Lotito, in casa Azzurri diventa un caso.

[CP 4.0]

te dici che i giornalisti non possono fare a meno di andarlo a cercare e magari anche inventarle le notizie per metterlo in prima pagina, (perche' sta storia del 'disturbo' a Bari e' inventata, come inventata quella, ad esempio, del ritardo areo qualche anno fa. o il ritardo a Sportitalia, o chissa' quante altre) solo perche' lui ci vuole stare in prima pagina?

e chi cazz'e' Lotito?

[Zapruder]

Beh, proprio il nulla nulla non direi. Sai, poi quando esci dal barbiere potrsti andare allo stadio, oppure no. Dipende (anche) da quello che ti sei letto dal barbiere.
Quindi conterebbe un pochetto. Ma solo un pochetto.

Irrilevante, per le sorti della Lazio.

Rileva invece il fatto di aver indotto anche una sola persona ad abbandonare lo stadio: cosa che qualifica chi l'ha perpetrata come il peggior romanista di tutti i tempi.

[Boks XV]

Irrilevante, per le sorti della Lazio.

Rileva invece il fatto di aver indotto anche una sola persona ad abbandonare lo stadio: cosa che qualifica chi l'ha perpetrata come il peggior romanista di tutti i tempi.

hai ragione.
oggi come oggi lasciare la Lazio sola, non facendo l'abbonamento, significa ingrossare le fila dei mortali nemici della stessa.
disertori della peggior risma.

[Zapruder]

Perfettamente d'accordo. "Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio".

[BobLovati]

smettere di denigrare pubblicamente giocatori e dirigenti.    rispondere a ogni cazzone che attacca la Lazio a gratis, su ogni media.  tifare e sostenere la squadra pure se va male. abbonarsi allo stadio o alle pay tv.

........................................

fatto sempre, da anni; anche quando ero all´estero   

[BobLovati]

Il tifoso laziale modello



un gruppo di aquilotti



Prefiltraggio

ho tolto le immagini ( per evitare che tu faccia un´altra brutta figura ) ed aggiunto una meritatissima pernacchia; così eviti d´anna´ a piagne su qualche altro topic  

[Giglic]

Dato il bailamme, ripeto la domanda cui ho ricevuto fino adesso solo una risposta:

Posto che questo tipo di comunicazione è di Lotito e non della Lazio, la domanda è: giova alla Lazio questa sovraesposizione non più solo mediatica ma anche di "ganassa"?

[franz_kappa]

no, fk, ma ci riportano che in giro per l'etere ce ne siano, di questi laziali.
abbiamo perso di vista l'obiettivo.

MAI avvenuto, per quel che mi riguarda.
La Lazio al centro del sistema: tutto da Essa discende, tutto a Essa riconduce.
E dunque sostegno acritico e aprioristico alla squadra e al club, supporto ragionato alla dirigenza (da supportare sempre quando in gioco c'è il benessere del Club. Il che significa che talvolta le dirigenze vanno sostenute anche quando non ci piacciono, se in ballo c'è il bene del Club).
Tutto il resto sono chiacchiere, aria fritta. Che, fanfaronescamente o meno, ci scambiamo davanti a una cedrata o a un Kambusa One l'amaricante al bar oppure via forum in questo bar virtuale.

[Zapruder]

davanti a una cedrata o a un Kambusa One l'amaricante al bar

Uno scenario marcopescesco.

