La strigliata di Lotito (long-version)

[Frusta]

Quello che dicono o fanno i suini esula da ogni tipo di considerazione che non sia relativa al concetto di branco condizionato.
Quindi non conta.

[geddy]

Qua c'e' un ragazzino di 17 anni che e' diventato Laziale, per ora solo moderatamente antisarrista, per le corse di Inzaghi nei derby di coppa. Non vede l'ora di venire all'Olimpico.

[Panzabianca]

... per ora solo moderatamente antisarrista...

e te credo... frequentazioni negativissime.
J'hai detto de li sacconi, e che presto o tardi ti dovrai pentir?

[geddy]

Non c'entro, l'ho conosciuto pochi giorni fa. Qui in zona Sarri e' divisivo. Molti lo idolatrano, non pochissimi ne parlano male. Tutti hanno giocato contro o con lui. O almeno hanno un parente o un amico che lo ha fatto.

[Panzabianca]

Non c'entro, l'ho conosciuto pochi giorni fa. Qui in zona Sarri e' divisivo. Molti lo idolatrano, non pochissimi ne parlano male. Tutti hanno giocato contro o con lui. O almeno hanno un parente o un amico che lo ha fatto.

lo sanno che tu sei apertamente eretico, apostata e scismatico tutto in una sola persona?

[geddy]

Sanno che sono Laziale.

[Orazio Scala]

A proposito di figli, io ho cresciuto i miei facendogli rendere conto del fatto di essere dei privilegiati, tra i pochi fortunati a meritare di essere della Lazio.

Per loro si va a vedere la Lazio e basta, ambizioni e classifica non hanno rilevanza alcuna. Come dovrebbe essere per tutti.

[Orazio Scala]

A proposito di figli, io ho cresciuto i miei facendogli facendo rendere loro conto del fatto di essere dei privilegiati, tra i pochi fortunati a meritare di essere della Lazio.

Per loro si va a vedere la Lazio e basta, ambizioni e classifica non hanno rilevanza alcuna. Come dovrebbe essere per tutti.

Corrige.

[geddy]

Nei tardi anni 80 un paio di amici juventini diventarono Laziali, un po per antiromanismo un po perche spesso venivano con noi allo stadio. Le vie sono infinite.

[Fabio70rm]

Non credo che scegliere o meno di tifare Lazio dipenda daacomunicazzzione o dai presunti risultati sportivi.

Essere Laziali è quasi una chiamata.

Rispetto al tifoso di ogni altra squadra ho notato che quelli della Lazio sono più compatti e appassionati in genere alle vicissitudini della propria.

Sarà un legame atavico probabilmente; se sei tifoso sanguigno a Roma è più probabile che diventi un tifoso della Lazio.

Tua figlia, Ataru, probabilmente non è diventata della Lazio perchè è tifosa troppo tiepida; perchè il discorso di squadra dei fascisti sarebbe dovuto crollare di fronte al semplice interrogativo: perchè mio padre, che io amo e ammiro, allora li tifa? E sono interrogativi non da poco nei ragazzi, su cui ci si perdono per eoni interi. E sarei curioso di conoscere l'intensità con cui tua figlia partecipa alle vicende dei nostri presunti cugini. E magari, in quel Atalanta-asmerdici27, chissà che non stesse passeggiando con le amiche per qualche via o centro commerciale, magari ammirando più o meno di soppiatto qualche coetaneo?

[Panzabianca]

A proposito di figli, io ho cresciuto i miei facendogli rendere conto del fatto di essere dei privilegiati, tra i pochi fortunati a meritare di essere della Lazio.

Mia figlia, 11 anni, sedicente futura ballerina classica, anzi, etoile, dice che del calcio (in sostanza) nun jene frega na ceppa, ma (c'è un "ma" redimente e salvifico) mi assicura che se le dovessero chiedere per quale squadra lei tifi, risponderà LAZIO senza condizioni.
Certo, era bello portarla allo stadio e non vedere un cazzo per 90 min perché c'erano le giraffette da ritagliare,  e poi lanciarla in alto ad ogni gol, lei divertitissima. 

Ora, invece, si limita a delle dichiarazioni ma solo se interrogata. Me lo devo fa abbastà...

[Frusta]

Mia figlia, (...) se le dovessero chiedere per quale squadra lei tifi, risponderà LAZIO (...) Me lo devo fa abbastà..

E t'è ita pure bene.
Da cosa dipenda non si sa. Educare alla lazialita' mio figlio  e mia a nipote è stato come sfondare una porta spalancata, con mia figlia non c'è stato niente da fare je frega del calcio quanto a me del veganesimo.

