La stessa confusione che ha permesso per anni di difendere l'indifendibile ora viene usata per condannare inappellabilmente la figura di un politico. E' proprio questo cheè sbaglaito.

Frusta ha elencato i meriti politici della figura di Craxi, tutti dati inconfutabili, a cui poteva aggiungerci il dato negativo, politico e anche penale, di avere attratto figure non sempre cristalline di esponenti che molto hanno dato al partito socialista, ma soltanto in termini di voti.

I meriti storici però di avanzamento del paese sono indiscutibili. E su questo mi metto accanto a Frusta nel denunciarlo e sottolinearlo per una figura, comunque, controversa (e Frusta lo sa bene).

Permettimi una battuta. Per abbattere Craxi (boia figlio di una troia è ora che tu muoia), vi siete ciucciati per altri 20 anni uno dei suoi massimi sodali.
Un'altra volta, un po' di misura, un po' di accortezza ...
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ThomasDoll

Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #24 : Martedì 14 Ottobre 2014, 11:20:34 »
Ma quale accortezza, ma per favore.
Un po' più di accortezza da parte tua nel fare il gioco delle tre carte non guasterebbe. Craxi ha seppellito, con Andreotti e Forlani, l'Italia che si era affrancata dal fascismo e dalla guerra. Lo ha fatto per brama di successo e di potere. Ci ha lasciato un Paese incapace di sanare le sue profonde ferite dopo la fine della guerra fredda. Un paese corrotto e malato nel midollo.
Non si può rimpiangere chi ha fatto tanto male al Paese, e il solo accollare Berlusconi a chi ha rimosso quel cancro della democrazia è disonestà pura: Berlusconi è un derivato di Craxi, senza Craxi non c'è Berlusconi e non è certo facendo un salvacondotto al crapone che ti salvavi dal dopo, voluto, invocato e votato dagli italiani come fish_mark, che poi danno la colpa agli altri.
Ma siamo seri. Su queste basi non si può discutere, anzi, ho di meglio da fare...

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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #25 : Martedì 14 Ottobre 2014, 11:31:03 »
Ma quale accortezza, ma per favore.
Un po' più di accortezza da parte tua nel fare il gioco delle tre carte non guasterebbe. Craxi ha seppellito, con Andreotti e Forlani, l'Italia che si era affrancata dal fascismo e dalla guerra. Lo ha fatto per brama di successo e di potere. Ci ha lasciato un Paese incapace di sanare le sue profonde ferite dopo la fine della guerra fredda. Un paese corrotto e malato nel midollo.
Non si può rimpiangere chi ha fatto tanto male al Paese, e il solo accollare Berlusconi a chi ha rimosso quel cancro della democrazia è disonestà pura: Berlusconi è un derivato di Craxi, senza Craxi non c'è Berlusconi e non è certo facendo un salvacondotto al crapone che ti salvavi dal dopo, voluto, invocato e votato dagli italiani come fish_mark, che poi danno la colpa agli altri.
Ma siamo seri. Su queste basi non si può discutere, anzi, ho di meglio da fare...

Accortezza, dicevo, si, proprio questo. L’accortezza di chi si accanisce su un nemico e poi se ne ritrova un altro peggiore, se di nemici è il caso di parlare. Parlare dell’Italia degli anni 80 come di un paese affrancato “dal fascismo e dalla guerra” mi sa un po’ di retorico: erano passati “appena” 40 anni, un tempo molto lungo. Parliamo piuttosto dell’Italia degli anni 80 come di un paese ormai moderno che aveva superato da tempo i problemi della ricostruzione bellica e ne doveva affrontare altri, sempre più difficili, quelli della sua maturità.
Craxi fa l’accordo con Forlani e Andreotti anche per mettere all’angolo la sinistra DC e con questa realizza una operazione di potere, giudicabile come vuoi, ma sempre operazione di potere. D’altra parte in quel periodo si incammina in una cantonata come la lotta alla droga con tematiche e accenti di destra (ma coerente con le politiche USA di quel periodo) che segna il definitivo distacco dalla sinistra, quanto meno nei suoi aspetti libertari e su questo il mio giudizio personale è negativo.
Il Paese “incapace di sanare le sue profonde ferite dopo la fine della guerra fredda” e “corrotto e malato nel midollo” non ce lo lasciò semplicemente lui perché non fu prodotto da lui, ma ormai “liberatosi” di lui divenne più piccolo e più debole incapace di risolvere i suoi problemi. Ho citato il famoso caso del Britannia: ti ricorda qualcosa?
E poi stiamo discutendo pacatamente con punti di vista molto diversi. Se però ‘espressione di una opinione contraria deve produrre sempre questa reazione così sconvolta e scandalizzata vorrei capire che senso ha avvicinarsi a queste discussioni. Sappi che non sei l’unico ad avere di meglio da fare.
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ThomasDoll

Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #26 : Martedì 14 Ottobre 2014, 11:48:38 »
Ecco, uno parla della storia di questo Paese nel dopoguerra, l'altro risponde col Britannia.
Roba da chiodi.
Anzi, da scie chimiche...

Offline AlenBoksic

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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #27 : Martedì 14 Ottobre 2014, 11:50:00 »
L'Italia del primo centrosx è l'Italia del boom.
Qual è il lascito del centrosx craxiano?
Il quasi fallimento economico, produttivo e politico.
Il consenso di cui ha goduto quel sistema negli anni '80 è stato pagato a caro prezzo sia col fardello del debito come dice TD ma anche con la crisi economica del biennio 1992/94,
crisi di cui spesso ci si scorda visto che dell'epoca si ricorda solo Mani Pulite.
(nota a margine: sarebbe interessante sapere come mai di tutto il pool venne scelto come uomo immagine proprio Di Pietro.
Una scelta che non fu interna al pool ma che fu molto mediatica: qualcuno ricorda per caso quale fosse il TG che aveva un inviato fermo ogni giorno davanti al Tribunale milanese?)
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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #28 : Martedì 14 Ottobre 2014, 11:54:39 »
Ecco, uno parla della storia di questo Paese nel dopoguerra, l'altro risponde col Britannia.
Roba da chiodi.
Anzi, da scie chimiche...

Chiodi? scie chimiche? Sto parlando della storia del paese con il Britannia.

Oppure stai ancora aspettando il tram davanti a Palazzo di Giustizia?


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ThomasDoll

Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #29 : Martedì 14 Ottobre 2014, 11:57:54 »
Il Britannia NON è la storia di questo Paese, la storia è una cosa seria.
Nel 1992 la storia d'Italia l'hanno fatta le morti di Falcone e Borsellino, non il Britannia.

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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #30 : Martedì 14 Ottobre 2014, 12:03:33 »
Il Britannia NON è la storia di questo Paese, la storia è una cosa seria.
Nel 1992 la storia d'Italia l'hanno fatta le morti di Falcone e Borsellino, non il Britannia.

Il Britannia è uno degli aspetti della storia di quel periodo, così come Flacone e Borsellino - episodi dolorosissimi - ne spiegano un'altra parte.
Il 1992 fu un anno molto molto lungo, che cominciò con Mario Chiesa e finì con la Finanziaria di Amato da 90 mila miliardi di lire, ma nel frattempo successe di tutto, da Falcone e Borsellino, fino alla crisi della lira. Il paese attraverso uno dei suoi momenti più difficili in cui ne uscì con le ossa rotte, ma proprio rotte.

Quando si parla di storia di un certo periodo, però, si deve mettere tutto sul tavolo, non una cosa soltanto.

In tutto questo iscrivere Craxi come unico responsabile dello sfascio del paese è una gigantesca menzogna. A distanza di 20 anni è possibile dirlo e non è neanche un reato.
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ThomasDoll

Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #31 : Martedì 14 Ottobre 2014, 12:07:07 »
Ma cosa metti sul tavolo! Il Britannia è una stronzata complottarda! Intanto ci levavano la pelle di dosso con le finanziarie, si votavano l'impunità, riaprivano la stagione dell'orrore! Basta con le mistificazioni!