[Pomata]

smettere di denigrare pubblicamente giocatori e dirigenti.    rispondere a ogni cazzone che attacca la Lazio a gratis, su ogni media.  tifare e sostenere la squadra pure se va male. abbonarsi allo stadio o alle pay tv.

se jacobelli, di paola o altri cazzoni tirano merda sulla Lazio e arrivano risposte dai laziali che li applaudono e gli danno manforte, questi continuano.  ripristinare la buona consuetudine di fargli rendere conto di ogni attacco, da minala a lotito, fargli capire anche con striscioni allo stadio che non sono graditi.
intervenire alla radio, sui media sui social network, far capire che non si devono permettere con noi quello che con altri si guardano bene dal fare.

se si vince una coppa italia, sventolare vessilli, e non vergognarsi perché "noi siamo diversi, noi abbiamo stile" e poi si tratta di partita secca. sto cazzo, coppa in faccia.

gente come federsupporter, greco, plastino, scarcelli e seguaci, vanno isolati, emarginati, gli va risposto sui loro media, o andati a trovare per chiarimenti personale, leciti. 

cori allo stadio contro di loro. vedrai che si calmano in questo attacco sistematico alla Lazio.

essere ogni giorno fieri della Lazio, partire dal concetto che  abbiamo ragione pure se abbiamo torto, al bar, negli uffici, sul tram.

metafora:
se vuoi rimorchiare, e ti presenti a una donna tremebondo, complessato, convinto di non valere una sega e sicuro di essere inadeguato, esponendo pubblicamente in tuoi difetti, vai in bianco.

 la sicurezza. l'ottimismo devono essere un punto di partenza. 


nel nostro ambito parlare di lui non sposta una sega, ma aiuta a prendere consapevolezza che fa parte di quella schiera di merde da combattere. la tattica dello struzzo non funziona.

So che non mi stimi, ma io ti voglio bene.

[franz_kappa]

Dato il bailamme, ripeto la domanda cui ho ricevuto fino adesso solo una risposta:

La questione è semplice, perché la ribadisci?
L'effetto dell'oggettiva sovraesposizione non è misurabile, quindi nessuno di noi potrà rispondere che sulla base delle proprie percezioni e sensazioni.
Laddove ciò avvenisse, immediate giungerebbero le repliche incrociate di chi aderisce a uno o all'altro scenario (ci danneggia/non ci danneggia), volte a confutare o confermare la soggettiva percezione di uno o più utenti.

A margine di ciò inevitabile sarebbe il richiamo al 'particolare' contesto mediatico nel quale opera la Lazio, con le tradizionali denunce dello schifo che si legge in Rete o si ascolta alle radio e l'altrettanto puntuale invito accorato a fare qualcosa, pena l'inevitabile sparizione della Lazio.

[franz_kappa]

Uno scenario marcopescesco.

Dici? Più che altro uno scenario 'passatista', dal mio punto di vista. Nulla su cui fish_mark abbia l'esclusiva, peraltro.

[SAV]

Dato il bailamme, ripeto la domanda cui ho ricevuto fino adesso solo una risposta:

Ti abbiamo risposto in circa 10 che non è né utile né dannosa per la Lazio.... E' del tutto indifferente...

[SAV]

non so se è in topic, ma vorrei leggeste quello che ha scritto Guy Montag sull'altro forum, in cui mi riconosco molto:

Mai come in questo momento il popolo laziale è diviso, frustrato, incattivito, sospettoso e... brutto. Essere vdm ti porta da una parte a vedere (o cercare) la nostra situazione in un'ottica più generale, dall'altro di riconoscere in azioni e reazioni un ciclo vichiano per cui, c'è poco da dire, non ci inventiamo nulla, se non ripercorrere cammini già calpestati più e più volte negli anni.

Volendo cercare un elemento di novità nella nostra situazione attuale, c'è da notare come la dialettica all'interno della tifoseria ci stia portando ad un punto di non ritorno. Parlando di tifosi non è che ci si possa aspettare il massimo della lucidità nell'affrontare le problematiche legate alla propria squadra. L'elemento di novità è che - nella miglior tradizione delle faide calabresi - si è perso di vista l'oggetto del contendere. Siamo sinceri, completamente sinceri. Le motivazioni alla base non tanto di una contestazione, ché di contestazioni ce ne sono state tante in passato, ma di questa monotona, lugubre, contestazione ormai decennale, che ha alternato assenze con presenze, e non si sapeva mai se augurarsi uno stadio sepolcralmente vuoto o uno pieno ma quasi completamente dedicato ad altro, uno stadio in cui la mia giovine nipote si dedicò (è cosa recente) a contare i cori a favore della Lazio e quelli di insulti alla dirigenza, e la percentuale dei secondi rispetto ai primi si avvicinava a quella del possesso palla del Barcellona nei momenti di titikaka più esasperato, ecco, a questo nella storia non ho mai assistito.

