La Stampa
Resa dei conti in LegaCalcio. Marotta e Lotito ai ferri corti «Non era il mio mandato? Allora dovete crearvi consensi, farvi eleggere e poi deciderete voi», questo l’attacco di Claudio Lotito ad Andrea Agnelli e Giuseppe Marotta, presidente e ad della Juve, e al dg della Roma Mauro Baldissoni, ieri in Lega. Un diverbio scoppiato sul finire di una giornata tranquilla, in cui è stato approvato all’unanimità il bando per i diritti televisivi internazionali che sarà presentato martedì (dal Sudamerica all’estremo Oriente, la Lega serie A conta di incassare 180-200 milioni di euro a stagione). Lo scontro arriva quando il presidente della Lazio, rappresentante della Lega di A in Figc, su richiesta di Juve e Roma, tenta di giustificare la sua ingombrate presenza in Federcalcio con il fatto di dover controllare i conti e costi federali (il bilancio dell’era Abete è stato duramente contestato da Lotito). A quel punto le domande da parte di Juve e Roma diventano incalzanti. Le due società, rivali in campo e alleate fuori, vogliono chiarimenti non su come tagliare le spese, ma sulle decisioni prese il 24 luglio in Figc sul tema legato alle seconde squadre e alle multiproprietà nel calcio. Lotito si infuria e prende di mira l’amministratore delegato bianconero, reo di avergli fatto delle domande: «Tu devi stare zitto perché qui parlano i presidenti». Il clima si incendia. Agnelli prende la parola per ribattere al collega laziale: «Non hai capito che sei tu a dover stare zitto quando parla Marotta e a dover ascoltare». La scia polemica prosegue anche quando presidenti e dirigenti lasciano gli uffici di via Rosellini. È ancora Lotito a dare mostra di sé con una battuta decisamente poco elegante nei confronti di Marotta.
TIZIANA CAIRATI
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