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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #32 : Martedì 14 Ottobre 2014, 12:14:04 »
Ma cosa metti sul tavolo! Il Britannia è una stronzata complottarda! Intanto ci levavano la pelle di dosso con le finanziarie, si votavano l'impunità, riaprivano la stagione dell'orrore! Basta con le mistificazioni!

Stronzata complottarda o meno da lì si avviano le privatizzazioni e la svendita del patrimonio pubblico dell'industria italiana, le finanziarie lacrime e sangue, mentre sull'impunità non è che ci siano riusciti proprio fino in fondo, senza contare che in molti casi quei giudizi portarono a un nulla di fatto e ad assoluzioni, come accade nella normalità dei casi giudiziari, mentre le carriere politiche si erano bruciate definitivamente,a torto o a ragione.

E la funzione salvifica di Mani Pulite a mostrare la corda dopo 20 anni.
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ThomasDoll

Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #33 : Martedì 14 Ottobre 2014, 12:31:00 »
Stronzata complottarda o meno da lì si avviano le privatizzazioni

Ma chi l'ha detto, ma non diciamo corbellerie. Le privatizzazioni le faranno i governi che si sono succeduti nel momento in cui le faranno. Quando inizia il '92 la crisi economica è già qui. La funzione salvifica di Mani Pulite non esiste, Mani Pulite fu un insieme di inchieste giudiziarie con delle implicazioni legate al sistema. La corruzione del sistema non dipendeva certo da Mani Pulite, la reazione del sistema metterà in piedi una politica all'insegna della continuità, a conferma che se Mani Pulite fu usata non fu certo a sostegno di forze estranee a chi voleva mantenere lo status quo. Chiunque esso fosse. Anche Mani Pulite, alla fine, ha avuto una funzione stabilizzante, eliminando forze che non potevano continuare a guidare il Paese, dopo lo schifo che era venuto fuori. Il dopo è quello che passava il convento, né più e né meno.

La conseguenza più vistosa dell'uscita dal pentapartito è stata la rimozione del consociativismo vecchia ricetta e il ritorno della destra-destra a funzioni di governo. Ma non per questo si sostiene che Di Pietro stesse a libro paga da Fini.

Offline cartesio

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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #34 : Martedì 14 Ottobre 2014, 12:56:00 »
Penso che bisognerebbe raffreddare un po' il dibattito, senza ammazzarlo, è un tema appassionante.
Consideriamo analiticamente gli argomenti.
Inizio col debito pubblico. In questa pagina http://www.irpef.info/debito.html trovate i dati del debito dal 1970 al 2012. non sono riuscito a metterli bene in colonna.



