Autore Topic: La strigliata di Lotito (long-version)  (Letto 9859 volte)

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Offline Batiza

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #60 : Domenica 19 Dicembre 2021, 10:56:39 »
A me sembra che questa nuova concezione del calcio che dovrebbe creare tifosi visti solo come fruitori di un'attrazione che gli faccia superare le due ore incollati davanti ad una partita di calcio non come tifosi appassionati di una delle due squadre ma come spettatori avidi di emozioni forti tutte e subito abbia prodotto solo una cosa: buffi. Quelli che hanno Inter, Milan, Juve, Barcellona....
Quindi la domanda è: questo nuovo modo di concepire il calcio riuscirà ad attirare tanti nuovi tifosi da sostenerlo o affogherà sotto il peso di immensi debiti?
Si può smettere di giocare a calcio ma non si può smettere di essere laziale...

Offline Jim Bowie

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #61 : Domenica 19 Dicembre 2021, 11:22:28 »
Mi piace questo voler introdurre i concetto di cliente di spettatore che va per lo spettacolo e non per il tifo.
Peccato che il calcio è spettacolo per i non tifosi,. Per i tifosi il calcio è passione, più sofferenza empatia con un simbolo una appartenenza.
La Lazio negli ultimi 20 anni ha vinto più titoli di tutti a meno della Juventus, la Lazio ha dato soddisfazioni(il 26maggio)che quei della sì sognano. Della hanno avuto er sor Pallotta che a Lotito puo'a stento lucidargli le scarpe
Eppure della dopo un set tennistico a Bodo sul 3 a 0 dell'inter sbandieravano e cantavano come scemi in 40000.
Della serie il cliente ha sempre ragione e il tifoso è un povero coglione?
Comunque il cliente laziale pure ai tempi di Cragnotti (allora solo ad essere chiamati clienti i tifosi si incazzavano) non rispondeva in maniera adeguata e 20 anni fa le partite non te le buttavano in faccia come adesso su Tv, smartphone e cessi pubblici.
Lotito è stato un problema per il business degli irridux, come non lo era cragnotti. Il Laziale è stato sempre di acqua dolce e con l'arabo del PSG rimarrebbe sempre diverso da quelli della. È del resto il principale motivo e ragione per  cui non è riommer.
Poi errori li fanno tutti e non aver aperto gli abbonamenti e una grossa responsabilità della societa'.
Errore a impatto economico praticamente nullo ma fondamentale per l'affievolirsi del tifo in casa.
Bravo!
Il calcio e come le fiabe ovvero l’industria dei sogni!
Clienti un par de palle.

Per Zap
E vero che i bambini di 6 anni ancora non hanno formato una coscienza politica, però è pure vero che sono fagocitati dalla comunicazione, che a forza di dipingerci come brutti sporchi e cattivi li allontana dai nostri valori.
Il rimedio? Non prezzi bassi, non fiori al ghetto, non campioni, solo Delenda giornalai!


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Offline Dissent

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #62 : Domenica 19 Dicembre 2021, 13:24:04 »
**""del problema ricambio generazionale e delle scuola"**
.....non so quale esperienza abbiate con i bambini, io molta avendo 2 figli, e quello che qualcuno dice non lo riscontro minimamente nella realtà.

Un bambino che approccia allo stadio, diciamo a 5 anni, non va neanche in prima elementare, è semplicemente puro.
Quando inizia le elementari, dove mediamente in una classe di 25 bambini, tolta la metà tra femmine (poche interessate realmente al calcio tranne rare eccezioni) e non calciofili, restano diciamo 13 bambini "calcio sentitive" di cui i nostri, come laziali, se va bene sono in 2/3.
A quell'età, e fino almeno alla 3/4 elementare parlare di fascismo, radio, ambienti, ma proprio non esiste.
Esiste solo lo stadio, l'album dei calciatori, la scuola calcio, le partite tra amici ai compleanni, comincia un flebile sfottò, ma neanche tanto  se vinci o perdi il derby.
Conta in massima parte solo la passione, la squadra, un dribblig o una notte europea.
Per di più se un laziale trova un altro laziale in classe diventa mediamente un muro, perchè entrambi saranno sicuramente andati allo stadio mentre degli altri 10 ne troverete la metà che neanche la formazione della roma sa e scattano i perculamenti ma al contrario.
Quindi ma di che parliamo.
Un bambino alle elementari subirebbe un indottrinamento da regime? ma in quale mondo?

