Autore Topic: Il grido di allarme  (Letto 8698 volte)

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Zapruder

Re:R: Il grido di allarme
« Risposta #80 : Lunedì 8 Settembre 2014, 17:07:57 »
Si può sapere chi ha lanciato il grido di sdegno sui biglietti venduti sul web da Groupon? Voglio vedere in faccia cotal coglione...

La "news" più vecchia, in ordine temporale, è di un sito che si chiama ginulfisiamonoi o qualcosa del genere. 

Offline franz_kappa

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Re:R: Il grido di allarme
« Risposta #81 : Lunedì 8 Settembre 2014, 17:14:38 »
La "news" più vecchia, in ordine temporale, è di un sito che si chiama ginulfisiamonoi o qualcosa del genere.
Poi è stata rilanciata anche da tuttobatistoniweb.com e, successivamente, da cittascarattiana.it.
Buon viaggio, caro Piero.

darienzo

R: Il grido di allarme
« Risposta #82 : Lunedì 8 Settembre 2014, 17:17:35 »
:P

Zapruder

Re:R: Il grido di allarme
« Risposta #83 : Lunedì 8 Settembre 2014, 17:45:53 »
Poi è stata rilanciata anche da tuttobatistoniweb.com e, successivamente, da cittascarattiana.it.

A parte gli scherzi, credo che siamo di fronte ai prodromi di un fenomeno che prima o poi mi aspettavo: la "critica", sentendosi legittimata di volta in volta ad alzare il tiro e mirare a bersagli sempre più sottili, ha finito per sfociare nel ridicolo, generando la reazione contraria a quella che vorrebbe ottenere. Non che cambi molto, per la Lazio: tre soli movimenti giusti in tutta la stagione di Gentiletti, invece di tre sbagliati, varranno in classifica cento volte più di quanto la comunicazione, i tifosi, il colore delle porte degli spogliatoi, Paperoga, 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' e tutte le citazioni daaamaggica nei film possano mai contare in tutti i campionati. Ma sono curioso di vedere come evolverà la faccenda...

Offline franz_kappa

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Re:R: Il grido di allarme
« Risposta #84 : Lunedì 8 Settembre 2014, 18:10:05 »
A parte gli scherzi, credo che siamo di fronte ai prodromi di un fenomeno che prima o poi mi aspettavo: la "critica", sentendosi legittimata di volta in volta ad alzare il tiro e mirare a bersagli sempre più sottili, ha finito per sfociare nel ridicolo, generando la reazione contraria a quella che vorrebbe ottenere. Non che cambi molto, per la Lazio: tre soli movimenti giusti in tutta la stagione di Gentiletti, invece di tre sbagliati, varranno in classifica cento volte più di quanto la comunicazione, i tifosi, il colore delle porte degli spogliatoi, Paperoga, 'giornalista ex politico italo-sloveno che copia canzoni altrui (e che porta iella)' e tutte le citazioni daaamaggica nei film possano mai contare in tutti i campionati. Ma sono curioso di vedere come evolverà la faccenda...
Torno serio anche io.
E' un fatto, al di là del valore della notizia, che la stessa sia rimbalzata per tutto il Web, finendo anche su siti non proprio autorevolissimi - certo... - ma comunque di una qualche rilevanza (Affaritaliani). Credo che il tutto sia partito da un'articolo del Corriere dello Sport, cui si sono accodati numerosi altri.
Onestamente, al di là della sostanza, il tema di per sè stimola l'attenzione e la polemica. E l'informazione Web con tutto ciò va a nozze...
Buon viaggio, caro Piero.

Offline DinoRaggio

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #85 : Lunedì 8 Settembre 2014, 18:41:25 »
Bene, anzi male, Franz. Mi pare che deontologia giornalistica vuole che si vada a verificare la veridicità (allitterazione continua :) ) di una notizia. Se DinoRaggio scrive che franz_kappa dorme con la parrucca di Odoacre Chierico, franz_kappa ha tutto il diritto di inca**arsi, specialmente se non è la prima volta e specialmente se il succitato DinoRaggio di mestiere fa il divulgatore di notizie (preferibilmente vere). Le ca**ate (mistificazioni?) sulla Lazio si succedono ormai a cadenza quotidiana, peraltro.

