Autore Topic: Che fare  (Letto 116634 volte)

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Offline Drenai

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Re:Che fare
« Risposta #100 : Lunedì 29 Settembre 2014, 19:14:09 »
che devo dirti, a me non pare proprio. lui deve ricevere palla e puntare l'uomo. e questo piu gioca vicino alla porta e meno lo può fare. riceverebbe palla col difensore già addosso. poi vabè io ancora questo gran tiro non l'ho ancora visto. le sue doti per ora sono lo spunto e la coordinazione nel cambio di passo e di direzione. lo preferisco che crea superiorità numerica e metta in mezzo palle pericolose. come stoccatore designato abbiamo djordjevic, keita è piu utile a rifornirlo piuttosto che surrogarlo.
"It's not that I like winning that much, it's that I HATE losing"
Larry Bird

Offline Il lodolaio

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Re:Che fare
« Risposta #101 : Lunedì 29 Settembre 2014, 19:45:26 »
Il Konko visto fino a qui non può giocare, giusto dare spazio ad altri.
"A noi la qualità cià rotto il cazzo.
VIVA LA MERDA!"

Offline Fabio70rm

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Re:Che fare
« Risposta #102 : Martedì 30 Settembre 2014, 00:42:47 »
Stasera buona gara di Cavanda, si candida a questo punto come il vice Basta...
Polisportiva SS LAZIO, l'unica squadra a Roma che vince invece di chiacchierare!!

Offline Aquilatina

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Re:Che fare
« Risposta #103 : Martedì 30 Settembre 2014, 00:55:38 »
che devo dirti, a me non pare proprio. lui deve ricevere palla e puntare l'uomo. e questo piu gioca vicino alla porta e meno lo può fare. riceverebbe palla col difensore già addosso. poi vabè io ancora questo gran tiro non l'ho ancora visto. le sue doti per ora sono lo spunto e la coordinazione nel cambio di passo e di direzione. lo preferisco che crea superiorità numerica e metta in mezzo palle pericolose. come stoccatore designato abbiamo djordjevic, keita è piu utile a rifornirlo piuttosto che surrogarlo.
Straquoto: IL GRAN TIRO, TESO E POTENTE, NON LO HA.
Io tifo due squadre: la Lazio e chi gioca contro la riomma

Offline Er Matador

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Re:Che fare
« Risposta #104 : Martedì 30 Settembre 2014, 07:52:14 »
Veramente si potrebbe provare un 442 con lulic e candreva larghi.

marchetti

basta  de vrij   cana (radu)  braafheid

candreva  onazi   parolo (biglia)   lulic

               DJ       Keita

(tra parentesi gli infortunati che considero titolari)
Concordo molto spesso con l'amico Drenai, fra i più lucidi in questo tipo di analisi: qui la vediamo diversamente.

ma mi spiegate perchè questi stessi giocatori li vedete meglio col 442 piuttosto che col 433 che è stato cucito proprio per le loro caratteristiche?
Perché, a mio avviso, ci mancano completamente le caratteristiche richieste da quel modulo a tutti i suoi componenti, e in particolare ai due elementi fondamentali: gli esterni d'attacco.
In quel ruolo servono due doti: intensità e applicazione, innanzitutto mentali, senza soluzioni di continuità e in tutte le fasi di gioco.
Non riesco a immaginare nulla di più lontano dalle caratteristiche di Candreva e Keita: giocatori dallo spunto brillante ma con troppe pause. Quindi inconsistenti, perlomeno in quell'ottica.
E non lo dico per farne dei capri espiatori, dato che anche fra i loro compagni non abbondano quelli con la bava alla bocca dal primo al novantesimo minuto più recupero.

Su Keita: credo anch'io all'utilità di avvicinarlo all'area di rigore.
Il suo problema di fondo, almeno sinora, mi sembra la dispersività.
Se salta l'uomo a distanza chilometrica dalla porta, ha tutto il tempo per perdersi in ulteriori fumisterie col risultato di rendere vana, per lui e per la squadra, la prodezza appena compiuta.
Se salta l'uomo a minore distanza dalla zona calda, eccolo quasi obbligato a tentare qualcosa di sostanziale.
E il tiro? Nello sciagurato 2-4 interno contro il Napoli Soccer ne ha dato discreta dimostrazione, come gli capita quando è lanciato in velocità.
Non è la sua caratteristica migliore, concordo. Non ha le doti del primo Zárate; ma neppure, sempre in questo fondamentale, i limiti di Bokšić.
Più di Ribery e Robben, per tornare alle questioni tattiche, prenderei come riferimento un giocatore che in parte gli somiglia per movimenti e ruolo atipico: el Pocho Lavezzi.
Anche lui tanto fumo e poco arrosto a inizio carriera finché Mazzarri, compiendo un capolavoro, ne ha cesellato il modo di giocare rendendolo essenziale e finalizzato.
E da dove è partito questo percorso? Proprio da un avvicinamento fisico ai sedici metri, dove c'è meno spazio per disegnare ghirigori.