Se passiamo invece al periodo medie dalla quinta elementare alla terza media, qui le cose di fanno ancora più interessanti.
I bambini sono informatissimi, ricevono il primo telefono, sono digitali, sanno farsi domande e ricercare.
In questo periodo senza dubbio possono ricevere impulsi propagandistici da ogni dove, you tubber, amichetto di scuola smaliziato che veicola messaggi negativi, ma niente di paragonabile ad un genitore che può tranquillamente mettersi lì e spiegarli la verità.
Se il bambino è mediamente curioso e voglioso di sapere, se ben informato in famiglia, la scuola e gli amici non può proprio niente anzi, diventa per lui anche un momento di orgoglio e di sfida per far vedere agli altri quanto "non sanno".
Troppe volte si è divertito mio figlio a dire all'amichetto rommico..."tuo padre tha raccontato la storia sbagliata" informati.
In un altro caso, quando senti parlare di laziali fascisti, fu l'occasione per lui di leggere un pò sul tema e cominciare a farsi un''idea primordiale e di contesto generale, non certo approfondita, ma niente che potesse scalfire la lazialità.
Per di più in questa fasce di età i bambini/ragazzi sono interessati ad una marea di cose e il calcio non è certo la sola ed è meno predominante rispetto al periodo scolastico precedente come unico argomento focalizzato.
Quindi il problema medie è zero da questo punto di vista, almeno nella mia esperienza.

Degli anni successivi, ormai il carattere è piu strutturato e quel che si è fatto si è fatto, indietro non si torna, quasi mai.

Il vero problema invece non è certo il bambino/ragazzo influenzato da pseudo ambienti, fascisti o radio o cavolate del genere, no, il bambino resta sempre laziale, se ben seguito da laziale.
Il problema è quando manca l'entusiasmo di andare allo stadio, preferire una partitella con amici sulla play ad un lazio-empoli insignificante per la classifica o fine a se stessa. A volte ci va, a volta si distacca.
E non è questione di essere tifoso del real o della juve.
Anzi i bambini/ragazzi sono anche orgogliosi di non far parte dei più forti, perchè fa anche scattare quell'orgoglio di essere dalla parte dei più "deboli" che ogni tanto ce la fanno con fatica ed impegno. Ed è un'attitudine che mettono in pratica anche in aspetti relazionali, a scuola, al campetto di calcio etc..

Il problema è quando invece manca  la speranza di farcela ogni tanto, è la linea piatta, un torneo di cui sai già il risultato, un 6 politico insomma, che è devastante applicato ad un bambino di quell'età che vive molto di questo.

Al bambino/ragazzo quindi, se il sogno non viene mai alimentato, lui resta della Lazio, ma allo stadio va meno, sempre meno e chissà se questo basterà, quando il padre non ci sarà più, a tenere la sua voglia o passione abbastanza alta da far lo stesso con i suoi figli. Ho i miei dubbi.

Questo è il tema centrale della presidenza Lotito, per me è l'urgenza n.1 detto da sempre.
Cristalizzare la Lazio in un limbo ormai ventennale ha allontanato, la spento la passione, ha diviso.
Ed è una responsabilità enorme, la piu grande per me.

Laudantes, riflettete.

geddy

Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #63 : Domenica 19 Dicembre 2021, 14:09:19 »
Ma no. E' che perdiamo spesso
Non ci sono gli abbonamenti, i biglietti costano e fa freddo.

geddy

Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #64 : Domenica 19 Dicembre 2021, 14:27:45 »
Mo pure sociologo Dissent.

Offline disabitato

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #65 : Domenica 19 Dicembre 2021, 14:34:00 »
Non da biasimare, un discorso che alla pancia del tifoso può anche piacere, ma fossero i modi del presidente  il problema.
E neanche l'allenatore è il problema purtroppo, perchè di allenatori bravi è pieno il mondo e morto un sarri ce ne sarebbe un altro.

Il problema è la sostanza del presidente che manca, in fondo lo sa pure lui, in fondo lo sanno anche i calciatori che chissà quante risate si sono fatti sui loro gruppi di whatsapp quando sentivano un uomo accusare loro di sprecare mezzo litro d'acqua mentre lui appoggiava 13 milioni della lazio sul conto della salerno del figlio in cambio del povero akpa.
Purtroppo gli resta essere autoritario, ma non sarà mai più autorevole e credibile.

Il problema di fondo è che la sua capacità imprenditoriale è ormai incompatibile per certi livelli del calcio attuale; non ha mezzi economici, professionalità e struttura societaria per poter competere per certi obiettivi, anche volendo non lo può fare e non lo sa fare.

L'opzione migliore per lui sarebbe vendere la Lazio riconoscendo, come fece calleri, che più non può fare, realizzando la sua ricca plusvalenza e garantendo il futuro del figlio e della sua famiglia. Purtroppo il suo carattere lo porta spesso a fare scelte che di tutta evidenza sono controproducenti per lui stesso, il senso smisurato di orgoglio che lo pervade lo porta a non essere più obiettivo.
Ma i fatti sono evidenti.

La Lazio ormai da anni è una linea piatta, certo paga gli stipendi il 27 del mese, cè il pulman nuovo e gli spogliatoi ristrutturati, ma non può competere, lo sai già prima di partire. Partecipi al gioco in cui sei invitato ma resti confinato in un recinto dove sei certo di prendere il sole tranquillo ma non devi avere alcuna velleità di scavalcarlo e farti una bella passeggiata.

