Lazio-Udinese commenti

[geddy]

Non so quanto c'entri il tecnico nella reazione del secondo tempo. Questa squadra non e' la prima volta che si produce in riscosse formidabili. Io più che nelle improbabili e astruse idee del toscano mi terrei stretto lo spirito di squadra.
 

[ferrarimax]

Non so quanto c'entri il tecnico nella reazione del secondo tempo. Questa squadra non e' la prima volta che si produce in riscosse formidabili. Io più che nelle improbabili e astruse idee del toscano mi terrei stretto lo spirito di squadra.

nella reazione c'è solo l'orgoglio del singolo , dell'allenatore non c'è nulla .

[geddy]

Può darsi, anzi quasi certamente c'e' l'orgoglio del singolo o della squadra meglio. Mi piacerebbe non vedere più Sarri prendere appunti su quel maledetto taccuino.
.

[Gasco luis veron]

Non so quanto c'entri il tecnico nella reazione del secondo tempo. Questa squadra non e' la prima volta che si produce in riscosse formidabili. Io più che nelle improbabili e astruse idee del toscano mi terrei stretto lo spirito di squadra.

Bravo, Geddy: questa squadra si impegna e secondo me i giocatori stanno sofffrendo terribilmente questo momento.

Ma lo spirito di squadra e' ancora vivo: ci andrei piano a sfanculare alcuni nostri Big (come ormai sento dire troppo spesso).

Il problema non sono loro ma il come farli rendere.

Se abbimo punti deboli nei singoli questi non sono i Big.

Se diamo via quelli diventiamonuna sqquadra normale: semmai dobbiamo iniziare a giocare per loro (poi un paio di acquisti a gennaionsarebbero da auspicio ma se non riusciamo a far renderr i Big a gennaio pensiamo tutti di prendere gente piu' forte di Sms e di L.Alberto?).

Un L.Alberto che
ormai hanno quasi sfanculato tutti e che mi ricorda il Signori dell' Italia.

[giocher74]

nella reazione c'è solo l'orgoglio del singolo , dell'allenatore non c'è nulla .

È vero pure che se vuoi smerdare l’allenatore non rimonti un 1-3…non la farei così semplice

[geddy]

Luis sicuramente non e' inviso ai compagni. Esce sul 3 a 3, a venticinque minuti dalla fine.Non alla fine del primo tempo.

[gentlemen]

Ma avete visto il posizionamento dei nostri imbecilli sul loro quarto gol ? ma veramente lo deve dire il mister di marcare ? di considerare anche la possibilita' del tiro da fuori ? Io fossi stato in campo li avrei ammazzati !!! 5 dell' udinese, 9 della Lazio, nessuno marcava e nessuno ha visto quel coglione fuori area pronto al tiro ? ma siete ritardati ? ma non avere gli occhi ? ma ammesso e non concesso che 5 Laziali marcassero i 5 avversari, ma gli altri che cazzo facevano

Condizione psicologica abulica e confusa, nessuno ha la personalità per urlare come un matto e buttare il compagno a marcare a limite dell'area.
La squadra è senza stimoli, tranne qualche giocatore.
La squadra era, ed era anche il suo punto forte così come costituiva anche il suo limite, un gruppo molto unito, anche da amicizia, con al centro Inzaghi e Peruzzi.
Tolti i personaggi chiave di questo "club di amici", che con i suoi pregi ed i suoi limiti, aveva portato cmq ad avere buoni risultati e prestazioni, ma anche frenate tremende, la società ha pensato bene che se avesse messo un allenatore "normale" e neofita in piazze importanti avrebbe avuto molte difficoltà, per cui ha scelto un allenatore di primissimo livello , RICONOSCIUTO A LIVELLO INTERNAZIONALE, di forte personalità che ri-motivasse tutti.
Questa squadra ha grosse difficoltà, ma Sarri non si discute, oggi pensare di giocare al piccolo trotto e non chiudere gli spazi è impensabile.