SIATE PROFESSIONISTI,
NON CIALTRONI
E ra gisumin all'ùart!

La serie A è un torneo di limpidezza cristallina, gli arbitri non hanno alcunché contro la Lazio e si distingueranno per l'assoluta imparzialità, non ci saranno trattamenti di favore o a sfavore nei confronti di alcuno. Sarà un torneo di una regolarità esemplare. (19-8-2016)

Offline franz_kappa

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #86 : Lunedì 8 Settembre 2014, 18:59:28 »
Bene, anzi male, Franz. Mi pare che deontologia giornalistica vuole che si vada a verificare la veridicità (allitterazione continua :) ) di una notizia. Se DinoRaggio scrive che franz_kappa dorme con la parrucca di Odoacre Chierico, franz_kappa ha tutto il diritto di inca**arsi, specialmente se non è la prima volta e specialmente se il succitato DinoRaggio di mestiere fa il divulgatore di notizie (preferibilmente vere). Le ca**ate (mistificazioni?) sulla Lazio si succedono ormai a cadenza quotidiana, peraltro.
Certo.
Ma intanto il sito dinoraggio.com spara nella home, tra due sisette della starlette e l'ultima esternazione di Balotelli che litiga con la fidanzata un'accattivante notizia: "Ecco il segreto delle notti di franz_kappa!!!".
Milioni di persone, a quel punto, si fiondano sul link, con una bramosia di conoscere l'oscuro segreto delle notti del Kappa Franz seconda solo alla frenesia che suscita un'oasi nei viandanti che attraversano a piedi il Sahara.

E il link si apre, mostrando una foto reale di franz_kappa, che dorme come un angioletto allo stadio durante l'ennesima, soporifera, replica in posticipo serale di una qualche recita rejana, appoggiato sulla spalla del reprensibile fish_mark, i cui boccoluti riccioli rossi ricadono sulle di lui spalle e incorniciano, quasi 'aureolandolo', il volto di un placido franz_kappa, dando così l'impressione che il suddetto sia effettivamente uso indossare una parrucca di Odoacre Chierico quando si addormenta.

Chiaramente il testo dell'articolo o il commento vocale alla notizia (se video) chiarirebbe che si tratta di impressione, che franz_kappa non dorme davvero con la parrucca di Chierico in testa.

Ma intanto la notizia sarebbe stata immessa nel pachinko dell'informazione Web (cos'è il pachinko? Mai visto "Tokyo-Ga" di Wim Wenders?), destinata a essere tosto rilanciata dagli utenti dei social e da altre testate online, autorevoli o più 'leggere'. E in poco tempo decine, forse centinaia di milioni di persone avrebbero maturato la convinzione che franz_kappa dorme davvero con la parrucca di Chierico.

Inevitabile, purtroppo. Contano prima i 'clic', poi la dentologia.
Buon viaggio, caro Piero.

Offline BobLovati

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #87 : Lunedì 8 Settembre 2014, 20:00:49 »
facendo il bignami di f_k: state in punta di piedi che la merda, ormai, arriva al labbro inferiore    :piange:
Laziale, Ducatista e fiumarolo

Siamo noi fortunati ad essere della Lazio, non la Lazio ad avere noi

“LA MOGLIE DI CESARE DEVE NON SOLO ESSERE ONESTA, MA ANCHE SEMBRARE ONESTA.”

Offline Aquila Maremmana

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R: Re:R: Il grido di allarme
« Risposta #88 : Lunedì 8 Settembre 2014, 21:03:54 »
La "news" più vecchia, in ordine temporale, è di un sito che si chiama ginulfisiamonoi o qualcosa del genere.

Poi è stata rilanciata anche da tuttobatistoniweb.com e, successivamente, da cittascarattiana.it.
Sempre più fiero di non cliccare mai su questi siti gestiti.... anzi, geftiti da peracottari alquanto cialtroni.
Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline SAV

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #89 : Martedì 9 Settembre 2014, 12:21:36 »
http://www.sslaziofans.it/contenuto.php?idContenuto=29248&fb_action_ids=10202595536038719&fb_action_types=og.likes

09 Settembre 2014
"Con questa strategia, la Lazio di Lotito non ha un futuro"
di Stefano Greco

“Il divario tra Lazio e Roma sta aumentando a dismisura. O si trova un modo per far esplodere i ricavi o si è destinati al ridimensionamento. Bisogna investire per aumentare i ricavi, non si può soltanto tagliare i costi. Altrimenti, non c’è futuro”.

