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Rivoluzione: Il 4-3-3 non è un dogma, Pioli pronto a cambiare
« : Sabato 27 Settembre 2014, 09:37:27 »
Gazzetta dello Sport ed. Roma



Rivoluzione: Il 4-3-3 non è un dogma, Pioli pronto a cambiare


A Palermo si cambia
. Negli uomini, nel modulo e chissà anche nel risultato. Per arginare il suo settembre nero Stefano Pioli pare intenzionato a ritoccare qualcosa nella Lazio. E’ rimasto profondamente deluso dalla prestazione fornita dai suoi con l’Udinese. Dal risultato, innanzitutto. Ma ancor di più dal modo con cui è stata affrontata la partita. Lo ha detto apertamente alla squadra ieri mattina alla ripresa degli allenamenti. I giocatori hanno imparato ad amarlo soprattutto per i suoi modi diretti, la sua capacità di dire sempre e comunque la verità. Lo ha fatto anche in questa occasione, per quanto scomoda, per quanto dolorosa.

Porte stregate
C’è un problema di atteggiamento generale, ma c’è anche e soprattutto un problema tecnico-tattico. La sua Lazio non riesce a concretizzare il lavoro che produce. Anche contro l’Udinese, pur non esprimendosi ai livelli di Marassi, la squadra biancoceleste ha ugualmente creato 4-5 palle-gol. Senza concretizzarne alcuna. A Genova erano state molte di più. Ed anche più nitide. Ma pure quelle costruite giovedì sera bastavano ed avanzavano per mettere a segno qualche gol. Invece nulla. La Lazio è rimasta ancora a secco. E pensare che in quattro partite di campionato ha avuto a disposizione qualcosa come 34 calci d’angolo (contro 6). A dimostrazione che la squadra biancoceleste è costantemente nella metà campo avversaria, ma poi (gara col Cesena a parte) non riesce a cavare un ragno dal buco. E come quasi sempre accade in questi casi (è una legge del calcio) ecco arrivare puntuale la beffa alla prima occasione creata dagli avversari. E’ accaduto a Genova con il gol segnato da Pinilla e giovedì all’Olimpico con la rete di Thereau.

Un 4-3-3 più elastico
Serve una squadra più cinica sottoporta, ma anche complessivamente più quadrata. Una formazione che copra meglio il campo, insomma. Di solito in questi casi un tecnico cambia modulo. Pioli difficilmente lo farà, perché sul 4-3-3 ha incentrato tutto il lavoro svolto fin qui. Qualche correttivo può essere però apportato. Il 4-3-3 può diventare un po’ più elastico. Per esempio con l’impiego di Mauri che, piazzato sul versante sinistro del tridente d’attacco, può trasformare il modulo da 4-3-3 in 4-3-1-2 o 4-4-2 a seconda delle circostanze. Bisogna ricominciare a fare punti, ha detto ieri alla squadra Pioli. Per riuscirci può essere anche momentaneamente accantonato il progetto tattico ultra-offensivo messo in mostra nelle prime partite. Salvo poi riprenderlo una volta che la classifica sarà tornata decente. Un 4-3-3 “morbido” per uscire dalla crisi. Pioli è pronto alla piccola rivoluzione.
STEFANO CIERI


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