Ognuno si faccia la propria opinione su L.Alberto

[Frusta]

1) Solo perché c’erano giocatori che si facevano il culo per lui, vedi Lulic, Radu.
1b)Quel calcio e finito oggi è diverso si gioca più fisicamente non ci sono le pause che di potevano permettere gente come D’Amico.
Non si gioca 1+10.
2) E li dimostra il fatto che oltre a Enrique che non lo convoca in nazionale, il Liverpool lo aveva messo in naftalina.
3) Dici i numeri, ma quali numeri? Ogni volta che la Lazio di Inzaghi ha incontrato squadre che marcavano ferocemente, penso a Juve, Atalanta, Napoli, il Messi spagnolo e stato tra i peggiori in campo.
4) Ancora di Luis Alberto dobbiamo parlare? C’è’ una Lazio che non riesce a crescere come collettivo, una Lazio che gioca un calcio stucchevole e non ci preoccupiamo di un giocatore solo.
5) Anche con il Genoa, e entrato quando si erano creati spazi, ha indovinato un corner dopo solo 10.000 che ha regalato, qui si massacrava Candreva per lo stesso motivo, ma con gli spazi chiusi, cosa sarebbe successo?

6) @Frusta
Ciro ha vinto la scarpa d’oro perché e un campione, se fosse dipeso dalla bravura di LA anche Muriqi avrebbe fatto più gol oppure i filtranti vanno bene solo per Ciro?


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1a) Infatti esistono gli architetti e i muratori.
1b) D' amico giocherebbe eccome, così come giocherebbero Sivori o Rivera, il talento è talento.
2) Se vuoi l'elenco di fortissimi calciatori italiani e stranieri che hanno avuto poca o niente fortuna in nazionale non hai che da chiedere.
Se il Liverpool si è riservata una percentuale sulla sua cessione tanto pippa non lo riteneva.
3) Qui ti ha già risposto Geddy
4) Se viene aperto un topic su L. Alberto di chi vuoi che si parli?
5) Ha cambiato una partita all' insegna dello sbadiglio si o no? La risposta è si. Quello che sarebbe successo "se" non conta.
6) Ciro è un campione, L. Alberto gli fa gli assist adatti ad un campione e lui segna da campione.
Ma magari ce lo avessimo anche in nazionale (dove Ciro viene massacrato) uno che gli fa gli assist di L. Alberto!

[Panzabianca]

...
6) Ciro è un campione, L. Alberto gli fa gli assist adatti ad un campione e lui segna da campione.
Ma magari ce lo avessimo anche in nazionale (dove Ciro viene massacrato) uno che gli fa gli assist di L. Alberto!

Due sportivi, due ragazzi
per il calcio sono pazzi
son portiere e attaccante
Holly e Benji due speranze
loro vogliono sfondare
e campioni diventare
per poter cosi' giocare
nella squadra nazionale

NELLA SQUADRA NAZIONALE

*RIT.: Holly si allena tirando i rigori
Benji si allena parando i rigori
sembran partite gli allenamenti
tanta e' la classe dei due contendenti
Holly rincorre ogni pallone
Benji lo segue con attenzione
e questa sfida senza vincenti
fa i due ragazzi felici e contenti

Due ragazzi, due sportivi
con due candidi sorrisi
una palla come un lampo
attraversa tutto il campo
Holly corre, scarta e calcia
Benji salta, ferma e para
ma che grinta ma che classe
son due veri fuoriclasse

SON DUE VERI FUORICLASSE

Fru, tu sei un autore di gran classe. Sempre detto io

[Jim Bowie]

1a) Infatti esistono gli architetti e i muratori.
1b) D' amico giocherebbe eccome, così come giocherebbero Sivori o Rivera, il talento è talento.
2) Se vuoi l'elenco di fortissimi calciatori italiani e stranieri che hanno avuto poca o niente fortuna in nazionale non hai che da chiedere.
Se il Liverpool si è riservata una percentuale sulla sua cessione tanto pippa non lo riteneva.
3) Qui ti ha già risposto Geddy
4) Se viene aperto un topic su L. Alberto di chi vuoi che si parli?
5) Ha cambiato una partita all' insegna dello sbadiglio si o no? La risposta è si. Quello che sarebbe successo "se" non conta.
6) Ciro è un campione, L. Alberto gli fa gli assist adatti ad un campione e lui segna da campione.
Ma magari ce lo avessimo anche in nazionale (dove Ciro viene massacrato) uno che gli fa gli assist di L. Alberto!

