Atletico sommerso dai debiti

[fish_mark]

E' difficile rispondere a qualcuno che ti dice che il sole è verde senza offenderlo..

Questa cosa dell'atletico è talmente surreale che l'unica risposta possibile è un sorriso compiacente..

Però mi premeva sottolineare la differenza tra aver avuto a disposizione 500 mln ottenuti in prestito (evento cmq impossibile) e 500 mln ottenuti ed utilizzati non pagando il fisco.. perchè questo è quello che ha fatto l'atletico

Prova a discutere magari senza offendere nessuno. E' possibile anche parlando di Lazio.
Se provi insoffoerenza verso certi argomenti e posizioni puoi anche astenerti, talvolta.

Quanto alle panzane che si vanno profilando all'orizzonte, citare l'esposizione debitoria di 524 mln di euro come un prestito significa avere una idea alquanto confusa dei dati a disposizione.

Interessanti le disquisizioni sullo stato dell'arte dell'economia italiana e sulle difficoltà del settore bancario, settore che in Spagna - con una situazione generale non proprio florida - garantisce i grandi club con operazioni fantastiche come quella di Bale.
Per tornare al tema del topic quali può essere il punto di caduta di tutto questo ragionamento?

[lollapalooza]

Non proprio lolla.

Il quote era circostanziato alla particolare situazione, eh...

[franz_kappa]

Il quote era circostanziato alla particolare situazione, eh...

Hai ragione, non avevo compreso.

Beh, avevi scritto qualcosa di apparentemente ovvio eppure assai significativo: una società calcistica che fattura poco più di 100 milioni e ha un indebitamento pari a 500 - a quanto si riferisce in questo post - ha con buonissima probabilità una struttura economico-finanziaria assai squilibrata. Tale società rappresenta dunque, in potenza, un debitore assai rischioso.
Normale e fisiologico che un finanziatore (banca e non) che ritenesse comunque percorribile la via di un prestito al suddetto Club dovrebbe applicare a tale operazione un elevato tasso, in funzione dell'elevata rischiosità del debitore.

Un finanziatore - in linea di massima, a meno che non si tratti di operatori malavitosi che prestano soldi propri e non di terzi - non "toglie le mutande" ad alcuno. Un finanziatore, la cui attività è regolata da norme e da stringenti principi di vigilanza nazionali e comunitari, tutela i danari a lui affidati da terzi finanziatori/risparmiatori (retail o professionali che siano). E se presta a soggetti fortemente inaffidabili non può che prezzare adeguatamente il rischio con l'applicazione di un congruo interesse sul finanziamento erogato.

[lollapalooza]

Beh, avevi scritto qualcosa di apparentemente ovvio eppure assai significativo: una società calcistica che fattura poco più di 100 milioni e ha un indebitamento pari a 500 - a quanto si riferisce in questo post - ha con buonissima probabilità una struttura economico-finanziaria assai squilibrata. Tale società rappresenta dunque, in potenza, un debitore assai rischioso.
Normale e fisiologico che un finanziatore (banca e non) che ritenesse comunque percorribile la via di un prestito al suddetto Club dovrebbe applicare a tale operazione un elevato tasso, in funzione dell'elevata rischiosità del debitore.

"Particolare" intesa come nostra, non dell'Atletico.
Avremo pure i conti in ordine, ma quali garanzie certe di rientro hai?
Il "togliere le mutande" era appunto riferito all'assenza di garanzie, con conseguenti ed esosissime richieste da parte dell'erogatore.

[Pomata]

non ho scritto M30 perché avrei dovuto poi spiegare che si chiamava Avenida de la Paz; iniziata all´inizio degli anni ´40 dal Caudillo, e terminata a metà anni ´80 ( anche lì i treni arrivavano in orario, ma non le strade, sembra    ).
Era in origine il locale GRA ma, visti i decenni passati durante la costruzione, ha finito per essere una specie di lungotevere locale; il Manzanares ( apprendista di fiume, lo chiamano a Madrid ) è un corso d´acqua di piccolissime dimensioni e portata, ora recuperato ambientalmente ), ed era, alla fine della Guerra Civile, l´effettiva periferia della città, anche se si trova a meno di 1km. dalla Plaza de España e del Palacio Real.   

Lo stadio ha la tribuna centrale sopra la M30, con le colonne di cemento armato fra una corsia e l´altra; ora la´strada è stata completamente intubata ed il comune di Madrid ( ayuntamiento ) ha bisogno di quell´area; lì vicino l´ex mattatoio ( Patio de terneras=deposito di vitelli ).
Il Vicente Calderón è più centrale rispetto al Santiago Bernabeu, ma la zona del Calderón ora è più deteriorata, mentre il Bernabeu si trova sul Paseo de la Castellanna, praticamente i Parioli di Madrid.