Franco Spicciariello è un amico, è un grandissimo laziale (il padre, insieme a Massimo Grifoni, aprì il primo negozio di prodotti della Lazio a via Farini, rilevato poi da Enza…), ma è soprattutto uno che si occupa di strategie di comunicazione, di diritti televisivi e di sponsorizzazioni, visto che lo fa per lavoro da anni e con Tullio Camiglieri (ex SKY, altro grandissimo laziale) è socio di Open Gate Italia, la società che ha traghettato la Roma dalla gestione Sensi a quella americana. Due laziali, che hanno creato le basi di un progetto che si è sviluppato e che nel giro di pochi anni ha proiettato la società giallorossa verso il futuro: dall’apertura a nuovi mercati allo stadio, con prospettive a breve, medio e lungo termine destinate a scavare un vero solco tra la Roma e la Lazio. Due laziali che per la loro professionalità si sono visti spalancare le porte di Trigoria, ma che non sono mai stati coinvolti nello sviluppo del progetto-Lazio. Per il semplice motivo che non esiste un progetto-Lazio e perché la Lazio non è una società, ma una sorta di regno con un despota convinto di sapere tutto e quindi portato a decidere tutto: dall’acquisto della carta igienica fino alle strategie di comunicazione e marketing, passando per il mercato.

“Nella Lazio, tutto è incentrato sulla figura di Lotito. Questo sistema poteva funzionare nel Pisa o nell'Ascoli di Anconetani e Rozzi,oggi non è più immaginabile. Bisogna guardare avanti, invece siamo fermi o guardiamo indietro. Ci sono spazi di crescita inimmaginabili nel nostro sistema calcistico. Non bisogna importare modelli dall’estero, ma il calcio italiano si è seduto per troppi anni sulla passione della gente, che in questo paese è monopolizzata dal calcio che ha reso marginale qualsiasi altro sport. Questo ha portato i club adadagiarsi e aspettare gli introiti dei diritti televisivi che producono un miliardodi euro di fatturato ogni anno, cifra superiore a quella, ad esempio, pagata in Premier League, eppure il fatturato delle squadre inglesi è nettamente più alto. Questo perché incassano tantissimo vendendoli anche nel resto d' Europa raddoppiando gli introiti. L'Italia era nettamente avanti negli anni '80 o '90, però poi loro hanno messo la freccia e sono scappati via. Hanno prima lavorato per rendere migliore il prodotto calcio e poi hanno ragionato su come venderlo”.

La Lazio, invece, ha fatto il percorso inverso. Grazie ai successi ottenuti nell’era-Cragnotti, eravamo diventati il club italiano con più appeal all’estero. Bastava andare a Londra o a New York per trovare all’ingresso di qualsiasi negozio che vendeva prodotti legati al calcio le maglie della Lazio, vicine a quelle del Real Madrid, del Barcellona e del Manchester United. Perché come ha detto a novembre del 2011 Sir Alex Ferguson il giorno del suo venticinquesimo anniversario come manager dello United: “Nel 1999 abbiamo perso la Supercoppa Europea contro la Lazio, che in quel momento era la migliore squadra al mondo: forse questo è il ricordo più amaro della mia carriera”. Già. Basta pensare che l’anno successivo, nell’estate del 2000, il Manchester United impostò la sua campagna abbonamenti con uno slogan che diceva più o meno “abbiamo costruito una squadra per batterli”, con le immagini di quella Supercoppa persa. E la squadra da battere, non era il Real Madrid o il Barcellona, ma la Lazio. Quel patrimonio, non solo non è stato sfruttato, ma è stato dilapidato.