Contro il Genoa la partita l'ha cambiata FA non LA, che s'e' trovato la tavola apparecchiata per ua diversa impostazione che il Genoa ha dovuto dare.
Se Ciro segnasse, come dici tu tanto da avergli fatto vincere la Scarpa d'Oro, per gli assist di LA perche' Muriqi non segna?
Rivera e Sivori non giocherebbero in questo calcio. ammenoche non sicompenetrassero con Lodetti e Boniperti.
Nel calcio di oggi non esistono architetti e muratori, poi di oggi manco tanto visto che lo ha teorizzato e praticato Bearzot con la nazionale del 1978/1982, la famosa ecletticita'!

[superaquila]

Se nel '70 Rivera ha ridicolizzato i tedeschi, poteva ridicolizzare anche i brasiliani invece ha giocato solamente gli ultimi sette minuti. Certo non c'è la controprova, ma tant'è.

[Frusta]

1)Contro il Genoa la partita l'ha cambiata FA non LA, che s'e' trovato la tavola apparecchiata per ua diversa impostazione che il Genoa ha dovuto dare.
2)Se Ciro segnasse, come dici tu tanto da avergli fatto vincere la Scarpa d'Oro, per gli assist di LA perche' Muriqi non segna?
3)Rivera e Sivori non giocherebbero in questo calcio. ammenoche non sicompenetrassero con Lodetti e Boniperti.
4)Nel calcio di oggi non esistono architetti e muratori, poi di oggi manco tanto visto che lo ha teorizzato e praticato Bearzot con la nazionale del 1978/1982, la famosa ecletticita'!

Prendo in considerazione la N. 2 perché sulle altre (soprattutto sulla 3, il talento non ha età e tra un po' mi dirai che Baggio oggi troverebbe difficoltà a giocare e fra 20 anni Dybala non potrebbe giocare a pallone)  non c'è discussione.
Muriqi non segna accanto ad Alberto per gli stessi motivi per cui non segnerei io nemmeno se avessi Iniesta e Robben a mettermi davanti ad una porta vuota.

[ThomasDoll]

Pole paragonassi il calcio degli anni '60 con quello del 2021?
No.
Rivera e Sivori nati nel 2000 sarebbero fenomeni con un diverso fisico e una diversa preparazione.
I fenomeni nel calcio hanno un rapporto con la palla e le scelte di gioco di un'altra categoria.
Quindi sarebbero fenomeni sempre.

[superaquila]

Ma anche la classe si è evoluta.
Si può segnare di potenza ma anche di precisione.
Le parole dei poeti sono le più belle.

[cartesio]

Si può segnare di potenza ma anche di precisione.

Come fece LA prendendo in contropiede difesa e portiere e mettendola a fil di palo. Mi ricordò il gol di Rivera contro i tedeschi.

[Jim Bowie]

Pole paragonassi il calcio degli anni '60 con quello del 2021?
No.
Rivera e Sivori nati nel 2000 sarebbero fenomeni con un diverso fisico e una diversa preparazione.
I fenomeni nel calcio hanno un rapporto con la palla e le scelte di gioco di un'altra categoria.
Quindi sarebbero fenomeni sempre.

Con fisico e preparazione diversa non si chiamerebbero Rivera e Sivori, ma quel Rivera e quel Sivori oggi non troverebbero posto.
Oggi un uomo solo la partita non la vince ed e' il caso di Messi che con il Barca, ovvero in uma squadra di altri 10 fenomeni, ha vinto tutto quello che si poteva, mentre con l'Argentina niente, come mai?

