Autore Topic: Due spine nella Lazio: Keita è triste, Ledesma dimenticato da Pioli  (Letto 499 volte)

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Due spine nella Lazio: Keita è triste, Ledesma dimenticato da Pioli
« : Martedì 30 Settembre 2014, 20:35:50 »
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Keita e Ledesma sono i due volti tristi di casa Lazio. Entrambi, accantonati da mister Pioli, vorrebbero più spazio. L'italoargentino, per giunta, è in scadenza...

In una Lazio che è tornata a sorridere dopo i quattro gol rifilati al Palermo, ci sono anche le facce tristi di Ledesma e Keita. Il primo è entrato in campo solo nel finale, il secondo invece è rimasto novanta minuti in panchina, senza nemmeno avere la sensazione di poter entrare a partita in corso. Alla fine ha provato a mascherare la delusione. E’ andato da Djordjevic durante l’intervista per il migliore in campo, gli ha versato una bottiglia d’acqua addosso, gli ha urlato i complimenti a modo suo, esuberante come al solito.

Era contento della vittoria, si sente parte del gruppo, ma dopo gli ottimi venti minuti giocati contro l’Udinese all’Olimpico, sperava di essere rilanciato titolare da Pioli e invece ha vissuto l’ennesima serata di amarezza di questo inizio di campionato. Probabilmente dovrà solo aspettare che torni il suo momento, ma il ragazzo non sta vivendo a cuor leggero questo periodo. Non capisce le motivazioni che hanno spinto Pioli a togliergli il posto da titolare.

Immagina possa essere solamente una scelta tecnica, ma in quel caso vorrebbe avere comunque la possibilità di parlare con l’allenatore per capire gli sbagli commessi e poter eventualmente rimediare. Un confronto di questo tipo tra i due però non c’è ancora stato. Vero che nulla gli sia dovuto, ma è lecito al tempo stesso pensare che un ragazzo di diciannove anni, a volte, potrebbe avere bisogno di una parola di conforto, soprattutto in un momento di difficoltà e soprattutto se si tratta di un giocatore sul quale la Lazio punta fortemente per il futuro.

Se così non fosse e l'attaccante spagnolo in questi mesi si rendesse conto di non essere la pedina fondamentale dell’orizzonte biancoceleste, a gennaio potrebbe anche rivalutare soluzioni che l’estate scorsa aveva accantonato. Per il suo bene, la sua crescita e per la voglia di rimanere a Roma e giocare nella Lazio. Cosa che Keita vuole, o meglio vorrebbe continuare a fare e per questo non vuole nemmeno prendere in considerazione l’ipotesi di andare via da sconfitto. Oggi il suo unico obiettivo è quello di riprendersi il posto da titolare e la considerazione che tutto l’ambiente gli aveva riservato all’inizio di questa stagione.

Situazione più complicata invece è quella di Cristian Ledesma. Da capitano della squadra (insieme a Mauri) sembra essere diventato una riserva e nemmeno troppo di lusso. Basti pensare che ieri a Palermo, nonostante le assenze di Biglia e Cataldi, Pioli abbia cambiato addirittura modulo (passano ai due mediani davanti alla difesa) pur di non riproporlo dal primo minuto come successo contro l’Udinese. Partita che effettivamente il centrocampista argentino aveva giocato sottotono al punto da essere lasciato negli spogliatoi all’intervallo.

E’ uno dei pochi giocatori della rosa ad avere il contratto in scadenza nel giugno 2015 (insieme a Ciani e a Mauri che però ha un’opzione di rinnovo per l’anno successivo) e mentre altri suoi compagni, come ad esempio Candreva e Onazi, hanno recentemente adeguato il contratto e prolungato la loro carriera in biancoceleste, Ledesma non è stato ancora nemmeno chiamato per iniziare a discuterne. Né da Lotito, né dal direttore sportivo Tare, perché al momento il suo rinnovo di contratto non è in programma.

Un altro momento difficile ma ormai è abituato. Nell'estate del 2009 venne messo addirittura fuori rosa insieme a Pandev e De Silvestri perché non aveva inizialmente accettato la proposta di rinnovo del vecchio contratto. Fu l’unico poi a trovare una soluzione con la dirigenza per amore della Lazio e voglia di diventare la bandiera della squadra. Prolungò per altre cinque stagioni. Questa è l’ultima da contratto. E a meno che non cambi la situazione, a meno che non faccia cambiare idea alla società e a Pioli in questi mesi, potrebbe restare tale.

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