[Karmilla]

Sono gusti. Io il contrario, mio padre se ne fregava del calcio, mio nonno/mamma/fratello se ne fregano, io tifosa avvelenata.

Un mio amico ha la madre Laziale (di Perugia, come me). Ha cercato in tutti i modi di educarlo alla Lazialità. A 3 anni se lei diceva il nome di un giocatore della rosa della Lazio lui diceva il cognome, e facevano la formazione così. A 6 anni è andato a scuola ed è diventato milanista.

Questione di personalità.

[Dissent]

Ho letto con interesse le molte opinioni ed esperienze con figli e dintorni e mi pare che sulla centrale questione del ricambio generazionale, proprio quanto da voi riportato, confermano quanto da me detto.

Non cè nessuna questione fascismo o ultras che possa influenzare un bambino in età "sensitive" dalle elementari al liceo
Non cè nessuna questione radio, pseudo ambienti lazialoni, o addirittura liberalalazio che possa contare anche una briciola sul perchè un bambino sia laziale o meno.

Ciò che emerge invece è che la Lazio continua ad alimentare il suo bacino di tifosi/clienti in modo completamente endogeno, autoctono, contando sulla mera buona volontà dei padri di instradare i figli nonostante tutto e tutti.
E' una modalità che non può che portare ad un assottigliamento già evidente del bacino, e perchè non tutti i figli sono uguali e non tutti i padri così perseveranti e per un semplice declino demografico ineludibile.

Più di altri club inoltre, il bacino di utenza della Lazio avrà sempre un problema in più, ovvero un coinquilino di casa invadente, aggressivo, focalizzato, quasi militarizzato soprattutto verso i bambini in tuta d'ordinanza, con il quale dovrà sempre confrontarsi, contesto nel quale i bambini della lazio, sempre in minoranza, imparano a fare i conti fin dalle prima classi di scuola.

Quello che è mancato clamorosamente in questi 20 anni è stato il supporto esogeno della società e del presidente lotito al grande lavoro autoctono dei padri volenterosi.
Anzi, il lavoro del presidente Lotito ha affossato e limitato quel grande lavoro.

Una presidenza fatta di divisioni, di linea piatta verso il basso, di club confinato al 7 posto in media, di ambizioni e sogni decapitati sull'altare delle solide realtà dei bilanci (anche quello della salernitana cè da contemperare perchè necessario al patron) fuori praticamente sempre dalle competizioni più belle e attiva unicamente in 3/4 partite di coppa italia ogni qualche anno.

Una presidenza che ha di fatto spento ogni entusiasmo, non di vincere, ma di partecipare, che ha cristallizzato la sensazione che il più è fatto, che il massimo è raggiunto, che ciò che oggi vedi è difficilmente migliorabile, che questo sei e sarai sine die, di padre in figlio enrico a san sebastiano.

Non è solo il vincere e i risultati che portano tifosi/clienti e bambini ma l'entusiasmo di esserci sul serio, di mercati fatti di colpi ed investimenti (almeno ogni tanto) tutti elementi incompatibili con gli interessi legittimi ma strettamente personali da infilarci dentro (federazione, salernitana, politica, altre società).

Nessun bambino si avvicina a tutto questo, nessun bambino guarda le solide realtà, nessun bambino sorride che fai solo mercati in autofinanziamento più deve avanzare qualcosa da comprare alla salernitana.
Nessun bambino è contento se dopo 13 anni che torni in CL deludi le aspettative con mercati da sassuolo.
I bambini vanno altrove.

Basta ricordare gli anni dal 92 al 98, vinci poco o niente, ma tanti e tanti bambini, non di famiglie laziali, si avvicinarono a questi colori per quanto entusiasmo produceva quella società li.

E' un danno enorme quello apportato in quasi 20 anni dal presidente Lotito alla sorgente stessa della Lazio, un danno di mani improvvide che non hanno avuto cura di alimentare ma soprattutto ansia di prendere.

Sarri sembra dopo tanti anni una luce di chi forse vorrebbe prendere una strada nuova, ma con tanti ma, forse, chissà.

Per ora l'effetto visibile di questa gestione è uno stadio praticamente deserto.

[geddy]

Erano i goal di Beppe Dissent.

[Panzabianca]

Ora ci è la pandemia. È strano che in 300 righe di elaborato, questo argomento il buon Dissent non l'abbia manco toccato de striscio e di come, in un calcio certo non fondato sui suoi concetti pseudo-liberisti, oltre la metà della serie A sarebbe da Tribunale, Sez. Fallimentare e, alla luce di ciò, l'indegno Lotito potrebbe avere in bacheca almeno uno scudetto.
Lo stadio deserto...