[Wild Bill Kelso]

E meno male che abbiamo preso un giocatore di siffatta caratura quale Pedro.
MENO MALE!

[Anselazio]

Roba che manco in terza categoria.
arslan al limite da solo lo aveva visto tutto lo stadio.
Ognuno a guardare la sua caxxo di zolletta. Gli avversari sono un optional (peccato che poi segnino)

[Panzabianca]

Non so quanto c'entri il tecnico nella reazione del secondo tempo. Questa squadra non e' la prima volta che si produce in riscosse formidabili. Io più che nelle improbabili e astruse idee del toscano mi terrei stretto lo spirito di squadra.

Improbabili e astruse addirittura?

A questo punto chiedo la procedura d'urgenza con istanza alla moderazione di immediata  sospensione di Geddy per  anni 24 senza attenuanti generiche.

È il tempo che Sarri rimarrà da noi.  Poi rientri.
Un pò di pazienza.

[Davide]

La reazione e' stata unicamente nervosa, guidata dal talento di alcuni singoli, infatti i gol non sono trame di gioco, ma giocate uniche...e sarri scriveva, scriveva,scriveva, ma che cazzo scrivi che sono 15 giornate che facciamo gli stessi errori !!!

[Er Matador]

Partiamo dalla difesa, protagonista di una prova indecente anche a livelli sub-amatoriali.
Gli strali di giornata vanno comprensibilmente a Patric, ma che sia davvero lui il problema è un altro paio di maniche.
Lo spagnolo lo conosciamo: giocatore di rara mediocrità, clamorosa intuizione del #diessepiubravodelmondo, ma nel ruolo si era disimpegnato in questa stagione con risultati non disprezzabili.
Del resto, già negli anni ruggenti della rivoluzione zonista, elementi modesti come Gianluca Luppi trovavano posto grazie alla loro velocità di base, che forniva un fondamentale assortimento per quel modulo.
La realtà è che, Patric o meno, la Lazio di Sarri difende a quattro come la Lazio di Inzaghi difendeva a tre: vale a dire a cazzo, senza la minima logica di schieramento.
Lo fa solo con un uomo in meno, da cui le statistiche rovinose in materia di gol subiti, ma il problema è qualitativo.
A partire da un ulteriore elemento di continuità fra le due situazioni: il signor Francesco Acerbi, del quale sarebbe utile ripercorrere la carriera in biancoceleste.

Prima ha preteso di giocare sempre, esponendo a infortuni evitabili un punto di forza quale era allora, per una sterile statistica individuale: un atto di insubordinazione passato in cavalleria, nonostante l’insostenibile lezzo di tottismo.
Quindi ha imposto alla squadra la propria disforia di ruolo, giocando partite da ala quando serviva copertura dietro.
Ora persevera in un ruolo da titolare inamovibile, a dispetto di prestazioni vergognose e di un approccio tatticamente nocivo.
Sì, perché il tipo si è confermato a suo tempo eccellente marcatore, la cui idea di calcio non va però al di là del seguire il centravanti avversario persino in bagno e schiacciarsi sul portiere quando non ha riferimenti diretti.
Un reperto del calcio di provincia anni ‘80, e da tempo un reperto anche sul piano della condizione fisica.
Perché continua a giostrare come leader del reparto pur essendo un Candreva difensivo, inteso come centrale tatticamente più stupido nella Storia del calcio?
Seriamente: ha trovato Enrico Lotito in bagno, magari in qualche situazione poco commendevole?
Altrimenti non si spiega una simile enormità, nonostante sia il perno anti-tattico della squadra: dato che dai suoi non movimenti dipendono la fragilità difensiva e l’abisso fra le le linee, in cui gli offendenti sguazzano a piacimento, con uno squilibrio e una disfunzionalità che si ripercuotono anche sulla mediana.
Si vedano i gol di ieri:

0-1: Patric perde la marcatura come un allocco, ma lì la difesa doveva salire per mettere in fuorigioco l’avversario
0-2: il giocatore più veloce – in quel caso Lazzari – dovrebbe scalare in seconda battuta, evitando la chiara occasione da gol e lasciando al compagno il primo tentativo di intervento
1-3: disposizione difensiva inesistente, nel presidio sia dell’uomo sia dello spazio
4-4: incommentabile, senza precedenti anche nel calcio dilettantistico

Tutte situazioni nelle quali un riferimento difensivo dovrebbe guidare schieramento d’insieme e movimenti dei compagni.
Tutte situazioni nelle quali, come accade da anni, la gestione della linea difensiva è stata lasciata al caso.

E le colpe di Sarri? A giudizio di chi scrive, la polemica sul modulo coglie fino a un certo punto i reali problemi.
La citata linea a quattro, innanzitutto: un tentativo obbligato, poiché il 3-5-2 fossile dello spiacentino - che si reggeva unicamente su Dioleiva, senza il quale risultava insostenibile - era ormai un limone marcio più che semplicemente spremuto.
Ma ancor meno plausibili appaiono le osservazioni sulle difficoltà di adattamento al nuovo modulo difensivo: che, se non lo si complica con fuorigioco sistematico e simili, rimane il più semplice da apprendere nei suoi meccanismi essenziali.
Osservazioni del genere avrebbero più senso nella direzione inversa, laddove i singoli dovessero inserirsi nei più complessi marchingegni della difesa a tre (perlomeno se attuata da un allenatore di ruolo).
Maggiormente fondate le critiche al 4-3-3 da metacampo in su, dove alcune individualità importanti non si adattano (Immobile) o non si vogliono adattare (i due interni).
Ammettiamo che il tecnico viri su un più razionale ed elastico 4-2-3-1, con due uomini a proteggere la terza linea e più libertà di movimento per gli altri: davvero si crede che così avremmo risolto tutto?

Il punto di partenza sembra piuttosto quello, già citato, sulle somiglianze fra la difesa della Lazio di Sarri e quella della Lazio di Inzaghi: e, in generale, sulla persistenza di tare ataviche transitate attraverso i vari predecessori.
Dipende dal fatto che il toscano pretenda di imporre le proprie idee? O piuttosto dal fatto che non le imponga abbastanza?
Che non abbia sufficiente polso, e magari sufficiente sostegno societario, per piegare alle logiche del calcio professionistico quattro starlette da recita parrocchiale?
Francamente, a meno di pensare che l’allenatore abbia ordinato di schierarsi come sul quarto gol, è difficile attribuirgli nefandezze cui assistiamo da troppi anni.
Qui i casi sono due: o disadattamento al calcio di livello in troppi singoli o ammutinamento di spogliatoio.
In entrambi i casi, la soluzione è la stessa: diciotto cessioni (cit.).

[Gasco luis veron]

Ragazzi una curiosita' perche' sarebbe importante: durante l' ultima punizione ci sono immagini di Sarri che sta' gridando alla squadra di mandare un uomo ad uscire sul tiratore avversario oppure, stava scrivendo?

Giuro che non lo so' ma mi piacerebbe saperlo: perche' in alcuni frangenti della partita quando serviva una sua strigliata o, suo richiamo ho visto che stava scrivendo.

Mi auguro di no, sullla punizione finale: sarebbe interessante avere un immagine per capire.