Quello che fino a poco più di 10 anni fa era visto all’estero come un club leader del calcio italiano (con la Roma che non era neanche considerata), ora si ritrova ad affrontare l’ottava stagione senza sponsor, incassa a livello di entrate relative alle sponsorizzazioni un terzo rispetto al 2004 e lo scorso anno ha incassato al botteghino meno della metà di quanto ha incassato la Lazio nella stagione 2003-2004 quando le partite in casa erano 17 e non 19. Basterebbero questi numeri per evidenziare il fallimento di questa gestione, ma purtroppo non è detto, c’è ancora di più. Negli ultimi anni grazie a internet il calcio è diventato un fenomeno globale, con Twitter, Facebook o Instagram nel giro di pochi secondi arrivi in tutto il mondo e sei in contatto con decine di milioni di potenziali clienti o tifosi, ma la Lazio da questo punto di vista è ferma, immobile. Ci si vanta di aver creato un progetto multimediale, con una radio che non ha neanche una frequenza sua (infatti ce l’ha scippata la Roma), con una televisione che non vede nessuno perché ci lavorano personaggi di terzo o quarto piano che l’hanno trasformata in una piccola Kabul dell’informazione per seguire le manie del padre-padrone, con una rivista che non arriva a 100 abbonati. Sì, avete letto bene: una società con un potenziale di 1 milione di tifosi che ha meno di 100 abbonati alla rivista ufficiale.

“La Lazio ha un sito imbarazzante, fatto da Infront per garantire il minimo degli sponsor istituzionali perché la Lazio non ha intenzione di investire seriamente sulla comunicazione. Siamo nel mondo dei social network e di internet, oggi è lì che si promuove un'azienda, ed è lì che si commercializza. Il profilo Instagram della Lazio è fermo al 27 aprile 2014. Ho fatto una lunga chiacchierata con il presidente Lotito, lui si fa forte di aver creato una comunicazione composta da un giornale una radio e una tv della società. Ma purtroppo non ha patrimonializzato nulla perché sono realizzate da outsourcer esterni. E soprattutto non soddisfano il vero obiettivo. Quanto pesano a livello di introiti? Poco, quasi nulla. Senza beneficio economico, l'unico effetto, per di più dannoso, è stato quello di far sparire ogni tesserato da radio e tv locali e nazionali. Prendete l’esempio di Klose. Hai un campione del mondo, quanto hai sfruttato la sua immagine? Zero! La Roma non perde occasione di concedere a un giornale francese la possibilità di intervistare Garcia piuttosto che permettere a una tv argentina di realizzare uno speciale su un loro connazionale che veste la maglia giallorossa. Invece le porte di Formello sono serrate,non si concede a nessuno di entrare. Nessuno può chiedere a Lotito di cedere la Lazio, solo perché ha la speranza di veder arrivare un arabo facoltoso, anche perché ci sono altre soluzioni. Basterebbe alzare i ricavi della società per essere più competitivi, ma bisogna investire per produrre soldi. Un piccolo investimento iniziale, per crescere in pochi anni notevolmente nel marketing. Una comunicazione vincente per far crescere in modo esponenziale gli introiti. Non critico Lotito come persona, lo critico come imprenditore, nella mancata volontà di circondarsi e affidarsi a professionisti del settore. Nel calcio Italiano, si sta cercando di aggiudicarsi le ultime risorse rimaste, non si pensa a creare soldi ma si rimane concentrati a litigarsi le briciole residue dei diritti tv. Le squadre danno visibilità e prestigio, ma a guadagnarci sono solo i presidenti, come dimostrano le polemiche di questi giorni sul presenzialismo esasperato di Lotito. È inconcepibile come non si riescaa capire che, aumentando i ricavi, aumenterebbero esponenzialmente anche i guadagni".

Già, ma nel calcio italiano si investe poco, nella Lazio ZERO. Questione di mentalità. Se nella vita hai sempre vissuto di appalti, ottenuti grazie ad amicizie e scambi di favori, quindi senza aver mai fatto nessuno sforzo per produrre nuove idee e per sviluppare progetti, arrivato in un mondo in cui, pronti-via, ti mettono sul piatto più di 60 milioni di euro di diritti tv, ti fermi e ti preoccupi solo a mungere la “vacca”, senza preoccuparti troppo di quello che le dai da mangiare perché tanto il latte lo fa lo stesso. E se è di pessima qualità, te ne freghi, tanto i soldi li incassi comunque e senza sforzo. Stesso discorso, vale per il prodotto-Lazio. Non si è mai investito perché tanto si è contato sul fatto che la gente è “malata” di calcio e che alla fine comunque il minimo sindacale in termine di presenze allo stadio e di vendita di materiale lo porti comunque a casa. Una mentalità che ci ha portati a questo punto. E come qualcuno dall’altra parte del Tevere ha invertito la rotta, investendo per incassare in futuro, si è scavato un vero e proprio solco. Che con la costruzione dello stadio diventerà una sorta di Gran Canyon. E la reazione qual è stata? Si è gridato al complotto a favore di Pallotta e della Roma, invece di crocifiggere chi era partito 6-7 anni prima e ora nella migliore delle ipotesi arriverà 2-3 anni dopo.