Prima obiezione:
Dice: ma i riommici so in 40 mila pure co l'arciconfraternita degli sediari...
Si, ma è er minimo se paa riomma t'o faresti mette pure ar culo. Er minimo.

Lassali fà...

[Orazio Scala]

Quello che è mancato clamorosamente in questi 20 anni è stato il supporto esogeno della società e del presidente lotito al grande lavoro autoctono dei padri volenterosi.
Anzi, il lavoro del presidente Lotito ha affossato e limitato quel grande lavoro.

A maggio 2000, il conto laziali-romanisti nella classe di mio figlio maggiore era 14-6. Quattordici laziali e sei romanisti. La scuola era la Lucio Battisti di Garbatella.

Appena all'inizio del successivo anno scolastico, il rapporto era già invertito e tornato a numeri consueti, del tipo 15-5 o roba del genere. Il campionato non era ancora cominciato. Fu sufficiente l'acquisto di Batistuta a capovolgere il quadro.

Brillò, peraltro, l'assenza totale della SS Lazio dallo scudetto in poi sul fronte della capitalizzazione di quel titolo. Il 20 maggio, due giorni dopo la vittoria della Coppa Italia, sei dopo lo scudetto e il giorno prima della festa contro il Bologna, il negozio di Via Farini (che ancora beneficiava dell'esclusiva di 15 anni concessa da Calleri nel 1986 e che il Dottore non aveva minimamente voluto ricontrattare) era assediato da tifosi che avrebbero comprato qualsiasi cosa, ma non c'era nulla da comprare. Alcuni, pur di tornare a casa con qualcosa in mano, acquistarono le cassette con le registrazioni dei gol degli anni '92-'94 di Guido de Angelis...

Il 30 maggio ci incontrammo con altri forumisti, qualcuno aveva incollato un tricolore sulla maglia 1999-2000. Magliette in vendita? Zero.

Il primo gadget scudettato fu una sciarpa degli Irr, prodotta qualche settimana dopo lo scudetto.

La maglia 2000-01 scudettata fu messa in vendita a NOVEMBRE, quando il nuovo campionato aveva già preso una brutta piega.

Nel 2001 l'accordo con Lazio Point finalmente cessò e la Lazio poté dare via al "suo" merchandising, col famoso marchio B11. Geniale.


Dire che questa presidenza non abbia fornito supporto esogeno, quando la precedente è riuscita a PERDERE 500 abbonati DOPO UNO SCUDETTO, richiede una dose di faccia tosta da campionato del mondo.

E prima del Dottore? La presidenza Calleri, accusato dai tifosi di avere spento l'attaccamento ai colori ecc. ecc. Prima ancora quella Lenzini accusata dai tifosi ecc. ecc. Nel 1981, sciopero del tifo.

L'unica presidenza gradita ai tifosoni fu quella di Chinaglia, che prese la Lazio in A e la portò in C. Ottimo.

La verità è che nei mitici anni de "ooooostadiosemprepieno" (fine '60-fine '70) tra le 5.000 e 10.000 persone entravano senza pagare. Oggi si paga e il lazialetto ha vita dura, quindi se ne sta a casa.

[LaLazioMia]

Sto pensando, ma l'acquisto di Sarri quanto male ha fatto ai dissent?

Sarri vuol dire voglia di vincere vûl dire spendere 4 milioni per un allenatote, vuol dire voglia di assecondare un maestro di calcio anche per le campagne acquisti.

[geddy]

A Dissent non interessa Orazio. Non analizza, non porta nulla alla discussione. Non credo neanche gli interessi realmente la gestione della Lazio.Gli interessa screditare la proprieta', il presidente e i dirigenti. Questa dei bambini che si entusiasmano per il mercato e' solo l'ultima fregnaccia che ci propina. Il ragazzino di Pieve al Toppo non e' entusiasta di Lasagna.

[Orazio Scala]

A Dissent non interessa Orazio. Non analizza, non porta nulla alla discussione. Non credo neanche gli interessi realmente la gestione della Lazio.Gli interessa screditare la proprieta', il presidente e i dirigenti. Questa dei bambini che si entusiasmano per il mercato e' solo l'ultima fregnaccia che ci propina. Il ragazzino di Pieve al Toppo non e' entusiasta di Lasagna.

Probabilmente Lotito gli ha rigato la macchina. Anzi, meglio ancora: si è convinto che Lotito voglia rigargli la macchina. E vive con questa ossessione.

Danni eterni
i bidoni di Terni