Autore Topic: Il grido di allarme  (Letto 8739 volte)

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borgorosso

Re:Il grido di allarme
« Risposta #20 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:04:49 »
ma du' conti su quanto pesa il pessimismo Laziale in termini di comunicazione, ricavi, entusiasmo ogni tanto se ponno fa'? o giramo intorno al solito 'aaa societa' deve fa' de piu''?

sono d'accordo con te.
credo che la nostra divergenza verta sulla responsabilità della situazione.
io penso seriamente che la società possa porvi rimedio spendendo x ed ottenendo in cambio x2

Alex_K

Re:Il grido di allarme
« Risposta #21 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:07:12 »
Qua serve un Cristiano Ronaldo, non un vecchio milord.

Td, io qualche tempo fa, da altre parti, dissi che a noi serviva un altro Beppe Signori.
 ;)

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #22 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:09:40 »
DISCLAIMER: durante la scrittura di questo post non è stata offesa, ferita o maltrattata nessuna categoria di utenti o nessun utente in particolare. Ogni giudizio su persone, cose o utenti rimane nella mente dello scrivente e per questo non perseguibile.

ThomasDoll

Re:Il grido di allarme
« Risposta #23 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:11:48 »
Keita va benissimo.
Facciamolo percepire come the next big thing.


Zapruder

Re:Il grido di allarme
« Risposta #24 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:12:19 »
Peccato che a questi scenari manchi sempre qualsiasi riscontro reale.

asroma-Inter, giocata a Philadelphia, PA, una delle città più popolose degli USA, sulla costa orientale zeppa di italo-americani: 12.000 spettatori.

Manchester United-Real Madrid, Ann Arbor, Michigan: 109.000 e rotti spettatori (RECORD dello stadio, partite di football comprese).

Ma de che stamo a parla'? Le sinergie con Paperoga portano popolarità? La portano le Coppe, Cristiano Ronaldo, Ryan Giggs e Rooney. E der nome de Roma ner monno?

Non gliene frega una stramazza a nessuno, a quanto pare.

Tiriamo fuori i dati, sennò le chiacchiere stanno a zero ed è facilissimo trattarle come chiacchiere.

Zapruder

Re:Il grido di allarme
« Risposta #25 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:17:41 »
Pure a Cragnotti qualcuno suggeriva come espandere il merchandising (il tutto mentre le quinte colonne in società glielo boicottavano, ma lasciamo perdere): lui rispose che la presenza del solo Salas gli aveva consentito di vendere 30.000 magliette in tutto il mondo, e che non c'era bisogno di altro. Certo, magari con un sito ben fatto (faceva schifo pure all'epoca) ne vendeva 30.500, niente da dire: ma la ciccia te la dà la fascinazione che promana dal campo e dai protagonisti, soprattutto.

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #26 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:18:12 »
Tiriamo fuori i dati, sennò le chiacchiere stanno a zero ed è facilissimo trattarle come chiacchiere.


ultimi tre anni (disponibili)

                LAZIO                 SHITS
                wages                                    %     differences
2010-11   39.300.496    106.814.000    37%  67.513.504
2011-12    54.471.308    102.818.000    53%     48.346.692
2012-13   64.428.813    94.231.000    68%    29.802.187


                LAZIO                 SHITS
                revenue                                    %     differences
2010-11   93.670.371    143.878.000    65%   50.207.629
2011-12   95.509.291    115.973.000    82%   20.463.709
2012-13   109.794.312    124.659.000    88%   14.864.688


Ho letto che fanno la Champions league quest'anno.

L'estensore del pezzo citato in premessa (non io, lo Spicciarello di cui si parla) è un professionista del ramo, uno che sa e conosce le cose, le persone, le cifre.
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Re:Il grido di allarme
« Risposta #27 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:19:08 »
Pure a Cragnotti qualcuno suggeriva come espandere il merchandising (il tutto mentre le quinte colonne in società glielo boicottavano, ma lasciamo perdere): lui rispose che la presenza del solo Salas gli aveva consentito di vendere 30.000 magliette in tutto il mondo, e che non c'era bisogno di altro. Certo, magari con un sito ben fatto (faceva schifo pure all'epoca) ne vendeva 30.500, niente da dire: ma la ciccia te la dà la fascinazione che promana dal campo e dai protagonisti, soprattutto.