[ThomasDoll]

Ma sai, io non credo che l'accostamento abbia senso: bisognerebbe chiedersi pure, per dire, se un Cristiano Ronaldo nato nel 1940 a Madeira avrebbe mai calcato il campo di gioco di una squadra professionistica. Probabilmente sarebbe stato un pescatore alto e secco.
I mezzi fisici di Rivera erano quelli di un ragazzino che ha trascorso i primi 3 anni di vita con una guerra fuori da casa, e ha esordito in serie A a 16 anni, in pieno boom economico, avendo fatto le scuole elementari in classi da 40 persone, con i calzoni corti anche d'inverno, con l'alimentazione che c'era allora, le cure mediche di allora eccetera. Vado a naso, magari Rivera era di famiglia ricca, ma certo se avesse avuto bisogno di un dentista, di un ortopedico, di un qualunque supporto alla crescita non ce l'avrebbe avuto perché non c'era. C'era il talento mostruoso. Quello ci sarebbe anche oggi. Con tutto quello che avrebbe accompagnato la crescita di un bambino talentuoso oggi.
Daje, che il miglior Rivera vincerebbe il pallone d'oro pure nel 2021.

[Frusta]

Ma sai, io non credo che l'accostamento abbia senso: bisognerebbe chiedersi pure, per dire, se un Cristiano Ronaldo nato nel 1940 a Madeira avrebbe mai calcato il campo di gioco di una squadra professionistica. Probabilmente sarebbe stato un pescatore alto e secco.

Infatti.
Mentre Messi, affetto da nanismo ipopituitario e cresciuto fin quasi al metro e 70 grazie costosissime cure ormonali, nell' Argentina degli negli anni 40 forse non sarebbe nemmeno sopravvissuto.

[Orazio Scala]

Pure io ritengo i numeri fondamentali per l'interpretazione delle prestazioni dei singoli e delle squadre, tant'è che i club ne fanno ampio e ormai indispensabile utilizzo.

La statistica però è una scienza da maneggiare con cura, come tutte le scienze. Per come la vedo io, il conteggio maniacale dei cosiddetti "assist" è una moda introdotta dal Fantacalcio e poco aggiunge alla lettura. Il famoso traversone di Boninsegna contro la Germania nel '70 non è un assist, per quanto mi riguarda: era un passaggio al centro con Riva finito oltre il pallone e il centravanti... assente perché impegnato in quella estemporanea azione da ala. Finì sui piedi di Rivera e il resto lo sappiamo. Ma quel gol è tutto di Boninsegna, che crea e sfrutta la superiorità numerica. Altro gol famoso il primo di Rossi contro il Brasile, cross perfetto di Cabrini nello spazio dove doveva essere Paolino e solo lui: ma la chiave di quella azione è la fase preparatoria di Bruno Conti e l'improvviso cambio di fronte proprio per Cabrini: movimenti e cambio di fronte che provocano una serie di errori di lettura da parte dei brasiliani, che si concretizzano nel buco sulla linea arretrata in cui si infila comodo Rossi e in cui spiove il pallone di Cabrini. Un'azione che andrebbe studiata nelle scuole calcio e a Coverciano, nonché inviata nello spazio a testimonianza di cosa sia il calcio.

Ma, e qui inserisco un'altra chiave di lettura, Conti Cabrini e Rossi coi loro movimenti con la palla e senza pensavano a tutte queste cose durante quella azione? No, il loro agire era del tutto naturale e fa parte del bagaglio tattico di ogni buon calciatore. Con l'unica prescrizione del CT: state larghi - e l'azione è esemplare in questo senso - per mettere in crisi la linea arretrata brasiliana, indicazione evidentemente frutto dello studio delle precedenti partite del Brasile.

Pochi fanno caso, ancora, al fatto che quella azione prende il via da una palla che sta andando sul fondo ma viene rincorsa e rigiocata da Collovati e arriva rapidamente a Conti dopo un altro scambio: non è un contropiede ma di certo la "ripartenza" ante litteram dà meno tempo ai brasiliani di riguadagnare il giusto assetto, come per esempio sarebbe stato più facile nel caso di una rimessa dal fondo. Tutto questo nel calcio di ormai (ahinoi) quarant'anni fa: oggi, mi dispiace per Gasco, LA PRIMA PALLA RIGIOCATA DALLA DIFESA è ben più importante degli assist (soprattutto quelli che non lo sono).