In cambio dell´area l´Atlético avrà ( a parte una discreta somma in denaro ) lo stadio costruito nel 2010 in previsione della possibile concessione a Madrid delle Olimpiadi estive 2012; per ora si chiama Estádio de Vallehermoso, a pochi metri dall´M40 ( via del tipo GRA di cui ti risparmio la descrizione  )

Estadio della Peineta, quello di Vallehermoso era vicino al Lavoro della tua ex ed è stato smantellato

[franz_kappa]

"Particolare" intesa come nostra, non dell'Atletico.
Avremo pure i conti in ordine, ma quali garanzie certe di rientro hai?
Il "togliere le mutande" era appunto riferito all'assenza di garanzie, con conseguenti ed esosissime richieste da parte dell'erogatore.

Ah, continuo a non capire, allora. Ti chiedo venia e ti ringrazio per le delucidazioni.

La Lazio non è in alcuna 'particolare' condizione: è un impresa mediamente indebitata (per quanto riguarda il debito verso l'Erario a tassi peraltro bassi), con una struttura dei costi equilibrata e sempre inferiore ai ricavi, con ingenti flussi di cassa, operante in un settore abbastanza prevedibile (andamento dei diritti tv, media storica delle presenze allo stadio, stabile valore del marchio e dunque dei proventi dalla commercializzazione dello stesso) e in grado di generare importanti profitti extra da operazione di valorizzazioni di asset (plusvalenze da cessioni di calciatori).

E' un Club che, ove presentasse un piano di sviluppo coerente e credibile, potrebbe benissimo indebitarsi alle attuali condizioni di mercato.

Non capisco, dunque, perché tu abbia evocato queste presunte "esosissime" richieste da parte di un potenziale finanziatore. Finanziatore che ha solo due soli vincoli, quando presta: tutelare i risparmi altrui che impiega verso terzi (rammento ai più che il risparmio [informazione n° 3] è costituzionalmente garantito, peraltro: l'articolo 47 recita "La Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme") e prezzare adeguatamente quel finanziamento in termini di tasso applicato al fine di coprire i propri costi di raccolta e lucrare sul margine realizzato.

Ecco dunque che il tasso applicato in operazioni che non prevedono tra le garanzie collaterali l'ipoteca di beni immobili è la sommatoria del costo della raccolta, del costo del rischio e della quota di profitto del finanziatore. Attualmente, come dapprima da me scritto, "il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è attestato al 2,89%". Mi paiono valori che si attestano su percentuali tutto fuorché "esosissime" e che una Lazio in grado di presentare un credibile piano di investimenti potrebbe senza meno spuntare in sede di contrattazione con un intermediario finanziario.

Si tratta solo di capire quale piano di sviluppo si immagina per la nostra Lazio: acquistare calciatori per migliorare le performance sportive e, di conseguenza, i risultati economici del Club non mi pare una fattispecie che si attaglia perfettamente a un piano di sviluppo ragionevolmente e profittevolmente finanziabile.

[lollapalooza]

E' un Club che, ove presentasse un piano di sviluppo coerente e credibile, potrebbe benissimo indebitarsi alle attuali condizioni di mercato.

Il neretto, intendevo: stadio escluso, che piano di sviluppo proponi all'erogatore, su basi certe?
"Forse fra x anni vinco lo scudetto e allora forse quadruplico gli incassi del merchandising?"

[franz_kappa]

Il neretto, intendevo: stadio escluso, che piano di sviluppo proponi all'erogatore, su basi certe?

Fatico a individuarne, invero. Ma potrebbe essere un mio limite.

Azioni di promozione commerciale ad ampio spettro, con potenziale proiezione internazionale, ad esempio, potrebbero ricadere nel novero delle operazioni ragionevolmente e non troppo rischiosamente finanziabili. Magari la Società potrebbe incentivare un potenziale finanziatore investendo anche mezzi propri (mettendoci soldi suoi, insomma, oltre a quelli presi in prestito) nell'operazione.

Non fossiliziamoci, dunque, sul 'feticcio' stadio. Ciò puntualizzato, appare abbastanza ragionevole che un piano di sviluppo sostenuto dalla richiesta di ingenti capitali da investire nel potenziamento della rosa potrebbe con notevole difficoltà coinvolgere investitori 'tradizionali' come le banche.

[franz_kappa]

Premessa: si consideri annullato il mio ultimo post e sostituito da questo, che voleva emendare il precedente. I mod potrebbero cancellarlo assieme a questa premessa, anzi. Mi farebbero cosa assai gradita. 

Il neretto, intendevo: stadio escluso, che piano di sviluppo proponi all'erogatore, su basi certe?

Di primo acchito fatico a individuarne, invero. Ma potrebbe essere un mio limite.