Ben detto. Poteva citare Salas, 24 enne, astro nascente del calcio cileno e sudamericano.
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Zapruder

Re:Il grido di allarme
« Risposta #28 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:22:41 »

ultimi tre anni (disponibili)

                LAZIO                 SHITS
                wages                                    %     differences
2010-11   39.300.496    106.814.000    37%  67.513.504
2011-12    54.471.308    102.818.000    53%     48.346.692
2012-13   64.428.813    94.231.000    68%    29.802.187


                LAZIO                 SHITS
                revenue                                    %     differences
2010-11   93.670.371    143.878.000    65%   50.207.629
2011-12   95.509.291    115.973.000    82%   20.463.709
2012-13   109.794.312    124.659.000    88%   14.864.688


Ho letto che fanno la Champions league quest'anno.

L'estensore del pezzo citato in premessa (non io, lo Spicciarello di cui si parla) è un professionista del ramo, uno che sa e conosce le cose, le persone, le cifre.

Hai capito quello che ho scritto o no? Perché parli di altro? Lo fai apposta o hai problemi di comprensione? Questi sono i dati relativi all'impatto della comunicazione? Rispondi nel merito, se devi rispondere.

Giglic

Il grido di allarme
« Risposta #29 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:23:30 »
Ma neanche un ndr?

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #30 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:25:28 »
Hai capito quello che ho scritto o no? Perché parli di altro? Lo fai apposta o hai problemi di comprensione? Questi sono i dati relativi all'impatto della comunicazione? Rispondi nel merito, se devi rispondere.

Hai chiesto cifre e cifre ti ho dato. Sono i bilanci che sintetizzano la bontà di un lavoro svolto.

Poi sai dagli almanacchi che stanno in champions.

oppure vuoi concentrare e impiccare la discussione sui 12 mila di Philadelphia? E' un dato importante, ma non proprio centralissimo.
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Alex_K

Re:Il grido di allarme
« Risposta #31 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:27:30 »
Una società come la Lazio dovrebbe riuscire a sfruttare ogni minima occasione per aumentare i prori ricavi.
Promuovere il marchio al di fuori dei confini nazionali, considerando che le possibilità le abbiamo, è una possibilità per aumentare i ricavi che forse varrebbe la pena di sfruttare meglio.
Che c'è di sbagliato in questo?

baol

Re:Il grido di allarme
« Risposta #32 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:29:41 »

ultimi tre anni (disponibili)

                LAZIO                 SHITS
                wages                                    %     differences
2010-11   39.300.496    106.814.000    37%  67.513.504
2011-12    54.471.308    102.818.000    53%     48.346.692
2012-13   64.428.813    94.231.000    68%    29.802.187


                LAZIO                 SHITS
                revenue                                    %     differences
2010-11   93.670.371    143.878.000    65%   50.207.629
2011-12   95.509.291    115.973.000    82%   20.463.709
2012-13   109.794.312    124.659.000    88%   14.864.688


Ho letto che fanno la Champions league quest'anno.


Fish, il problema è capire quanti di questi fantastiliardi provengano dalla comunicazione del papersera.
Quanti ?

L'estensore del pezzo citato in premessa (non io, lo Spicciarello di cui si parla) è un professionista del ramo, uno che sa e conosce le cose, le persone, le cifre.

Per una migliore comprensione, credo sia meglio leggere l'intervista in originale (credo sia questa).
http://www.mpnews.it/index.php?section=articoli&category=64&id=8928

 CALCIO - Spicciariello: "La Lazio non sa valorizzare il suo brand"
Il senior partner di Open Gate Italia ai microfoni di Radio IES: "Il divario con la Roma è destinato ad aumentare"


05.09.2014 - Alessandro Staiti

Calcio e business, i risultati sportivi da una parte i ricavi dall'altra. Un binomio difficile da coniugare ma sempre più inscindibile. Franco Spicciariello, senior partner di Open Gate Italia, società di consulenza leader nel miglioramento delle variabili di business dei propri clienti - intervenuto ai microfoni di Radio IES 99.8 - analizza il momento del calcio Italiano, e in particolare della S.S. Lazio, dal punto di vista della valorizzazione e internazionalizzazione del marchio, soffermandosi sul fattore stadio e sulla necessità di investire per aumentare i ricavi.