E arriviamo alla conclusione: nel calcio, tattiche o statistiche o cazzi e mazzi, esistono due e solo due tipi di calciatori: quelli che ti fanno vincere le partite e quelli che te le fanno perdere.

I primi giocheranno sempre. Luis Alberto può anche rigare la macchina a Sarri ma se il mister pensa che gli faccia vincere le partite lo farà giocare sempre e comunque. Gli allenatori possono anche sbagliare, ma VOGLIONO VINCERE, se avete visto un po' il pallone da dentro non potete avere dubbi su questo.

Ancora, I CALCIATORI VOGLIONO VINCERE. Vogliono giocare coi compagni che li aiutano a vincere. Se un calciatore va in panchina ci sono due possibilità: non è determinante per vincere; l'allenatore non capisce un cazzo. Nel secondo caso, statene certi, l'allenatore verrà fatto fuori a breve dallo spogliatoio, perché quando un gruppo dubita delle capacità di chi lo guida è la fine. Tenderei anche ed escludere che un gruppo di venti calciatori si riveli da un anno all'altro un branco di scemi viziati adusi alla confort zone ecc ecc. Non sto avanzando ipotesi ma solo illustrando realtà generali. Quindi: se Luis Alberto sta fuori immeritatamente, lo sapremo a breve: perché la squadra andrà meglio senza di lui, ovvero perché i compagni ne pretenderanno la presenza in campo: in questo caso, delegittimando irrimediabilmente il manico.

[Gasco luis veron]

Intervengo senza metere bocca nelle opinioni solo per dire ad Orazio che puo' arrivare a farsi un' idea anche dell' inizio azione (nella fase pericolosa), e nella fase di finalizzazione.

Nei dati ho postato sia i gol che i passaggi chiave: L.Alberto e' il terzo miglior marcatore di questa rosa (l' unico ad esser andato in doppia cifra a parte Immobile insieme ad Sms nel campionato italiano), ed e' il primo per passaggi chiave!

Per passaggi chiave e' il primo in Italia ed e' stato anche tra i primi in Europa in determinate stagioni.


Solo per dire che hai tutti i dati per approfondire le tue idee e verificarle: poi non entro in merito della conclusione e delle vostrecopinioni (il Topic serve solo per trovare maggiori risposte possibili alle nostre domande).

La risposta e' libera e personale: dovete esser voi ad interpretare liberamente i dati che ho postato (che credo esser abbastanza completi).

Ciao, Grande Orazio!

[geddy]

In chiave rincorsa di Collovati si possono leggere anche il ricorso ossessivo alla giocata corta con il portiere e il passaggio indietro. Certo che la velocità di pensiero ed esecuzione resta fondamentale nel calcio di ieri e di oggi. Il tikitaka di Guardiola senza le giocate di Iniesta si riduce a melina.

[Panzabianca]

Pure io ritengo i numeri fondamentali per l'interpretazione delle prestazioni dei singoli e delle squadre, tant'è che i club ne fanno ampio e ormai indispensabile utilizzo.

La statistica però è una scienza da maneggiare con cura, come tutte le scienze. Per come la vedo io, il conteggio maniacale dei cosiddetti "assist" è una moda introdotta dal Fantacalcio e poco aggiunge alla lettura. Il famoso traversone di Boninsegna contro la Germania nel '70 non è un assist, per quanto mi riguarda: era un passaggio al centro con Riva finito oltre il pallone e il centravanti... assente perché impegnato in quella estemporanea azione da ala. Finì sui piedi di Rivera e il resto lo sappiamo. Ma quel gol è tutto di Boninsegna, che crea e sfrutta la superiorità numerica. Altro gol famoso il primo di Rossi contro il Brasile, cross perfetto di Cabrini nello spazio dove doveva essere Paolino e solo lui: ma la chiave di quella azione è la fase preparatoria di Bruno Conti e l'improvviso cambio di fronte proprio per Cabrini: movimenti e cambio di fronte che provocano una serie di errori di lettura da parte dei brasiliani, che si concretizzano nel buco sulla linea arretrata in cui si infila comodo Rossi e in cui spiove il pallone di Cabrini. Un'azione che andrebbe studiata nelle scuole calcio e a Coverciano, nonché inviata nello spazio a testimonianza di cosa sia il calcio.