“Noi cittadini romani dobbiamo essere contentissimi che ci sono società che stanno portando un miliardo di euro di investimenti e nuovi posti di lavoro. Ha ragione Pallotta,è dai tempi del fascismo che a Roma non si realizzano opere simili. La Roma nel primo accordo stipulato paga la Disney per esser presente nei loro store e vicini al loro marchio, questa è la strategia di chi ha capito che i tifosi, oggi, si devono conquistare all'estero. E con lo stadio, l’abbinamento con la Disney porterà soldi grazie al parco tematico che sarà costruito vicino all’impianto”.

Già, si investe oggi per incassare domani. Provate a spiegarlo a Lotito, ad uno che in otto anni non è riuscito ad attirare un solo sponsor buttando dalla finestra un’entrata potenziale di circa 29 milioni di euro con il tassametro che continua a girare. Provate a spiegare a Lotito che se vuole costruire lo stadio deve rinunciare al sogno di costruire un nuovo quartiere intorno. Siamo costretti a inseguire la Roma, ma volendo ci si potrebbe ancora agganciare a quel treno, per evitare di restare fermi in attesa di chissà quale altro treno se mai ne passerà un altro.

“Per la Lazio il beneficio potrebbe essere indiretto. Se si dimostra che a Roma si può costruire uno stadio in grado di generare un business e grandi ricavi, la speranza è di attrarre investitori esteri. La maglia della Lazio è vuota da anni, c'è scarsa capacità di comunicare il marchio, con l'aggravante di un ambiente ridotto in macerie. Ero presente alla splendida manifestazione ‘Di padre in Figlio’ e quello è stato uno spot fantastico, ma è rimasto isolato. I tifosistannoprotestando nella maniera più civile, ed è inconcepibile chesiano addirittura accusati di ricattare la società. Il sacrificio più grande, per un tifoso,è non andare allo stadio. È una pressione morale che il tifoso ha diritto di portare avanti, con la speranza di smuovere qualcosa o qualcuno. Perché come dicevo prima, la Lazio fuori dai confini nazionali è assente o, ancor peggio, presente in modo drammatico a livello d’immagine. Cragnotti, purtroppo, è arrivato troppo presto:con quella mentalità oggi la Lazio sarebbe il nuovo Chelsea".

Già. E’ questa la cosa che fa più male. Avere alla guida della Lazio qualcuno che non ha neanche un quinto della genialità o della capacità di guardare avanti che aveva Cragnotti. E invece di provare a coinvolgerlo uno come Cragnotti, sfruttando le sue conoscenze e la sua capacità per risollevare le sorti della Lazio, è stato dipinto da chi guida la società come un bandito, come il regista occulto di qualsiasi contestazione o tentativo di scalata. Perché per Lotito, in realtà, Cragnotti è come i fantasmi che turbano le notti di Ebenezer Scrooge, il vecchio avaro londinese creato dalla penna di Charles Dickens, il triste e arido per eccellenza. Lotito è terrorizzato da Cragnotti perché il vecchio presidente è amato, forse meno di quanto lui è odiato. E perché teme che un giorno possa sbatterlo giù da quel trono. Per questo Lotito non hai mai aperto le porte di Formello a nessuno dei grandi del passato: né come giocatori né come allenatori o dirigenti, perché lui odia tutto ciò che profuma di Lazio, tutti quelli che potrebbero fargli ombra perché sono amati dalla gente. Perché come Ebenezer Scrooge, considera tutto “roba” sua, considera tutto e tutti “cose” di sua proprietà. Oggetti, non persone. Quindi figuriamoci se può capire qualcosa di ideali oppure di sentimenti. E negli anni, la Lazio è diventata “arida” come lui. E sta morendo. Di morte lenta, tra l’indifferenza generale.


