www.lalaziosiamonoi.itNon si finisce mai di avere fame, è questo il motto della Lazio Primavera. I ragazzi di Inzaghi soffrono, lottano e fanno propria una partita non semplice, giocata sul filo dei nervi e poco spettacolare. Partono meglio i biancocelesti che sfiorano il gol in più di un’occasione, poi al 17’ la svolta del match: Tounkara se ne va sulla destra, mette in mezzo e trova Oikonomidis, il destro dell’australiano è imparabile, Lazio in vantaggio. Nella ripresa sale l’agonismo, la partita si imbruttisce, ma non succede più nulla. La Lazio, dopo la Coppa Italia, esulta ancora, Inzaghi, a distanza di 5 mesi dal primo successo in carriera trionfa ancora, primo a portare a Formello la Supercoppa Primavera: l’ex attaccante biancoceleste è già nella storia.
PRIMO TEMPO – Coppa Italia contro Scudetto, in campo c’è il gotha del calcio giovanile italiano. Lazio e Chievo si contendono la Supercoppa Italiana, primo trofeo stagionale. Sono i ragazzi di Inzaghi a partire meglio, il maggior tasso tecnico dei biancocelesti si fa notare. Dopo 10 minuti di studio la Lazio comincia ad affacciarsi dalle parti del portiere scaligero Sorcan, i capitolini diventano padroni del campo. Il gol è solo questione di tempo, la rete arriva poco dopo: palla sulla destra per Tounkara che stoppa e mette in mezzo, Oikonomidis è il più lesto a liberarsi dalla marcatura, il suo destro vale l’1-0. La Lazio continua a spingere, i biancocelesti sembrano aver imparato la lezione. Nel giro di 5 minuti sono due le conclusioni a rete, ma il risultato rimane invariato. Chievo non pervenuto, i gialloblu non sembrano essere in campo, neanche l’iniziativa di Yamba sembra svegliarli. In un primo tempo avaro di emozioni si segnalano i centrali biancocelesti, Verkaj e Borecki, entrambi sugli scudi. E’ proprio l’ex Eintracht a mettersi in mostra con una bella discesa sulla sinistra, ma Oikonomodis, appostato in area, non sfrutta a dovere l’assist. L’ultima emozione la regala il Chievo con Yamga entra in area e prova la conclusione di potenza, bravissimo Pollace a murare il tentativo del numero 10; sarebbe stata una punizione decisamente eccessiva.
SECONDO TEMPO – Nessun cambio, gli allenatori non hanno intenzione di modificare lo status quo, per il momento. Ancora Lazio in avvio: sul cross dalla sinistra di Oikonomidis, Bertoldi stoppa il pallone con la mano impedendogli di arrivare sui piedi di Tounkara. Rigore netto, ma l’arbitro non è dello stesso avviso e incredibilmente, lascia correre. Cresce il Chievo, i ragazzi di D’Anna provano a ribaltare il risultato, Bertoldi fa correre un brivido a Guerrieri, ma il suo destro sibila non lontano dal palo. Girandola di cambi, Inzaghi inserisce Condemi e Gemoni, fuori Verkaj e Borecki. Il match, non spettacolare fino ad ora, si imbruttisce ancora di più, la Lazio stringe i denti, il Chievo va all’arrembaggio. Mentre il quarto uomo alza la lavagna luminosa per indicare il recupero i veronesi hanno l’occasione della vita: Carraro a tu per tu con Guerrieri alza il pallone, fantastico il recupero di Pollace che spunta dal nulla. Saltano tutti gli schemi, Tounkara si divora un paio di gol, ma non c’è tempo per rammaricarsi: è il giorno della vittoria, la notte magica di Simone Inzaghi, primo allenatore laziale della storia a conquistare la Supercoppa Primavera, 5 mesi dopo la Coppa Italia. Dopo Firenze, anche Verona si tinge di biancoceleste, il cielo non è mai stato così sereno.