Questa contestazione, IMHO senza alcun senso nella propria virulenza e durata, non ha comunque sortito alcun effetto, e gli effetti positivi auto-ascrittisi son quanto minimo dubbi nella loro consequenzialità. Una montagna (dieci anni) avrebbe comunque partorito un topolino. Un effetto collaterale di non poco conto, comunque, l'ha prodotto: lo sgretolamento di una tifoseria, in tutte le sue componenti, da quella più appassionata a quella più tiepida. Ha fatto leva sullo spirito di gruppo della parte più calda e sulla pigrizia del tifoso qualunque. La continua e pervicace critica, la svalutazione continua, quando non sfociante nell'insulto diretto, della squadra, dei giocatori, dell'ambiente intero, la mancanza di un qualsiasi entusiasmo, lo scetticismo (uso un eufemismo) nei confronti dei nuovi acquisti e l'ansia di liberarsi delle cosiddette zavorre, senza nessun amore, nessuna partecipazione, l'ostilità e il continuo invito a danneggiare con ogni mezzo la società, ha portato all'attuale situazione, sintetizzabile in una sola parola: depressione.

Arriverà sicuramente qualcuno a dire: vabbé, le colpe sono altrove. Il tifoso non ha colpe, il tifoso l'entusiasmo ce l'ha se qualcun altro (la società) lo provoca. Di sicuro nessuno trasmette entusiasmo. Non la stampa, attenta a qualsiasi appiglio per beffeggiare o comunque sminuire ogni bagliore biancoceleste, non le glaciali e sepolcrali radio (tranne quando si insulta, allora si risvegliano), né tampoco i forum biancocelesti, ove si sventola il vessillo della mediocrità per stendere un velo di catrame su una stagione neanche iniziata e già finita, dove lo scarso numero di abbonamenti viene sbandierato con euforico trionfalismo e dove l'invito ad andare allo stadio a fare il tifo viene visto come minimo come provocazione, più facilmente come asservimento e qualunquismo.

Poco mi cale di quel che possa fare la società. Tutto passa, il tifoso resta, è il tifoso il depositario della bandiera, è solo dal tifoso che può scoccare la scintilla della passione. Tutte qualle parole obsolete, la passione, l'entusiasmo, l'aquila, i primi della capitale, l'Amore, hanno resistito impavide a tutte le bufere, che avrebbero potuto azzoppare Chuck Norris, ma che hanno sempre visto noi e la Lazio lottare fianco a fianco. Giocatori si sono venduti partite, ci hanno buttato ad un passo dall'inferno senza colpe, ci hanno rubato scudetti, ma a noi non ci hanno mai rubato niente. Perché noi eravamo la Lazio.

Ora non è più così. La passione è condizionata, il supporto e l'affetto dipendono dalle campagne acquisti più o meno sontuose, si accampa un ruolo autoassegnatoci di contendente alle prime posizioni e attendiamo sdegnosi che la società ci riporti al rango che ci compete. In mancanza, facciamo altro. Da componente attiva, la più attiva e propulsiva di una società, il tifoso è passato al rango di spettatore passivo e sdegnoso. Di cliente, di spettatore che per comprare il biglietto del cinema vuole prima vedere il cast. Ci sta, ci sta tutto, ma crolla tutta l'impalcatura che ha sorretto in questo secolo il giuoco del pallone. A questo punto, però, occorrerebbe una ridefinizione del termine. La Treccani definisce il tifoso come "entusiasta, appassionato per un genere di sport, acceso sostenitore di una squadra sportiva o di un atleta", e i sinonimi sono "fedelissimo, supporter, fanatico, patito, sostenitore". Il laziale, nella sua maggioranza, con estrema difficoltà può riconoscersi in questa definizione. Fedelissimo? Entusiasta? Appassionato? Ma mi faccia il piacere, direbbe Totò...