*******************

Guardate come sulle critiche di Franco (secondo me in parte molto fondate, ma in parte anche esagerate) si butta a pesce l'avvoltoio per sparare i suoi proclami jettatori, secondo cui la Lazio starebbe addirittura morendo...
Per questo, capisco un po' la posizione di coloro che difendono Lotito a oltranza. 
Non appena fai una critica fondata e costruttiva ci sono subito quelli che ne approfittano per costruirci i loro atti di accusa in cui si distrugge tutto quello che è stato fatto finora e si prevedono le disgrazie peggiori.
Io resto comunque dell'idea che, quando è necessario, Lotito debba essere serenamente e seriamente criticato e non amo affatto i "faje male, Presidé!"
Però bisogna fare molta attenzione a distinguere il grano dal loglio...

Offline BobLovati

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #90 : Martedì 9 Settembre 2014, 12:43:41 »
come dice bene " il poeta borges ":

 
tutto sto casino perchè a ddr sta sul je sta caxxo Lotito...

mori gonfio.....
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Offline fish_mark

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #91 : Martedì 9 Settembre 2014, 12:54:44 »
va notato che convegni, monografie, flash-mob, sedute di autocoscienza collettiva e sedute spiritiche sul difficile tema della "fruibilità del forum" (che significa - a titolo esemplificativo - discussioni ordinate e riconoscibili oltre che intelligibili perché pacate e rispettose) non hanno prodotto alcun effetto.
Un topic che prende spunto da una intervista di un noto operatore del settore, peraltro amico del forum, si sta trasformando in un calderone della critica al lotitismo dove gira di tutto: pezzetti di feta greca, misti a salsiccia groponiana.

Continuate pure, è così divertente.
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Re:Il grido di allarme
« Risposta #92 : Martedì 9 Settembre 2014, 12:58:12 »
va notato che convegni, monografie, flash-mob, sedute di autocoscienza collettiva e sedute spiritiche sul difficile tema della "fruibilità del forum" (che significa - a titolo esemplificativo - discussioni ordinate e riconoscibili oltre che intelligibili perché pacate e rispettose) non hanno prodotto alcun effetto.
Un topic che prende spunto da una intervista di un noto operatore del settore, peraltro amico del forum, si sta trasformando in un calderone della critica al lotitismo dove gira di tutto: pezzetti di feta greca, misti a salsiccia groponiana.

Continuate pure, è così divertente.

Una volta tanto, hai ragione.

Offline Clazia

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #93 : Martedì 9 Settembre 2014, 13:01:30 »
va notato che convegni, monografie, flash-mob, sedute di autocoscienza collettiva e sedute spiritiche sul difficile tema della "fruibilità del forum" (che significa - a titolo esemplificativo - discussioni ordinate e riconoscibili oltre che intelligibili perché pacate e rispettose) non hanno prodotto alcun effetto.
Un topic che prende spunto da una intervista di un noto operatore del settore, peraltro amico del forum, si sta trasformando in un calderone della critica al lotitismo dove gira di tutto: pezzetti di feta greca, misti a salsiccia groponiana.

Continuate pure, è così divertente.

e con chi te la vorresti prendere, scusa?

il topic l'hai aperto tu, eh.

aggiungo: ed i toni "allarmistici" li hai usati tu per primo già nel titolo.
Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.

Offline Aquila Maremmana

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R: Re:Il grido di allarme
« Risposta #94 : Martedì 9 Settembre 2014, 13:06:50 »
Faccio mie le parole di SAV....

http://www.sslaziofans.it/contenuto.php?idContenuto=29248&fb_action_ids=10202595536038719&fb_action_types=og.likes


Guardate come sulle critiche di Franco (secondo me in parte molto fondate, ma in parte anche esagerate) si butta a pesce l'avvoltoio per sparare i suoi proclami jettatori, secondo cui la Lazio starebbe addirittura morendo...
Per questo, capisco un po' la posizione di coloro che difendono Lotito a oltranza. 
Non appena fai una critica fondata e costruttiva ci sono subito quelli che ne approfittano per costruirci i loro atti di accusa in cui si distrugge tutto quello che è stato fatto finora e si prevedono le disgrazie peggiori.
Io resto comunque dell'idea che, quando è necessario, Lotito debba essere serenamente e seriamente criticato e non amo affatto i "faje male, Presidé!"
Però bisogna fare molta attenzione a distinguere il grano dal loglio...



