http://gianlucadimarzio.comdi Riccardo Gatto“Credimi, ancora non ci credo”. La voce trema davvero, il ricordo del primo gol in Serie B rimarrà nitido nella sua mente per sempre. Se tutto coincide con l’esordio beh, forse nemmeno un pizzicotto permetterà a Cristiano Lombardi di svegliarsi dalla favola che sta vivendo. 18 anni, cresciuto nel settore giovanile della Lazio. Lì se ne intendono, chiedete a Keita o Tounkara per credere.
Quest’anno Lombardi ha deciso di lasciare i biancocelesti, l’obiettivo era quello di crescere e trovare spazio in B. Lui, ragazzo sveglio e umile. Con la Lazio nel cuore. “La prendo anche quando gioco all’X Box”, racconta sorridendo a GianlucaDiMarzio.com. Poi il pensiero torna a sabato, e la voce torna a vibrare: “Non credevo che potesse succedere realmente. Sai, da piccolo guardi in tv tanti calciatori esordire, però è difficile credere che possa succedere a te. Ecco, a me è successo. E ho faticato a realizzare. Poi però ho scaricato tutta la rabbia e la gioia che avevo dentro”. Un gol importante, con una dedica speciale: “La prima persona che mi viene in mente quando scendo in campo è mio fratello che è andato via due anni fa. E poi mio padre, che segue le mie avventure calcistiche da quando ero piccolo”.
Quattro anni fa è arrivato alla Lazio, e da lì tutta la trafila. “Ad essere sincero – prosegue – c’erano altre squadre di B e Lega Pro che mi seguivano, ma adesso posso svelare un retroscena…”. Cioè? “Già da gennaio il Trapani mi puntava. Quando si è aperto il mercato, il direttore Faggiano subito ha cercato di portarmi qui. Ed eccomi, che ho realizzato il mio sogno”. Con Boscaglia in panchina. Bastone e carota, l’esperienza per far crescere un giovane come lui. “Prima di arrivare qui avevo parlato con lui al telefono, volevo capire il progetto. Lavora col gruppo, con l’umiltà di sempre. Stringe molto i rapporti umani col calciatore”.
Un gol all’esordio, ma Lombardi non vuole fermarsi: “Io vorrei giocare il più possibile, mettermi a disposizione di Boscaglia per crescere ancora. Mi piacerebbe tornare alla Lazio, e magari vincere”. Per proseguire e raccontare - con voce emozionata - quella favola, iniziata sabato scorso col gol al Cittadella.
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