[Aquila Maremmana]

Però ragazzi, mettiamoci d'accordo.
Lo scorso anno Inzaghi prese 3 pere dall'Udinese con sconfitta 1-3.
Fino alla partita di ieri la Lazio aveva gli stessi punti dello scorso anno.
Solo io ricordo i peana dello scorso anno contro la difesa a 3 ad ogni sconfitta rovinosa?
Troppo facile così.
Detto questo, con tutto l'affetto per alcuni giocatori, quello che manca sono delle valide alternative ai titolari, in ogni reparto.
Patric in rosa ci può stare, ma può fare il quinto o sesto difensore, in panchina, da schierare quando c'è da far rifiatare qualcuno durante una partita, non può partire titolare, anche se, quest'anno a dire il vero non si ricordano sue cazzate prima di questa partita.
Però basta rimpiangere il passato, quando anche durate il passato si rimpiangeva il futuro. Lo scorso anno tutti a riticare Inzaghi quando toglieva sistematicamente il giocatore dal campo appena ammonito, adesso tutti a criticare Sarri perchè non lo fa!
Questione portieri: o sto Reina è un mafioso totale che deve giocare per forza, visto che anche lo scorso anno fu preferito da Inzaghi a Strakosha, oppure ci sono delle evidenze tecniche che inevitabilmente a noi sfuggono, con tutto che io comunque, IMHO, preferisco Strakosha... ma io non sono un tecnico, vado a "sensazioni".
Che quest'anno fosse un anno di "transizione" ne avevo sentore, quindi non mi stupisco più di tanto.
Certo che qualcuno, anche di quelli bravi, sarà bene che si dia una svegliata, e pure presto.
Ieri ho visto un LA praticamente inesistente che ha sbagliato millemila passaggi per poi rimanere sempre imbambolato fermo a guardare. Se non ci sono i fondi per il mercato, si può tranquillamente monetizzare con qualche cessione eccellente, e il Mago mi sembra proprio un candidato adatto.

[Anselazio]

ecco Gasco

a 2:18 si alza proprio quando i giocatori dell'udinese si dispongono al limite come se volesse dire qualcosa ai difensori.
Di certo non stava scrivendo (almeno in quel momento - sti caxxo di quadernetti diventeranno una leggenda per anni).

[Davide]

Ma io ad esempio non tornerei mai alla difesa a 3, la difesa a 4 va benissimo, ma se la proteggi con un centrocampo adeguato, non con un mediano e 2 trequartisti chiamati a fare pressing nell' area di rigore avversaria, te credo che gli altri con 3 passaggi a cazzo o con un lancione ci mettano costantemente in difficolta'...senza scordare che nel nostro attuale 4-3-3 ci sono effettivamente 3 punte, manco Zeman usava 3 punte, perche' Rambaudi era quello che equilibrava il tutto, come il callejon di Sarriana memoria, noi abbiamo 3 punte piu' 2 trequartisti...un mediano che muore dopo 10 minuti e poi la difesa, composta spesso da un laterale arretrato a fare da terzino, e poi ci chiediamo dei gol subiti, sono pure pochi giocando in questo modo.

[Gasco luis veron]

ecco Gasco

a 2:18 si alza proprio quando i giocatori dell'udinese si dispongono al limite come se volesse dire qualcosa ai difensori.
Di certo non stava scrivendo (almeno in quel momento - sti caxxo di quadernetti diventeranno una leggenda per anni).

Non si capisce bene perche' e' molto nervoso: certamentr non sta' scrivendo ma non mi pare che stia sbraitando per indicare che c'e' un uomo libero pronto a raccogliere il calcio di punizione.

Mi sembra: chiedo conferma (non vorrei dire caxxate).

[Ataru]

La reazione e' stata unicamente nervosa, guidata dal talento di alcuni singoli, infatti i gol non sono trame di gioco, ma giocate uniche...e sarri scriveva, scriveva,scriveva, ma che cazzo scrivi che sono 15 giornate che facciamo gli stessi errori !!!

il gol di SMS viene perché una volta tanto c'era sempre un nostro giocatore a supporto del portatore di palla, tre volte perdiamo palla nel tentativo di saltare l'uomo, tre volte riprendiamo palla pressando, finché SMS non si trova libero di tirare con lo specchio della porta aperto. stessa cosa fa pedro quando Ciro perde il momento per tirare, approfittando dello spazio lasciato da questa indecisione.