Questo calcio qui è sempre meno passione e più entertainment, sempre meno tifosi anni 80 sempre più clienti. In questo contesto serve accendere gli animi della passione, dare un obiettivo, far sentire la possibilità di superare lo steccato, altrimenti il cliente non ti segue più, non si interessa al tuo prodotto.
Lotito purtroppo è incompatibile con tutto ciò, lo è per natura, giusto o sbagliato ma non è questo il suo mondo.
Non conosce il cliente, non lo capisce, non lo insegue anzi pretende da lui riconoscenza per aver preso la lazio 20 anni fa con un credito altrimenti incassabile nel 2050. Non lo capisce è più forte di lui.

E in tutto ciò la desertificazione del cliente Lazio è andata avanti senza sosta, probabilmente nella gestione Lotito non si è aggiunto un solo cliente ma se ne sono persi tanti e quelli futuri sono andati in altri lidi; lo stadio ormai è lo specchio fedele della gestione di questo presidente.

Comprendo il suo tentativo con Sarri, professionista senza dubbio capace, su cui costruire magari un progetto lungo ma che inevitabilmente passerà attraverso un ridimensionamento iniziale senza ovviamente garanzie sul futuro perchè poi alla fine, senza capitali è difficile andare a dama ed è facilissimo sbagliare.

Grande preoccupazione per il futuro.
Discorso che non fa una piega.
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

geddy

Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #66 : Domenica 19 Dicembre 2021, 15:56:48 »
Pare che a breve sarà necessario il tampone pure per i vaccinati per andare allo stadio. Dubito che la società lo avesse previsto, ma per chi ha venduto abbonamenti ora è una rogna.

Offline MagoMerlino

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #67 : Domenica 19 Dicembre 2021, 17:07:44 »
se tanto ti disturba il 5 aggiungi 10,fai il ragazzo confuso di 15 anni, quello che a 5 era laziale grazie al padre e a 15 diventa romico grazie all'ambiente di m creato intorno alla Lazio'
A me non disturba, ho parlato per primo dei cinquenni. Forse disturba altri utenti.
Come non devi aver letto bene i messaggi successivi di altri utenti.
Se un ragazzino di 5 anni diventato Laziale grazie al padre, crescendo, non diventa de quelli per colpa dell’ambiente creato da LiberalaLazio, ma per altri fattori. Che con LiberalaLazio non c’entrano una beneamata ceppa.
La propaganda di quelli è una macchina da guerra, l’unico mezzo che abbiamo per contrastarli è vincere lo scudetto o quantomeno vincere tutti i derby e arrivare più avanti di loro in tutte le competizioni. È l’unico modo per azzittarli.
Odio perdere più di quanto ami vincere

#liberalaLazio

Siamo realisti, esigiamo l'impossibile.

"se te senti la forza necessaria spalanca l'ale e viettene per l'aria: se nun t'abbasta l'anima de fallo io seguito a fa l'Aquila e tu er gallo"

Offline Breizh

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #68 : Domenica 19 Dicembre 2021, 17:38:13 »
La propaganda di quelli è una macchina da guerra, l’unico mezzo che abbiamo per contrastarli è...
... ricordare la  :coppanfaccia

Ancora funziona. :)

Poi certo, anche continuare a batterli al derby, arrivare davanti in campionato, alzare qualche trofeo mentre loro al massimo sradicano un bonsai, vederli prendere regolarmente 6 o 7 gol...

Offline LaLazioMia

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #69 : Domenica 19 Dicembre 2021, 18:42:47 »
Io non ho scritto che liberalalazio è stato(o è ancora) l'unico colpevole ma certamente in un ambiente già mafioso, politicamente orientato, mediaticamente bastardo pro merdacce, il fatto che il tifo laziale, i media laziali invece di raccogliersi a testuggine per difendere almeno loro la Lazio hanno, spesso e volentieri con le loro accuse preconcette e a prescindete, fatto comunella con i nostri nemici e ciò non è stato un aiuto per il mondo del tifo
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
Chi lo ha scritto? Cairo? La gazzetta?
No, MM il moderatore.

Panzabianca

Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #70 : Domenica 19 Dicembre 2021, 18:43:55 »
Mo pure sociologo Dissent.

Io glielo avevo pure proposto, ...gli avevo detto: "Dissent tu sai tutto, e nessun campo dell'umano sapere ti è oscuro. Allora che ne dici di avviare un commercio di pupazzi-bambolotti con la tua faccia?

Dissent commercialista
Dissent dottore
Dissent Presidente della Lazio
Dissent economista
Dissent spurgatore de pozzi neri
Dissent sibilla
Dissent cliente
Dissent Tare
Dissent plusvalenza
Dissent terza dose


...na cosa tipo puffi...(che sono pure bianco-blu), ma purtroppo lui si è mostrato dubbioso circa l'efficacia del progetto. Ora ho ripiegato sui santini di Orazio Scala, da na parte, e di Sarri, dall'altra. Pare che l'idea funzioni.