Noi potevamo essere loro. Non abbiamo voluto.
Loro non avrebbero mai potuto essere noi.

Offline BobLovati

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #95 : Martedì 9 Settembre 2014, 13:11:20 »
va notato che convegni, monografie, flash-mob, sedute di autocoscienza collettiva e sedute spiritiche sul difficile tema della "fruibilità del forum" (che significa - a titolo esemplificativo - discussioni ordinate e riconoscibili oltre che intelligibili perché pacate e rispettose) non hanno prodotto alcun effetto.
Un topic che prende spunto da una intervista di un noto operatore del settore, peraltro amico del forum, si sta trasformando in un calderone della critica al lotitismo dove gira di tutto: pezzetti di feta greca, misti a salsiccia groponiana.

Continuate pure, è così divertente.


chissà chi sarà che ha inaugurato questo stile, tipo "totum revolutum" ?    :P
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Re:Il grido di allarme
« Risposta #96 : Martedì 9 Settembre 2014, 13:16:47 »
e con chi te la vorresti prendere, scusa?

il topic l'hai aperto tu, eh.

aggiungo: ed i toni "allarmistici" li hai usati tu per primo già nel titolo.

Se devo attaccare alcuni buontemponi percheè hanno inventato la notizia falsa di Groupon ci apro un topic apposito.
se devo attaccare l'ellenico sul suo ennesimo articolo ci apro un altro topic apposito.
Altrimenti ci metto l'intervista di Minzolini sul Corsera di qualche anno fa, per un antilotitismo ormai vintage. Che ne pensi?
un uomo di una certà mi offriva sempre olio canforato, spero che ritorni presto l'era del cinghiale biancoazzurro
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Offline Clazia

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #97 : Martedì 9 Settembre 2014, 13:34:40 »
Se devo attaccare alcuni buontemponi perchè hanno inventato la notizia falsa di Groupon ci apro un topic apposito.
se devo attaccare l'ellenico sul suo ennesimo articolo ci apro un altro topic apposito.
Altrimenti ci metto l'intervista di Minzolini sul Corsera di qualche anno fa, per un antilotitismo ormai vintage. Che ne pensi?

Cioè, stai dicendo, sia pure garbatamente, che siccome il topic l'hai aperto tu, solo tu puoi decidere se gli ipotetici ulteriori spunti di argomentare - che non siano troppo OT, ovviamente - che altri possano ravvisarci siano "consentiti"?
e che invece ogni spunto di riflessione e/o voglia di argomentare dovrebbe portare all'apertura di un nuovo topic?
Mah... non sono poi così esperta di dunamiche forumistiche, se non come umile e banale utente.
Ma a occhio e croce, e per tornare agli esempi che fai tu, ci ritroveremmo con un (nuovo) topic su groupon, evidentemente destinato ad avere sì e no tre risposte, con un (nuovo ed ennesimo) topic sul pensiero - vabbè, sto esagerando - dell'ellenico... e così via.

Comunque, facci, anzi, scusa, fammi capire meglio: re-indirizza il topic tu; facciamo prima.
Se volevo sentimme tranquilla mica che nascevo Laziale.

Take a sad song and make it better.

Zapruder

Re:Il grido di allarme
« Risposta #98 : Martedì 9 Settembre 2014, 13:36:44 »
Cioè, stai dicendo, sia pure garbatamente, che siccome il topic l'hai aperto tu, solo tu puoi decidere se gli ipotetici ulteriori spunti di argomentare - che non siano troppo OT, ovviamente - che altri possano ravvisarci siano "consentiti"?

No, sta dicendo che il tema era l'articolo di Spicciariello. E che a lui abbiamo rotto le scatole parecchio per gli OT. Tutti i torti non li ha, insomma.

Offline WombyZoof

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #99 : Martedì 9 Settembre 2014, 13:52:58 »
oddio, più che l'OT gli viene rimproverato il TU - Topic Unico
«Per un centimetro Beppe, per un centimetro»