Autore Topic: “La gara piu’ bella di tutta la mia vita”  (Letto 575 volte)

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“La gara piu’ bella di tutta la mia vita”
« : Venerdì 3 Ottobre 2014, 20:17:23 »
Corriere dello Sport
“La gara piu’ bella di tutta la mia vita”



ROMA - Daniele Rindone
Non ci crede. Non crede ai suoi occhi e ai suoi gol. Non crede a se stesso. Filip Djordjevic s’è stupito, s’è superato. Ha vissuto la partita perfetta ed è successo all’improvviso: «E’ stata sicuramente la miglior partita della mia carriera, a Palermo mi è riuscito tutto. Erano tante giornate che aspettavo il gol, ma non posso certo lamentarmi. La tripletta è stata la ciliegina sulla torta perché è arrivata il giorno dopo il mio compleanno, è stato tutto perfetto» . Tutto perfetto, non c’è altro dire. Perfetta la tripletta, perfetto Djordjevic, il bomber bello di notte. S’è sbloccato nel posticipo di Palermo, una serata del genere l’aveva solo sognata, forse neppure: «Ciò che ho vissuto a Palermo non potevo immaginarlo neanche nel migliore dei sogni. Onestamente non ero sotto pressione, ma gli attaccanti hanno bisogno di gol. Ho cercato di farmi trovare pronto, sapevo che prima o poi avrei raggiunto il mio obiettivo. Già a Genova ero andato bene, avevo avuto due-tre occasioni, mi aveva fermato la traversa. E contro l’Udinese ci ho provato. Non mi aspettavo una prestazione del genere a Palermo, sono sorpreso anche io». Djordjevic s’è confessato in Serbia, le sue dichiarazioni sono rimbalzate in Italia. L’hanno chiamato tutti, sono impazziti per i suoi colpi, i primi italiani.

La Francia. Da Nantes a Roma, è la parabola della sua crescita: «In Francia conta di più l’aspetto fisico, di meno la tattica. In Italia invece gli allenatori muovono i giocatori come pedine sulla scacchiera. Tuttavia sapevo già cosa avrei vissuto, ho parlato con qualche ragazzo che aveva militato nel campionato italiano. Basta mi ha aiutato molto, mi sento come se fossi a Roma da anni», ha detto con emozione. Ha scelto la Lazio, ha rifiutato tante offerte. E’ felice, la decisione presa nella prima metà del 2014 non l’ha mai rinnegata. Ha atteso il suo momento, s’è goduto l’esplosione. Djordjevic proverà a migliorare il bottino domenica contro il Sassuolo, poi risponderà alla convocazione della Serbia. In programma c’è anche la sfida contro l’Albania di Berisha e Cana: «Quando giochi in Nazionale non devi sentire pressione. Siamo una grande squadra, pochi in Europa possono vantare la nostra qualità. Dobbiamo essere uniti, non prendo neanche in considerazione la possibilità di non qualificarci al prossimo Europeo. La partita con l’Albania? Abbiamo già iniziato a pensarci anche all’interno dello spogliatoio. Il calcio è questo, serbi e albanesi seduti allo stesso tavolo. Fuori dal campo siamo amici, ma nel rettangolo verde nessuno sconto».

La forza. Djordjevic, un nome che ha iniziato a far paura. Vuole portare la Lazio in Europa, vuole riportarla in alto, vuole far sognare i tifosi e già parla di derby in termini di sfida totale…: «Cerco di portare la mia esperienza, questo è un grande club e Roma è una città eccezionale per vivere. Ci sono grandi aspettative da parte dei tifosi della Lazio, loro vorrebbero che noi fossimo allo stesso livello della Roma, ma questo è un compito arduo, loro sono più forti finanziariamente. Siamo una buona squadra, l’obiettivo è tornare in Europa, classificarci almeno tra le prime cinque del campionato».




   

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