Offline Jim Bowie

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La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #71 : Domenica 19 Dicembre 2021, 18:59:40 »
Io glielo avevo pure proposto, ...gli avevo detto: "Dissent tu sai tutto, e nessun campo dell'umano sapere ti è oscuro. Allora che ne dici di avviare un commercio di pupazzi-bambolotti con la tua faccia?

Dissent commercialista
Dissent dottore
Dissent Presidente della Lazio
Dissent economista
Dissent spurgatore de pozzi neri
Dissent sibilla
Dissent cliente
Dissent Tare
Dissent plusvalenza
Dissent terza dose


...na cosa tipo puffi...(che sono pure bianco-blu), ma purtroppo lui si è mostrato dubbioso circa l'efficacia del progetto. Ora ho ripiegato sui santini di Orazio Scala, da na parte, e di Sarri, dall'altra. Pare che l'idea funzioni.
Io via Amazon ho acquistato a San Gregorio Armeno 10 statuette da presepe di Vedat
Vedat pastore
Vedat ciabattìno
Vedat falegname
Vedat maniscalco
Vedat idraulico
Vedat ortolano
Vedat con caraffa d’acqua
Vedat cammelliere
Vedat guardia romana
Vedat arpista
Cazzò manco una Vedat giocatore che voglia indicarci la via così come la Cometa per i tre Saggi?
Panza te che bazzichi li preti svelami l’arcano.


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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #72 : Domenica 19 Dicembre 2021, 20:12:24 »
Potrei sbagliarmi, ma mi sembra di cogliere una punta di ironia, da parte di Jim , nei confronti del Muflone ( osannato anche all’Olimpico ).

Peggio per Jim, perché manca una partita a Natale.
Una doppietta del Muflone lo travolgerà!
"E' NORMALE BATTERE LA ROMA...."  - Senad Lulic  26 - 5 -2013

Offline Fabio

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #73 : Domenica 19 Dicembre 2021, 21:34:41 »
il topic parla di strigliata di lotito
ha percaso detto che ha lasciato andare via inzaghi,che sta dimostrando molte cose all'inter senza la squadra di conte, per non adeguargli un contratto che adesso paga a sarri e avere questi risultati imbarazzanti.. no è meglio parlare di cazzate

Online Ataru

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #74 : Domenica 19 Dicembre 2021, 22:28:34 »
il topic parla di strigliata di lotito
ha percaso detto che ha lasciato andare via inzaghi,che sta dimostrando molte cose all'inter senza la squadra di conte, per non adeguargli un contratto che adesso paga a sarri e avere questi risultati imbarazzanti.. no è meglio parlare di cazzate
ha già detto più volte che è uscito dal ristorante con un accordo verbale con Inzaghi e che quest'ultimo lo ha disatteso. le cronache narrano di un contratto pronto a febbraio e rifiutato dallo spiazentino. ora Inzaghi è di nuovo un eroe maltrattato da Lotito. siamo veramente curiosi, noi laziali
osa c'è da psicolo propriono capisco.
qui sono un esempio di civilità e non solo per molti

Offline LaLazioMia

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #75 : Domenica 19 Dicembre 2021, 23:16:44 »
 ha già detto più volte che è uscito dal ristorante con un accordo verbale con Inzaghi e che quest'ultimo lo ha disatteso. le cronache narrano di un contratto pronto a febbraio e rifiutato dallo spiazentino. ora Inzaghi è di nuovo un eroe maltrattato da Lotito. siamo veramente curiosi, noi laziali
Evidentemente qualcuno è sempre pronto a travisare la realtà fattuale pur di portare avanti le proprie convinzioni tramutando
il sorcio piacentino in vittima di Lotito.Ad alcuni Laziali il termine curiosi sta un po, tanto, stretto.
Citazione"Qui se non si trova qualcuno che decide di portare in tribunale Lotito, accusandolo di "qualcosa", non si viene a capo di nulla. Purtroppo."
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Offline Frank 73

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Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #76 : Domenica 19 Dicembre 2021, 23:57:12 »

Il vero problema invece non è certo il bambino/ragazzo influenzato da pseudo ambienti, fascisti o radio o cavolate del genere, no, il bambino resta sempre laziale, se ben seguito da laziale.
Il problema è quando manca l'entusiasmo di andare allo stadio, preferire una partitella con amici sulla play ad un lazio-empoli insignificante per la classifica o fine a se stessa. A volte ci va, a volta si distacca.
E non è questione di essere tifoso del real o della juve.
Anzi i bambini/ragazzi sono anche orgogliosi di non far parte dei più forti, perchè fa anche scattare quell'orgoglio di essere dalla parte dei più "deboli" che ogni tanto ce la fanno con fatica ed impegno. Ed è un'attitudine che mettono in pratica anche in aspetti relazionali, a scuola, al campetto di calcio etc..