ADAGIATI SULLE TV - "Ci sono spazi di crescita inimmaginabili nel nostro sistema calcistico. Non bisogna importare modelli, il calcio italiano si è seduto per troppi anni sulla passione della gente, che in questo paese è monopolizzata, tutti gli altri sport sono marginali. Questo consente ai club di adagiarsi e aspettare gli introiti dei diritti televisivi che producono un milione di euro di fatturato ogni anno, cifra superiore a quella, ad esempio, pagata in Premier League, eppure il fatturato delle squadre inglesi è nettamente più alto. Questo perché incassano tantissimo vendendoli anche nel resto d' Europa raddoppiando gli introiti. L'Italia era nettamente avanti negli anni '80 o '90, però poi loro hanno messo la freccia e sono scappati via. Hanno prima lavorato per rendere migliore il prodotto calcio e poi hanno ragionato su come venderlo. Oggi una partita di Championship (Serie B inglese) è molto più attraente della Serie A, stadi pieni e perfettamente curati, maglie belle e cornice di livello sotto ogni punto di vista. Chi dice che la comunicazione non fa vincere gli scudetti sbaglia".

I TIFOSI ALL'ESTERO- La Roma sembra aver beneficiato dell'avvento a stelle e strisce, i primi risultati sul campo ed ora l'annuncio del nuovo stadio: "La Roma nel primo accordo stipulato paga la Disney per esser presente nei loro store e vicini al loro marchio, questa è la strategia di chi ha capito che i tifosi, oggi, si devono conquistare all'estero. La Lazio, fuori dai confini nazionali, è assente o, ancor peggio, presente in modo drammatico. Cragnotti è arrivato troppo presto, con quella mentalità oggi la Lazio sarebbe il nuovo Chelsea".

IL FATTORE STADIO - "In questo paese ci sono stadi vecchi di settant'anni, costruiti dal duce. Il problema della violenza e del razzismo è marginale, considerarlo come il male assoluto dell'impoverimento e della pessima immagine del sistema calcio Italiano banalizza il problema. La Germania ha beneficiato di un mondiale che gli ha permesso di rinnovare tutti i suoi impianti. L'esempio Italiano invece è quello di Bari. In occasione dei campionati del mondo del '90, Renzo Piano ha realizzato un capolavoro architettonico, ma non era uno stadio per il calcio. Il problema è anche di carattere storico. In Germania l'Allianz Arena è stato pagato dallo stato, così come avviene in Inghilterra o in America. Il ritorno delle istituzioni è evidente da quello che emerge dagli studi su quanto può incassare il comune attraverso il lavoro che si genera a beneficio delle imprese territoriali, i flussi del gettito fiscale e soprattutto i posti di lavoro creati. Unico esempio in contro tendenza è quello dell'Arsenal. L'Emirates è di proprietà della società, che sconta un debito annuale di 25 milioni di euro. Parzialmente coperto dalla vendita immobiliare connessa. Noi cittadini romani dobbiamo essere contentissimi che ci sono società che stanno portando un miliardo di euro di investimenti e nuovi posti di lavoro. Ha ragione Pallotta è dai tempi del fascismo che a Roma non si realizzano opere simili"

LA CONTESTAZIONE - Stadio che per la Lazio, invece, sembra ancora molto lontano: "Per la Lazio il beneficio potrebbe essere indiretto. Se si dimostra che a Roma si può fare una cosa del genere, la speranza è di attrarre investitori esteri. La maglia della Lazio è vuota da anni, c'è scarsa capacità di comunicare il marchio, con l'aggravante di un ambiente ridotto in macerie, la curva ha le sue responsabilità per delle scelte sbagliate prese in passato. Ero presente alla splendida manifestazione "Di padre in Figlio". Il pubblico sta protestando nella maniera più civile, inconcepibile come siano accusati di ricattare la società. Lo sforzo più duro, per un tifoso è non andare allo stadio. È una pressione morale che il tifoso ha diritto di portare avanti. In questi mesi si è tirata molto la corda. Inevitabilmente il ritorno della curva allo stadio ora porterà con sé inevitabili polemiche".