ma secondo me la sterilità col modulo c'entra poco. anche nelle partite in cui abbiamo creato tantissimo (ergo il modulo funzionava) non abbiamo comunque segnato.
Secondo me il modulo c'entra: in quanto efficacissimo nel creare gioco, ma assai meno nel finalizzare, a causa della scarsa densità nei sedici metri.
In molti commenti mi sembra si dia per scontato che la squadra debba rifornire Đorđević come principale bocca da fuoco.
A parte il fatto che le sue doti di sterminatore d'area sono ancora tutte da dimostrare, un approccio del genere implica una debolezza: bastano una marcatura efficace/una giornataccia (sulla singola partita) o un infortunio/calo di rendimento (sul lungo periodo) a sterilizzare le potenzialità realizzative, anche in presenza di una manovra in sé valida.
La dinamica del primo gol parla chiaro: il cross NON era per Đorđević, ma per un suo compagno che non è riuscito a sfruttarlo.
È stata la presenza di un secondo uomo in area - il serbo, appunto - a trasformare in gol un'azione altrimenti terminata senza esito.
Ecco, contro il Genoa il secondo uomo in area non c'è mai stato: e credo che il modulo incida parecchio in questa direzione.

Altra considerazione.
Lo schieramento a una punta è forse il più piacevole sul piano estetico per la continua alternanza di soluzioni offensive: ma quali sono le caratteristiche essenziali per implementarlo con adeguati riscontri in sede di realizzazione?
No, non un fenomeno tipo il primo Klose come terminale offensivo: quella è solo la foglia di fico per nascondere manovra e schemi inesistenti.
I requisiti essenziali sono altri:

1) una condizione atletica di prim'ordine poiché, in concreto, si corre di più
2) movimenti con e senza palla perfettamente sincronizzati per rimediare con le uniche armi, tempismo e attacco degli spazi, alla scarsa capacità di sfondamento
3) una batteria di centrocampisti, mezze punte e quant'altro con buona propensione realizzativa a livello individuale

a me sembra che in questa Lazio manchi quasi tutto...

Via col 4-4-2, dunque?
La colonna degli attivi è lunghissima, aggiungendo a quanto descritto il perfetto assortimento della coppia Biglia-Onazi nei ruoli rispettivamente più adatti.
Rimane un buco clamoroso a sinistra: un esterno in grado di comporre la "catena" con l'ottimo Braafheid - un tipo alla Cesar, per capirci - ci permetterebbe sovrapposizioni a getto continuo sulle fasce, con puntuali rifornimenti e due punte in grado di liberarsi spazio a vicenda.
Il tutto sullo sfondo del modulo più rapido da assimilare per chi non è abituato a giocare insieme.
Non abbiamo un elemento simile, però, e proporre Lulić in quel ruolo - non me ne voglia AlonZo - è come ritirare fuori il sistema tolemaico.
Forse è proprio il caso di rileggere la lista degli svincolati, già evocata per sostituire Gentiletti, alla ricerca di un esterno sinistro.
Non serve un fenomeno, basta il Manicone di turno per trovare la quadratura del cerchio.

Offline aquilafelyx

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Re:Che fare
« Risposta #105 : Martedì 30 Settembre 2014, 09:26:15 »
Spostiamo Candreva a sinistra e mettiamo Bruno Pereirinha a destra, il portoghese ha giocato tutto il precampionato su quella fascia e Candreva a sinistra è meno egoista del solito oltre a trovarsi col piede preferito quando converge al centro se opta per la soluzione balistica.
M'illumino di Lulic

Bajo las águilas silenciosas, la inmensidad carece de significado.


Chi ha paura di perdere non merita di vincere

Offline AlonZo

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Re:Che fare
« Risposta #106 : Martedì 30 Settembre 2014, 11:56:37 »

Non abbiamo un elemento simile, però, e proporre Lulić in quel ruolo - non me ne voglia AlonZo - è come ritirare fuori il sistema tolemaico.
Forse è proprio il caso di rileggere la lista degli svincolati, già evocata per sostituire Gentiletti, alla ricerca di un esterno sinistro.
Non serve un fenomeno, basta il Manicone di turno per trovare la quadratura del cerchio.

figurati ;) 

Penso che in una squadra che gira e allarga il gioco lulic possa dare il suo in quel ruolo anche se non è un esterno vero. In più partendo da lì lui inevitabilmente finisce per accentrarsi spostando la palla sul destro e creando spazio per braafehid che scende che è una bellezza.

Insomma, prima di andare a cercare svincolati proverei questi qui che tanto male non mi sembrano.

Il contro del 442 è che relega parolo al ruolo di "vice", e chiude ulteriormente gli spazi per FA che secondo me sta facendo intravedere di poter essere il vero crack della stagione.


Offline Matita

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R: Re:Che fare
« Risposta #107 : Martedì 30 Settembre 2014, 11:57:44 »
Spostiamo Candreva a sinistra e mettiamo Bruno Pereirinha a destra, il portoghese ha giocato tutto il precampionato su quella fascia e Candreva a sinistra è meno egoista del solito oltre a trovarsi col piede preferito quando converge al centro se opta per la soluzione balistica.

Braaf quando torna radu.
Si er papa te donasse tutta Roma
E te dicesse lassa anna’ chi t’ama
 je diresti:  Si sacra corona
Val piu’ l’opinione mia che tutta Roma

Vulgus veritatis pessimus interpres.
Lotito deve fa' come dico io (quito cit.)