Il problema è quando invece manca  la speranza di farcela ogni tanto, è la linea piatta, un torneo di cui sai già il risultato, un 6 politico insomma, che è devastante applicato ad un bambino di quell'età che vive molto di questo.

Al bambino/ragazzo quindi, se il sogno non viene mai alimentato, lui resta della Lazio, ma allo stadio va meno, sempre meno e chissà se questo basterà, quando il padre non ci sarà più, a tenere la sua voglia o passione abbastanza alta da far lo stesso con i suoi figli. Ho i miei dubbi.

Questo è il tema centrale della presidenza Lotito, per me è l'urgenza n.1 detto da sempre.
Cristalizzare la Lazio in un limbo ormai ventennale ha allontanato, la spento la passione, ha diviso.
Ed è una responsabilità enorme, la piu grande per me.

Laudantes, riflettete.

Ho riflettuto.

Molto interessante il tuo discorso, la mancanza di prospettiva e di speranza in un domani diverso da imputare alla "linea piatta" cui siamo vincolati da venti anni. Linea piatta, se interpreto bene, determinata dalla politica gestionale della società, che, causa la sua politica di bilancio non espansiva, non suscita nei tifosi e nei potenziali tifosi quell'entusiasmo e quella speranza di poter ribaltare il tavolo nella competizione, ad oggi impari o quasi impari, con i club che vanno per la maggiore.
A questo punto, stante questa prospettiva, solo una "occasionale" "solida realtà", tipo la Lazio di due anni fa a contendere il primo posto fino allo stop pandemico, può ogni tanto risollevare gli entusiasmi. Ma è "allineamento dei pianeti" e quindi non vale (...).
Mentre altrove, per esempio sull'altra sponda del Tevere, della "solida realtà" di un successo sportivo, puranche occasionale, se ne può fare tranquillamente a meno, in quanto il club, attraverso la sua strategia di investimento espansionistica, "sazia" ed entusiasma le folle degli appassionati semplicemente con l'annuncio, il sogno, il colpo mediatico dell'arrivo, per esempio, di un giovane e promettente attaccante a suon di 45 milioni.
Chi invece, in quel ruolo, schiera da cinque anni quello che, come prolificità, diventerà uno dei primi tre attaccanti della storia della Serie A non può che essere depresso, in quanto ciò è ordinario e scontato e non suscita emozione e non "comunica" una svolta.
L'analisi sui bambini delle elementari e delle medie non fa una piega, resto perplesso sul dopo. Il laziale che non andrebbe allo stadio in quanto manca quella spinta emozionale di cui sopra. La perplessità è che quella spinta emozionale la si associ alla mancanza di prospettiva e di speranza determinata dalla politica restrittiva di bilancio della società, io più prosaicamente la attribuirei alla mancanza di risultati che può caratterizzare, per esempio, una stagione come quella attuale.
Certo le due cose possono essere legate, più spendi più arrivano i risultati. Tendenzialmente.
Ma si rischia di attribuire alla causa (i mancati investimenti o investimenti poco espansivi) una incidenza superiore a quella determinata dall'effetto (i risultati). Voglio dire, e sono banale, che se arrivano i risultati, anche senza mercato e colpi annunciati, lo stadio si riempie, se non arrivano, lo stadio si svuota.
Probabilmente sì... in altri ambiti, lo stadio, per un po', si riempie anche a scatola chiusa, per la speranza che, magari, l'acquisto milionario ha trasmesso agli appassionati.
Ma, in tutto questo, nulla vedo di diverso da quanto è sempre accaduto da quando seguo il Calcio (quasi mezzo secolo ormai... sigh...).

Una differenza sì, la colgo paragonando ciò che stanno vivendo i quindicenni e i ventenni laziali di oggi, rispetto a quelli della mia generazione.
Quelli di oggi hanno visto la Lazio alzare trofei, uno anche in faccia ai loro dirimpettai.
I loro dirimpettai della loro età MAI hanno visto la loro squadra del cuore riuscirci, neanche una volta.
Ed è una condizione così imbarazzante che, per quanto il mondo sia cambiato, nessun Ebrahaamm da 45 o anche da cento milioni potrà ribaltare...
Insomma, sarà per l'allineamento dei pianeti, sarà per circostanze occasionali, sarà per combinazioni fortuite, ma nell'ultimo quinquennio il "sogno" del tifoso laziale è stato decisamente più "alimentato" rispetto a quello del suo dirimpettaio cittadino, per il semplice fatto che il sogno di un tifoso, anche del giovane tifoso moderno, nasce sempre e comunque dal rettangolo di gioco. E lì dentro, negli ultimi anni, la Lazio ha offerto valori pregevoli ed è stata competitiva ad alti livelli. Di sicuro più di altri club che vengono citati come esempio di capacità di alimentare i sogni dei propri sostenitori...
Che, sia detto per inciso, ed escludendo i tifosi delle tre strisciate, corrispondono a quello che i tifosi laziali hanno vissuto come realtà. Ho sentito chiaramente tifosi, dirigenti e allenatori della riomma, nel declinare l'obiettivo di inizio stagione, quello di... vincere "un trofeo"... insomma sognano e bramano quello che noi abbiamo, più di una volta e con una discreta frequenza negli ultimi anni, vissuto.