IL DIVARIO CON LA ROMA - "Conosco molto bene Monica Macchioni" - continua Franco Spicciariello - "è una professionista. Come operatività è bravissima ma probabilmente la strategia è discutibile. Quei comunicati sono scritti da persone che conoscono molto bene il mondo Lazio, forse non sono interamente suoi nei contenuti. Alcuni di questi hanno solo peggiorato l'ambiente. La divisione attuale è una cosa devastante. Lotito dovrebbe delegare molto, ma non fa parte del personaggio che è un one man show, ma non avere dirigenti sta portando risultati deludenti sul campo. Una sola apparizione in Champions e sfruttata anche nel modo peggiore. Il divario tra Lazio e Roma sta aumentando a dismisura. O si trova un modo per far esplodere i ricavi o si è destinati al ridimensionamento. Bisogna investire per aumentare i ricavi, non si può soltanto tagliare i costi. La Lazio ha un sito imbarazzante, fatto da Infront per garantire il minimo degli sponsor istituzionali perché la Lazio non ha intenzione di investire seriamente sulla comunicazione. Siamo nel mondo dei social network e di internet, oggi è lì che si promuove un'azienda, ed è lì che si commercializza. Il profilo Instagram della Lazio è fermo al 27 aprile 2014... Non è colpa di Stefano De Martino, non è quello il suo lavoro, è tutto incentrato sulla figura di Lotito, questo sistema poteva funzionare nel Pisa o nell'Ascoli di Anconetani e Rozzi oggi non è più immaginabile".

SVILUPPARE LA COMUNICAZIONE - "Tare è l'unica figura importante nell'organigramma Laziale, e nel tempo si è creata una piccola colonia albanese. Senza entrare nel merito tecnico, voglio sottolineare come non si sia minimamente sfruttata l'occasione strettamente commerciale. Il DS biancoceleste è molto popolare in patria, Cana è il leader della loro Nazionale, così come Berisha è il giovane portiere su cui tutti puntano molto. Perché non si sviluppa la comunicazione in quel paese? Perché non si aggredisce quel mercato? Perché le telecamere di Lazio Style Channel non sono mai arrivate in Albania? Anche il sito della società potrebbe avere una versione in quella lingua per farsi spazio in quel mercato. La Roma non perde occasione di concedere a un giornale francese la possibilità di intervistare Garcia piuttosto che permettere a una tv argentina di realizzare uno speciale su un loro connazionale che veste la maglia giallorossa. Invece le porte di Formello sono serrate non si concede a nessuno di entrare".

ALZARE I RICAVI - "Ho fatto una lunga chiacchierata con il presidente Lotito, lui si fa forte di aver creato una comunicazione composta da un giornale una radio e una tv della società. Ma purtroppo non ha patrimonializzato nulla perché sono realizzate da outsourcer esterni. E soprattutto non soddisfano il vero obiettivo. Quanto pesano a livello di introiti? Io spero che non sia vero il dato secondo il quale la rivista ufficiale abbia appena 87 abbonati. Senza beneficio economico, l'unico effetto, per di più dannoso, è stato quello di far sparire ogni tesserato da radio e tv locali e nazionali. Nessuno può chiedere a Lotito di cedere la Lazio, solo perché ha la speranza di veder arrivare un arabo facoltoso, anche perché ci sono altre soluzioni. Basterebbe alzare i ricavi della società. Un piccolo investimento iniziale, per crescere in pochi anni notevolmente nel marketing. Una comunicazione vincente per far crescere in modo esponenziale gli introiti. Non critico Lotito come persona, lo critico come imprenditore, nella mancata volontà di circondarsi e affidarsi a professionisti del settore. Nel calcio Italiano, si sta cercando di aggiudicarsi le ultime risorse rimaste, non si pensa a creare soldi ma si rimane concentrati a litigarsi le briciole residue. Le squadre danno visibilità e prestigio, ma a guadagnarci sono solo i presidenti. È inconcepibile come non riescano a capire che, aumentando i ricavi, aumenterebbero anche i loro guadagni esponenzialmente".

LA POLEMICA - Franco Spicciariello dopo il derby di Coppa Italia del 26 maggio 2013 è stato al centro di un'accesa polemica. Consulente della Roma nella prima era Di Benedetto, fu immortalato mentre esultava dopo la vittoria Laziale in Coppa Italia proprio ai danni della squadra giallorossa: "Abbiamo accompagnato l'arrivo degli americani a Roma, aiutandoli nell'insediamento e curando i rapporti istituzionali. Siamo stati presenti nell'era iniziale di Di Benedetto sino alla consegna del testimone con Pallotta. Ci hanno spesso accusato di essere laziali, con polemiche mediatiche che hanno acceso gli animi dei tifosi, ma noi siamo professionisti. Quando mi chiamarono per la collaborazione con l'A.S. Roma fui molto chiaro: tutti conoscevano la storia della mia famiglia e la Lazialità, mai nascosta, che ci ha caratterizzato. La risposta della dirigenza romanista fu molto precisa, il loro interesse era incentrato sulla mia vita privata, ero stato scelto per la professionalità e la competenza nel mio lavoro".