Anno   Governi   Inflazione   Debito   Rapporto debito/Pil

(milioni di euro)   
1970   Rumor, Colombo   5,1%   14.285   40,5%
1971   Colombo   5,0%   17.585   45,7%
1972   Andreotti   5,6%   22.008   52,2%
1973   Andreotti, Rumor   10,4%   27.499   54,0%
1974   Rumor, Moro   19,4%   34.361   53,2%
1975   Moro   17,2%   43.205   58,4%
1976   Moro, Andreotti   16,5%   52.909   56,8%
1977   Andreotti   18,1%   64.063   56,6%
1978   Andreotti   12,4%   81.810   61,5%
1979   Andreotti, Cossiga   15,7%   98.632   60,6%
1980   Cossiga, Forlani   21,1%   118.038   58,0%
1981   Forlani, Spadolini   18,7%   146.410   60,1%
1982   Spadolini, Fanfani   16,3%   186.961   65,0%
1983   Fanfani, Craxi   15,0%   235.520   70,3%
1984   Craxi   10,6%   284.825   74,4%
1985   Craxi   8,6%   346.005   80,5%
1986   Craxi   6,1%   401.499   84,5%
1987   Craxi, Fanfani, Goria   4,6%   460.418   88,6%
1988   Goria, De Mita   5,0%   522.732   90,5%
1989   De Mita, Andreotti   6,6%   589.995   93,1%
1990   Andreotti   6,1%   667.848   94,8%
1991   Andreotti   6,4%   755.011   98,1%
1992   Andreotti, Amato   5,4%   849.920   105,0%
1993   Amato, Ciampi   4,2%   959.713   115,1%
1994   Ciampi, Berlusconi   3,9%   1.069.415   121,2%
1995   Berlusconi, Dini   5,4%   1.151.489   120,9%
1996   Dini, Prodi   3,9%   1.213.508   120,2%
1997   Prodi   1,7%   1.238.864   117,5%
1998   Prodi, D'Alema   1,8%   1.255.415   114,3%
1999   D'Alema   1,6%   1.282.605   113,1%
2000   D'Alema, Amato   2,6%   1.301.121   108,6%
2001   Amato, Berlusconi   2,7%   1.360.228   108,3%
2002   Berlusconi   2,4%   1.371.595   105,4%
2003   Berlusconi   2,5%   1.397.371   104,1%
2004   Berlusconi   2,0%   1.449.606   103,7%
2005   Berlusconi   1,7%   1.518.556   105,7%
2006   Berlusconi, Prodi   2,0%   1.587.781   106,3%
2007   Prodi   1,7%   1.605.126   103,3%
2008   Prodi, Berlusconi   3,2%   1.671.001   106,1%
2009   Berlusconi   0,7%   1.769.255   116,4%
2010   Berlusconi   1,6%   1.851.252   119,3%
2011   Berlusconi-Monti   2,7%   1.907.392   120,8%
2012   Monti   3,0%   1.988.363   127,0%



Il debito diminuisce con Rumor, Moro, Andreotti, Cossiga, Berlusconi, Dini, Prodi,  D'Alema, Amato, Berlusconi, Prodi.

Il debito aumenta con Colombo (+dal 40,5% del PIL al 45,7%, ovvero la percentuale sul PIL aumenta del 13%), Andreotti, Moro, Andreotti, Forlani, Spadolini, Fanfani, Craxi, Goria, De Mita, Andreotti, Amato (altro aumento monstre, dal 105,0% al 115,1%, percentualmente inferiore a quello di Colombo, ma in situazione più delicata) Ciampi,  Berlusconi, Prodi, Berlusconi, Monti.[/i]

Dal punto di vista dell'incremento del debito, i governi Craxi non sono i peggiori. 
e ffforza lazzzio

Ai nostri giorni si può scegliere la propria religione, Hadouch, ma non la propria tribù. D. Pennac, La Prosivendola.

ThomasDoll

Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #35 : Martedì 14 Ottobre 2014, 13:04:24 »
Stabiliamo una convenzione: cos'è un governo Craxi? Un governo guidato da Bettino? Nel periodo in cui Craxi è stato segretario del PSI (1976/1992) il PSI è stato sempre al governo, senza perdersene uno. Il pentapartito nasce con la guida Spadolini nell'82, no? Quindi come si fa a distinguere tra loro i governi che si sono succeduti dal 1982 al 1992?
E' evidente, secondo me, che la crescita esponenziale del debito pubblico è imputabile a tutti i governi che si sono succeduti, per lo meno dopo la fase in cui maturò il sequestro Moro. Dico questo solo per creare il contesto in cui s'innesta la stagione del Craxismo. Ci sono delle analogie, tra l'altro, con l'entrata al governo di AN, che in qualche modo fa la funzione di ago della bilancia che fu propria di Craxi ma non riesce a gestire in modo paritario il rapporto con berlusconi, forse per via della minor spregiudicatezza di Fini, già contento di riportare i suoi a Palazzo Chigi.

Tra l'altro sarebbe interessante cercare di approfondire le ragioni per cui Craxi attaccò da subito senza risparmio il PCI, azzerando ogni possibilità di intesa a sinistra, finendo per smarcarsi addirittura dal "campo" della sinistra. Nella mia ingenuità penso sia stato per evitare di fare la fine di Moro, e perché lo spazio disponibile puntellando la Dc era enormemente maggiore.