Alcune considerazioni inoltre sulla composizione del tifo cittadino, in particolare con riferimento alle giovani leve.
Ho una bambina, tifosa come il papà :-), che nella sua classe delle elementari ha trovato 4 laziali e una quindicina di romanisti.
I cinque laziali della classe sono gli unici a mettere piede con continuità allo stadio (fino allo stop covid, tre abbonati e gli altri due che andavano spesso), dei romanisti cinque o sei mediamente una volta l'anno vanno a vedere UNA partita al massimo. Gli altri l'unico giocatore che conoscono è ormai in pensione, mentre TUTTI, romanisti e laziali, hanno almeno sentito nominare Ciro Immobile... anche se non è costato 45 milioni. Pare che, oltre che per i milioni spesi, alcuni tifosi sono riusciti in questi anni addirittura ad entusiasmarsi per i goal (Ciro), per le magie e gli assist (Luis Alberto), per lo strapotere fisico e tecnico di un proprio calciatore (Sergej)... ma solo una minoranza dei tifosi della capitale ha avuto questa fortuna, la maggior parte è stata costretta a digerire come nuovi idoli un Pellegrino o uno Zagarolo.
Ieri c'era Atalanta-xxxx, ovviamente non mi riguardava se non per la timida speranza che l'Atalanta rallentasse...  ;D ed ho impiegato il tempo per portare il cane al parco.
Qui c'erano due famigliole che dissertavano del più e del meno, in particolare dei fidanzati dei figli, ed entrambe convenivano che non avrebbero accettato che il figlo o la figlia gli presentasse qualcuno che tifasse qualcosa di diverso dalla Maggica. Lo dicevano con convinzione, lo dicevano seriamente. Ebbene... in quel momento, come detto, si stava giocando Atalanta-xxxxx. Non credo non ne fossero interessati, credo ne fossero proprio ignari!
Non tutti loro, per dire, pare siano stati ancora informati del pensionamento del Fesso...

Alla fine, cosa smuove tutto questo? Cosa farà sì che la famigliola coattona invece che al parco si rechi allo stadio a rimpolpare ulteriormente le masse piscio ruggine o quantomento si metta davanti alla tv quando la loro squadra gioca? Oppure, dall'altra parte, cosa deve accadere perché i quattro bambini laziali possano diventare cinque o sei, anche se non assidui frequentatori dello stadio?
Ovvio e banale. La squadra che vince, fa punti, lotta per traguardi e trofei.
Se lo fa perché la società ha investito o perché i pianeti si allineano è indifferente.
E' ovvio che è più probabile accada se la società investe, ma non è l'investimento in sé a tenere viva la passione e ad accendere quella di chi la intraprende.

Anzi, da quel punto di vista, quando il trofeo o l'impresa sportiva arriva inatteso, in quanto non preceduto da una esplicita strategia di investimento, acquisisce anche un valore maggiore, anche dal punto di vista della passione e del tifo. Del resto, con i criteri di valutazione in voga attualmente, il 1974 sarebbe "allineamento dei pianeti" e il 2000 la conseguenza di una "programmazione"... ma da tifosi fossimo costretti a sceglierne uno indovina quale...
A smuovere tutto e a tramettere voglia di partecipazione al tifoso, a quello di oggi come a quello di ieri, e pur nella varietà delle forme di fruizione dell'evento e di fidelizzazione al club, è sempre e soltanto il RISULTATO delle partite e la posizione in CLASSIFICA nella quale naviga la tua squadra.
Oggi più di ieri, perché oggi partecipi allo stadio se c'è l'evento, e l'evento è la tua squadra che va bene. Se non va bene, tifi lo stesso, ma magari davanti alla tv o al pc. Comunque la segui, mentre una volta per seguirla, nel bene o nel male, dovevi essere presente.
Ma, di fondo, la spinta la danno risultati e classifica.
Il resto è tutto contorno. Poco rilevante contorno.
"Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio" (S. Cragnotti)

Panzabianca

Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #77 : Lunedì 20 Dicembre 2021, 09:03:45 »
Ho riflettuto.