Eppure è solo dal tifoso che la Lazio può evitare il suo destino. Non so minimamente come, forse si potrebbe iniziare accampando meno giustificazioni alla propria mollezza, riattribuendosi quel ruolo cui ha abdicato, perso in astii e recriminazioni. Magari facendo le cose più semplici, ricominciando da zero. Resettando questo periodo nero, c'è lo stadio, c'è la Lazio, allora io vado allo stadio e faccio il tifo per la Lazio. Io non vedo l'ora, ho un'età ma torno ancora bambino quando salgo le scalette dello stadio, di corsa gli ultimi gradini, e... bam! Un enorme prato verde, un assordante corollario di allegria, anche feroce, anche politicamente scorretta, ma c'è la Lazio, e io nel mio piccolo... come recitava quel coro? Farò quel che potrò per la mia Lazio! Cosa c'è di più naturale, di più facile, di più bello? Resettiamo quei miliardi di retropensieri, togliamoci dalle spalle quelle soffocanti impalcature e torniamo a fare quello che ci viene più naturale (e con orgoglio tipicamente biancoceleste sostengo che lo sappiamo fare meglio di chiunque altro). Tifare.

E se questo ci sarà impossibile, se lo stadio rimarrà un contenitore mezzo vuoto di insulti, tra i quali qualche timida voce intonerà un coro a favore, soffocato dalla indifferenza e dal sarcasmo, bé, ci perderemo tutti. Perderemo la Lazio, e sarà forse impossibile ritrovarla. Nel mio piccolo, comunque, alla faccia di tutti (non che questo mi dia motivo di contentezza, tutt'altro), la domenica alla due inizierò a palpitare, mi metterò al collo la sciarpetta, biastimerò per la scomodità, e mi incamminerò verso lo stadio. Verso casa mia. Consapevole di essere un illuso, qualunquista e provocatore.

Tifoso, te ne prego, fai qualcosa, dì qualcosa di laziale! (cit. mod.)

Non è in topic ma è la sacrosanta verità.
Ne condivido ogni virgola.

[fish_mark]

Irrilevante, per le sorti della Lazio.

Rileva invece il fatto di aver indotto anche una sola persona ad abbandonare lo stadio: cosa che qualifica chi l'ha perpetrata come il peggior romanista di tutti i tempi.

Dipende da chi subisce questo attacco, non soltanto da chi lo fa.
Ma qui divergono pesantemente le nostre opionioni e le nostre visioni. Pace.

[WombyZoof]

Dato il bailamme, ripeto la domanda cui ho ricevuto fino adesso solo una risposta:

ribadisco:  totalmente irrilevante.   utile invece a far uscire dalla tana dei sorci alcuni INFAMONI ROMANISTI, buon ultimo il già tristemente noto scappini della gazzetta, altro marchettaro iscritto all'ordine.

 

So che non mi stimi, ma io ti voglio bene.

allora  se mi vuoi bene cessa istantaneamente di fare pronostici !       

[fish_mark]

Uno scenario marcopescesco.

L'unico che riempirebbe uno stadio. Ma a te piacciono Honecker ed Egon Krenz.

[Wasicu]

Perfettamente d'accordo. "Chi ama la Lazio va a vedere la Lazio".

Frase di Cragnotti ripetuta su RR almeno per un anno di seguito.   Era come
uno stacco nei programmi .... un continuo intercalare ...   

[SAV]

Comunque, derossi ha specificato che il fastidio per la presenza di Lotito era soltanto suo e che non lo condivideva con nessun altro giocatore...
Lo ha infatti condiviso solo con i giornalisti che non si sono lasciati scappare lo sgoop...
 

[Zapruder]

Ormai lo vedono ovunque...