Noto con dispiacere che non scrive più! Mi manca la sua tigna e la sua verve polemica soprattutto contro il gest... Presidente e contro Teotokis e Pomata! E soprattutto quando chiudeva un commento sulle partite concluse con vittoria della xxxx (questa l'ho presa in prestito da Franz Kappa!) con un "il solito bucio di culo"
L'ho incrociato di recente (non certo sorprendentemente, come si dedurrà da quel che sto per scrivere) a un'asta di cimeli sportivi degli anni Quaranta-Settanta cui ero intervenuto al seguito di un caro amico che si apprestava a vendere all'incanto la sua collezione di figurine degli anni Quaranta.
Merlino l'ho inquadrato subito. Inconfondibile il suo aspetto: alto e allampanato, con vistosi baffi e barba lunga sino ai piedi, indossava un cappello a punta e una lunga tunica color indaco.
Corriere dello Sport sotto al braccio, premeva contro l'orecchio sinistro una vecchia radio a pile (inconfondibile la voce che da essa promanava: di Guido De Angelis durante la sua trasmissione su
Radio6) e salmodiava quasi in trance una nenia a stento percettibile ma che il mio udito allenato ha facilmente decrittato ("MeaVitaliBrianBobertBtuGiallombardoKellerGasperinoErVignaroliPinsaebuoiAlfaroRistoranteStregaPostigaKakuta"), in mano una vaschetta di plastica con un'insalata di pomodori, cetrioli, cipolle, olive e formaggio
greco. "Mmm, la cosa mi puzza", ho pensato tra me e me.
I dubbi naturalmente sorti in me hanno purtroppo trovato immediata conferma. Visto che mi ero posizionato alle sue spalle, Merlino non poteva vedermi, troppo concentrato a cercare di superare le offerte degli altri collezionisti di cimeli sportivi. Questa circostanza mi ha consentito di studiarlo per bene, restando ad osservarlo per alcune decine di minuti. Esito a proseguire, amici cari... ma debbo farlo in ossequio all'onestà intellettuale che mi contraddistingue da sempre. Ebbene, in quell'intervallo MagoMerlino si è aggiudicato ben sei lotti consecutivi a colpi di rilanci a quattro cifre.
Nell'ordine ha acquistato: tre pedalini
apocrifi di Scaratti (due destri e un sinistri, risalenti al periodo 1968-70 ma di incerta attribuzione), due pantaloncini originali da allenamento di Mujesan usati nella stagione 1972-73, una foto autografata dal giovane Franco Selvaggi risalente alla stagione 1973-74, il plantare cui Giulio Corsini ricorse in almeno sette partite casalinghe nell'annata calcistica 1962-63, un poster originale della Coppa delle Fiere 1960-61 e - lotto più costoso, per il quale il Mago è arrivato a offrire 27mila euro! - un'ampolla contenente l'unghia incarnita di Aristide 'Ridolini' Coscia, estratta alla mezzala al termine della gara vittoriosa contro il Liguria (7-0, con quarto gol siglato dallo stesso coscia) del 17 maggio 1942.
Vi giuro, m'è passata la voglia di andarlo a salutare dopo aver assistito a una simile, disonorevole, performance.
A questo conducono certe pessime inclinazioni, la frequentazione dell'Olimpico nei "Batistoni Day" di febbraio e maggio 2014 (Lazio-sassuolo e l'evento "Di padre in figlio") e, non lo nego, l'ascolto reiterato di certe perverse frequenze.