Molto interessante il tuo discorso, la mancanza di prospettiva e di speranza in un domani diverso da imputare alla "linea piatta" cui siamo vincolati da venti anni. Linea piatta, se interpreto bene, determinata dalla politica gestionale della società, che, causa la sua politica di bilancio non espansiva, non suscita nei tifosi e nei potenziali tifosi quell'entusiasmo e quella speranza di poter ribaltare il tavolo nella competizione, ad oggi impari o quasi impari, con i club che vanno per la maggiore.
A questo punto, stante questa prospettiva, solo una "occasionale" "solida realtà", tipo la Lazio di due anni fa a contendere il primo posto fino allo stop pandemico, può ogni tanto risollevare gli entusiasmi. Ma è "allineamento dei pianeti" e quindi non vale (...).
Mentre altrove, per esempio sull'altra sponda del Tevere, della "solida realtà" di un successo sportivo, puranche occasionale, se ne può fare tranquillamente a meno, in quanto il club, attraverso la sua strategia di investimento espansionistica, "sazia" ed entusiasma le folle degli appassionati semplicemente con l'annuncio, il sogno, il colpo mediatico dell'arrivo, per esempio, di un giovane e promettente attaccante a suon di 45 milioni.
Chi invece, in quel ruolo, schiera da cinque anni quello che, come prolificità, diventerà uno dei primi tre attaccanti della storia della Serie A non può che essere depresso, in quanto ciò è ordinario e scontato e non suscita emozione e non "comunica" una svolta.
L'analisi sui bambini delle elementari e delle medie non fa una piega, resto perplesso sul dopo. Il laziale che non andrebbe allo stadio in quanto manca quella spinta emozionale di cui sopra. La perplessità è che quella spinta emozionale la si associ alla mancanza di prospettiva e di speranza determinata dalla politica restrittiva di bilancio della società, io più prosaicamente la attribuirei alla mancanza di risultati che può caratterizzare, per esempio, una stagione come quella attuale.
Certo le due cose possono essere legate, più spendi più arrivano i risultati. Tendenzialmente.
Ma si rischia di attribuire alla causa (i mancati investimenti o investimenti poco espansivi) una incidenza superiore a quella determinata dall'effetto (i risultati). Voglio dire, e sono banale, che se arrivano i risultati, anche senza mercato e colpi annunciati, lo stadio si riempie, se non arrivano, lo stadio si svuota.
Probabilmente sì... in altri ambiti, lo stadio, per un po', si riempie anche a scatola chiusa, per la speranza che, magari, l'acquisto milionario ha trasmesso agli appassionati.
Ma, in tutto questo, nulla vedo di diverso da quanto è sempre accaduto da quando seguo il Calcio (quasi mezzo secolo ormai... sigh...).

Una differenza sì, la colgo paragonando ciò che stanno vivendo i quindicenni e i ventenni laziali di oggi, rispetto a quelli della mia generazione.
Quelli di oggi hanno visto la Lazio alzare trofei, uno anche in faccia ai loro dirimpettai.
I loro dirimpettai della loro età MAI hanno visto la loro squadra del cuore riuscirci, neanche una volta.
Ed è una condizione così imbarazzante che, per quanto il mondo sia cambiato, nessun Ebrahaamm da 45 o anche da cento milioni potrà ribaltare...
Insomma, sarà per l'allineamento dei pianeti, sarà per circostanze occasionali, sarà per combinazioni fortuite, ma nell'ultimo quinquennio il "sogno" del tifoso laziale è stato decisamente più "alimentato" rispetto a quello del suo dirimpettaio cittadino, per il semplice fatto che il sogno di un tifoso, anche del giovane tifoso moderno, nasce sempre e comunque dal rettangolo di gioco. E lì dentro, negli ultimi anni, la Lazio ha offerto valori pregevoli ed è stata competitiva ad alti livelli. Di sicuro più di altri club che vengono citati come esempio di capacità di alimentare i sogni dei propri sostenitori...
Che, sia detto per inciso, ed escludendo i tifosi delle tre strisciate, corrispondono a quello che i tifosi laziali hanno vissuto come realtà. Ho sentito chiaramente tifosi, dirigenti e allenatori della riomma, nel declinare l'obiettivo di inizio stagione, quello di... vincere "un trofeo"... insomma sognano e bramano quello che noi abbiamo, più di una volta e con una discreta frequenza negli ultimi anni, vissuto.

Alcune considerazioni inoltre sulla composizione del tifo cittadino, in particolare con riferimento alle giovani leve.
Ho una bambina, tifosa come il papà :-), che nella sua classe delle elementari ha trovato 4 laziali e una quindicina di romanisti.
I cinque laziali della classe sono gli unici a mettere piede con continuità allo stadio (fino allo stop covid, tre abbonati e gli altri due che andavano spesso), dei romanisti cinque o sei mediamente una volta l'anno vanno a vedere UNA partita al massimo. Gli altri l'unico giocatore che conoscono è ormai in pensione, mentre TUTTI, romanisti e laziali, hanno almeno sentito nominare Ciro Immobile... anche se non è costato 45 milioni. Pare che, oltre che per i milioni spesi, alcuni tifosi sono riusciti in questi anni addirittura ad entusiasmarsi per i goal (Ciro), per le magie e gli assist (Luis Alberto), per lo strapotere fisico e tecnico di un proprio calciatore (Sergej)... ma solo una minoranza dei tifosi della capitale ha avuto questa fortuna, la maggior parte è stata costretta a digerire come nuovi idoli un Pellegrino o uno Zagarolo.
Ieri c'era Atalanta-xxxx, ovviamente non mi riguardava se non per la timida speranza che l'Atalanta rallentasse...  ;D ed ho impiegato il tempo per portare il cane al parco.
Qui c'erano due famigliole che dissertavano del più e del meno, in particolare dei fidanzati dei figli, ed entrambe convenivano che non avrebbero accettato che il figlo o la figlia gli presentasse qualcuno che tifasse qualcosa di diverso dalla Maggica. Lo dicevano con convinzione, lo dicevano seriamente. Ebbene... in quel momento, come detto, si stava giocando Atalanta-xxxxx. Non credo non ne fossero interessati, credo ne fossero proprio ignari!
Non tutti loro, per dire, pare siano stati ancora informati del pensionamento del Fesso...

