www.LaLazioSiamoNoi.itDopo un inizio "timido", il momento che Mattia Zaccagni sta vivendo con la maglia della Lazio è d'oro. L'ex fantasista del Verona, diventato uno dei titolarissimi di Sarri, si è raccontato tra le pagine del Lazio Style 1900 Magazine. Dal periodo attuale agli inizi della sua carriera, passando per l'innata passione per il calcio, di seguito parte delle due dichiarazioni: "Chi mi ha trasmesso la passione per il calcio: "Mio padre! Fin da piccolo guardavo partite di qualsiasi campionato esistente, mi ha trasmesso questa passione: ha giocato anche lui ed il calcio è una cosa che ci lega tanto! Che lavoro facevano i miei? Abbiamo ancora adesso un hotel a Bellaria, che gestisce tutta la mia famiglia. Quando sono andato via di casa avevo 18 anni, fu dura ma anche un’esperienza formativa importante. Il mio poster in camera? Alessandro Del Piero, è sempre stato il mio idolo".
CARRIERA – "Ho sempre dato tutto me stesso nel calcio, sapevo che prima o poi sarebbero arrivate soddisfazioni! Con impegno, dedizione e un po’ di fortuna si può arrivare in alto. Primo stipendio? Se non ricordo male, mi comprai l’iPhone nuovo. Maglie scambiate con gli avversari? Due anni fa, in un Verona-Juventus, riuscii a prendere la maglia di Cristiano Ronaldo che mi sono fatto anche firmare".
LE MIGLIORI PARTITE – "Per fortuna, ce ne sono tante che ricordo bene. Una di queste è la finale di Playoff Verona-Cittadella, dove segnai ed in rimonta conquistammo la promozione in Serie A. Verona o Roma? Sono due città completamente diverse, a Verona ho lasciato il cuore, è una città che mi ha cresciuto in tutto! Roma invece penso che sia una delle città più belle del mondo".
ORGOGLIO – "Diventare un giocatore di Serie A è difficilissimo, oltre il talento e le qualità devi avere anche tanta fortuna, quindi sono orgoglioso del percorso fatto e devo anche ringraziare tutte le persone che mi hanno permesso di fare tutto questo. Cosa direi ad un bambino che vuole giocare? Semplice. Di divertirsi, metterci sempre impegno in tutto quello che fa e sognare! Futuro? Sicuramente un lungo viaggio! In ambito lavorativo e calcistico invece non sarei ancora con certezza".
COMPAGNI E... SOCIAL NETWORK - "Quanti messaggi ricevo dai fantallenatori? Tanti, davvero troppi (ride, ndr). Il compagno di squadra più forte? Penso di averlo conosciuto proprio quest’anno, Pedro! Social? Un rapporto normale, cerco di dare la giusta importanza a tutto".