Ma, e qui inserisco un'altra chiave di lettura, Conti Cabrini e Rossi coi loro movimenti con la palla e senza pensavano a tutte queste cose durante quella azione? No, il loro agire era del tutto naturale e fa parte del bagaglio tattico di ogni buon calciatore. Con l'unica prescrizione del CT: state larghi - e l'azione è esemplare in questo senso - per mettere in crisi la linea arretrata brasiliana, indicazione evidentemente frutto dello studio delle precedenti partite del Brasile.

Pochi fanno caso, ancora, al fatto che quella azione prende il via da una palla che sta andando sul fondo ma viene rincorsa e rigiocata da Collovati e arriva rapidamente a Conti dopo un altro scambio: non è un contropiede ma di certo la "ripartenza" ante litteram dà meno tempo ai brasiliani di riguadagnare il giusto assetto, come per esempio sarebbe stato più facile nel caso di una rimessa dal fondo. Tutto questo nel calcio di ormai (ahinoi) quarant'anni fa: oggi, mi dispiace per Gasco, LA PRIMA PALLA RIGIOCATA DALLA DIFESA è ben più importante degli assist (soprattutto quelli che non lo sono).

E arriviamo alla conclusione: nel calcio, tattiche o statistiche o cazzi e mazzi, esistono due e solo due tipi di calciatori: quelli che ti fanno vincere le partite e quelli che te le fanno perdere.

I primi giocheranno sempre. Luis Alberto può anche rigare la macchina a Sarri ma se il mister pensa che gli faccia vincere le partite lo farà giocare sempre e comunque. Gli allenatori possono anche sbagliare, ma VOGLIONO VINCERE, se avete visto un po' il pallone da dentro non potete avere dubbi su questo.

Ancora, I CALCIATORI VOGLIONO VINCERE. Vogliono giocare coi compagni che li aiutano a vincere. Se un calciatore va in panchina ci sono due possibilità: non è determinante per vincere; l'allenatore non capisce un cazzo. Nel secondo caso, statene certi, l'allenatore verrà fatto fuori a breve dallo spogliatoio, perché quando un gruppo dubita delle capacità di chi lo guida è la fine. Tenderei anche ed escludere che un gruppo di venti calciatori si riveli da un anno all'altro un branco di scemi viziati adusi alla confort zone ecc ecc. Non sto avanzando ipotesi ma solo illustrando realtà generali. Quindi: se Luis Alberto sta fuori immeritatamente, lo sapremo a breve: perché la squadra andrà meglio senza di lui, ovvero perché i compagni ne pretenderanno la presenza in campo: in questo caso, delegittimando irrimediabilmente il manico.

d'accordo con te in via generale. Per quanto invece riguarda l'argomento contenuto nella frase evidenziata, io ritengo che i segnali dello sfaldamento di questo gruppo non siano apparsi solo ora ma da almeno un anno e mezzo.
Grandi colpe della società nel non notarli. E se ne lamentava anche Inzahi, credo.

[superaquila]

Panzabianca ed Orazio Scala

Come non darvi ragione ??

[giamma]

OT:
Quando ero ragazzo  avevo un compagno di scuola che era un fenomeno, col pallone faceva la qualunque, anche in corsa, quindi è andato ramengo presso tutte le società calcistiche romane e da tutte fu bocciato perché troppo gracile, all'epoca se non eri un atleta naturale non ti costruivano come si fa ora.
Questo per dire che contrariamente a quello che comunemente si dice, i giocatori dell'epoca giocherebbero anche oggi mentre alcuni di quelli che giocano oggi in passato sarebbero stati mandati a casa, un esempio per tutti, Messi.

[geddy]

Matto come un cavallo. Ho avuto paura per lui quando è caduto dal cartellone per esultare.

[Fabio70rm]

Comunque sicuramente NON E' nè un interno nè un centrocampista nè una mezzala.

E ostinarsi a metterlo lì significa depotenziarlo.

[Frusta]

Ad ognuno gli devi fare fare quello che sa fare meglio, vale in tutti i campi, non solo nel calcio, il resto so' fregnacce.