Offline cartesio

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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #36 : Martedì 14 Ottobre 2014, 13:13:36 »
Un governo Craxi è un governo in cui il primo ministro è Craxi.
1983-1987.
Un governo pentapartito è un governo che ha una maggioranza pentapartita.
Eccetera.
Se ho ben capito tu attribuisci al pentapartito forti responsabilità nell'aumento del debito, ed io sono d'accordo, ma oltre a questo osservo che in 40 anni c'è stato un solo periodo in cui il debito è diminuito, tranne piccoli rimblazi, ovvero dal 1994 al 2008. Quella che di solito si considera l'era berlusconiana.
Se te la prendi con Craxi per il debito devi anche fare i complimenti a Berlusconi e a Prodi per lo stesso motivo.
e ffforza lazzzio

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ThomasDoll

Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #37 : Martedì 14 Ottobre 2014, 13:33:59 »
Magari potessi, purtroppo il debito ci strozza tuttora.
Non me la prendo con Craxi, me la prendo con i protagonisti di una fase politica, di cui lui è stato una figura cardine. Insieme a lui, Andreotti, Spadolini, De Mita, Forlani e qualcun altro. E poi stiamo valutando le conseguenze, non i motivi per cui è stato scavato questo fosso, che sono tutti da approfondire.
La fase politica parte per un solo motivo: perché l'opzione-compromesso storico non si può percorrere. Quindi si torna al solito problema della sovranità non esercitabile in pieno. Di questo Craxi ha saputo e potuto approfittare.

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Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #38 : Martedì 14 Ottobre 2014, 14:25:39 »
Torniamo a Craxi.

Appurato che non fu l'unico artefice dell'esplosione del debito pubblico italiano - fenomeno che ha spiegazioni molteplici, non tutte riconducibili alla viziosa esperienza della classe poltiica italiana di allora - si è accusato ultimamente il Bettino nazionale di aver approfittato della ridotta sovranità dell'Italia di cui ha saputo e potuto approfittare.

Forse si dovrebbe ricordare l'autonomismo, ovvero la spinta del partito socialista a recuperare spazio politico tra comunisti e democristiani, una forza che animava il partito da qualche decennio, non proprio all'indomani del preambolo che pone termine all'esperienza del compromesso storico.

Craxi, dal punto di vista dei socialisti, li porta fin dove non erano mai stati, non soltanto al Governo (ci erano entrati 20 anni prima con Nenni) ma in posizione di guida e di massima responsabiiltà per una compagine che nel frattempo riporta anche l'Italia a posizioni di prestigio internazionale. Ricordiamoci tutti l'italia dei primi anni 80: ci sono ancora le macerie fumanti del terrorismo brigatista e delle crisi industriali e finanziarie del decennio precedente.
E poi mette in piedi un gruppo di personale politico giovane a attrezzato, capace di ricoprire degnamente importanti incarichi di Governo: Martelli su tutti, ma non solo.


Forse lo ha dimenticato il Frusta, ma un altro merito storico di Craxi fu quello di inserire l'Italia nel gruppo dei paesi potenti, nel G7 assieme al Canada, quando fino ad allora parteciopavamo a questi consessi in posizione subalterna (in precedenza era il G5 + 2, ossia Italia e Canada).

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ThomasDoll

Re:Dalla parte del torto: APOLOGIA DI CRAXI.
« Risposta #39 : Martedì 14 Ottobre 2014, 14:43:13 »
Ma nell'Italia dei primi anni '80 non ci sono macerie fumanti del terrorismo: c'è il terrorismo che picchia bello forte.
Il Psi ha portato grandi responsabilità essendo la terza forza politica nazionale, mai davvero in ballottaggio per inserirsi nel dualismo PCI/DC. E questo è dovuto al fatto che per governare in Italia il Psi era necessario. Ergo, il Psi ha approfittato dell'impossibilità materiale di coinvolgere il PCI nel governo del Paese. Anche questa, più che un'accusa, è la realtà dei fatti. Ed è un ago della bilancia che non ha mai, per quanto ne sappiamo, trattato con entrambe le opzioni possibili: ha fatto un patto paritario con la DC, punto. Probabilmente il PCI non gli offriva condizioni concorrenziali.