Alla fine, cosa smuove tutto questo? Cosa farà sì che la famigliola coattona invece che al parco si rechi allo stadio a rimpolpare ulteriormente le masse piscio ruggine o quantomento si metta davanti alla tv quando la loro squadra gioca? Oppure, dall'altra parte, cosa deve accadere perché i quattro bambini laziali possano diventare cinque o sei, anche se non assidui frequentatori dello stadio?
Ovvio e banale. La squadra che vince, fa punti, lotta per traguardi e trofei.
Se lo fa perché la società ha investito o perché i pianeti si allineano è indifferente.
E' ovvio che è più probabile accada se la società investe, ma non è l'investimento in sé a tenere viva la passione e ad accendere quella di chi la intraprende.

Anzi, da quel punto di vista, quando il trofeo o l'impresa sportiva arriva inatteso, in quanto non preceduto da una esplicita strategia di investimento, acquisisce anche un valore maggiore, anche dal punto di vista della passione e del tifo. Del resto, con i criteri di valutazione in voga attualmente, il 1974 sarebbe "allineamento dei pianeti" e il 2000 la conseguenza di una "programmazione"... ma da tifosi fossimo costretti a sceglierne uno indovina quale...
A smuovere tutto e a tramettere voglia di partecipazione al tifoso, a quello di oggi come a quello di ieri, e pur nella varietà delle forme di fruizione dell'evento e di fidelizzazione al club, è sempre e soltanto il RISULTATO delle partite e la posizione in CLASSIFICA nella quale naviga la tua squadra.
Oggi più di ieri, perché oggi partecipi allo stadio se c'è l'evento, e l'evento è la tua squadra che va bene. Se non va bene, tifi lo stesso, ma magari davanti alla tv o al pc. Comunque la segui, mentre una volta per seguirla, nel bene o nel male, dovevi essere presente.
Ma, di fondo, la spinta la danno risultati e classifica.
Il resto è tutto contorno. Poco rilevante contorno.

se sei d'accordo inizierei a commerciare tuoi santini con su scritto "Discerni anche tu come Frank ...".

(Certo, er passaggio Zagnolo/Zagarolo mi ha fatto male, quindi, discernimento si, ma cor saccone anctù)

Orazio Scala

Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #78 : Lunedì 20 Dicembre 2021, 09:41:36 »
Da quando Lotito cacciò via le due quinte colonne degli affaronisti in società, gli affaronisti hanno dato vita a una campagna mediatica - e non solo - durata anni, senza tregua. Così pervasiva e persuasiva che avevamo il timore di incrociare un fratello il lunedì e dirgli "visto che bella Lazio ieri?" per timore di sentirsi investire da offese e prese in giro a base di "ma sei scemo? Er gestore ha distrutto aaaaaalazzialidàaaaaaehhooo".
La campagna è terminata nel 2016, con la pax siglata di fronte a un bel piatto di pappardelle al cinghiale: ma un decennio è un tempo infinito, è mezza generazione.

Lo stadio vuoto si chiama irriducibili, si chiama etichetta di fascisti, si chiama Guido, Plastino, LiberalaLazio.

Al famoso Lazio Sassuolo, davanti lo stadio c'era un enorme pentolone ribollente, dal quale un individuo con un Panama bianco in testa distribuiva mestoli di una misteriosa pozione a quelli  che entravano nello stadio. Nel minestrone galleggiavano pedalini Pouchain, tirabaffi, scarpini enormi, metri da falegname, tessere del Piccolo Gruppo, Coppe dei Campioni di cartone, un tamburello etnico, un cinto ernario e terra di Sorrento.

L'orrore puro.

ThomasDoll

Re:La strigliata di Lotito (long-version)
« Risposta #79 : Lunedì 20 Dicembre 2021, 09:54:52 »
Aggiungerei una cosa, prima di applaudire Frank: qualcosa può anche, come in tutte le cose della vita, il passaparola. Ma al tifoso medio della Lazio rode sempre il culo, per qualunque cosa: difficile che chi segue la Lazio sia un buon promotore delle cose della Lazio.