Azioni di promozione commerciale ad ampio spettro, con potenziale proiezione internazionale, ad esempio, potrebbero ricadere nel novero delle operazioni di sviluppo del Club ragionevolmente e non troppo rischiosamente finanziabili. Magari la Società potrebbe incentivare un potenziale finanziatore investendo anche mezzi propri (mettendoci soldi suoi, insomma, oltre a quelli presi in prestito) nell'operazione.

Non fossilizziamoci, dunque, sul 'feticcio' stadio. Ciò puntualizzato, appare abbastanza ragionevole concludere che la richiesta di ingenti capitali da investire nel potenziamento della rosa sarebbe un piano di sviluppo che con notevole difficoltà potrebbe coinvolgere investitori 'tradizionali' come le banche. Ma ciò non varrebbe, magari, per operatori specializzati (penso a fondi d'investimento ad hoc, specializzati nel finanziamento del business sportivo, laddove esistenti...), abituati a gestire meglio simili rischi

Oppure - in assenza di un impianto di proprietà - si può immaginare come piano d'investimento credibile, se ben strutturato, il potenziamento o la realizzazione ex novo, in jv con la Società proprietaria dell'impianto in cui gioca la Lazio nell'ambito di un accordo basato su un'equa divisione dei profitti, delle strutture commerciali collocate all'interno o in prossimità dello Stadio Olimpico. Da utilizzare e valorizzare non solo 20-25 volte l'anno in occasione delle gare casalinghe in ogni competizione ma con una frequenza assai maggiore.

Le fonti di ricavi, per i club di calcio, sono sostanzialmente tre più una "non derivante dalla gestione caratteristica" (proventi da cessione temporanea o definitiva dei diritti alle prestazioni sportive dei calciatori):
- diritti tv;
- incassi da botteghino e quelle che gli inglesi definiscono "matchday revenues" (ossia ogni provente commerciale realizzato nell'ambito dell'evento sportivo);
- valorizzazione del marchio con strategie di marketing e azioni di merchandising.

Ecco... Al di là della realizzazione di una struttura fisica che patrimonializzerebbe il Club a me pare oggettivo che si possano avviare credibili piani di investimento, sicuramente finanziabili se ben strutturati, unicamente nell'ambito della terza voce e parzialmente nell'ambito della prima, rendendo lo stadio (anche non di proprietà) un luogo più confortevole dove trascorrere il tempo e decidere di spendere i propri soldi, non solo nell'acquisto del biglietto per la gara.

C'è dunque uno spazio potenziale di notevole di crescita per i Club che non passa dal cemento, dll'acciaio e dai mattoni.

[fish_mark]

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Di primo acchito fatico a individuarne, invero. Ma potrebbe essere un mio limite.

Azioni di promozione commerciale ad ampio spettro, con potenziale proiezione internazionale, ad esempio, potrebbero ricadere nel novero delle operazioni di sviluppo del Club ragionevolmente e non troppo rischiosamente finanziabili. Magari la Società potrebbe incentivare un potenziale finanziatore investendo anche mezzi propri (mettendoci soldi suoi, insomma, oltre a quelli presi in prestito) nell'operazione.

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C'è dunque uno spazio potenziale di notevole di crescita per i Club che non passa dal cemento, dll'acciaio e dai mattoni.

Riprendo questi due tuoi passaggi che mi incuriosiscono e aprono una prospettiva nuova alla discussione.
Su questo punto ci aggancerei un pasaggio dell’articolo postato a suo temkpo da dino Raggio.

Qualcosa non torna, se i numeri hanno ancora un senso. Il segreto sta nella collaborazione, raccontata dettagliatamente dal giornalista de El Pais Jose Marcos e confermata a parole dal presidente della Lega Javier Tebas, con il fondo di investimento Doyen Sports, nei quali avrebbe degli interessi anche il potente agente portoghese Jorge Mendes, guarda caso procuratore di Falcao. Secondo queste fonti, il passaggio del Tigre dal Porto all'Atletico Madrid sarebbe costato solo 18 milioni di euro alla formazione iberica, in virtù del 55% della titolarità dei diritti sul giocatore della Doyen. Due stagioni dopo, Falcao si è trasferito nel Monaco del magnate russo Dmitry Ryboloblev per 60 milioni di euro, ma di questi solo una parte sono rimasti nelle casse del club.

Dunque se voglio comprare un top player se non ho i soldi me li faccio prestare e se nessuna banca me li presta, me lo compro “a mezzi” con un altro. Sta anche qui la ragione del successo dell’Atletico che ha fatto giocare con la maglia dei colchoneros Falcao, ma anche Villa, Diego e altri ancora.

Qualcuno ha il telefono della Doyen (che mi pare ci abbia aiutato nell'acquisto di FA)?

[BobLovati]

Estadio della Peineta, quello di Vallehermoso era vicino al Lavoro della tua ex ed è stato smantellato

veeeeroooooooooooooooo