Zapruder

Re:Il grido di allarme
« Risposta #33 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:32:19 »

Fish, il problema è capire quanti di questi fantastiliardi provengano dalla comunicazione del papersera.
Quanti ?

Lo ha capito benissimo, è ovvio che non è in grado di rispondere, quindi cambia argomento.

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #34 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:38:03 »

Fish, il problema è capire quanti di questi fantastiliardi provengano dalla comunicazione del papersera.
Quanti ?

Se questo serve sturmentalmente a dire che la politica della Roma è fallimentare fate pure, la cosa mi diverte, ma il Papersera è soltanto uno degli elementi di quella politica dove gli americani proprio non gliela puoi insegnare e i risultati cominciano a vedersi.
Cosa vinceranno sul campo è altra questione. ALTRA.

Vorrei su questo punto chiedere cosa fa la Lazio al posto dell'amichevole a Philadelphia. Perché è questo che a me da laziale interessa.

Questa estate la squadra, oltre al torneo in germania, ha giocato con lo Sporting Lisbona, e poi con Perugia, Bari, Latina, Sporting Fiumicino Al Nasr, Nazionale Indonesiana, Top 11 Radio Club e Auronzo.

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #35 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:40:12 »
Lo ha capito benissimo, è ovvio che non è in grado di rispondere, quindi cambia argomento.

Su questi presunti fantastiliardi, nel triennio, gli ultimi due sono di marca americana e registrano un aumento dei ricavi.
Ma il problema su cui insistete strumentalmente non è stabilire se provengano fantastiliardi, ma verificare se questa politica di internazionalizzazione produca un aumento dei ricavi e la produce, come si può evincere.

Noi per ora puntiamo allo Jodl.
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Re:Il grido di allarme
« Risposta #36 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:40:22 »
Grazie baol per l'intervista (a quanto pare) integrale.
Ecco:

"La Lazio ha un sito imbarazzante, fatto da Infront per garantire il minimo degli sponsor istituzionali [...]. Siamo nel mondo dei social network e di internet, oggi è lì che si promuove un'azienda, ed è lì che si commercializza.".

A me questa parte sembra ineccepibile.

Zapruder

Re:Il grido di allarme
« Risposta #37 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:40:46 »
Hai postato un articolo, che hai detto di condividere integralmente, dove c'è scritto tra l'altro

"La Roma, nel primo accordo stipulato, paga la Disney per esser presente nei loro store e vicini al loro marchio, questa è la strategia di chi ha capito che i tifosi, oggi, si devono conquistare all'estero. La Lazio, fuori dai confini nazionali, è assente o, ancor peggio, presente in modo drammatico."

Potresti evidenziare l'impatto di questa strategia sulla popolarità dell'asroma all'estero?

Ti è stato chiesto questo.


Zapruder

Re:Il grido di allarme
« Risposta #38 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:42:20 »
Su questi presunti fantastiliardi, nel triennio, gli ultimi due sono di marca americana e registrano un aumento dei ricavi.
Ma il problema su cui insistete strumentalmente non è stabilire se provengano fantastiliardi, ma verificare se questa politica di internazionalizzazione produca un aumento dei ricavi e la produce, come si può evincere.

Noi per ora puntiamo allo Jodl.

Sì, ma non sei in grado di sostenere le tue stesse affermazioni, perché non appena le si contestano puntualmente, cerchi di salvarti in angolo con la buttata in caciara.

In che modo la comunicazione ha influito positivamente sui conti e sulla popolarità dell'asroma?

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Re:Il grido di allarme
« Risposta #39 : Venerdì 5 Settembre 2014, 17:45:40 »
Sì, ma non sei in grado di sostenere le tue stesse affermazioni, perché non appena le si contestano puntualmente, cerchi di salvarti in angolo con la buttata in caciara.

In che modo la comunicazione ha influito positivamente sui conti e sulla popolarità dell'asroma?

Intanto, mi pare che come sponsor tecnico abbiano una multinazionale americana. Cazzate secondo te, ma è un primissimo elemento e sarebbero in contatto con una compagnia aerea per la sponsorizzazione della maglia. Sorvolo sull'attivismo sul mercato.

Ma la domanda principe è in che modo risponde la lazio a questo sforzo di internazionalizzazione?

Sono su un forum di laziali e da laziale mi interessa questo.
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