[Jim Bowie]

Partiamo dalla difesa, protagonista di una prova indecente anche a livelli sub-amatoriali.
Gli strali di giornata vanno comprensibilmente a Patric, ma che sia davvero lui il problema è un altro paio di maniche.
Lo spagnolo lo conosciamo: giocatore di rara mediocrità, clamorosa intuizione del #diessepiubravodelmondo, ma nel ruolo si era disimpegnato in questa stagione con risultati non disprezzabili.
Del resto, già negli anni ruggenti della rivoluzione zonista, elementi modesti come Gianluca Luppi trovavano posto grazie alla loro velocità di base, che forniva un fondamentale assortimento per quel modulo.
La realtà è che, Patric o meno, la Lazio di Sarri difende a quattro come la Lazio di Inzaghi difendeva a tre: vale a dire a cazzo, senza la minima logica di schieramento.
Lo fa solo con un uomo in meno, da cui le statistiche rovinose in materia di gol subiti, ma il problema è qualitativo.
A partire da un ulteriore elemento di continuità fra le due situazioni: il signor Francesco Acerbi, del quale sarebbe utile ripercorrere la carriera in biancoceleste.

Prima ha preteso di giocare sempre, esponendo a infortuni evitabili un punto di forza quale era allora, per una sterile statistica individuale: un atto di insubordinazione passato in cavalleria, nonostante l’insostenibile lezzo di tottismo.
Quindi ha imposto alla squadra la propria disforia di ruolo, giocando partite da ala quando serviva copertura dietro.
Ora persevera in un ruolo da titolare inamovibile, a dispetto di prestazioni vergognose e di un approccio tatticamente nocivo.
Sì, perché il tipo si è confermato a suo tempo eccellente marcatore, la cui idea di calcio non va però al di là del seguire il centravanti avversario persino in bagno e schiacciarsi sul portiere quando non ha riferimenti diretti.
Un reperto del calcio di provincia anni ‘80, e da tempo un reperto anche sul piano della condizione fisica.
Perché continua a giostrare come leader del reparto pur essendo un Candreva difensivo, inteso come centrale tatticamente più stupido nella Storia del calcio?
Seriamente: ha trovato Enrico Lotito in bagno, magari in qualche situazione poco commendevole?
Altrimenti non si spiega una simile enormità, nonostante sia il perno anti-tattico della squadra: dato che dai suoi non movimenti dipendono la fragilità difensiva e l’abisso fra le le linee, in cui gli offendenti sguazzano a piacimento, con uno squilibrio e una disfunzionalità che si ripercuotono anche sulla mediana.
Si vedano i gol di ieri:

0-1: Patric perde la marcatura come un allocco, ma lì la difesa doveva salire per mettere in fuorigioco l’avversario
0-2: il giocatore più veloce – in quel caso Lazzari – dovrebbe scalare in seconda battuta, evitando la chiara occasione da gol e lasciando al compagno il primo tentativo di intervento
1-3: disposizione difensiva inesistente, nel presidio sia dell’uomo sia dello spazio
4-4: incommentabile, senza precedenti anche nel calcio dilettantistico

Tutte situazioni nelle quali un riferimento difensivo dovrebbe guidare schieramento d’insieme e movimenti dei compagni.
Tutte situazioni nelle quali, come accade da anni, la gestione della linea difensiva è stata lasciata al caso.

E le colpe di Sarri? A giudizio di chi scrive, la polemica sul modulo coglie fino a un certo punto i reali problemi.
La citata linea a quattro, innanzitutto: un tentativo obbligato, poiché il 3-5-2 fossile dello spiacentino - che si reggeva unicamente su Dioleiva, senza il quale risultava insostenibile - era ormai un limone marcio più che semplicemente spremuto.
Ma ancor meno plausibili appaiono le osservazioni sulle difficoltà di adattamento al nuovo modulo difensivo: che, se non lo si complica con fuorigioco sistematico e simili, rimane il più semplice da apprendere nei suoi meccanismi essenziali.
Osservazioni del genere avrebbero più senso nella direzione inversa, laddove i singoli dovessero inserirsi nei più complessi marchingegni della difesa a tre (perlomeno se attuata da un allenatore di ruolo).
Maggiormente fondate le critiche al 4-3-3 da metacampo in su, dove alcune individualità importanti non si adattano (Immobile) o non si vogliono adattare (i due interni).
Ammettiamo che il tecnico viri su un più razionale ed elastico 4-2-3-1, con due uomini a proteggere la terza linea e più libertà di movimento per gli altri: davvero si crede che così avremmo risolto tutto?

Il punto di partenza sembra piuttosto quello, già citato, sulle somiglianze fra la difesa della Lazio di Sarri e quella della Lazio di Inzaghi: e, in generale, sulla persistenza di tare ataviche transitate attraverso i vari predecessori.
Dipende dal fatto che il toscano pretenda di imporre le proprie idee? O piuttosto dal fatto che non le imponga abbastanza?
Che non abbia sufficiente polso, e magari sufficiente sostegno societario, per piegare alle logiche del calcio professionistico quattro starlette da recita parrocchiale?
Francamente, a meno di pensare che l’allenatore abbia ordinato di schierarsi come sul quarto gol, è difficile attribuirgli nefandezze cui assistiamo da troppi anni.
Qui i casi sono due: o disadattamento al calcio di livello in troppi singoli o ammutinamento di spogliatoio.
In entrambi i casi, la soluzione è la stessa: diciotto cessioni (cit.).

Quoto tutto e ti applaudo, aggiungo soltanto una cosa, il modulo, la tattica e' l'arma dei poveri, i grandi giocatori il ruolo ed il modulo se lo trovano da soli. Noi, a mio avviso, di grandi giocatori ne abbiamo 3 (Immobile, Pedro, SMS) gli altri sono da notte del 31.Dicembre.

[ThomasDoll]

Sarri chiede di difendere molto più avanti rispetto a Inzaghi, e questo richiede un diverso funzionamento dell'intero meccanismo, non c'è un atomo che resti uguale e probabilmente non esiste via di mezzo tra difendere a tre indietro o a quattro aggredendo molto avanti. La via di mezzo, cioè l'applicazione parziale delle istruzioni del tecnico, è quella che ci costa figuracce, tant'è vero che proprio all'applicazione parziale Sarri ha dedicato un passo di una sua recente intervista: in Italia se una cosa non riesce se ne fa un'altra, invece di provare a imparare a farla.
Ed è questa la lettura più appropriata. Con qualunque modulo chiunque ha dei compiti da svolgere. Se li svolge ma va male perché inadatto il problema è di chi fa le scelte.
Se non li svolge proprio, o li svolge male, o è inadatto o non riesce ad applicarsi, per qualunque ragione, si chiama in causa la qualità della rosa, la qualità di chi l'ha allestita, e la qualità di chi la addestra e la manda in campo.
Non è ricevibile, come tra le righe dice Er Matador, che il crollo sia dovuto al modulo, sia perché rispetto all'anno scorso non c'è crollo ma solo spiacevole continua discesa, sia perché l'applicazione scolastica di questo o quel modulo non impedisce di difendere efficacemente. Può essere un problema, invece, atteggiarsi un poco in un modo e un poco in un altro, che non significa cambiare sistema di gioco durante la gara, ma non riuscire a difendere in modo organizzato, che è la base del calcio moderno, da che zona ha prevalso, e ha seminato innumerevoli esempi di squadre che hanno saputo mascherare i limiti dei singoli con l'atteggiamento di squadra.
Troppo facile l'esempio atalantino, ma ce ne sono altri a bizzeffe.